✨50. Il gatto e la volpe
Il piano era pronto, non restava che attuarlo. Claire sorrise soddisfatta, ripercorrendo mentalmente i suoi progetti e guardandosi allo specchio della sua stanza un'ultima volta, prima di spalancare la porta e correre lungo la scalinata che portava all'ampio ingresso.
Jaqueline stava aprendo gli stipiti del portone, per far entrare le sue due alunne preferite, che erano appena arrivate. Comunque, fece a malapena in tempo a salutarle. Miss Gaumont, infatti, la affiancò in un lampo, avventandosi sulla sua vittima. Prese per mano Isabelle, dandole un'occhiata d'intesa che, malgrado il suo entusiasmo, non fu affatto ricambiata. Quegli occhi allucinati e quel sorriso beffardo non facevano presagire niente di buono, Belle lo sapeva.
"Ve la rubo per un momento, vi raggiungiamo in sala da pranzo."
La condusse con sé lungo la scalinata, tornando sui suoi passi, verso la stanza che aveva appena lasciato, con il polso di Belle intrecciato al suo. Si fermò un solo istante, voltandosi a guardare Jaqueline e Jane che la osservavano con aria interrogativa.
"Le sistemo i capelli, così non è proprio presentabile. Oh, dimenticavo: a breve dovrebbe arrivare anche Charles, ditegli che lo raggiungo in un attimo!"
Arrossì visibilmente, mentre pronunciava quelle ultime parole. Stemperò l'imbarazzo con una risatina euforica, poi riprese la salita degli ultimi gradini.
Arrivata in cima, diede una spintarella a Isabelle, per farla entrare nella stanza. Poi si insinuò a sua volta tra i battenti, chiudendo prontamente la porta alle sue spalle.
"Claire, che succede, stavolta?"
L'amica la superò, adagiandosi sul letto e invitandola ad affiancarla. Belle si sedette, sospirando, mentre Miss Gaumont ciondolava i piedi soddisfatta.
"Si tratta della tua Jaqueline e del mio Jules."
Belle sollevò un sopracciglio, confusa:
"Non vi seguo. Cosa intendete?"
Claire la guardò con aria esasperata:
"Ma è evidente: non credi avrebbero bisogno di... una spintarella?"
Isabelle sospirò, pronta a controbattere, ma non ne ebbe il tempo.
"Aspetta, fammi parlare..."
Miss Gaumont prese a gesticolare, pronta a riversare il fiume in piena delle sue meditazioni, mentre la sua passiva ascoltatrice incrociava le braccia.
"Beh, cinica Belle, il loro attaccamento è un dato di fatto. Ormai è sulla bocca di tutti. L'interesse è reciproco e... Insomma, ho capito dal primo momento che lei era perfetta per quel cervellone di mio fratello..."
Si fece a un tratto seria, interrompendo il frenetico agitarsi delle sue dita:
"Ma se non interveniamo, quei due continueranno a farsi gli occhi dolci senza proferire parola, chissà per quanto tempo ancora!"
Belle rifletteva su quelle parole. Non avrebbe descritto la situazione con gli stessi termini, ma in effetti le parole di Claire non erano poi così lontane dalla realtà.
"Quindi, siete assolutamente certa dei sentimenti di Mr Gaumont?"
Claire piegò il capo da una parte, guardandola con aria maliziosa:
"Come se tu non lo fossi..."
Alzò gli occhi al cielo, aprendo le braccia, melodrammatica:
"Potrei finire per ritrovarmi sposata a Charles prima ancora che Jules si sia dichiarato! E a quel punto chi rimarrebbe poi a casa ad assicurarsi che lo faccia?"
Sollevò un dito, scuotendolo convinta:
"La mamma non approva Jaqueline come futura Madame Gaumont. Ne apprezza le qualità di insegnante, certo, ma conosce quel poco del suo passato che basta a convincerla a non prenderla nemmeno lontanamente in considerazione. Ma noi possiamo manovrarla, e dobbiamo farlo il prima possibile."
Belle, le spalle tese e la fronte corrugata, era sempre più in apprensione per quella domanda che temeva di pronunciare, ma che era ormai inevitabile:
"Dunque, come proponete di agire?"
Claire si sfregò le mani, finalmente pronta a rivelare il suo piano:
"Tu ti occuperai di Mademoiselle Jaqueline, Charles invece parlerà con Jules, mentre io mi occuperò dell'arpia, la mamma. Cosa ne dici?"
Belle la scrutava in cerca di risposte, restia ad acconsentire:
"Dipende... Cosa dovrei fare?"
Miss Gaumont si fece scivolare una ciocca di capelli dietro la spalla, sorridendo con leggerezza:
"Oh, una cosa da niente! Dovrai semplicemente convincerla ad accettarlo, quando lui si farà avanti."
Belle socchiuse le labbra:
"E perché non dovrebbe?"
Poi, ripensando agli interrogativi che si era posta, iniziò ad avvalorare quell'ipotesi:
"Potrebbe declinare la sua proposta, forse per timore di non esserne all'altezza?"
Claire annuì:
"Non so come reagirebbe a una sua dichiarazione, ma finora di certo non l'ha incoraggiato... Ha sempre mantenuto le distanza e le formalità, sebbene il suo imbarazzo e i suoi occhi innamorati la tradiscano. È evidente che teme di gettare ombra sulla sua reputazione di gentiluomo, con il suo passato."
Isabelle sembrava sempre più preoccupata:
"E io come dovrei fare? Cosa dovrei dirle?"
Claire si alzò, dirigendosi verso la sua scrivania:
"Ho già pensato a tutto."
Aprì un cassetto del suo secretaire ed estrasse un foglio arrotolato.
"Qui troverai tutte le sue possibili obiezioni e le argomentazioni che potrai apportare per farla ricredere. Beh, forse non tutte, ma mi fido del tuo giudizio. Sei più intelligente di me, Belle, e ci sai fare con la retorica."
Isabelle scosse la testa, imbarazzata da quel complimento indesiderato:
"Nessuno è più arguto di voi, Claire... Nelle questioni di cuore siete insuperabile."
Le diede il foglio e poi annuì, divertita:
"Su questo non posso certo darti torto."
Si avvicinò alla porta, le dita già posate sulla maniglia:
"Sapevo di poter contare su di te! Allora, è tutto chiaro?"
Belle sussultò:
"Ma... Come troverò l'occasione per parlarle... in privato?"
"Di questo non devi preoccuparti, ho già organizzato tutto."
La maniglia iniziò a cigolare, ma Isabelle questa volta fu più veloce:
"E con Jules? Siete sicura che Charles saprà parlargli in modo adeguato? Senza destare sospetti?"
Claire sorrise, piena di orgoglio:
"Mi fido ciecamente di lui, questa sarà la dimostrazione del suo vero potenziale."
E con quelle ultime parole perentorie, Miss Gaumont aprì finalmente la porta, lasciando passare per prima la sua nuova complice. Questa volta il suo sguardo d'intesa fu ricambiato, mentre Belle stringeva quel foglietto tra le mani, nascondendolo nelle pieghe del vestito.
"Andate dal vostro Rosso Malpelo, reclutate anche lui e poi saremo al completo."
Strinse gli occhi, abbassando le sopracciglia con una punta di malizia nello sguardo:
"Sembrate proprio il gatto e la volpe, voi due..."
Claire scoppiò a ridere, tappandosi la bocca con le dita. Diede una dolce spallata all'amica e poi la prese a braccetto, affiancandola lungo le scale:
"Lo so, siamo proprio una bella coppia."
Belle abbassò la voce:
"Già, una vera associazione a delinquere."
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