✨37. Un solo istante di effimera bellezza

La sua stretta era morbida e forte al tempo stesso, dava sicurezza con quel suo caldo e avvolgente abbraccio. Jane si sarebbe fatta trascinare ovunque da quelle dita che si intrecciavano perfettamente alle sue, conducendola lungo la fila di poltrone disposte davanti al palco. Gilbert avanzava lentamente, dandole il tempo di destreggiarsi con le pieghe dell'ampio vestito senza inciampare. Si voltava spesso verso di lei, quasi volesse assicurarsi che le dita affusolate strette tra le sue non fossero soltanto un'illusione.

Eppure, sebbene lenti e cadenzati, i suoi passi non erano affatto incerti, sembravano seguire una direzione ben precisa. Giunti alla fine della fila, infatti, si diressero verso il palco, contro le aspettative di Jane.
"Dove mi stai portando? Non si esce dall'altra parte?"
Staccando per la prima volta gli occhi dai riccioli ribelli del suo cavaliere, che catalizzavano tutto il suo sguardo, Jane si voltò confusa verso l'uscita, che si faceva a ogni passo più lontana. Anche gli ultimi spettatori si stavano dirigendo da quella parte, mentre Gilbert la conduceva nella direzione esattamente opposta, sempre più vicino al palco.
"Fidati di me."
Una fossetta rivelatrice prese forma sul suo zigomo, mentre le sue labbra socchiuse si stiravano per nascondere l'emozione. Jane ricambiò il sorriso elettrizzato, mentre attraversava tutta la corsia anteriore della sala, lasciandosi trascinare dolcemente.

Continuarono a camminare affiancando il palco, che si trovava proprio accanto a loro, solo due metri più in alto. Se Gilbert avesse sollevato il braccio, avrebbe potuto sfiorare le assi di legno rugose che, forse da secoli, appartenevano a quel luogo, ne assorbivano le musiche e le emozioni, con la loro silenziosa presenza. Jane sollevò lo sguardo, lasciandosi andare alla meraviglia che la sormontava: da quella visuale poteva ammirare tutti i balconi dalle loro lavorazioni dorate, gli affreschi della volta che facevano da cielo a quel luogo incantato, con le loro tinte pastello. Persa a sfiorare con gli occhi quelle insondabili altezze, i riccioli dorati che ricadevano sulla sua schiena inarcata e il braccio teso a seguire Gilbert, non si accorse di essere arrivata ormai al limite della sala.

Mentre tutto sembrava roteare attorno a lei come in un sogno, sentì la stretta di Gilbert farsi meno tesa e, a un tratto, si ritrovò proprio contro di lui, a sfiorare le sue spalle e il suo petto tesi sotto la sottile camicia bianca. Si era voltato nella sua direzione senza che lei se ne accorgesse, fermandosi a un passo dalla parete. Jane, la mano ancora stretta nella sua, il viso rivolto verso l'alto, il respiro spezzato da quella vicinanza inaspettata, affondava gli occhi nei suoi, seguendo le sue pupille che vibravano veloci, piene di luce. Gilbert abbassò il volto fino a sfiorare il suo, mentre allungava lentamente una mano dietro a sé.

