۞Capitolo 2۞
Erano un paio di giorni ormai, che il piccolo arancio si dirigeva nel bosco a trovare il suo 'nuovo amico' Tobio, anche se l'altro non sembrava gradire affatto la sua presenza.
"Ancora qui?"
"Insomma... Ti ho detto che finchè non mi dirai ogni cosa tornerò tutti i giorni!"
"Quanto rompi nanetto!"
"COME OSI GIRAFFA!"
Sbuffò mettendo il broncio e dandogli le spalle, mentre l'altro sospirò portando lo sguardo su di lui.
"Il Grande Re mi ha dato l'ordine di uccidere tutti quelli di questo villaggio, e dovevo portar a lui le loro anime. Stavo per compiere la mia missione, se non fosse stato per te razza di---"
"Potevi attaccarmi anche dopo, invece non lo hai fatto. E non lo stai facendo nemmeno ora."
Interruppe l'arancio, girandosi a guardare il ragazzo corvino che provò, anche se per un microsecondo, un leggero imbarazzo nelle sue parole. Ma quel sentimento venne subito sopraffatto dalla rabbia, il quale si avvicinò al piccolo prendendolo per il colletto della maglia.
"Vuoi vedere come ti spacco la faccia?"
Shoyo fece per rispondere, ma venne interrotto da una voce a lui famigliare.
"Shoyo?"
"HE-HEY KENMAAA!"
Sorrise, liberandosi dalla presa del ragazzo e correndo verso il biondo, che intanto guardava la scena con un espressione leggermente sorpresa.
"Uhm... chi è lui?"
"Tobio Scemoyama, è un ex servo del Grande Re."
"SCEMOYAMA!? A CHI HAI DATO DELLO SCEMO, RAZZA DI TAPPO!"
"OHI, CALMO CON LE PAROLE!"
"Ex servo del.. Grande Re? Sho-Chan, spiegati meglio."
Così, Hinata passò quasi l'intero pomeriggio a spiegare la situazione all'amico, che intanto era diventato parecchio perplesso sulla situazione.
"Shoyo, non vorrei rovinare questo momento.. Ma credi davvero che di punto in bianco, così velocemente poi, sia cambiato? Per me è una trappola.."
"Uh? Mhmh, mi fido, è cambiato!"
I due spostarono lo sguardo sul corvino, che se ne stava seduto su un ramo a mangiare una mela appena raccolta. Quest'ultimo abbassò lo sguardo su di loro, ringhiando quasi e spostandolo.
Improvvisamente, si sentirono le campane della torre del paese suonare interrottamente, segno di un avviso.
"Cosa sta succedendo?!"
"Sbrighiamoci ad andare Shoyo!"
L'arancio annuì, e insieme al biondo corsero verso il proprio villaggio. Non appena arrivarono, si pietrificarono all'istante nel vedere che era tutto completamente distrutto, e degli abitanti non c'era traccia.
Il corvino li raggiunse restando con un espressione normale in volto, quando tutto ad un tratto l'arancio si girò verso di lui, avvicinandosi e alzandosi sulle punte afferrandogli il colletto del mantello che indossava l'altro.
"Cosa.. COSA HAI FATTO?! SEI STATO TU NON È VERO?! ERA QUESTO IL TUO SCOPO, DISTRARCI NON È COSI?! RISPONDI STUPIDO IDIOTA SCEMO CRET--"
Il corvino portò una mano sulla bocca dell'altro guardandolo male, allontanandolo dandogli una spinta facendolo così cadere per terra.
"Dimmi... cos'hai in quella testa che non va? Ti sembra che sia stato io?! Ho solo un arco e delle frecce, non ho fatto un cazzo! Deve aver mandato qualcun altro, dal Grande Re c'è da aspettarselo."
"Cosa... cosa se ne fa, di tutte queste persone?"
Chiese ad un tratto il biondo, che intanto si era abbassato a terra a raccogliere un pezzo di un qualche vestito, stringendolo nella mano.
"Li trasforma in mostri, che usa per attaccare altri villaggi o... semplicemente farli suoi servi."
Rispose, spostando lo sguardo sull'arancio ancora per terra a testa bassa. Sospirò, abbassandosi e portando una mano sulla sua testa, poggiandola.
"...Esiste un modo, per riportare tutto alla normalità?"
Tobio rimase indeciso da quella domanda. Tolse la mano dalla testa del ragazzo, portandola al mento e alzando lo sguardo.
