Capitolo 10 - Sketch


-Oh oh, benvenuti fringuelli fritti. Ho il piacere di intrattenervi per un bel po' di tempo... Vedete solo di non farvi del male ok?-


ADAM's POV

La lama che sto affilando mi cade definitivamente a terra, mentre sento una vocina fastidiosa riempirmi i timpani. Chi diavolo osa introdursi in casa mia a quest'ora della sera? Mi volto di scatto, con una mano sul pugnale che tengo ben saldo alla cintura dei pantaloni. Spero per un attimo che sia quella sgualdrina della mia promessa sposa, sarebbe bello infilzarla con tanta facilità. Invece, due ragazze con l'aria stralunata se ne stanno al centro della stanza contornata dalle teche di vetro contenenti le mie armi. Il mio sguardo si rilassa e le mie labbra si curvano in una smorfia.

«Si può sapere chi cazzo siete?», chiedo sinceramente curioso, con il coltello ormai tra le mani e puntato verso di loro.

«Scusami, chi sei tu piuttosto e sai dirmi dove diavolo sono capitata?», chiede la ragazza dalle grandi labbra, decisamente troppo carnose per essere naturali, a mio parere.

L'altra, con le guance rosse come un pomodoro, lancia un gridolino di spavento non smettendo di fissare l'arma argentata.

Rido di gusto. «Tu mi chiedi chi sono, in casa mia? Patetica. Vi dispiacerebbe farvi più in là? Non vorrei sporcare il tappeto con il sangue marcio di estranee.»

Sulle due ragazze si dipinge una smorfia di terrore. Non vorrei mai rovinare il mio bellissimo tappeto, in pelle d'orso, ucciso proprio da me.

-Ehi, brutta copia del bastardo Ramsay, datti una calmata. Se sfiori le ragazze, ti do in pasto ai can— Ops.-

«E chi diavolo sarebbe questo Ramsey? Ma, soprattutto, chi è che parla? Non mi stupirebbe se Dio in persona si fosse preso la briga di venire da me. Dopotutto, sto ripulendo il mondo dai mali dell'umanità: le creature sovrannaturali spariranno e lui deve essermene grato.»

-Sono l'Intervistatrice, zuccherino. Lascia che ti presenti anche le tue nuove amichette: quella specie di gnomo impaurito con la cuffietta è Mila, mentre l'altra col colorito di un fantasma è Tessa. Ragazze, lui è Adam. Simpatico, eh?-

Guardo la piccoletta con la cuffietta, starebbe benissimo con il resto della servitù del palazzo. «Mila, eh? E Shiro dov'è? Non vorrei dover strappare due cuori nella pallavolo tutti in una volta!», dico agitando il coltello nella sua direzione.

I loro ansimi fanno eco nella stanza spoglia, dove sono semplicemente le armi a fare da ornamento.

«Ma tu non riesci a stare zitto nemmeno per un secondo? Ringrazia soltanto che non ho il mio arco con me altrimenti ti avrei già infilzato come una porchetta senza pensarci due volte.»

Dò un ultimo sguardo al mio coltello tempestato di gemme sul manico e lo rimetto a posto, nella sua custodia. Mi chiedo per un attimo se queste due maledette idiote sono reali o sto sognando. «Ditemi che diavolo volete e, forse, potrò lasciarvi vivere qualche minuto in più.»


TESSA's POV

Dove diavolo sono finita?

E perché questo strambo tipo non smette di osservarmi con sguardo truce? Per non parlare di quell'altra che non fa che stare in silenzio osservando un punto impreciso di questa stramba stanza. Quest'ultima è abbastanza grande e noto come le armi sono depositate ognuno sul suo rispettivo scaffale in ordine di grandezza. Mi ricorda vagamente la stanza delle armi di Anne.

«Sentite qualcuno potrebbe cortesemente spiegarmi perché mi trovo qui? Come posso ritornare a casa?»

«Senti, Biancaneve senza i nani, pochi piagnistei. Se fosse per me non saresti in casa mia, ma nell'Oltretomba.» risponde il ragazzo dai profondi occhi azzurri.

Ed ecco che riparte con le sue solite battutine del cavolo... e colpa mia se ho una pelle eccessivamente bianca? Forse un'eredità di famiglia.

