✰49 (extra)✰

BAKUGO POV

È sabato notte e stranamente mi sveglio con un strano presentimento.

Alzo la testa e mi guardo lentamente attorno, confuso da questa macabra sensazione che provo.

L'ora segna l'una di notte e, per la stanza buia, non vola una mosca.

Ironia vuole che non sarei in grado di sentire nulla a prescindere.

Al mio fianco, Kirishima dorme tranquillamente avvolto nelle lenzuola, lui non sembra provare il mio stesso malessere.

Mi metto seduto ed afferro l'apparecchio acustico, così da vedere se almeno captassi dei rumori sospetti.

Provvedo ad alzarmi e mi avvicino titubante alla porta, provando a comprendere cosa ci fosse che non andava.

Negli anni ho sviluppato un sesto senso: riesco a capire, sopratutto in campo di battaglia, se qualcosa di brutto sta per succedere.

E ora sento questo presentimento.

Deglutisco e, dopo aver tirato un'altra occhiata al rosso, esco silenziosamente dalla nostra stanza.

Cammino lentamente per il corridoio del primo piano, qui ci sono solo le camere da letto.

Nel weekend tutti e tre tornano a casa, non stanno ai dormitori, spero che questa sensazione non sia dovuta a uno di loro.

Faccio qualche altro passo e il mio occhio si posa su una porta non del tutto chiusa.

Dalla piccola fessura intravedo una flebile luce, che ci fà qualcuno con la luce accesa all'una di notte?

Mi metto davanti alla porta e vedo essere la stanza di Tsukiyami, ciò mi fà sentire ancora peggio.

Che sia vero allora che si comporta in modo strano? Forse è proprio questo che ha accesso il mio sesto senso?

Deglutisco e poggio lentamente la mano sulla maniglia, aprendo nel modo più silenzioso e calmo possibile la porta.

Sporgo la testa verso la stanza e quello che vedo inizia a inquietarmi.

La cameretta è avvolta nel buio, solo una lampada è accesa e permette un minimo di visione, dritto davanti a me spicca la figura del corvino piegata sulla propria scrivania, intento a parlare tra sé e sé a bassa voce.

Deglutisco a vuoto e mi avvicino con il cuore che batte veloce contro il petto, non mi sono mai sentito così inquieto.

Noto ora la superficie della scrivania completamente sommersa da fogli e materiali da disegno, solo un piccolo spazio è libero per ospitare dei pezzi di metallo e dei bulloni.

Allungo un braccio verso la sua spalla, ma l'ansia me lo fà tremare come una foglia.

Poggio delicatamente la mano sul suo corpo e con ciò mi mostra un essere che non è mio figlio.

Gira di scatto la testa verso di me, gli occhi sgranati dalle pupille minuscole si puntano a guardarmi con una strana espressione che non riesco a decifrare.

Schiudo le labbra per parlare, ma non riesco a far uscire nessuna parola per colpa del malessere interiore.

Mi sento strano, ho quasi...paura di lui?

Il suo respiro è affannato e quegli occhi non si scollano dal mio corpo.

"C-cosa stai facendo? È tardi" provo a dire in modo orgoglioso anche se la voce mi trema.

Si rigira in avanti, chino sulla scrivania a riprendere ciò che ho interrotto.

"Progetto per scuola"

Mugolo e mi guardo attorno, sentendomi terribilmente a disagio.

"Dovresti d-dormire, lo pensa a-anche tuo padre" dico sapendo il suo punto debole, ovvero Eijiro.

Infatti, alza lievemente la testa appena sente l'ultima parola, ma non mi da nessuna risposta.

Lo guardo trafficare nel buio con quei pezzi di carta e capisco che forse è meglio andare.

"Non stare sveglio fino mattina, se ci sono problemi puoi sempre parlarci lo sai. Buonanotte"

Sospiro e, non arrivandomi nessun feedback, mi giro ed esco dalla stanza.

Ormai sveglio, ne approfitto per andare in cucina e prendere un bicchiere d'acqua, così da tentare di mandare giù quel nodo alla gola fatto di ansia.

Scendo le scale e prendo un bicchiere, andando poi verso il frigo.

Apro l'anta e, abbagliato dalla fredda e bianca luce, afferro la bottiglia d'acqua.