Lo scatto deciso che seguì il suo rapido gesto rivelò un'apertura nascosta sulla parete di legno. Jane sussultò, ancora troppo confusa per realizzare ciò che stava succedendo. Lui si avvicinò ancora al suo viso, la voce sussurrata ma piena di sentimento.
"Hai sempre sognato di vedere coi tuoi occhi questo teatro... E se la realtà fosse anche migliore dei sogni?"
Il calore del suo respiro si diffondeva sulle guance arrossate di Jane, che tracciava con lo sguardo le sopracciglia inarcate di Gilbert, seguendo ogni dettaglio dei suoi lineamenti tesi. Allungò le dita a scostargli un ricciolo ribelle dagli occhi, mentre soppesava le sue parole con la mente annebbiata, nel tentativo di intuire suoi pensieri più reconditi.
"Cosa intendi?"
Lui sorrise, piegando il viso da una parte, divertito, mentre il ricciolo ricadeva di nuovo davanti al suo sguardo vivace.
"Vorresti scoprire i segreti del teatro?"
Prese lentamente le distanze dal suo volto ingenuo, facendosi da parte e rivelandole il passaggio che si apriva in un corridoio nascosto.
"Dopo di te, Jane..."
Lei si portò una mano al volto, mentre la sua voce euforica tradiva le sue emozioni.
"Un passaggio segreto!"
Gilbert non riuscì a fermare una risata a lungo trattenuta, a quelle parole che gli ricordavano così tanto una bambina dai riccioli dorati e dallo spirito avventuriero nel cuore.
"Beh, in realtà è un'uscita di sicurezza."
Si schiarì la voce, che si fece a un tratto suadente e seriosa:
"Ma... è anche la porta verso i sogni. Seguendo il corridoio e girando a destra, possiamo raggiungere il retropalco: i camerini, le quinte... Mentre, prendendo la scala a chiocciola, si raggiunge la torre scenica."
Jane era sempre più sconcertata da quel ragazzo che sapeva stupirla di continuo, come mai prima. Socchiuse gli occhi, maliziosa:
"Da quando sei diventato un esperto di teatro?"
Gilbert si piegò in un finto inchino, mentre la sua mano era ancora appoggiata alla porta di legno, per tenere aperto il passaggio.
"Mi sono fatto una cultura notevole al riguardo..."
Abbassò la voce, quasi a rivelarle un segreto:
"Beh, diciamo che Charles mi ha mostrato la piantina del teatro e... ho cercato di impararla a memoria. In teoria, se tutto va bene, non dovremmo perderci."
Riccioli d'oro lo osservava ammaliata dal suo sapere, o forse dalla sua dolce sincerità. Aveva fatto tutto questo solo per lei, per rendere indimenticabile quell'effimera e immensa serata...

Gilbert, sotto il peso del suo sguardo carico di emozione, arrossì visibilmente. Distolse da lei i suoi occhi smeraldini, per ritrovare la sicurezza che quella ragazza sapeva fargli perdere in un attimo. Si schiarì di nuovo la voce, spettinandosi i capelli con la mano libera:
"Bene, sono ai vostri ordini, signorina. Ditemi solo dove volete che vi porti... La guida Blythe è a vostra completa disposizione."
Jane soffocò a stento una risata, a quella formalità inaspettata. Tentò di stare al gioco, indossando a fatica la stessa maschera di finta serietà. Sollevò la gonna tra le dita e alzò le spalle con fare sicuro, pronta a seguirlo.
"Che ne dite della torre scenica, signore? Ha un nome alquanto affascinante, fa pensare a un castello..."
Gilbert annuì, abbassando il viso per nascondere una smorfia beffarda e prendendo ad avanzare lentamente sulla scala a chiocciola, vestendo i panni di guida improvvisata. Le sue mani gesticolavano con fare disinvolto, mentre il suo portamento elegante e sicuro lo rendeva a un tratto un esperto narratore.
"Oh sì, principessa: vi porto alla vostra torre. Dovete sapere che dall'alto del suddetto castello viene controllata l'intera scenografia del teatro: vi sono conservati i proiettori, la strumentazione necessaria al sollevamento delle scene e... Beh, molte altre cose, di cui non ricordo bene i dettagli."
Jane rise di cuore alla sua recita improvvisata:
"Non ne dubito, signore."