«Che qualcuno mi risponda per favore. Tutti, ma non lui. Voce se sei tra noi batti un colpo.» dico e rivolgo lo sguardo verso il soffitto cercando una qualsiasi risposta.

«Tessa, sei tu? Sei proprio tu? Ehm... Sei cambiata...» mi domanda la strana ragazza vestita come una cameriera con voce incredula.

Mi conosce? Forse è qualcuno che mi conosce da bambina e di cui adesso non ho memoria. Mi volto verso di lei inarcando un sopracciglio rivolgendole il mio solito sguardo diffidente. Perchè sento di non conoscerla affatto?

«Oh Tessa Tessa, perché sei tu, Tessa? Mi sto veramente irritando. In più, il mio istinto di Cacciatore mi dice che anche tu sei qualcosa di Sovrannaturale...» continua a parlare il bastardo.

«Non so di cosa tu stia parlando! Non... Non guardarmi così! Il padrone lo verrà a sapere e non ne sarà contento. Stammi lontano.» piagnucola l'altra.

Possibile che non sa fare altro? E poi... padrone? Siamo tornarti nell'era della schiavitù? Non era stata abolita da tempo?

«Sono io l'unico padrone» dice Adam marcando il suo ego smisurato.

«Ehilà... mi sentite? Sono ancora qui se non ve ne foste accorti.» dico muovendo freneticamente le mani per farmi notare, irritata.

Mi rivolgo alla piccola cameriera che non fa altro che fissarmi incredula e preccupata. Possibile che mi ha scambiato per qualcun'altra?

«Senti.. ehm... Mila giusto? Cosa intendevi dire con: sei cambiata?» le domando mentre sott'occhio osservo l'altro che con braccia incrociate ci osserva furioso.

«Temo di essermi sbagliata, signorina. Hai lo stesso nome di una persona che conosco, ma non sei tu. Sei troppo femminile per essere lei. Cioè, no... Non che... Uhm... Lascia perdere.» ed ecco come si zittisce di colpo. Non capisco tutto questo mistero.

E poi cosa sono tutti questi modi bene educati?

Sospiro amareggiata passandomi la piccola mano sui lisci capelli neri. La voglia di tornare a casa inizia a farsi sentire. Dov'è Anne in queste situazioni?

«Sapete che vi dico? Sono pronto per la decisione!» esclama con sguardo duro rivolgendo lo sguardo verso di noi.

Neanche questo tipo è poi tanto normale, ma poi una parola gentile ogni tante fa sempre piacere.

«Su avanti sentiamo?» rispondo spazientita.

Ormai sono stanca di fare domande che non hanno un risposta.

«Ho deciso chi uccidere prima, ovviamente, e Tessa... Pare sia il tuo giorno fortunato. La piccoletta la faccio guardare.» il suo tono superbo riesce a farmi imbestialire.

Le mani mi tremano per il nervoso, mentre la voglia di afferrare l'arco - che in quel momento del cavolo non ho con me- e mirare una delle mie frecce dritto al suo sprecato cuore. Perché Dio ha creato un cuore a un umano che evidentemente non vuole utilizzarlo.

«Sappi che non mi fai nessuna paura.»

Davvero? No, me la sto facendo sotto per la paura. L'unica arma che so utilizzare e l'arco e in questo momento non ho nemmeno quello per difendermi. Osservo il suo muscoli ricoperti dalla maglietta maledettamente blu. Può schiacciarmi in qualsiasi momento.

-Oh oh, lo sapevo che finiva così. Va bene, croccantini per coccodrilli affamati, mi avete stufata. Non mi piace la violenza. Che ne dici, Tessa, ti va di osservare più da vicino i suoi muscoli?-

La strana voce metallica ritorna a infastidire i miei pensieri. Arrossisco immediatamente, mentre distolgo lo sguardo osservando il pavimento. Possibile che torna soltanto per dirmi questo? E poi non stavo osservando i suoi muscoli. Si certo sono enormi, ma nulla di speciale.

«Che cos'è successo? Dove sono i miei vestiti? Chi diavolo è stato a portarmi via il pugnale?» grida Adam osservandosi intorno.

Come ci è finito in mutande? Possibile che tutto è avvenuto davanti ai nostri occhi? Voce che cosa vuoi ottenere?

«Senti cosa parlante esci fuori e parliamo da donna a donna.»

-A tempo debito, pesto di carote, a tempo debito.-


MILA's POV

Questi due sono matti! E quella voce... Dove sono capitata, per l'amor del Cielo!