Forse aveva ragione Danhaia, Tsukiyami si sta comportando in modo strano

Non l'ho mai visto così intento per un progetto scolastico

Ma quello sguardo che mi ha lanciato... Dio, avrò gli incubi ora

Sospiro e bevo tutto d'un fiato il bicchiere riempito, lasciandolo poi dentro il lavandino per poterlo lavare la mattina seguente.

Poggio i palmi sulla faccia e, dopo averli sfregati contro questa dall'esasperazione, me ne torno al piano di sopra per dormire.

Gradino per volta, arrivo all'ultimo e noto che stavolta la porta dell'omega è chiusa.

Mi avvicino per controllare se mi avesse ascoltato e fosse andato a dormire, ma quando poggio la mano sulla maniglia la porta non si apre.

Perplesso, provo a metterci più forza, però niente.

L'ha chiusa a chiave.

Sospiro per la millesima volta e mi trascino pesantemente verso la camera, rassegnadomi ormai di poter far qualcosa.

Ma mentre vado verso il letto, il mio occhio cade sulla grande finestra che abbiamo di fianco.

E tra il buio notturno, nel nostro giardino, vedo qualcosa muoversi.

Alzo un sopracciglio e mi avvicino maggiormente al vetro con aria confusa.

Una figura incappucciata corre a scavalcare il muretto perimetrale, uscendo verso la strada che porta al centro di Tokyo.

Apro la finestra e mi affaccio a questa, ma quando vedo al mio lato anche l'infisso della stanza del corvino aperto, il respiro mi manca.

Torno a guardare verso la figura, ma ormai è fuggita nell'oscurità.

Preso dal panico, ansimo pesantemente e stringo con forza il telaio di legno della finestra.

Il mio istinto emana dei feromoni impregnati di malessere, qualcosa lo sta facendo preoccupare più del dovuto.

Se quella persona era un ladro non mi sarei fatto problemi a scendere e inseguirlo, ma perché non l'ho fatto?

Sento di colpo due mani poggiarsi sulla mia vita e trascinarmi indietro, cosa che mi fà scappare un grido poco maschile.

Giro di scatto il volto indietro e, trovando solo la figura di un Eijiro assonnato, mi maledico mentalmente.

"Che succede? Emani un odoraccio e mi sono preoccupato" sbadiglia stropicciandosi un occhio.

Gli racconto tutto l'accaduto e subito, il sonno che aveva stampato in faccia, sparisce.

Mi porta con sé verso la stanza di Tsukiyami e prova pure lui ad aprire la porta, senza risultati.

"Che facciamo? Se gli fosse successo qualcosa?" domando preoccupato.
"Disattiva l'apparecchio acustico"

Perplesso da quell'ordine, eseguo comunque e noto che poggia la spalla contro la porta.

Dà una forte spallata alla lastra di legno, ma non cambia nulla.

Riprova nuovamente, ma senza udito non posso sentire se produce dei rumori diversi.

Con un altro colpo, vedo la porta cadere tristemente a terra, lasciandoci almeno la possibilità per entrare.

Ma quando varchiamo la soglia, l'unica cosa che troviamo è la finestra aperta, del corvino non c'è ombra.

Riattivo l'apparecchio e mi guardo attorno, incapace di proferire parole.

"Allora... Quella figura era lui... Tsukiyami è scappato" sussurro sentendo le mani tremare.

L'alpha mi si avvicina subito e mi abbraccia, ma il momento viene interrotto dalle grida spacca timpani, non per me almeno, della ragazza.

"Chi cazzo fà casino a quest'or-perché la porta è a terra?" domanda la bionda affacciandosi allo stipite.

Sospiro e faccio per parlare, ma pure l'altro biondo ci raggiunge, probabilmente svegliato dalle urla di lei.

"Tsukiyami è scappato, ora è troppo lungo da spiegare. Io e vostro padre andiamo a cercarlo prima che passi troppo tempo" affermo prendendo per il polso Eijiro e portandolo con me.

La bionda però sembra contraria alla mia idea e ringhia.

"E noi scusa?! Ce ne stiamo qua a grattarci le palle?! Guarda che ci teniamo a Tsu, veniamo con voi!"
"Dan, è pericoloso andare in giro a quest'ora per Tokyo. Andiamo solo noi due, porteremo a casa Tsu" interviene il rosso.

Lei continua a insistere, appoggiata dal fratello che annuisce solo d'accordo.

"Siamo futuri eroi! Questa è un'occasione enorme per noi!"
"Danhaia, smettila. Se tuo padre dice no è no. Non costringermi a legarti da qualche parte con Akio" minaccio arrabbiato.

