✨45. A malapena passabile

"Seguimi, vedrai che lo troveremo!"
Claire procedeva a passo spedito, scivolando in quello slalom umano senza alcuna difficoltà, abituata a farsi strada nell'alta società. Belle, invece, che si sentiva tutti gli occhi puntati addosso, e che non sopportava quella calca e quel vociare soffocanti, teneva lo sguardo basso, incapace di mantenere il passo dell'amica. A un tratto, Miss Gaumont si fermò e, con un rapido saltello, diffuse lo sguardo a trecentosessanta gradi sulla folla.
"Niente, qui non c'è. Dobbiamo provare con un'altra stanza... Da quella parte!"
A quel punto, Claire si voltò di scatto, trascinando Belle con nuova foga verso l'immensa sala da ballo. Diverse coppie erano già intente a danzare, tra quelle pareti affrescate che si innalzavano a indicibili altezze, mentre l'orchestra suonava un valzer allegro e gli altri invitati battevano le mani a tempo di musica.

Belle aveva lasciato la mano dell'amica e si guardava attorno frastornata e affascinata al tempo stesso da quella musica che le entrava nel profondo e faceva sobbalzare il suo cuore irrequieto. Non aveva mai assistito a un vero ballo, non lo aveva mai vissuto in prima persona. Le lezioni di danza erano così noiose, all'istituto, mentre adesso le appariva tutto così diverso, quasi romantico come era descritto nei suoi amati libri.
"Isabelle, dove sei finita? Oh eccoti, non restare indietro! Su, svelta, andiamo. Non è neanche qui..."
"Ma perché ci tieni tanto a trovarlo? A me non interessa affatto."
Claire le rivolse un sorriso malizioso, per poi riprendere la sua caccia all'uomo senza ulteriori indugi, ignorando completamente le parole di protesta dell'amica.

Procedettero attraverso un piccolo corridoio ed entrarono in una sala dalle dimensioni più contenute, con un pianoforte a troneggiare al di sotto di un'ampia cupola. Lì, Belle non poté fare a meno di pensare alla cara Jane, che avrebbe saputo riempire quel silenzio con la sua passione e con la sua immensa presenza.
"Che meraviglia!"
Claire annuì, divertita dall'espressione sempre più incredula dell'amica.
"Oh, Belle! Dovresti vederti... Sei così dolce! E dovrebbe vederti anche Mr Wickham: si scioglierebbe... Eppure dovrebbe pur essere da qualche parte. Possibile che non sia ancora arrivato?"
Claire spostava lo sguardo dal viso di Belle a quello dei vari gentiluomini che incrociavano lungo il percorso, nella speranza di raggiungere il suo scopo.
"Oh, guarda! Ecco Charles!"
D'un tratto, il suo volto si illuminò di una felicità genuina, mentre le sue guance arrossivano visibilmente.
"Guardalo, com'è bello con quello smoking!"
Belle seguì lo sguardo dell'amica, mentre le sue sopracciglia disegnavano una curva non troppo convinta. In effetti i capelli color carota erano più in ordine del solito, ma stonavano alquanto con l'abito di un appariscente azzurro polvere. Provò comunque a trovare un pregio a quella vista non propriamente eccezionale:
"Beh, è senza dubbio molto elegante."
A Claire quelle parole bastarono come assoluta conferma.
"Nessuno lo è più di lui! Eppure a volte sembra non si renda conto del suo potenziale. Ma è proprio la sua timidezza a renderlo unico... Ha solo bisogno di qualcuno pronto a spalleggiarlo."
Belle annuì, stavolta più decisa:
"Beh, direi che l'ha trovato!"
Prese sottobraccio l'amica, conducendola verso il suo cavaliere, facendosi avanti per la prima volta, soddisfatta di quel diversivo all'affannosa ricerca di Wickham.
"Forza, andiamo dal tuo Rosso Malpelo."

Claire si lasciò condurre per qualche passo lungo il corridoio che avevano percorso poco prima, mentre Belle osservava divertita i suoi occhi ciechi e innamorati. A un tratto, però, prese Belle da una parte, tirandola con sé in un anfratto nascosto dietro a una colonna.
"Fermati!"
La sua voce era sottile come un sussurro.
"Che succede?"
Claire allungò un braccio senza farsi vedere:
"È con quel meschino di Mr Darcy!"
Belle impallidì a un tratto, senza più riuscire a proferire parola. Claire fu svelta a riempire prontamente quel silenzio:
"Stanno venendo da questa parte. Niente panico, mi raccomando. Fai come me: fingiamoci noncuranti, d'accordo?"
Isabelle annuì, deglutendo a vuoto, impreparata a quell'incontro.
Miss Gaumont, invece, come se niente fosse, intavolò una conversazione sulla bellezza di quelle colonne, decantandone il marmo pregiato e la compattezza. Isabelle annuiva confusa, tentando di nascondere il suo imbarazzo, mentre sentiva i passi e la voce di Charles farsi sempre più vicini.