Il ragazzo è quasi nudo, il suo pugnale è sparito. Sento le guance avvampare per la vergogna e, istintivamente, mi volto dall'altra parte.

«Santo Dio, copriti! Non hai un minimo di pudore?!» sbraito. Subito dopo mi porto una mano sulla bocca e mi pento di averlo detto. Che abbia frainteso? «Non che tu sia inguardabile... Io volevo solo dire... Ecco...»

«Ahah. La piccola fiammiferaia non ha mai visto un uomo. E non c'è bisogno che me lo dici tu che non sono inguardabile, anzi. Ehi, Tessa, se volevi vedere i miei muscoli "da vicino" bastava chiedere.» Questo tizio è davvero incorreggibile. Provo pena per la povera Tessa...

« La piccola cameriera ha ragione. Copriti! E per la cronaca non stavo guardando i tuoi muscoli, anzi non sei un bel spettacolo in mutande. Abbi la decenza di non offendere il mio buon gusto.» Tessa risponde a tono, non deludendo le aspettative del nome che porta. Ha un caratterino simile a quello della mia Tessa.

La situazione, però, non si smuove. Sbircio alle mie spalle, sperando in qualcosa, un segno, qualsiasi cosa... E invece niente. Solo un ragazzo in mutande e una ragazza smarrita. Se riuscissi a capire dove sono, forse potrei provare a mettermi in contatto col padrone o con Cole... No, magari quest'ultimo no.

«Signor Adam... Ti chiami così, giusto? Uhm... Abbiamo iniziato col piede sbagliato. Comportiamoci in maniera più civile e troviamo un modo per tornare ognuno alle nostre vite. Da che parte è Zelum?»

«Zelum? È una cosa che si mangia?» Possibile che non sappia che Zelum è la capitale di Surn? Oh, Cielo! Sono finita fuori dai confini della penisola?

«Smettila di ironizzare su qualsiasi cosa, Mila ha ragione. Dobbiamo trovare un modo per uscire da questa situazione.» Finalmente qualcuno che usa il cervello!

Alzo lo sguardo, alla ricerca della fonte della voce che ci ha accompagnati fino a questo momento. Non vedo nulla, ma non mi dò per vinta.

«Voce, per favore, ridai gli abiti a questo ragazzo e facci tornare a casa. Devo pulire la stanza delle bambole di Mara o verrò licenziata... Al padrone non piacciono gli scansafatiche.»

Non giunge alcuna risposta. Disperata, rivolgo il mio sguardo agli altri due, stando ben attenta a non abbassare gli occhi quando li punto su Adam.

«Che cosa ti aspettavi? Quella ritorna solo quando gli è più comodo. Oppure per ironizzare su argomenti inadeguati alla nostra attuale situazione.» mi fa notare Tessa. Credo proprio che abbia ragione...

«Piccole idiote, anch'io vorrei tanto tornare a meditare la mia vendetta contro i traditori della mia famiglia e mi piacerebbe farlo vestito... Il fatto è che siete voi quelle che avete fatto intrusione in casa mia, non potrei mandarvi a calci nelle vostre dimore neanche se lo volessi.»

Vendetta contro i traditori della propria famiglia, mh... Forse non mi trovo a Surn, ma anche qui non si scherza.

Liscio le pieghe della gonna con le mani e mi mordo le labbra. Non posso dargli torto. Siamo delle intruse in casa sua... Guardo Tessa e le sorrido debolmente. Dovremmo andarcene.

«Hai almeno un telefono?» La ragazza si rivolge, sbuffando, ad Adam. Ma che diavolo è un "telefono"?

«Oh sì certo, solo che è volato via con i miei pantaloni! Voce, ti troverò, e farai la stessa fine di quella stupida Armata!» Lui ha seri problemi col controllo della rabbia. Dovrei farlo conoscere alla mia Tessa, sono certa che andrebbero d'accordo. O forse no. No, decisamente no. Finirebbero con l'ammazzarsi a vicenda.

«Grandioso, non può andare meglio. Cosa può succedere di peggio?»

-Oh oh, ti faccio vedere io, dolcezza.-

No! Non di nuovo!