Insiste nuovamente, facendomi completamente perdere la pazienza.

Esco così dalla stanza velocemente e vado verso la nostra camera, andando a cercare nella mia scatola preferita.

Torno da loro con in mano una corda da bondage e intimo i due fratelli ad avvicinarsi.

La bionda capisce subito e si ribella, ma ho dei riflessi migliori dei loro quindi riesco a legarli assieme con poco.

Li faccio sedere sulla sedia del corvino e stringo la corda anche su questa.

"Katsuki, non è forse esagerat-" dice il rosso guardando il mio lavoro.
"Liberami! Non voglio stare qui tutta la notte con questo! Akio, da quando hai un culo così grande?! Non ci sto nemmeno nella sedia!"

Faccio un cenno col capo al mio alpha e, anche se riluttante, mi segue fedelmente.

"Sei sicuro che era necessario? Volevano solo aiutarci"
"L'hai detto pure te che è pericoloso, non mi prendo la responsabilità di cercare poi altri due se si perdono"

Annuisce arreso e scendiamo assieme le scale, iniziando a fare scorta di tutto ciò che ci sarebbe potuto servire per la ricerca.

In uno zaino infatti mettiamo una torcia, i nostri telefoni, una corda, qualche snack e dell'acqua.

Non voglio assolutamente tornare a casa senza mio figlio.

Usciamo dall'abitazione usando la porta d'ingresso, facendo così il giro delle mura e arrivando infine nel giardino da dove è fuggito.

Ma appena apriamo raggiungiamo la zona erbosa, troviamo la bionda già slegata con affianco il fratello che tenta di liberarsi dalla corda.

Le tiro un'occhiataccia e non le chiedo risposte, vado avanti verso dove era scappato e questo le basta per capire di aver vinto.

AKIO POV

"Cosa facciamo? Stiamo qua legati?"

La bionda volta la testa di lato per provare a guardarmi, alla fine stare schiena a schiena non è molto comodo.

"Sei serio? Vuoi lasciare Tsu lì da solo? Quello finirebbe nei guai ancor più di te!" ribatte osservandomi malissimo.

Mugolo pensieroso e punto lo sguardo verso la finestra, cercando di vedere se trovassi le figure dei nostri genitori.

"Li vedi? Sono già usciti?"

Nego soltanto.

Lei si alza di scatto e così mi obbliga a fare lo stesso, iniziando poi a dirigerci verso non so dove.

Lamentandomi di non riuscire a camminare indietro, l'alpha mi porta verso la scrivania del corvino.

"Che intenzioni hai?" domando notando che inizia a fissare gli utensili di quest'ultimo.

Non risponde e tenta di afferrare un cacciavite abbastanza grande, ma con anche le braccia legate è difficile.

Riesce però nell'intento e inizia a rompere la corda con questo, conficcando la punta nel lazzo rosso.

"Controlla di non vedere i nostri, se passano abbiamo perso e io odio perdere"

Annuisco e quindi faccio da vedetta, nel mentre lei continua meticolosamente e rapidamente il suo lavoro.

A un tratto sento un «scrach!» e capisco essere il rumore della corda che si strappa.

Infatti, la presa si allenta e il mio corpo riesce a muoversi con più libertà.

"Non abbiamo tempo, muoviamoci" ringhia non lasciandomi tempo per levarmi la corda da addosso.

Mi afferra per il colletto della maglia e mi trascina con sé, correndo verso il piano terra.

Arrivati qua, la bionda mi strattona fuori passando dalla seconda porta che conduce al cortile e mi ordina solo di stare zitto.

Annuisco fedele e, nel mentre, tento di liberarmi dalla corda che sembra essersi annodata più di prima.

Pochi secondi dopo, dal lato dell'abitazione fanno apparizione le figure dei nostri genitori.

L'omega tira un'occhiataccia alla figlia, ma non proferisce parola e va dritto per la sua strada.

Confuso, vedo Dan ghignare vittoriosa, ma non capisco il motivo.

Parte subito poi a seguire il biondo, lasciandomi lì sempre più perplesso.

L'alpha dai capelli rossi si avvicina a me e mi toglie la corda che ho addosso, invitandomi poi a seguirlo con un sorriso.

Andiamo dove l'omega avevano visto Tsu scappare e, senza perdere tempo, iniziano a scavalcare il muretto.