Arrivato alla sommità della scala, dopo molti, molti gradini attorcigliati su se stessi e diverse pause per riprendere fiato, Gilbert lasciò che Jane per prima si avventurasse lungo il ballatoio della torre. La seguì ammirandola in tutto il suo splendore: i riccioli dorati sormontati dalla coroncina di fiori, il frusciante vestito con il suo scintillare, le spalle nude e le braccia piegate a sollevare la pesante gonna. Distolse lo sguardo, deglutendo a vuoto:
"A mio parere, principessa, la cosa più spettacolare della torre scenica è la vista che si ha dell'intera sala, da questa prospettiva singolare. Non è meravigliosa?"
Jane appoggio i gomiti sulla balaustra, senza fiato per l'immensità dello spazio che aveva d'innanzi.
"Hai ragione, Gilbert, è straordinaria."
Diffuse lo sguardo attorno a sé: il lampadario di cristallo, i balconi con le loro poltrone di velluto, la platea con le sue file ordinate; tutto era perfettamente incastonato in quel quadro meraviglioso.
Abbassò gli occhi che cercavano di abituarsi all'altezza che dominavano, osservando il palco con il suo ampio spazio semicircolare che si protendeva verso il pubblico, i tendoni laterali, il pianoforte ancora a dominare sulle assi di legno, protagonista indiscusso di quella scena silenziosa.

Allungò le dita a sfiorare quelle di Gilbert, strette attorno alla balaustra, che sussultarono dolcemente:
"Grazie... Hai davvero superato ogni mio sogno."
Lui scosse la testa, accarezzando la sua mano affusolata, vibrando a quel contatto, gli occhi nei suoi.
"Meriti tutto questo, e molto di più. Sei tu a essere straordinaria, Jane."
Lei arrossì, lasciando che quelle parole piene di sentimento si facessero strada verso il suo cuore, accarezzandole la pancia e diffondendosi nello stomaco, dove mille farfalle avevano preso a svolazzare.

Gilbert roteò attorno a lei, lasciando la presa sulla balaustra, le dita ancora strette alle sue che la facevano ruotare con sé. Le si fece vicino un solo istante, poi riprese le distanze, avanzando lentamente. Cominciò a camminare, conducendola con sé verso l'estremo opposto del ballatoio.
"E adesso lascia che il sogno continui..."
Jane, gli occhi ancora lucidi e la voglia di correre a perdifiato con quelle dita intrecciate alle sue, annuì in silenzio, senza riuscire a smettere di sorridere, lasciando che una nuova e trepidante attesa si impossessasse ancora una volta del suo cuore.

Aveva così tanto ancora da realizzare, eppure non voleva fermarsi: avrebbe desiderato che quella serata potesse durare in eterno, che le sorprese non avessero mai fine. Perché fuggire dalla realtà insieme a quel sognatore dai riccioli ribelli, anche se per un solo istante di effimera bellezza, era tutto ciò che aveva sempre desiderato.

Premetto che le mie conoscenze sul teatro sono pressoché parificabili a quelle di Gilbert, ossia decisamente scarse. Per di più, devo tristemente ammettere di non aver avuto nessun Charles a mostrarmi la piantina del suo teatro... Di conseguenza spero vivamente che le descrizioni possano risultare realistiche e verosimili, ma non garantisco al cento per cento sul risultato. Sono quindi ben accette critiche e/o correzioni, e mi scuso in anticipo sulle mie possibili mancanze. Ho cercato di documentarmi il più possibile, ma decisamente non sono del settore... Che dire, spero che la mia immaginazione abbia sopperito le mie carenti conoscenze e sia servita allo scopo... 🙃

Dopo aver fatto questa doverosa premessa, passo al commentare la seconda sorpresa del nostro ragazzo dalle onde color cioccolato... 🫠
Che ne dite? È o non è la dolcezza personificata? E non è tutto: ci attende ancora qualche altro istante di effimera bellezza prima di concludere la serata... Siete curiose? 🤭

Attendo come sempre le vostre impressioni, nella speranza che qualche farfalla abbia preso a svolazzare anche nel vostro animo sognante. Mi sto dilungando, lo so, con questa coppietta romantica, ma credo si meritino un po' di spazio in più, che ne pensate? 🥰

A presto, con altre trepidanti emozioni d'inchiostro! ✨

P.S. Cosa ne pensate della nuova copertina????🤩

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