"Vediamo.. il Grande Re dovrebbe essere sconfitto. Ma solo colui che è erede del regno, riuscirà a farcela."
"Eh? La leggenda è vera?"
Si intromise il biondo, guardando i due e avvicinandosi a loro.
"Non mi importa di nessun erede, andiamo da quel coglione del Grande Re e sconfiggiamolo!"
"Eh?! Fosse facile, Shoyo... non ce la faremo mai, moriremo stecchiti."
"Testa budino ha ragione, non puoi farcela."
Hinata sbuffò, alzandosi velocemente e facendo un salto, che quasi sembrava volare.
"Invece possiamo farcela! Possiamo battere quel tizio, insieme possiamo fare tutto!
Kageyama, tu verrai con noi?"
"Io?! Ti ricordo che sono /ancora/ il servo del Grande Re. Non posso schierarmi con voi."
Il biondo guardò l'espressione del piccolo diventare triste, quindi gli andò di fianco accennando un piccolo sorriso.
"Puoi contare du di me, Shoyo."
"Eh? Davvero? GWAAAAH, GRAZIE KENMA!"
"Tch... Cosa ci guadagno io, ad unirmi con dei puffi?"
"... Non avrai più il ruolo da Gargamella."
"RAZZA DI TAPPO CAROTA!!"
Il corvino iniziò ad inseguire l'arancio, che intanto stava scappando dalle sue grinfie. Kenma alzò lo sguardo verso il cielo, si stava ormai facendo buio, sarebbe stato il caso di riposare.
Così, dopo aver calmato ( più o meno ) i due ragazzi, insieme si diressero nella locanda lì vicino, ormai tutte le case avevano il tetto distrutto, quindi si poteva vedere il bellissimo cielo stellato che illuminava quella notte.
Il ragazzo quasi crollò all'istante nel momento in cui toccò il letto, mentre l'arancio era ancora sveglio, seduto sulla ringhiera del balcone ad osservare le stelle. La sua tranquillità però, venne interrotta dal corvino che lo raggiunse, innarcando un sopracciglio nel guardarlo.
"Ancora qui? Beh? Non dormi?"
"Mi chiedevo.. Perchè il Grande Re rapisce tutti gli abitanti? Si sente solo?"
"Eh? Che stronzate."
"Tu ti senti solo, Kageyama?"
Il corvino rimase spiazzato a quella domanda. Distolse lo sguardo facendo un verso di disapprovazione, andando poi a guardare male il piccolo.
"Che razza di idiozie! Sto bene così come sto, non mi interessa di avere amici o stupidate simili."
"Però ora hai me! E Kenma. Per questo devi venire con noi, non va bene uccidere e rapire gli abitanti."
"Cosa ne sai tu di cosa va bene e cosa no? Sei solo un idiota."
"Beh, non vorresti vedere le persone a cui vuoi bene, essere felici e sorridere?"
Tobio restò in silenzio, tenendo lo sguardo fisso sull'arancio che teneva ancora la testa alzata verso il cielo. Si sentiva come se un peso che portava da tempo, stesse iniziando a dissolversi.
"Shoyoo.. dovresti dormire, domani sarà una lunga giornata, e... anche tu."
La voce del biondo faceva capire chiaramente che si fosse appena svegliato.
"Hai ragione!
Neh, Kageyama, vinceremo!"
"Mh.."
"Sbrigati Kenmaaa!! Se cammini così piano non arriveremo mai!"
"Shoyo... Fa caldo, porto uno zaino il doppio pesante del vostro, e abbiamo ben 7 paesi da attraversare prima di arrivare al castello. Possiamo andarci con calma..."
"Eh?! Andarci con calma e rischiare che altre persone subiscano un attacco da parte di quel vecchio!? Scordatelo!"
I tre avevano ormai iniziato da un bel po a camminare, e Kageyama iniziava a perder la pazienza a sentirli parlare. Li guardò male, sbuffando poi e fermandosi nel notare in lontananza un villaggio. Il suo sguardo si incupì, dato che, quello era il villaggio dello stregone più potente degli ultimi anni, e per di più, era anche servo del Grande Re.
"Venghino signori, venghino! Volete che vi predica il futuro? Passato? Presente?"
"Bro, il passato e il presente lo sanno anche loro."
"Zitto bro, è per fare figura."
"Ho capito, bro. Oya?"
"Oya oya oya."
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