✰51 (extra)✰

TSUKIYAMI POV

Che cazzo mi è passato per la testa in quel momento?

Perché diavolo l'ho fatto?

Non riesco più a capirmi con me stesso

Ormai è passata una settimana dall'ultima volta che ho visto la mia famiglia, i miei amici e San.

È iniziato tutto quella sera dove mamma mi aveva trovato sveglio, poco dopo mi era arrivato un messaggio dal capo della banda che mi diceva di dover consegnare tre pacchi.

Così chiusi tutto a chiave ed uscii dalla finestra, facendo più silenzio possibile per non essere visto.

Arrivai al solito posto d'incontro, la casa del capo perché quello non ha voglia di spostarsi in giro.

Presi i tre pacchi ed inizia a consegnarli.

Consegnai il primo.

Poi il secondo.

Erano ormai le cinque di mattina visto che si trovavano completamente in parti opposte della città e io ho solo due gambe e pure corte.

Arrivai al terzo destinatario, ma mentre me ne stavo andando lui mi urlò dietro che non era quello che aveva ordinano.

Controllai lo schema che mi era stato mandato per messaggio e notai infatti di aver invertito il primo ed il terzo pacco.

Provai a tranquillizzare il tipo dicendogli che, avendo solo scambiato i pacchi, gli avrei restituito quello giusto.

Ma lui perse la pazienza e sbraitò che aveva un party con clienti importanti e che io lo avevo rovinato.

Andai un po' in panico ed iniziai a fare passi indietro senza farmi notare, ma lui puntò lo sguardo su di me e si ammutuolì.

"Questa me la paghi! Non ti lascerò scappare!" gridò prima di corrermi incontro.

Iniziò così un inseguimento, corremmo così tanto che si fecero le sette.

Riuscii a seminarlo e corsi a casa del capo per spiegargli il casino fatto, lui perfortuna è molto comprensivo anche se in quel momento era incazzato per questo genere di clienti.

Dopo ciò, mi fece per accompagnare alla porta, ma lo bloccai chiedendogli se potessi restare lì per qualche giorno.

Lui andò un attimo in tilt, ma riflettendo sulla situazione sospirò ed accettò a patto che la sera restassi chiuso nella camera assegnatomi.

Anche se stranito, accettai ed iniziò così la mia permanenza in quella casa.

Capii anche perché dovevo starmene rinchiuso, semplicemente dal salotto provenivano urla e gemiti.

Ma sinceramente non mi è mai interessato sapere cosa facessero.

Comunque, riflettei ogni notte se provare a tornare a casa, anche se non so ancora come spiegare a tutti la mia scomparsa di una settimana.

Sospirai e mi coprii col cappuccio della felpa, uscendo dal vicolo da dove ero nascosto e standomene a testa bassa per sicurezza.

Non sapevo nemmeno per dove stavo camminando, mi sentivo solo confuso.

Ma quel flusso di pensieri mi sconcentrò dal fare attenzione a ciò che stava attorno a me ed andai perciò a scontrarmi contro qualcuno.

Feci per chiedere scusa, ma appena vidi di chi si trattava il panico salì e mi ritrovai a scappare ancora.

Anche se è mattina, è pieno di persone in giro, ma nessuno mi aiutò e pensai che questa volta avevo la peggio.

Ho sempre schifato la società, penso che ormai lo sappiate bene.

Venni afferrato per un lembo della felpa e trascinato nel primo vicolo presente, facendomi poi cadere a terra.

L'uomo a cui avevo sbagliato a consegnare il pacco si avvicinò con aria parecchio arrabbiata, ma ciò non mi impedì di difendermi.

Tentai di usare i miei due quirk, ma purtroppo non avendoli mai allenati non furono molto efficaci.

Mi arrivò un pugno dritto sullo zigomo e poi un calcio sul ginocchio che mi obbligò a rimanere a terra.

Le presi bene infatti.

Riuscii solo, con un esplosione, a ustionargli lievemente la mano che tentava di colpirmi.

Tra l'adrenalina e la paura, sentii di star completamente perdendo il controllo dei miei poteri.

Indurimento.

Esplosione.

Indurimento.

Esplosione.

L'uomo, vedendo il casino che stavo facendo, capì che era meglio scappare e mi lasciò così da solo.

Riuscii a calmare i miei quirk solo qualche minuto dopo, lasciandomi però un grande sensazione di stanchezza.