Sarò anche un futuro hero, ma all'una di notte inoltrata e con poche ore di sonno di certo non sono al pieno delle forze.

Infatti, appena provo a superare il muretto, scivolo con il piede sulla superficie e cado di faccia dall'altra parte.

Però almeno l'ho scavalcato.

Mi rimetto in piedi e, dopo essermi pulito un minimo, corro verso i tre già avanti metri.

"Voi state con vostro padre, non allontanatevi da lui e fate tutto quello che vi dice. Ci sentiamo per telefono" dice l'omega prima di scappare verso la strada principale avvolto nel buio della notte.

Il mio sguardo quindi si posa subito sul rosso, trovandolo intento ad annusare l'aria.

"Riesco a sentire un po' il suo odore. Ce la possiamo fare, ma ho bisogno del vostro aiuto"

La bionda ghigna e, dopo aver annusato anche lei, inizia a fare strada.

"Conta su di noi, papà! Ti faremo vedere che futuri hero avrai!"

L'alpha la segue e io quindi faccio lo stesso, fiducioso di poterlo trovare.

Sono sicuro che andrà bene, Tsu non sarà andato così lontano.

{Skip time}

Voglio tornare a casa vi prego, sono stanco, dove cazzo è finito Tsu?!

"Akio, muovi il culo cazzo! Sei lento!" mi rimprovera la bionda sempre più arrabbiata.

Stiamo correndo da più di un'ora, non ce la faccio più.

"Sono esausto! Voglio andare a dormire, domani abbiamo pure scuola!" mi lamento trascinando le gambe che non sento più.
"Smettila di frignare! Trova qualcosa di utile da fare invece!"

L'alpha prova a calmare la ragazza, ma lei è troppo testarda.

Preferirei essere nel mio letto con le mie due ragazze sexy che a cercare quello scemo di mio fratello

Ma che sta combinando ora?

Provo a pensare a cosa fare per tenere soprattutto calma mia sorella e nella mia mente si accende una lampadina.

"E se chiamassi San?"

I due voltamo la testa verso di me, fermando la loro corsa.

"Chiamarlo alle due di notte? Non è il caso, si preoccuperebbe" afferma il rosso tenendo un occhio addosso alla bionda.

Quest'ultima invece non sembra contraria alla mia idea, anzi, dice di farmelo fare così che almeno smettessi di lagnarmi.

Prendo allora il telefono e riprendiamo a correre, nel mentre io cerco il numero di San.

Una volta trovato, avvio la chiamata e avvicino il cellulare all'orecchio.

Tento un po' di volte, starà dormendo quindi non sentirà la suoneria.

"Spero tu abbia un buon motivo per avermi chiamato alle due di notte" afferma con voce assonnata San.

Faccio un sospiro di sollievo e noto lo sguardo del rosso puntato su di me.

"È un emergenza, il tuo fidanzatino è scappato di casa"

Dall'altra parte del telefono non arriva risposta, probabilmente l'ho scosso parecchio.

"Punto numero uno: non siamo fidanzati, punto numero due: CHE COSA?!"

Inizio a spiegargli l'accaduto nei minimi dettagli, continuando intanto a cercare per le strade il corvino.

Quando finisco di parlare, il rosa rimane qualche altro secondo in silenzio.

"Ti raggiungo fra un oretta"

Sgrano gli occhi e tento di fermarlo, ma ormai mi ha attaccato in faccia.

Merda, io volevo solo avvisarlo, non invitarlo con noi a cercarlo

Ora penseranno che è colpa mia se San viene

Sospiro e rimetto il cellulare in tasca, seguendo i due alla ricerca del mio fratellino.

TSUKIYAMI POV

Entro nel primo vicolo buio che trovo e mi siedo esausto su un cassonetto a riprendere fiato.

Mi guardo attorno per accertarmi di non essere visto da nessuno e porto le gambe al petto, abbracciandole subito dopo.

Se mi vede la polizia sono fregato, ho agito troppo velocemente e forse mi fanno beccato

Cazzo, cazzo, non posso perdere

Dove sono finito? E soprattutto, cosa mi passa per questa pazza testolina?

È un racconto un po' lungo, ma so che ci tenete quindi ve lo spiego.

{Flash-back}

È un nuovo giorno e sono a ricreazione, ieri ho preso in prestito i soldi dai miei fratelli e mi sento terribilmente in colpa.

