5. Johanna prigioniera a Capitol
One-shot richiesta da BeckyNutella15
Urla. Urla e soltanto urla.
Sono esse stesse ad interpretare il ruolo di protagoniste indiscusse di questo mio "Soggiorno forzato" a Capitol City. Mi è ormai diventato terribilmente familiare definirlo come tale. "Una piccola vacanza fuori programma" sono solita ripetermi negli istanti piú bui e disperati.
-No! Vi prego no!-
Una supplica. Una delle tante che ogni singola ora del giorno, puntualmente, torna a perseguitarmi. Gelidi clangori.
Porte rinforzate di cupe celle che sbattono. La maggior parte dei casi private dei propri inquilini e in seguito destinate a rimanere fredde e buie. Vuote.
A rifletterci attentamente peró, comincio a rendermi tristemente conto di non avere la piú pallida idea, di chi con esattezza siano coloro, di cui ormai da settimane ho imparato a conoscere gli strazianti lamenti. Prigionieri politici, ribelli purtroppo catturati, talpe ormai scoperte essere di parte nemica o addirittura valorosi combattenti, quali appunto i vincitori.
Peeta ed Annie.
Il Ragazzo del pane, povero stupido innamorato...L'amore porta solo ed esclusivamente a sofferenza e nient'altro. Non mi è difficile poter confermare tali parole...
Secondo l'elaborato piano attentamente studiato da Plutarch, azionato l'ingegnoso sistema opera di Lampadina, tutti e cinque saremmo dovuti essere istantaneamente prelevati dall'Arena. Parte dell'incursione che peró non si è, evidentemente, potuta mettere in atto.
Annie, rapita con il solo scopo di poter tormentare Finnick.
La ama con tutto sè stesso...Non oso immaginare in quali condizioni possa trovarsi il grande e affascinante Finnick Odair, sapendola prigioniera qui a Capitol.
D'altronde è bene, che nel mio caso, quel lurido bastardo di Snow non disponga di alcuna esca umana da poter sfruttare nei miei confronti.
Non vi è anima disposta a piangermi lá fuori.
Non vi è e mai vi sarà.
Per quanto Snow lo desideri non puó spezzarmi...Non più di quanto già non sia di mio.
La mia routine è un alternarsi di grida sommesse, suppliche continue e brutali ordini imposti con inimmaginabile crudeltá.
Non ho altro pensiero che il cercare di resistere il più possibile.
Qualsiasi cosa accada, qualsiasi tortura sia costretta a subire, mi sono fortemente ripromessa di non cedere.
Per alcun motivo.
Per coloro a cui ho indirettamente affidato il mio futuro.
Per la Ghiandaia Imitatrice.
Per Panem stessa.
Johanna Mason, resisterá.
E ora arrivo io:
Hola guysss! Comment ça va?
Sono tornata! So che come OS è abbastanza breve, ma vi assicuro che immedesimarsi in Johanna non è tutto 'sto scherzo :(
*Nell'ora di storia poi...-.-*
Spero comunque vi sia piaciuta (Nel caso ne riscriveró una seconda versione) e avrei in programma una morte a vostra a scelta per il prossimo "capitolo".
Scegliete pure la vittima in questione! La piú votata (?) verrà presto scritta e pubblicata.
PS: BeckyNutella15 Non ho ben capito se ti interessava una os su i suoi pensieri in generale durante la prigionia o proprio mentre la torturavano (?). Se ho sgarrato la rifaccio eh! No prob u.u
Ciao ciao e un bacione grande♡
-Sof
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