Ancora appoggiato con la schiena al muro, scivolo lentamente in giù fino a sedermi.

Poso la nuca su questo ed osservo lo scorcio di cielo chiaro che riesco a vedere, ma mi appare pure sfocato.

Capisco quindi di star piangendo, sto frignando come un rammollito.

Mi dispiace solo di aver deluso tutti: i miei genitori, i miei fratelli, i miei amici e soprattutto San.

Non merito forse di stare con loro, alla fine ero sempre quello diverso e gli ho causato troppi problemi.

Se morirò saranno sicuramente più rilassati e in pace con sé.

Anche con le lacrime che continuano a scendere, resto a fissare il cielo con un sorriso.

Forse potrò fare finalmente felici tutti

Sbuffo una risatina mentre sento gli occhi farsi pesanti, ho ancora troppa stanchezza accumulata per colpa della notte insonne e dei quirk.

Mi lascio andare e permetto al mio corpo di scegliere cosa fare.

"TSUKIYAMI!"

DANHAIA POV

Merda, merda e merda

Sono nella più completa merda

Sono le sette di mattina e sto camminando avanti ed indietro nella mia stanza del dormitorio da più di mezz'ora.

Fra poco devo uscire ed andare in classe, ma la mia mente è completamente incentrata su altro.

Con tutto il tempo passato a cercare quello scemo di mio fratello, ho trascurato Yumiko e non ci siamo nemmeno più viste da una settimana ormai.

Ce l'avrà a morte con me! Non vorrà neppure sentire il mio nome

Cosa posso fare?!

Sbuffo esasperata e mi guardo attorno come se potessi trovare un'ispirazione.

Constatato però che non c'è assolutamente un cazzo di utile, esco dalla camera e vado a fare colazione.

Nella cucina del dormito, mi preparo qualcosa di veloce e mi metto poi in disparte a mangiare.

Nel mentre però, nella hall fà ingresso la prima fidanzata di quell'altro scemo di mio fratello: Kohaku.

L'arancione va davanti al frigo e cerca qualcosa da mettere sotto i denti.

"Oi, Fohafu! Mi ferfe un aiufo!" dico con la bocca piena di cereali.

Lei alza solo lo sguardo e lo punta sul mio, domandando con questo cosa volessi.

Ingoio e le faccio segno di avvicinarsi, mica voglio che tutta la classe senta i miei patetici problemi amorosi.

Dopo aver afferrato una mela, fà come richiesto e si siede al mio fianco.

"Vedi, emh... Visto che alla fine siamo cognate, lo so che è presto da dire ma zitta! B-beh ecco, volevo chiederti se potevi darmi una mano con la ragazza che mi piace..." dico a bassa voce.

La beta ascolta attentamente e da un morso alla mela.

"Cosa avresti in mente di fare con lei?"
"Beh... Ora siamo scopamiche, voglio che ci siano sentimenti mentre lo facciamo, io voglio stare con lei"

Annuisce ed estrae dallo zaino un foglio e una penna.

"Dovreste essere in un luogo appartato, quindi portala dove potete stare solo voi due. Grazie a Saki so all'incirca com'è di carattere, quindi posso darti qualche consiglio su come chiederle di fidanzarvi"

Ascolto interessata e la guardo iniziare a scrivere sul pezzo di carta.

"Devi fare colpo. Potresti comprarle dei fiori, magari del suo colore preferito. Poi devi prepararti un discorso da farle, è importante come usi le parole e che ti mostri sicura"

Annuisco lentamente anche se mi sono persa alla prima frase e lascio che continui a parlare.

Dopo poco, mi consegna il foglio e lo guardo curiosa.

"Ti ho scritto tutto quello che ti ho detto in punti, così che ti sarà più facile ricordarlo. Fammi sapere come va, miraccomando" dice prima di alzarsi e riprendere a mangiare la mela.

Lo piego e lo metto in tasca, ma poi richiamo la sua attenzione.

"Sei certa che funzioni? Te come hai fatto con mio fratello?"
"In realtà no, ha fatto tutto Akio mentre scopavamo. Ma sinceramente a me è andata bene così. Per una ragazza come Yumiko penso vada bene quello"

Mugolo pensierosa e la ragazza lascia il dormitorio, facendomi così rimanere sola con i miei dubbi.

Funzionerà davvero? Devo dare il meglio di me

{Skip time}

Ad ogni passo che faccio, mi maledico mentalmente per i tacchi che porto e per il misero vestitino che continua ad alzarsi.