A un tratto, Mr Bingley notò la loro presenza, interrompendo la conversazione con l'amico e avvicinandosi alla sua dama.
"Claire, vi attendevo. Siete... radiosa, anche stasera."
Le prese delicatamente le dita guantate, avvicinandole alle labbra. Poi si voltò verso Belle, come se l'avesse notata solo in quel momento.
"Oh, Miss Bennet, ci siete anche voi, giusto! Che maleducato... È un piacere rivedervi! Siete una debuttante, se non sbaglio. Che bello! Voglio dire... è la vostra serata!"
Isabelle, un sorriso forzato sul viso, decise di ignorare volutamente quelle ultime parole, evitando di esprimere il suo disappunto e mantenendo per quanto possibile la conversazione su toni civili.
"Vi ringrazio, Mr Bingley. Mi complimento con voi per la vostra dimora, è incantevole."
Charles arrossì, nella sua modestia, imbarazzato dal complimento. Stava cercando di trovare un altro argomento di conversazione, ma era visibilmente in difficoltà. Claire, ancora una volta, fu più veloce, posando delicatamente una mano sul suo braccio.
"Charles, vi dispiace se vi abbandoniamo per qualche istante? Io e Isabelle stavamo giusto andando alla toilette. Voi continuate pure la vostra conversazione, vi raggiungiamo a breve nella sala da ballo."
Charles annuì, acconsentendo senza indugio alla richiesta della sua dama. Piegò il capo da una parte, ammirandola nel suo fascino indiscusso, e poi la salutò con un lieve inchino, che rivelava tutto il suo profondo rispetto.

Nel frattempo, Mr Darcy era rimasto in disparte, osservando tutta la scena senza frapporsi. Eppure, per quei pochi secondi che a Belle erano parsi interminabili, il peso del suo sguardo si era fatto sempre più opprimente. Isabelle lo aveva sentito bruciare sulla pelle ed entrarle nel profondo, oltre quella maschera di indifferenza che aveva cercato di indossare. Lo aveva sentito scendere dalle perle intrecciate sui suoi capelli agli occhi scuri, accigliati e persi nel vuoto, pronti a fare di tutto pur di non incrociare quello sguardo. Lo aveva sentito scrutare ogni dettaglio del suo volto rigido, per poi scendere ancora a giudicare il suo portamento imbarazzato e il suo vestito elegante. Sapeva dove si era soffermato, ne era certa: su quella spilla, che rivelava la sua reale identità, le sue vere origini. Lo sguardo di Darcy si era concentrato su quel dettaglio pochi istanti, che aveva colto con la coda dell'occhio e il cuore in subbuglio. Era certa che l'inchino di saluto che aveva seguito quegli attimi fosse stato velato di un tacito rimprovero, più che mai prorompente.

Non ebbe il tempo per soffermarsi oltre su tali pensieri, comunque, perché Claire, dopo aver rivolto un cenno di saluto al suo cavaliere, la condusse con sé fino alla fine del corridoio. Poi si fermò, voltandosi di scatto e facendo capolino con il viso nascosto dalle colonne, alla ricerca del ciuffo color carota in lontananza.
"Bene... Adesso, senza farci vedere, li seguiamo."
Belle spalancò gli occhi, incredula:
"Cosa?"
Claire tornò a voltarsi verso di lei, mentre il solito sorriso malizioso, che non prometteva niente di buono, prendeva forma sulle sue labbra.
"Ma sì, pensaci: non siamo riuscite a trovare Mr Wickham, e quei due stavano senza dubbio confabulando qualcosa. Non che Charles abbia avuto cattive intenzioni, ne sono certa! Ma dev'essere stato manovrato da quell'impertinente. Sicuramente Darcy si è ingelosito per le attenzioni che Wickham ti aveva dedicato quella sera al teatro."
Belle scoppiò a ridere, scuotendo la testa con decisione:
"Ma quale gelosia? Claire, vi dico che nessuno dei due mi ha mostrato interesse o attenzioni particolari. Quanto a Mr Darcy, sono più che convinta che il mio astio nei suoi confronti sia ricambiato. Pensateci: non mi ha nemmeno salutata..."
Claire assottigliò gli occhi, ferma nelle sue convinzioni:
"Davvero tu credi di essergli indifferente? Ma hai visto come ti guardava?"
Isabelle avvampò all'improvviso, alzando poi gli occhi al cielo per fingere noncuranza.
"Mi ha lanciato una delle sue occhiate cariche di disprezzo, tutto qui."
Miss Gaumont le prese una mano, trascinandola lungo il corridoio.
"Non essere ingenua, Belle. Se ti disprezza in modo così infervorato, è evidente che non puoi essergli indifferente."
Lei scosse la testa, poco convinta, mentre i suoi piedi seguivano, senza riuscire a opporsi, i passi felpati di Claire, che raggiungevano poco alla volta la sala da ballo. La mente le diceva di scappare, mentre una strana follia iniziava a farle vibrare le orecchie di curiosità, il cuore smanioso di racconti segreti.