ADAM's POV

Sento una strana sensazione avvolgermi ed il buio invadere la mia vista. Quando finalmente riesco a scorgere qualcosa, cado di peso sul pavimento, sbattendo violentemente il sedere. Mi rialzo con fatica ed impiego qualche secondo nel realizzare dove mi trovo: la stanza da letto di Amanda, la mia promessa sposa; la traditrice del suo stesso sangue.

Quando smetto di guardarmi attorno, accerchiato dalle stupide foto di lei e suo cugino, mi rendo conto che Tessa è senza maglietta e tenta invano di coprirsi il reggiseno di pizzo nero con le mani; Mila indossa una misera gonnellina, con una camicetta bianca che quasi le mostra il seno e fugge dietro il baldacchino dal copriletto verde, abbassandosi per nascondersi.

«Uh, la principessa di ghiaccio ci teneva parecchio a mostrarmi la mercanzia!», sentenzio guardandola.

«Pervertito! Abbi almeno la decenza di non guardarmi e di non parlarmi.», ringhia nella mia direzione.

Mi piace il suo atteggiamento, ma continuo a sentire uno strano tanfo di Sovrannaturale provenire da lei, cosa che non mi succede con Mary Poppins semisdraiata sul pavimento per non mostrarsi come mamma l'ha fatta.

«Che cosa sei?», le chiedo. «Hai un potere? Sei un Lupo Mannaro? Una Strega?»

«Umana. Soltanto un semplice essere umano. Ti sembra così strano? E smettila di osservarmi!», si infervora.

Il suo atteggiamento è assolutamente di mio gradimento e mi chiedo se la Voce non voglia toglierle anche il reggiseno e il resto... Per un attimo mi dimentico persino della seconda ragazza che trema come una foglia.

"Fermi tutti, che diavolo sta succedendo qui? Eh? Intervistatrice, cosa mi combini? Ancora con questa robaccia zozza? Cosa devono vedere i miei poveri occhi."

-Cosa accidenti ci fai qui, sorellon— Inquisitrice?! Li sto torturando io, vai via!-

Perfetto. Ora non sento solo una voce, ma due. Scuoto il capo, leggermente scosso. «I tuoi poveri occhi? Un altro come me te lo sogni da guardare!», urlo al soffitto, mentre spaesata Mila torna su.

"Figurati, io quelli come te li mangio ogni giorno a colazione... e non certo come quella grassa scansafatiche di mia sorella. Però approvo i modi violenti, complimenti per il coltello. Intervistatrice, ridagli il coltello."

I miei occhi si illuminano al suono di questa voce così autorevole. «Tu sì che mi piaci. Potresti aiutarmi nella tortura dei traditori.»

« Possibile che queste voci sono tutte fuori di testa?», sghignazza Tessa.

"Allora, piccoli e abietti personaggini che non sapete nemmeno di essere tali, non aiuto nessuno e, di certo, non sono fuori di testa. Qui gli ordini li do io. Ricomponetevi un attimo e cercate di non annoiarmi. Mi annoio facilmente e quando accade, di solito falcio anime e le spedisco all'inferno. Volete andare all'inferno? No? E allora, fatemi divertire."

-Non... Non oserai! Non fare quello che stai pensando di fare!-

Per la prima volta in questa strana serata, il panico si dipinge sul volto di tutti e tre. Cosa sta pensando di fare?

Un rumore assordante ci fa voltare verso il letto dove uno spettacolo raccapricciante fa fuggire Mila, urlando come un'ossessa, rifugiandosi accanto a Tessa che ora ha un arco tra le mani. Sento qualcosa di freddo sul palmo e solo adesso mi accorgo di riavere il pugnale. Grazie, Inquisitrice.

«Dite la verità, lo avete portato voi Fuffi?», urlo mentre Tessa si prepara a scoccare una freccia, ma la blocco. «È così carino!!!!»

«Certo che sei più lunatico di me.»

-Inquisitrice, rimetti quella bestia a cuccia!-

"Mi spiace, sorellina, ma Jingle era un po' giù di corda oggi. Aveva bisogno di sgranchirsi le zanne."

Le tre teste del Drago mi scrutano attente. Non mai visto nulla di più verde e più bello in vita mia e spero con tutto me stesso che sappia sputare fuoco.

I sei occhi gialli mi ricordano quelli di Riuk, il mio primo animale domestico, un pitone.

«Smettila di rimanere lì impalato a fissarlo ammirato. Aiutami ad ucciderlo razza di imbecille.»