In quel foglio c'era scritto anche un PS con dei consigli su come mi sarei dovuta vestire.

E io non sopporto né i tacchi né questi vestiti da puttane dell'autostrada.

Stringo tra le mani il mazzo di fiori formato da tre denti di leone gialli e una viola, entrambi strappati da un aiuola che ho trovato per strada.

Kohaku non mi ha precisato se comprarli o no, quindi senza spendere uno yen ho creato un mazzo davvero stupendo.

Arrivo nella mia metà, una piazzetta inondata di gente e musica.

La violetta nel tempo libero fà la DJ per piccoli festini, quindi sapevo dove l'avrei potuta trovare.

Mi avvicino e, tentando di passare tra la marea di persone, arrivo a praticamente sette metri dal palco.

La trovo intenta a preparare la console, vestita con un semplice top nero e dei jeans larghi, alle orecchie tiene delle cuffie viola e dorate.

Cerco di farmi notare agitando le mani, ma c'è troppa gente e lei sembra più concentrata sulla console.

Di colpo parte la musica e l'orda di persone inizia a gridare, spaccandomi completamente i timpani.

Devo avvicinarmi, così lontana non mi vedrà mai

Afferro il mazzo di fiori tra i denti e, con qualche passo di danza che mi viene in mente, tento di passare.

Io sono anche una brava ballerina, ma tutta questa gente non mi permette di sfoggiare la mia maestosità! 

Capendo che non sarei comunque riuscita ad avvicinarmi, mi guardo attorno in cerca di un'alternativa e trovo un tavolo.

Ghigno e salgo goffamente sopra questo, rendendomi così perfettamente visibile.

Ora posso liberamente sfoggiare le mie abilità

Mi faccio subito notare da tutti, tutti tranne quella scema dai capelli viola.

Continuo imperterrita a ballare, ma i suoi occhi non si scollano dalla console.

Ringhio e scendo velocemente, rischiando di spaccarmi una gamba per colpa dei tacchi.

Con la rabbia ormai accumulata, non mi faccio più problemi e spintono le persone per lasciarmi passare.

Nel tragitto però, a disturbarmi arrivano ragazze e ragazzi che probabilmente hanno visto la mia esibizione.

Mi chiedono il numero, di vederci dopo la serata, di bere qualcosa; ma chi cazzo se li caga questi ora.

Ignoro tutti ed arrivo finalmente a pochi centimetri dal palco, così provo a chiamarla.

Ovviamente però non mi sente viste le casse grandi quanto la mia porta di casa, devo trovare un altro modo.

Notando che ho ancora fra i denti i fiori, mi viene in mente un'idea.

Afferro il mazzo e, presa la mira, glielo lancio addosso.

Kohaku non mi ha precisato nemmeno come darglielo, quindi penso che così vada bene.

Lei si guarda subito attorno, in c'era dell'artefice, così tento di farmi notare nuovamente.

Finalmente i suoi occhi dorati si puntano sui miei cremisi, ha una faccia stupita e incredula.

Deglutisce a vuoto e mi fà segno di salire con lei sul palco, così non me lo faccio ripetere due volte.

Salgo le piccole scale di ferro e mi metto al suo fianco, sorridendole vittoriosa.

"Spero tu abbia un buon motivo per essere venuta qua all'improvviso e avermi lanciato dei fiori" dice al mio orecchio per permettermi di sentire.

Annuisco soltanto, sapendo che tanto non mi avrebbe sentito, e lascio che continui il suo lavoro.

Allungo un braccio e le cingo la vita con questo, facendola sussultare lievemente.

Ghigno e nella mia mente si accende una lampadina.

Una lampadina di luce rossa.

Faccio scivolare in giù il braccio ed arrivo con la mano sopra il suo culo, così faccio un veloce controllo qualità.

I jeans però non mi permettono di stringere con forza, quindi arriccio il naso contrariata.

Porto il palmo più sotto, andando a insinuarmi tra le sue gambe.

Premo un dito verso l'entrata della sua figa, sentendola subito stringere le gambe.

Ridacchio e la guardo tentare di continuare il suo lavoro con la console, quanto amo stuzzicarla.

Continuo così per tutto il tempo, almeno finché arriva il momento per lei di assentarsi e lasciare spazio ad un nuovo DJ.