Claire si fermò poco prima della fine del corridoio, voltandosi di scatto verso Belle, sussurdandole all'orecchio:
"Sono lì, si sono fermati a parlare. Ora ci avviciniamo, senza entrare nella sala. Mi raccomando, non fiatare. Da quella colonna dovremmo riuscire a sentire."
Belle deglutì a vuoto, ancora una volta in preda a sentimenti contrastanti. Non era giusto origliare quei discorsi, ma Claire faceva sembrare tutto così semplice, spontaneo e inevitabile, che non seppe opporsi. La seguì, appiattendosi con il vestito contro la parete e il corpo nascosto dalla colonna. In effetti, da quella posizione la voce di Charles e quella di Humbertus giungevano distintamente, nonostante la musica in sottofondo.

"Com'è bella Claire, questa sera. Mi sento così fortunato, Darcy... Tu non puoi capire. Possibile che non ci sia nessuna in grado di sciogliere il cuore gelido del mio cinico amico?"
Mr Darcy rispose con una risatina sprezzante.
"A differenza tua, Charles, non mi faccio abbindolare da un bel viso o da un abito elegante."
Bingley sospirò, arrendendosi al suo atteggiamento ostinato. Poi, però, fece un altro tentativo:
"Eppure, non puoi negarlo: è una splendida serata, e non ho mai visto tante fanciulle graziose in vita mia!"
Isabelle non poteva scorgere il viso di Darcy, da quella prospettiva, ma le sembrava di sfiorare con lo sguardo le sue sopracciglia corrugate, il suo volto accigliato e pieno di disappunto.

"Suvvia, Bingley, i tuoi occhi vedono una sola ragazza... E, aggiungerei, l'unica degna di farsi guardare. Anche se pare che il suo aspetto sia l'unico pregio di cui possa vantarsi, purtroppo. Quanto ai suoi frivoli discorsi, non riesco a capacitarmi di come tu possa sopportarla. Deve averti stregato."
Charles ciondolava, visibilmente emozionato.
"È la creatura più adorabile che io abbia mai incontrato."
"Certo. E anche la più falsa e superficiale, ma suppongo che la cosa non ti interessi affatto."
A quel punto, Bingley non poté più resistere, nemmeno con la sua infinita riserva di pazienza:
"Sei il solito terribile pessimista, amico mio. Penseresti male di ogni donna."
Il silenzio che seguì fu più eloquente di molte parole. Poi Charles riprese, ritornando a inseguire le sue speranze di riportare il buonumore:
"A proposito... Hai già scelto con quale aprire le danze? Che cosa mi dici dell'amica della mia cara Claire, quella che avevi accompagnato a teatro? Questa sera mi sembra piuttosto graziosa."
Belle trattenne il fiato, mentre Claire le dava una gomitata nel fianco, facendola sussultare.
"Niente affatto, Charles. Sarà pure agghindata a nobildonna, ma dietro al trucco e all'abito vistoso è soltanto una bugiarda, senza nome e senza istruzione."
A quelle parole, Isabelle socchiuse le labbra, incredula, cercando di trattenersi per non fiondarsi nella stanza e rispondere a puntino a quell'energumeno pieno di sé, arrogante come nessun altro. Charles, invece, rispose con il suo dolce e posato contegno, prendendo le sue difese:
"La vita è stata crudele con lei, non lo nego: è nata senza ricchezze e senza fama, come tante altre giovani donne... Ma questa sera sbocciano in tutta la loro grazia e bellezza. Devi saper guardare al loro potenziale."
Darcy rispose con tono sprezzante, rivelando il poco peso che dava a quelle parole:
"Potenziale... Ai miei occhi sono e resteranno un gruppo di giovani illuse, in cerca di un buon partito per liberarsi dal loro inevitabile destino."
Bingley continuò a insistere, senza darsi per vinto:
"Non ti sembrano parole crudeli?"
Humbertus allora si infervorò, a quella domanda che sembrava una scintilla pronta a farlo esplodere:
"Sono ingenue al punto da non accorgersi della farsa in cui sono coinvolte: dimenticano la realtà, per sfoggiare orgogliosamente tutto ciò che non sono."
Quel tono saccente e pieno di disprezzo era troppo anche per Bingley, che per la prima volta si pose seriamente sulle difensive, sollevando le spalle e rivelando una sicurezza che non aveva mai mostrato prima.
"Darcy, ora finiscila con i tuoi discorsi filosofici e nichilisti. Miss Bennet ed è davvero graziosa, questa sera. Non può averti lasciato indifferente."
Claire era elettrizzata dalla reazione del suo cavaliere, che non si sarebbe mai aspettata. Cercava in ogni modo di contenersi, perché il suo animo impulsivo non riusciva a rimanere in silenzio. Isabelle vedeva la sua insofferenza dai suoi pugni stretti e dai suoi piedi sulle punte, dalle sue spalle tese e dalle labbra stirate. Quanto alle proprie, di emozioni, non avrebbe saputo descriverle o comprenderle appieno. Era frastornata, in balia di quei discorsi che risvegliavano in lei una tempesta che aveva cercato a lungo di sopprimere, e che adesso imperversava in tutta la sua furia.

