3. AKAI: Il filo rosso è spezzato

Una sola bugia

Mille maschere

Un volto che lei credeva di conoscere e invece era sempre rimasto nascosto dietro ad una scura coltre di nere menzogne e illusioni.

Scarlett sapeva che non sarebbe rimasta per sempre in Siberia eppure, quando Nikolaj le aveva giurato in aeroporto che avrebbero avuto altri momenti gli aveva creduto.

- La vuoi sapere una cosa?- le domandò lui alzandole il viso con un dito che le aveva posto sotto al mento, per poterla guardare meglio.

Scarlett scosse lievemente il capo e allora lui la fissò ben bene negli occhi e continuò a parlare

- si dice che quando due persone si incontrano non importa cosa faranno, dove andranno oppure cosa accadrà durante il loro cammino: non saranno più le stesse. Anche se lontane un pezzo di uno sarà nell'altro e viceversa e continuerà a viverci. Per sempre. Non lo lascerà mai. -

A lei venne da piangere, ma Nikolaj continuò

- ecco, noi non siamo ne saremo più gli stessi. Si chiama "equazione di Dirac" e la scienza non si sbaglia mai piccola - disse lui e sorrise facendo brillare i suoi occhi color nocciola

- anche da lontano ti penserò sempre Scarlett. Anche a miglia di distanza non ci sarà giorno in cui non ti scriverò fino a quando, finalmente, non avremo il nostro momento e con esso altri: fino alla fine dei nostri giorni. Sei la mia stella. La più lucente di tutte e ogni volta che mi mancherai ti cercherò nel nero del cielo notturno sapendo che tu sei sempre stata al mio fianco. -

Ora Scarlett piangeva a dirotto:le faceva troppo male abbandonarlo

- non piangere. Ti prego. Non voglio avere questa come tua ultima immagine - disse Nikolaj e accarezzó il viso della ragazza che aveva difronte - sorridi -

E Scarlett lo fece.

Partì.

Passarono i giorni. I mesi.

Andò tutto bene per i primi mesi, poi qualcosa cambiò seppur sottilmente.

La frequenza dei messaggi diminuì.

Sarà impegnato

Pensò Scarlett, ma poi anche il loro contenuto, il modo di scrivere cambiò.

Nikolaj era più distaccato.

Brutti presentimenti rapirono il cuore di Scarlett e così lei riuscì a convincere suo padre, che la lasciò andare in Siberia, anche se solo per un innocuo fine settimana. Non disse nulla a Nikolaj, sarebbe stata una sorpresa. Aveva bisogno di vederlo. Di parlarci viso a viso.

Arrivò un giorno di nebbia e gelo.

Bastò un attimo ed aprì gli occhi, capì tutto.

Fu un colpo allo stomaco.

Una pugnalata alle spalle.

Stava andando da Nikolaj, anzi stava letteralmente correndo da lui, nel suo piccolo studio, quando ecco che spalancando la porta si ritrovò davanti un'immagine che le spezzò il cuore.

Una ragazza bionda, sulla ventina, alta e magra, con il classico fisico da modella e due occhi azzurrissimi era abbracciata a lui e gli aveva appena tolto le labbra dalla bocca.

Non dalla guancia.
Non dalla fronte.

Aveva visto bene, fin troppo.

Rimase paralizzata sulla soglia mentre Nikolaj aprì gli occhi, la vide e li spalancò preso di sorpresa

- Scarlett... -

Lei lo guardò distrutta, non disse nulla e prima di scoppiare a piangere si voltò e corse via.

Sentire il suo nome pronunciato da quelle labbra che tanto aveva amato non era mai stato tanto doloroso.

- aspetta! -

La voce di Nikolaj arrivò a Scarlett da lontano, non la avrebbe mai raggiunta:era troppo veloce.

- ti prego!- urlò ancora e a quel grido lei si fermò.

- perché? -

- Valery è la mia ragazza. Lo è sempre stata - svuotò il sacco lui, Scarlett splancò gli occhi, stava per ribattere, ma Nikolaj andò avanti

- quando sei arrivata ho perso la testa, ho sbandato, mi sono lasciato andare - disse - ma lei è da due anni la mia metà, sei mesi fa le ho promesso che saremmo stati insieme per sempre e non butto all'aria una promessa del genere -

Scarlett rimase intetdetta: per tutto quel tempo Nikolaj la aveva presa in giro. Fece un respiro per trovare un po' di forza e incominciò a parlare: gli avrebbe detto tutto quello che pensava, o non lo avrebbe mai più fatto

- hai tradito la tua ragazza con me. Mi fai sentire sporca e stupida. Ingenua. Sai una cosa? Non sei il primo e nemmeno l'ultimo che fa una "scappatella" e forse, dico forse, sul fatto del "ho perso la testa" posso anche provare a crederti. Ma una cosa non la capisco e accetto: perché darmi false speranze? Perché farmi credere che avremmo avuto un domani?! Un domani insieme?! Insieme Nikolaj! E tutte quelle stronzate sul filo rosso?! Sull'equazione del cazzo, eh?! Dove le hai messe ora?! Perché? ! Perché diamine inventare un sacco di cazzate?! Perché quando sapevi benissimo che le promesse che facevi non sarebbero mai e poi mai state mantenute, eh?! Me lo sai dire?! Dimmi perché non mi hai detto subito la verità! Dimmelo! -

Nikolaj alzò appena lo sguardo

- perché tengo a te e non volevo farti soffrire. Credevo che una bugia sarebbe stata meglio... -

- una bugia non è mai meglio! -

- ti prego... non voglio perderti... -

- vaffanculo. Tu e la bionda. Lo sa almeno? Sa che l'hai tradita? -

Nikolaj non rispose

- no che non lo sa. Una bugia è meglio. Vero? Ma se costruisci il tuo rapporto sulle bugie durerà poco - disse Scarlett e se ne andò.

Andò via e tornò a casa.

Pianse. Lo fece per mesi.

Perse peso e allegria.

Ma in fondo al suo cuore sapeva che sarebbe ripartita alla carica.

Lo avrebbe fatto e il mondo avrebbe conosciuto il vero volto di Scarlett Dawn: l'ibrido.

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