«Ucciderlo? Non toccarlo o uccido te come promesso. Sarebbe tremendamente divertente vedere Amanda sotto le sue zanne.»

Strattono di forza il suo arco, ma Tessa non molla la presa.


TESSA's POV

Tiro l'arco verso di me cercando di tenerlo stretto quanto più possibile. Non riesco a separarmi da quest'ultimo. Senza di esso mi sento sola, ma soprattutto improtetta. Non so chi sia peggio tra il drago sputa fuoco e il bastardo fanatico dei coltelli.

«Senti Inquisitrice o come ti chiami... tu e quell'altra fateci tornare alle nostre vite.» urlo cercando di farmi sentire dalle strane voci. Possibile che non me ne va bene una? Per non parlare di Mila che non fa che tremare alle mie spalle.

«Sì, prendetevi loro e lasciatemi il Drago!» propone Adam non abbandonando mai quel suo lato altezzoso.

"Adam, ragazzo mio, mi piaci. Davvero. Quasi quasi non ti lascio nelle mani dell'Intervistatrice... ma non posso, ho da fare. Per quanto riguarda la sciroccata che dà ordini, forse mia cara signorina non hai afferrato il mio concetto di divertimento..."

La strana voce si fa strada nella mia mente facendomi salire il nervoso. Divertimento? Cosa c'è di divertente nel morire a causa di una mente malsana come quella della sua stramba sorella, che almeno inizialmente appariva più intelligente.

Afferro l'arco puntandolo verso il drago e scocco la prima freccia che colpisce il suo occhi sinistro. Sorrido mentre il drago urla di dolore. La mia mira continua a essere infallibile.

«Se non volete aiutarmi, me lo uccido da sola il drago.» dico assumendo un'espressione dura.

«Scocca un'altra freccia e uccido la piccola fiammiferaia!» dice Adam avvicinandosi con fare minaccioso verso Mila.

«Prova a fare un altro passo e il prossimo obbiettivo sarà la tua testa.» dico mirando l'arco verso la sua direzione.

«Ehm... Non riesco a prendere sul serio le minacce di un uomo nudo, scusami.» afferma Mila e mi ricordo soltanto adesso di essere ancora in reggiseno.

Mi copro istintivamente, mentre le mie guance - solitamente bianche - si colorano di un rosso accesso. Perché tutte a me? Che sia soltanto un brutto incubo?

«Somigli tantissimo ad Amanda. Tutte queste minacce e alla fine siete più stupide di Winnie The Pooh.» dice il ragazzo ridacchiando divertito.

E per la quattordicesima volta che nomina questa Amanda, ma si può sapere chi diavolo è?

«Amanda e Amanda ormai sei diventato monotono come anche le tue assurde minacce.» sospiro affranta, mentre abbasso l'arco.

«E tu sei piatta come le tue tette» mi ricopro nuovamente le tette cercando di non rimanere offesa dalle sue parole.

«Sono ormai stanca di questa situazione. Mila visto perchè mi sembri l'unica sana di mente qui dobbiamo pensare a un modo per ritornare ai nostri rispettivi mondi.» le dico voltandomi verso di lei che cerca di coprirsi il più possibile nascondendosi dietro alla sottoscritta.

«Voi... Voi siete pazzi! E io sto sognando, non c'è altra spiegazione. Cos'è quel mostro? E a chi appartengono quelle voci? E perché diavolo c'è così tanta pelle scoperta in giro?!» riprende la parole Mila. Mi sa che ho perso anche una mia possibile alleata.

«Vuoi che caccio il mostro, Mila? ...Tessa, vattene.» mi scaccia Adam facendo segno con la mano.

«Non ho mai preso ordini da nessuno e non inizierò sicuramente adesso. Ma soprattutto Mila non vuole essere protetta da un bruto che dieci minuti fa voleva farle del male. Giusto?» e mi volto verso di lei.

«Non la proteggo, mi sembra ottima per stare in cucina.» dice non nascondendo il piccolo sorriso sulle labbra.

Mi nascondo Mila dietro alle spalle cercando di proteggerla. Non so bene da chi. Mi sento come una sorella che vuole proteggere la sua sorellina più piccola, quella più timida, quella più debole. Non ho mai avuto una vera e famiglia e nessuno, apparte Anne, rientrava in quella categoria.

