Capitolo 10: Raggio di sole
Un raggio di sole.
Un piccolo e luminoso raggio di sole mi colpisce il viso: è caldo e dolcemente mi si insinua tra i capelli, negli occhi chiusi, mi avvolge le membra scoperte e come un nulla mi sento un po'meglio, mi sento viva. Sono sveglia adesso.
Apro piano gli occhi e vedo il mio cuscino.
Elijah
Questo è il mio primo pensiero.
Alzo la testa e stiro le braccia, mi strofino gli occhi: mi fanno male, ho pianto troppo. Scendo dal letto e mi accorgo di aver ancora indosso le scarpe da tennis, i Jeans e la maglietta del giorno prima.
Fantastico. Davvero fantastico.
Mi alzo, vado verso la porta per aprirla: dall'altra parte ci sono il corridoio, la cucina e la mia colazione.
Colazione
Fortunatamente è domenica.
Esco dalla mia camera e non appena lo faccio un odore inebriante e caldo mi invade le narici.
Cioccolato
Pistacchio
Crema
Caldo
Brioches
Arancia
Caffè
Tante informazioni mi arrivano veloci al cervello e d'istinto schiocco la lingua, ma del resto non è una sorpresa: tutte le domeniche mattina mio padre esce presto di casa per andarsi a comprare il quotidiano del paese e tornando passa dal bar del centro a prenderci due brioches: cioccolato per me, pistacchio per mia madre. È così ogni domenica.
Ogni
Singola
Domenica
È il nostro piccolo rito, la nostra piccola grande sicurezza. La nostra quotidianità. La nostra normalità.
Normalità.
Io non ho mai saputo cosa sia, ho sempre creduto di essere diversa, un'eccezione, quello che non doveva essere e ora, ora sapevo di non esserlo. Io, Scarlett Dawn, piccolo dannato ibrido, non sono sola. Ho un fratello, un fratello gemello.
Elijah
Quel nome balza ancora nella mia mente. Avrebbe dovuto spaventarmi o allarmarmi, ma io proprio non riesco ad esserlo. È come me. Ce ne è un altro, un altro ibrido. La cosa mi elettrizza parecchio, ma certo non cambia il fatto che i miei genitori mi hanno mentito. Le persone che più di tutti avrebbero dovuto amarmi, mi hanno raccontato un sacco di bugie per diciotto anni: per tutta la mia vita. Per tutta la mia esistenza mi sono sentita l'unica sulla faccia della terra a dover sopportare un tale destino e invece no, mi sono sempre sbagliata e solo ora capisco di aver vissuto sbagliando e non posso minimamente immaginare come si senta lui, Elijah. Non posso smettere di pensarci, è più forte di me, quel nome mi è entrato dentro: è mio.
Mio e di nessun altro.
Alla fine entro in cucina, mi siedo e prendo la mia delizia al cioccolato; non saluto nessuno, mangio e basta. Non guardo negli occhi mia madre e nemmeno mio padre. Non ce la faccio, ancora non ci riesco.
-Scarlett...- dice mia madre, ma non le rispondo - ti prego tesoro non fare la bambina, hai diciotto anni ormai- sentenzia e allora sbuffo, alzo la testa, la guardo e mastico la mia brioches, la finisco
- mi hai insegnato che è maleducazione parlare a bocca piena e anche mentire- dico io e prendo un sorso di succo alla arancia. Non so come, ma alla fine qualcosa avevo pur sbiascicato.
- lo so Sleepy-
Papà
Mi giro verso di lui che si era appena seduto dopo aver finito di prepararsi il caffè alla macchinetta.
- ti spiegheremo tutto. Ma ci devi ascoltare. - dice e si siede vicino a mamma che si volta a guardarlo e non ho mai visto tanto amore in occhi di persona o vampiro, non importa.
- mi pare ovvio - dico e incrocio le braccia sul petto, del resto quali altre alternative esistevano?
Mio padre ispirò un bel po' d'aria e solo dopo iniziò a raccontarmi come erano andate le cose. Iniziò a parlare e parlare,sembrava quasi un fiume in piena e il mio passato e quello di Elijah piano piano si delineavano sempre più.
