1. Annie alla Mietitura per l'Edizione della Memoria
One-shot richiesta da @Annie_Di_Angelo
Cammino. Ogni mio singolo passo richiede un'immane forza fisica e al contempo psicologica.
Mi sono giá ritrovata a dover sfilare su questo palco. Fiera e composta con il solo intento di mostrarmi forte alle telecamere cercando per quanto possibile, di non piombare nell'emotivitá o di non lasciar trapelare alcun segno di cedimento. Sarei considerata debole, non di certo una figura da cui prendere esempio, come il mio ruolo m'impone di essere. Il mio ruolo. Che quest'oggi mi ha portata a riposizionarmi dinnanzi ad un numero indecifrabile di volti. Volti che non esprimono l'ormai consueto terrore misto a curiositá e in certi casi a impazienza che quest'evento richiama. Volti che forse per la prima volta esprimono compassione, tristezza o piú semplicemente sorpresa. Ognuno di noi era convinto del fatto che a seguito della nostra vittoria avremmo potuto vivere la nostra vita in pace, che ovviamente non sarebbe stata piú la stessa, ma che comunque non saremmo piú stati costretti a rivivere tale angoscia. Quale grande errore credervi... Devo calmarmi, almeno provarci per quanto mi è possibile. L'esercizio consigliatomi dallo psichiatra potrebbe tornarmi utile. Un passo alla volta Annie, incomincia da ció che sai essere vero: Il mio nome è Annie Cresta. Ho ventidue anni. Provengo dal Distretto 4. Amo il mio futuro marito, Finnick Odair. Cinque anni fa ho preso parte agli Hunger Games. Ho vinto. Quest'anno avrá luogo la terza edizione della memoria. I tributi verranno mietuti tra i vincitori ancora in vita. Io sono una vincitrice. Finnick è un vincitore. Potrei essere estratta. Finnick potrebbe essere estratto. Non voglio che ció accada. Non voglio perdere colui che amo piú della mia stessa vita.
Non voglio morire.
Istintivamente chiudo gli occhi e portatemi le mani all'altezza delle orecchie le premo con forza su di esse estraniandomi da tutto e da tutti. Perché Snow ci fa questo? Non abbiamo forse giá sofferto abbastanza da meritare la serenitá? Sarei dovuta morire anni fa, quando me n'era stata data l'opportunitá partecipando a quei maledettissimi giochi, mi sarei certamente risparmiata tali orrori. Ho bisogno di Finnick, della sua infinita dolcezza, del suo essere tanto protettivo, dei suoi splendidi sorrisi, dei suoi baci a fior di labbra, di lui.
Il tocco delicato di una mano sul mio polso mi riporta a galla dal mio baratro di lugubri considerazioni. Mags. L'anziana donna mi sta guardando con occhi languidi pieni di compassione. Mi rivolge un sorriso forzato con il vano intento di tranquillizzarmi. Si è sempre preoccupata per me e per Finnick soprattutto, ci considera come due figli di cui prendersi cura. Anche lei è una vincitrice e di conseguenza potrebbe essere estratta, quest'anno non vi sono limiti d'etá, nè di crudeltá o sadismo. Una voce stridula e vagamente familiare mi riporta al motivo per cui mi ritrovo nuovamente su questo palco, ad affrontare per una seconda volta la Mietitura. Negli attimi che seguono m'irrigidisco cercando di non concentrarmi su altro se non sulle parole sussuratemi da Finnick poco prima. "Sta calma Annie", "Ci sono io qui con te amore mio", "Insieme riusciremo a superare anche quest'ultima difficoltá", "Lo sai, noi due possiamo ogni cosa", "Niente ci separerá", "Ricorda che io ti ho sempre amata, ti amo e per sempre ti ameró".
Ancora persa nelle dolci parole del mio amato, sposto lo sguardo sull'eccentrica donna incaricata di estrarre i tributi. Lentamente immerge la mano nella luccicante boccia di vetro e dopo un paio d'interminabili secondi ne estrae un bigliettino.
Le sue labbra pronunciano un unico semplicissimo nome. Annie Cresta.
Ció che segue alle sue parole mi giunge ovattato, i suoni vengono percepiti dalle mie orecchie come lamenti lontani e biascicanti e un leggero tremolio prende possesso delle mie articolazioni. Instintivamente mi volto verso Mags cercando anche solo un flebile appiglio che possa confermare il mio errore, che in realtá non sono stata estratta come tributo e che tutto ció è esclusivamente frutto della mia mente instabile ma è il gesto che l'anziana donna compie poco dopo a darmi la possibilitá di realizzare. Alza un braccio verso l'alto e con le lacrime agli occhi si indica convulsamente cercando di attirare l'attenzione dei presenti. Si è offerta volontaria...per me. Mi sfiora la guancia con la mano rugosa e rivoltomi un ultimo sorriso spento avanza lentamente affiancandosi all'estrattrice. Sono immobile, letteralmente incapace di compiere qualsiasi movimento. Non è possibile...Mags
Compiendo un immane sforzo mi volto verso le fila dei vincitori di sesso maschile con l'intento di poter incontrare lo sguardo rassicurante di Finnick ma ció che vedo invece di tranquillizzarmi, ha la capacitá di paralizzarmi ancor di piú. Finnick si sta muovendo a grandi falcate verso il centro del palco per potersi posizionare a poca distanza da Mags. Cosa sta succedendo?
Vedo la Capitolina posta tra di loro indietreggiare leggermente e permettere a chi ho di piú caro di abbracciarsi l'un l'altra sugellando cosí per una seconda volta il proprio status di tributi. Non è possibile, non puó essere vero. Tutto ció è solamente frutto della mia fervida e contorta immaginazione.
Finnick e Mags non possono essere i tributi di questa terza edizione della memoria. In attimi che mi pargono rapidissimi due pacificatori interrompono la cerimonia ormai giunta al termine e trascinano l'uomo che amo e la donna che ho sempre considerato come una madre, all'interno del Palazzo di Giustizia. Nonostante la vista annebbiata dalle lacrime sul punto di riversarsi imperterrite sul mio viso, riesco a scorgere altri vincitori accanirsi sul portone d'entrata, in cerca di una spiegazione che possa giustificare tale improvviso gesto. Vorrei poter gridare o piú semplicemente farmi strada tra la calca e seguire chi ho di piú importante ma tutto ció mi è impossibile. Le gambe mi tremano e infinite immagini e suoni mi affolano la mente. Urla, il clangore provocato da due armi sul punto di scontrarsi, applausi, risate sommesse e infine una testa privata del proprio corpo a pochi centimetri dai miei piedi. Sto cedendo. Ma non devo, me lo sono ripromessa...Ormai è troppo tardi. Sono stesa a terra rannicchiata su me stessa in posizione fetale. Non m'importa di come potró risultare agli occhi di chi mi circonda.
La mia vita è terminata in questo stesso istante, a questo stesso evento.
I pezzi che a malapena costituivano ció che era la mia anima ormai danneggiata, sono andati in frantumi e ció che Finnick è stato in grado di compiere in passato, non si ripeterá. Questa volta niente e nessuno avrá la capacitá di rimetterli nuovamente al loro posto, insieme.
Nè ora nè mai...
E ora arrivo io:
Hola! Questa è in assoluto la prima one-shot della raccolta che naturalmente spero vi sia piaciuta. Essendo la prima so che non è proprio il massimo ma vi assicuro che col tempo ci prenderò la mano (almeno ci spero). Per critiche o altro esprimetevi pure nei commenti e alla prossima con Johanna e il suo #schizzotime!
Xx♡ SofySoo^-^
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