~4~ Bʀᴏᴛʜᴇʀ ~4~

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"Blight".

Mi piaceva quel nome.

Appena tornai a casa Papyrus mi fece un sacco di domande.

《Uffi, anch'io voglio un nome per differenziarmi dagli altri Papyrus!》ricordo perfettamente la sua espressione imbronciata.

Ridacchiai e gli dissi che ne avrei trovato uno per lui. Da allora mi chiamò sempre Blight.

Diceva che mi donava quel nome e che mi rendeva diverso, unico.

Neluz. Fu questo il nome che trovai per lui.

Era praticamente Blight in spagnolo (Negro e Luz). A lui piacque molto.

Solo nostro padre non era felice di questa cosa: diceva che i nostri nomi erano già stati decisi e che non potevamo cambiarli.

Tuttavia noi non l'abbiamo mai ascoltato, anzi questo ha solo rafforzato il nostro legame.

Gli insegnai a combattere, a navigare e gli feci conoscere SwapFell.

Ci allenavamo sempre insieme.

Finché mio padre non decise che era il momento per Neluz di allenarsi con me e gli altri mostri del nostro Au per entrare nell'esercito dei Light.

Neluz conobbe tutti e si allenava con entusiasmo e determinazione. Era praticamente il mio contrario.

Il quartetto e Undyne parlavano molto con mio fratello, non so di cosa, ma non mi piaceva affatto. Mi dava fastidio, sentivo che avevano qualcosa in mente.

E ovviamente avevo ragione.

Un anno dopo, ai miei 16 anni, Neluz uscì con quei cinque e altri due mostri, mi pare si chiamassero Alphys e Doggo. Non ha importanza.

So che non avrei dovuto farlo ma li seguii, per 2 ore intere: non mi fidavo per niente di loro.

Dopo un po' entrarono in un vicolo e...

Non ricordo bene quel momento, non pensavo a niente solo a mio fratello.

Cominciarono a prenderlo in giro, poi gli diedero un paio di pugni dicendogli come faceva a stimarmi, come faceva a volere bene a uno come me.

Sentii la rabbia aumentare dentro di me, strinsi i pugni cercando di reprimere quel sentimento di odio, ma proprio non ci riuscivo... era più forte di me.

Penso che il mio occhio si fosse illuminato e mi ero teletrasportato tra mio fratello e quei bastardi.

Ricordo che sentii la punta delle dita bagnata un po' con il midollo osseo che feci uscire dalla mia mano, per quanto forte stessi stringendo i pugni.

Ricordo le loro facce un po' spaventate: era la prima volta che usai il mio teletrasporto e il mio occhio si illuminò.

Vidi una sagoma nera guardarmi da lontano, assomigliava ad un Sans, ma in quel momento era il mio ultimo problema.

La rabbia continuava a salire e avevo solo un pensiero vivido nella mia mente:

Ucciderli.

Uccidere quei bastardi, farli soffrire.

DOVEVANO SOFFRIRE PER QUELLO CHE AVEVANO FATTO.

La rabbia continuava a salire mentre parlavano, io non li ascoltavo. Diedi un forte pugno a Undyne: la prima a iniziare con mio fratello.

La rissa questa volta fu più brutale.

Avevano paura. Io lo sapevo.

Il motivo era il mio sorriso... il sorriso di qualcuno che voleva uccidere. CHE AVEVA BISOGNO DI UCCIDERE.

Doggo si fece davanti da solo per cercare di colpire.

In quel momento il sentimento era più forte, più forte, più forte, più forte, SEMPRE PIÙ FORTE.

Ora ne avevo bisogno. NE SENTIVO IL BISOGNO.

Creai un osso e lo piantai nella cassa toracica di Doggo, poi un altro, e un altro, e un altro, e un altro ancora.

Ancora. Ancora. ANCORA.

Mi sentivo veramente bene.
Se lo meritava, se lo meritavano tutti!

...

Poi tutto tacque. La voce nella mia testa che mi diceva di continuare a uccidere scomparì e respirai profondamente.

Solo dopo qualche minuto alzai lo sguardo.

Era morto, ed ero stato io.

Io lo avevo ucciso.

Vidi il mio LOVE aumentare, mentre ammiravo il corpo di Doggo completamente sporco di sangue... pieno di ferite... pieno di osse infilzate ad esso.

Era... meraviglioso. Piacevole.

Mi guardai intorno e notai le facce inorridite di tutti, persino di mio fratello.

《ASSASSINO》.

《SOCIOPATICO》.

《COME HAI POTUTO?》.

《SEI ORRIBILE!》.

Poi scapparono tutti, vedendo che non li ascoltavo e continuavo a guardare il vuoto con un sorriso macabro in volto.

Mi piaceva tantissimo.

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