- Quando la mia tribù venne a sapere che tua madre era stata attaccata e che io, tentando di salvarla, avevo contribuito a trasformarla in un vampiro si infuriarono. Provarono a dividerci, ma io non avevo alcuna intenzione di lasciarla sola e così, vedendo che non demordevo, l'alfa mi ordinò di farlo. Mi disse che non potevo riufiutarmi, che mi avrebbe ucciso e che la mia famiglia sarebbe caduta in disgrazia. Per certi peccati l'esilio non era contemplato. Stavo per cedere quando scoprimmo che tua madre era incinta. Questo li sconvolse, gli tolse ogni certezza. Cosa dovevano fare, cosa ne sarebbe nato? Tu, voi, eravate un'incognita, uno strano enigma. I lupi non uccidono i propri cuccioli, non mettono volontariamente fine alla propria stirpe e così tua nonna, ossia mia madre, fece quello che riteneva giusto per proteggere la mia e la sua discendenza: fece di tutto, pur odiando la mia compagna, tua madre Scarlett, e sua futura nuora... fece di tutto per far sì che si salvasse e con lei la sua prole pur considerandola meno di uno zero. Quando scoprì che quelli che aspettava erano gemelli ebbe la carta giusta da giocarsi: un compromesso. Convinse l'alfa a farvi vivere, ma solo uno di voi due, il primo a nascere, sarebbe rimasto con noi; il secondo ci sarebbe stato tolto. E così fu. Quella che hai visto ieri nel ricordo che ti ho passato, quella signora anziana che strappa tuo fratello dalle mie braccia... quella è la nonna Scarlett-
Rimasi interdetta. Io la avevo sempre odiata, avevo sempre sentito astio nei miei confronti e invece aveva contributo a salvarmi. Mio padre si accorse della mia reazione e continuò il suo racconto.
- so che tua nonna non ti è mai andata a genio, ma è grazie a lei che sei qui. Che sei viva. - disse infatti e sembrava aver terminato il suo racconto, ma io volevo di più. Volevo sapere che fine aveva fatto Elijah e così lo chiesi. Pronunciai il suo nome per la prima volta a voce alta e aveva qualcosa di magico: era come se lo stessi chiamando, come se potesse sentirmi.
- Lui... - inizia e non faccio a meno di notare che ancora non riesce a pronunciare il suo nome. Sbuffo scocciata, non riesco a capire come mai non gli riesce di pronunciare un nome, un semplice nome. Mi arrabbio ed esplodo.
- Elijah- dico urlando - si chiama Elijah - poi computo il suo nome con rabbia per sottolinearlo - E-li-jah- e poi lo ripeto ancora più forte.
Come un fulmine mi arriva uno schiaffo, mi ritrovo come un nulla cinque dita sulla guancia sinistra che inizia a scaldarsi, a far male e a bruciare. Guardo mio padre con occhi sbarrati.
Perché?
Non mi sento per nulla in errore, avevo il diritto di sapere e mio fratello meritava di esser chiamato con il suo nome.
Mi alzo e me ne vado nella mia stanza.
Devo cambiarmi e uscire, respirare un po' d'aria.
Mi sentivo soffocare, stavo malissimo.
- Scarlett! - la voce di mia madre mi arriva alle orecchie come un richiamo disperato, ma decido di ignorarlo
- Sleepy, aspetta... - questo invece è mio padre. È mortificato, posso sentirlo chiaramente.
Sbatto la porta di camera mia, velocemente mi vesto e poi mi dò una rinfrescata.
Esco a passo svelto senza sapere dove sarei andata. Passo di fianco a mio padre che veloce mi afferra per un braccio.
- aspetta- dice - posso solo immaginare quanto tu sia sconvolta Scarlett, ma non è facile neanche per me -
- adesso no- rispondo secca e muovo il braccio per liberarmi.
Aria. Mi serve aria.
E così mi allontano da casa senza la minima idea di dove sarei finita. Sapevo solo che avrei camminato e vagato: come sempre in certe situazioni. La solitudine, strano dirlo, era l'unica cosa che in quel momento desideravo e con essa la calma e la pace. Si, speravo che camminando vi avrei inciampato sopra o che almeno tutti i brutti pensieri se ne sarebbero andati via, che si sarebbero eclissati per far spazio ai miei lenti e pesanti passi, alle mie orme sbiadite: unico segno di un persorso che si stava delineando nella nebbia e chissà dove nel mondo mi avrebbe condotta.
E così inizio a camminare, cammino e non penso più a nulla.
Sono solo io e il mio raggio di sole che ancora non mi lascia andare.
Spazio autrice :
Scusate il mega ritardo, ma gli impegni sono tanti, troppi!
Spero nonostante tutto il capitolo sia di vostro gradimento e (SaraTramonte ) non mi sono dimenticata della spiegazione che ti devo sulla ciccatrice di Elijah, fra un po ' arriverà anche quella! ;)
Detto questo, avvisi tecnici:
Ultimamente ho diversi problemi con wattpad, faccio un commento e non me lo segna nelle attività, ricevo un commento, ma non sempre la notifica arriva... o.o
Quindi:
1) per le storie che sto seguendo: se vi è arrivato un voto, ma non un commento... controllate, magari si è perso. Se invece non vi è arrivato neanche il voto... sorry sorry sorry... come ho detto ho molti impegni e non sempre riesco a portarmi avanti! :(
2 ) per chiunque avesse commentato o votato Hybrid o altre storie e non vi siete visti arrivare una risposta... le cause sono due: o non mi è arrivata la notifica e quindi proprio non ho risposto oppure vi ho risposto, ma come negli altri casi, a voi non è arrivato nulla e a me non ha segnato niente fra le attività :(
Spero di essermi spiegata per bene :)
A presto! ;)
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