✨59. Ricordi dalla sfolgorante bellezza

Il tanto atteso giorno delle nozze arrivò, e i vari preparativi furono terminati appena in tempo. Il piccolo cottage di campagna che avrebbe accolto la nuova vita dei novelli sposi era addobbato a festa, con i fiori scelti con cura dal botanico per eccellenza e dall'anziana fioraia, che con la sua esperienza e passione seppe trasformare quel luogo in un'autentica ambientazione fiabesca.

Le tinte pastello degli addobbi floreali, tra cui troneggiavano le rose bianche e le ortensie azzurre, erano le stesse di cui vestivano le damigelle: Jane, Marie, Lydie e Anne fecero la loro comparsa una dopo l'altra, nei loro abiti in seta celeste, poco prima della sposa, che non si fece attendere a lungo dai pochi invitati e dal suo Jules. Le partecipazioni erano state recapitate anche ai genitori di Jaqueline, ma solo sua madre si era presentata, e fu proprio lei ad accompagnarla nel suo ingresso.

Sulle note della primavera di Vivaldi, amata da entrambi, Jaqueline colmò la distanza che la separava dal suo Mr Gaumont, rimasto senza fiato alla vista di tanta pura bellezza. Una ghirlanda di fiori intrecciata ai capelli, in un'acconciatura semiraccolta che lasciava libere diverse ciocche scure di scivolarle lungo la schiena, Jaqueline avanzava nel suo semplice abito stile impero, la seta bianca scivolata lungo i fianchi sottili e alcuni dettagli in pizzo a coprirle il collo e le spalle.

Le guance rosate e gli occhi lucidi per l'emozione, lasciò che il suo sposo, dopo aver salutato sua madre con poche parole piene di gratitudine, la prendesse per mano. Sollevò gli occhi, riuscendo solo per un istante a staccarli da quelli di Jules, per spostare lo sguardo sulle due testimoni che li affiancavano: Isabelle e Claire erano entrambe splendide, i visi addolciti alla vista dei loro più cari maestri di vita finalmente insieme. Avevano visto sbocciare quella storia d'amore fin dai suoi albori, e più di ogni altra persona in quel prato fiorito potevano testimoniarne la forza, la tenacia e l'unicità.

Fu proprio lì, in quella mattina di sole primaverile, cullati dal canto degli uccelli e dalla brezza leggera, in quella radura solitaria circondata dal bosco, che Miss Jaqueline intrecciò le sue radici a quelle di Jules, divenendo a tutti gli effetti parte della sua nuova ed esuberante famiglia.

Le lacrime versate da Madame Gaumont, consolata dalle figlie minori, che le rimasero vicine per tutta la durata della cerimonia, prevenendo eventuali mancamenti, furono innumerevoli. Ma non furono le sole: anche la dolce mamma di Jaqueline piangeva di gioia, alla vista della sua amata figlia così felice. Aveva sempre approvato in silenzio le sue scelte: sapeva l'avrebbero portata lontano, perché conosceva il suo potenziale. E ora il suo cuore non poteva contenere l'orgoglio e la felicità indescrivibili di una madre che vede concretizzarsi ogni suo sogno. Lei, forse, non aveva potuto sposarsi per amore, ma Jaqueline aveva avuto il coraggio e la forza per amare ed essere amata.

La stessa forza contraddistingueva altri due cuori, affiancati, che quella mattina occupavano un posto nelle prime file degli invitati. Il battito che premeva sul petto di un giovane marinaio e quello che vibrava nell'animo del suo angelo dai riccioli dorati risuonavano all'unisono. Sapevano che avrebbero dovuto aspettare molto tempo, prima di poter coronare quello stesso sogno, un giorno lontano, ma sarebbero stati disposti ad attendere una vita intera, assaporandone ogni momento, felici nella consapevolezza di essere amati.

Quella stessa consapevolezza, era ormai solo un lontano e vaporoso ricordo nella mente e nel cuore di Claire, che affrontava il suo dolore, tutt'altro che assopito, a testa alta. Il suo carattere le impediva di piangersi addosso, e dopo un'iniziale reazione di rabbia e delusione, in quei mesi era giunta all'accettazione dell'accaduto. La sofferenza emotiva non era cessata, nonostante il tempo trascorso: arrivava ancora a ondate, ma quel giorno aveva deciso di lasciarsi i pensieri negativi alle spalle. Non era facile non pensare al suo sogno infranto, ma cercava di concentrarsi sulla gioia di coloro che la circondavano: vedere così felici le persone che amava riusciva a farle dimenticare persino il più acuto dolore. Pochi potevano intravederlo oltre il suo sorriso perfetto e il suo dolce volto sereno, ma per Isabelle l'amica era un libro aperto. Forse solo lei sapeva quanto le pene del cuore di Claire fossero profonde, perché era in grado di andare oltre quel velo di leggerezza che Miss Gaumont aveva sempre portato sul suo bel viso. Le crepe in quella maschera le erano evidenti, e proprio per questo scelse di rimanerle accanto, quel giorno come i precedenti, alleggerendo, per quanto possibile, il peso che portava sul cuore.

Claire le era immensamente grata, e glielo dimostrò cogliendo ogni occasione per farla divertire. Vivere insieme quella giornata la rese indimenticabile: la gioia di entrambe era autentica e sincera, perché nei loro animi altruisti non c'era traccia di invidia o gelosia. La solitudine albergava forse in un angolo recondito dei loro cuori, per motivi diversi, ma nessuna delle due le lasciò spazio per soffocare la speranza.

Erano così diverse, eppure così profondamente vicine. Forse mai, prima di quel giorno, si erano rese conto di quanto fossero preziose l'una per l'altra, ma a volte si comprende pienamente il valore di qualcosa, o di qualcuno, solo quando si inizia a vacillare, a perdere l'equilibrio. Diveniamo più forti se ci rendiamo conto della nostra debolezza, grazie al fatto che accettiamo di appoggiarci a una spalla, a una mano tesa verso di noi. Così, nei luoghi e nei momenti più inaspettati, possiamo vivere attimi indimenticabili. E certi giorni rimarranno per sempre impressi nella memoria, come ricordi dalla sfolgorante bellezza.

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