Mi afferra per il polso e mi trascina giù dal palco, portandomi poi dietro l'alta parete di questo.

"Che cazzo ti salta in mente?! Sparisci per una settimana ed appari lanciandomo in faccia un mazzo fatto da tre fiori e poi mi stupri davanti a tutti!" ringhia guardandomi malissimo.

Deglutisco a vuoto ed afferro il foglietto che mi aveva dato Kohaku, leggendo velocemente il punto che avrei dovuto compiere ora.

"I-io, io non voglio più essere tua amica!"

Lei alza un sopracciglio e mi guarda parecchio confusa.

"Che cosa significa? Vuoi rompere con me? Dopo tutto quello che abbiamo fatto vuoi trattarmi come una sconosciuta?!"

Nego immediatamente e porto le mani in avanti in gesto difensivo.

"N-no, no! Intendo che n-non voglio più che scopiamo solo!"
"Hai trovato un'altra da farti?"

Ma questa non capisce un cazzo

Io mi sto esprimendo chiaramente e non capisce

"Io voglio fidanzarmi con te!"

Sgrano gli occhi appena metabolizzo cosa ho detto e sento la faccia andare completamente a fuoco.

Punto lo sguardo sui suoi occhi e la trovo fissarmi con una strana espressione che non riesco a decifrare.

"Pensavo non saresti mai arrivata a dirmelo, ci hai messo così tanto solo per dirmi che ti piacevo. Ce l'ho ancora per quella storia con il ragazzo, ma alla fine non posso tenerti il muso per sempre"

Si avvicina e si mette davanti a me, sono costretta ad abbassare lo sguardo visto che con i tacchi sono più alta.

"Mi hai colpito, mi hai davvero stupito con questi...«gesti»" afferma poggiando il palmo sulla mia guancia.

Poggio la mano sopra la sua e schiaccio il viso contro questa, senza smettere di guardarla.

"Possiamo provare con una relazione, che ne dici? Niente più sesso senza sentimenti unicamente da parte tua"

Annuisco incapace di proferire parola e lascio che si avvicini al mio viso.

"Non serve che chiedi aiuto a qualcuno, sii te stessa ed io ti accoglierò senza esitazione" dice a un soffio dalle mie labbra.

Sento le gambe tremarmi ed il cuore battere così veloce contro il petto, nel mentre nel mio stomaco una marea di farfalle ha iniziato un ballo di gruppo.

Poggio delicatamente le mani sui suoi fianchi e la guardo mentre azzera la misera distanza tra noi.

Mi bacia con estrema dolcezza e calma, non sono i soliti baci rudi e senza senso che ci davamo.

Le sue labbra morbide e dal lieve gusto di mirtillo combaciano perfettamente con le mie, come due pezzi di puzzle.

La sua lingua si fà timida spazio nella mia bocca, in cerca della sua compagna con cui intrecciarsi.

Stringo con più decisione la sua vita mentre lei mi circonda il collo con le braccia.

Ci stacchiamo dopo pochi secondi, dalle nostre bocche cola solo un rivolo di saliva ed escono ansimi ricolmi di eccitazione.

"C'è un bagno qui nei dintorni? Dobbiamo verificare se adesso scopiamo davvero con i sentimenti" domando al suo orecchio mentre porto una gamba tra le sue.

Struscio la coscia sulla sua intimità e fà uscire un piccolo gemito, guardandomi poi con occhi lucidi.

Mi fà un cenno col capo e volto la testa verso quel punto, trovandoci un bagno pubblico.

Giugno ed afferro a modo sposina la ragazza, portandola con me verso questo.

Forse lei è davvero l'inizio della mia felicità

***Spazio autrice***
Buongiorno camicie hawaiane<3

Penultimo capitolo abbastanza carico, ma mai come l'ultimo!

Ormai si sono fidanzati tutti, sia le due ragazze che il threesome, mancano solo quei due scemi!

Siamo alla fine di questa storia di già, dopodomani si concluderà tutto ed avrete le risposte finali ^^

E che dire, per raccontare le mie pessime avventure vi dico che tutta ieri mi sono messa a pettinare la mia parrucca di Ibuki Mioda (scelta orribile, dovevo lavarla prima ma non avevo cazzi)

Però è venuta bene alla fine!

E nulla, spero abbiate apprezzato il capitolo e vi saluto con questa meraviglia che ho comprato sabato •u• (lo amo troppo)
Buona vita<3

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