«Certamente nei tuoi più lontani sogni, tesoro mio bello.»


MILA's POV

Le voci sono state a dir poco ingiuste. Hanno dato un pugnale ad Adam e un arco a Tessa. E a me? Uno straccio! Cosa dovrei farci con uno straccio? Lo offro a quella bestia per pulirsi la bocca dopo averci divorati tutti? Eppure, al momento, quei due sono stati utili quanto questo misero pezzo di stoffa che ho tra le mani. Continuano a bisticciare tra di loro mentre lì, sul letto, c'è un maledetto drago!

Avevo letto di queste creature solo nei libri... Non pensavo esistessero davvero.

Adam e Tessa non la smettono di litigare. Sto giusto per domandarmi in quale incredibile realtà il nemico resti a fissare senza agire, quando una delle teste del mostro spalanca la bocca e sputa fuoco.

I mobili si polverizzano all'istante, così come le parole nella mia gola. Fisso incredula quello spettacolo terrorizzante e stringo la mano di Tessa. Ma non è la mia Tessa, non mi dà neanche un pizzico della sicurezza che mi darebbe la sua stretta.

«Stiamo per morire» dico più a me stessa che agli altri.

Adam sembra divertito da quella scena. Vedo Tessa muovere le labbra per parlare, ma prima che la voce abbandoni la sua bocca, il drago sferra un secondo attacco. E si porta via il ghigno del ragazzo, strappandoglielo letteralmente dalla faccia.

Sotto shock, le mie gambe cedono e io rimango lì, a tremare. Quasi scoppio a piangere, ma... Non ci credo. Adam sta parlando! E il suo tono altezzoso è rimasto uguale.

«Ok, è arrivato il momento di trovare una cuccia a forma di bara a Fuffi! Ragazze, datevi da fare!»

Tessa lancia un'occhiataccia ad Adam, con un'espressione un po' distorta dal disgusto che prova nel vedere quella faccia dilaniata. Poi, con un rapido balzo, entrambi partono all'attacco. La ragazza incocca una freccia e mira agli occhi della bestia, mancando, però, il bersaglio.

«Cavolo! E dire che non manco mai il bersaglio.» si lamenta.

Adam punta direttamente al cuore del mostro e lo centra. Inutilmente. Il pugnale si disintegra tra le sue dita, lasciandolo di stucco.

«Ehm... Voci celestiali, ci siete? Non penso che questo sia leale... Ecco, non che voglia mettere in dubbio il vostro onore, ma...» provo a chiamare l'Intervistatrice e l'Inquisitrice.

«Quello che Mila sta cercando di dirvi è: rendetevi utili e aiutateci.»

"Uh, mi ero distratta... ma che diavolo state facendo al mio Jingle? Oh povero tesoro della mamma... ha una freccia nell'occhio! No, non piangere cucciolotto, vieni, ci penso io. Quei brutti cattivoni ti hanno fatto male, vero? Bene... sfodero la falce e li spedisco dritti dritti da Minosse, per questo sgarro."

Il drago... sta scodinzolando?

-Oh oh, sorellona, forse dovremmo...-

L'Intervistatrice non finisce la frase. Una falce di dimensioni innaturali spunta dal nulla e, con un unico rapido movimento, taglia le teste di Adam e Tessa.

Per poco sfiora anche la mia, ma questa volta essere bassa mi ha salvato la vita.

Il sangue schizza sui muri, sul pavimento, sulla bestia, sul mio candido grembiule...

Così com'è arrivata, la falce sparisce lasciandomi sola con... Com'è che si chiama? Ah, sì, Jingle. Sei occhi vispi mi guardano curiosi, senza nessuna traccia della cattiveria che li insidiava poco prima.

-Oh oh, bene, riprendete le vostre teste e preparatevi alle interviste, testicoli di tori! Dimenticavo: Mila, pulisci questo disastro.-

Ecco a cosa serviva lo straccio.


*****

Riconoscimenti:

- ADAM

Storia di provenienza: L'ALTRA FACCIA DEL DESTINO

Autrice: LaMelz


- TESSA

Storia di provenienza: Abissi

Autrice: blackswam1


- MILA

Storia di provenienza: Fiducia e inganno

Autrice: Runentia


Ambientazione sketch:

Palazzo Mott

Storia di provenienze: L'ALTRA FACCIA DEL DESTINO

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top