Darcy, dopo una piccola pausa di riflessione, rispose a quell'allusione alla bellezza di Isabelle con tutto l'astio e la disapprovazione di cui era capace. Scrollò il capo, intrecciando le braccia con fare arrogante:
"È deludente vedere quanto le tue pretese siano scese in basso... La definirei a malapena passabile, e sono generoso."
Charles, a quel punto, si arrese all'inevitabile cinismo di Darcy.
"Non ti smentisci mai, Humbertus..."
In risposta, Mr Darcy sollevò le spalle, ostentando la sua superiorità di pensiero.
"Tu potrai pure accontentarti di una gallina qualunque; quanto a me, nessuna donna sarà mai abbastanza bella da tentarmi, men che meno la supponente e orgogliosa Miss Bennet."
"Certo, e come potrebbe?"
Charles allargò le braccia e sorrise, ironico. Poi si fece nuovamente serio, ricambiando lo sguardo sicuro e supponente di Darcy.
"Allora dimostramelo: voglio vederti danzare con lei. Giudicherò da me se ne sei davvero indifferente."
Humbertus prese le distanze da Mr Bingley, scuotendo la testa e rifiutando la scommessa, apparendo quasi sconfitto, in quella battaglia di parole. Poi, però, sollevò il mento, abbozzando una smorfia ironica:
"Tornatene dalla tua dama a deliziarti con i suoi sorrisi, non preoccuparti per me."
A quelle parole, si separarono. Charles si addentrò nella sala da ballo, abbandonando Darcy alle sue inutili convinzioni. Lui rimase lì, fermo a scrutare il vuoto, perso in chissà quali meditazioni Leopardiane sulle inutili illusioni della vita.

Claire, allora, si voltò verso Belle, ferma e impettita, ancora sconvolta per quella conversazione. Le sorrise, provando a stemperare con un po' di umorismo la sua tensione. Abbassò una spalla e avvicinò le labbra al suo orecchio, dolcemente:
"Considerati fortunata, Belle: se gli fossi piaciuta avresti dovuto rivolgergli nuovamente la parola."

Ed eccoci qui, finalmente al ballo! 🥳
Spero possiate perdonare ancora una volta il mio immenso ritardo, e spero che il capitolo abbia compensato la lunga attesa.

Che ve ne pare dei presupposti della serata? Abbiamo visto un Mr Bingley del tutto nuovo... Le guerre di parole di Darcy sanno far emergere il lato più battagliero persino del nostro assopito Charles. 😏

In questo capitolo ho ripreso alcuni dialoghi significativi dell'originale, ma siamo solo all'inizio della serata, vedrete che le citazioni non mancheranno. Sono curiosa di scoprire quali saprete cogliere, da amanti di zia Jane e fan di Orgoglio e pregiudizio. Che bello avervi qui! E che meraviglia poter condividere la mia euforia incompresa con voi... 🤩

Aspetto con ansia le vostre impressioni sulle parole infervorate di Darcy, senza dubbio tra le più forti che ha espresso sino ad ora. 🤭Cosa si nasconde dietro al suo atteggiamento così supponente, cosa si cela nel suo disprezzo prorompente? 😏

A voi la parola!
A presto, spero prestissimo...
Naomi ✨

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