Lo sto facendo tutto per un buono scopo, tanto dopo glieli ridarò

Ma devo fare presto, potrebbero accorgersi in poche tempo che mancano, soprattutto Dan

Mi guardo attorno per il cortile e il mio occhio si posa verso i bagni.

Un'idea malsana mi viene in mente, ma niente mi ferma dall'eseguirla.

Mi avvio verso questi velocemente ed entro in una cabina, puntando subito dopo lo sguardo sulla finestrella sopra il cesso.

Salgo sopra questo ed afferro la maniglia dell'infisso, ma ovviamente non si apre.

È stata bloccata apposta per persone come me che stanno tentando di scappare.

Afferro il mio fidato cacciavite che mi porto sempre dietro e lo inserisco nella fessura tra i due telai.

Tento in tutti i modi di aprirla e finalmente, dopo qualche tentativo, sento un rumore molto promettente.

Vedo infatti la finestra aprirsi lievemente, così provvedo ad afferrarla per la cornice e tirarla verso di me.

Si apre e finalmente vedo il cortile che porta al cancello della Yuei, però non sono sicuro di poter passare per là viste le telecamere.

Mi guardo attorno e noto una parte del muro di cinta rotta probabilmente per colpa di un attacco villain, è solo chiusa da del misero nastro.

Controllato che non ci sia nessuno, esco dalla finestra e corro più veloce che posso verso il foro, arrivando così fuori dalla scuola.

Ghigno fiero e orgoglioso del mio piano svolto eccellentemente, andando poi a fare un giro nella parte più nascosta di Tokyo.

Non posso girare per il centro, mi vedrebbero tutti e ora come ora voglio stare solo.

Mi avvio per dei vicoli poco sicuri, ma sinceramente mi importa poco della mia incolumità ora.

Mentre cammino a testa bassa, alle mie orecchie arrivano delle voci che attirano la mia attenzione.

"Cazzo, bro. Abbiamo bisogno di un fattorino, le consegne stanno diventando troppo pericolose e non ci voglio rimettere"

Mi sporgo dal vicolo da dove ho sentito la voce e scopro esserci tre ragazzi che parlano tra loro.

Fattorino quindi lavoro, lavoro quindi soldi, soldi quindi materiale per il mio progetto.

Senza pensarci due volte, mi dirigo verso a laro senza timore e con aria sicura.

Sentendo i miei passi, i tre alzano lo sguardo e lo puntano verso di me.

"Tsukiyami Kirishima, ho sentito tutta la conversazione. Cercate un fattorino, giusto? Sono disposto a farlo" mi presento mantenendo un tono serio.

Il gruppo ride e confabula tra loro qualcosa.

"Hai un faccino così innocente, devi trasportare cose carine e coccolos-" inizia a dire uno.
"Mi credi rincoglionito solo perché omega? Ci arrivo benissimo che si tratta di droga, armi e quant'altro, quindi pretendo 1500 yen a consegna"

Si tirano delle occhiate perplesse e sorprese.

"Me o nessuno"

Ci pensano su e mi assumono, lasciandomi poi il numero di uno di loro, probabilmente il leader.

"Noi prendiamo ordini dal nostro superiore, quando ci sarà una consegna ti chiameremo"

Annuisco d'accordo e li lascio nel loro vicolo, pensando sia meglio tornare a scuola prima che succedano casini.

{Fine flash-back}

Ho fatto tante consegne da quella volta e devo ammettere che mi divertono in realtà, sono troppo semplici ci ho preso facilmente la mano.

Stringo tra le mani l'ultimo pacco della giornata che mi hanno commissionato i tre, devo attendere che il cliente arrivi.

Non so bene se quello che sto facendo è giusto, d'altronde sto portando cose illegali.

Se mi vede la polizia sono spacciato, la Yuei mi caccerà e farò finire i miei suoi giornali come «genitori di un criminale».

Non posso farlo avverare, devo guadagnare in segreto.

***Spazio autrice***
Buongiorno aragoste vestite da banana<3

Che dire, mentre mi prendo tutta la pioggia per andare alla palestra per motoria, aspetto con ansia i vostri commenti!

Cmq, che cosa ha combinato il nostro Tsu ora? In che diavolo di guaio si è cacciato? Come ne uscirà?

Riusciranno i nostri eroi a ritrovarlo? Riuscirà Akio a fare qualcosa di giusto nella sua vita? Riuscirà la vostra Meli a sopravvivere anche oggi con sto freddo?

Chissà chissà! Non fidatevi troppo della mia bontà, ricordatevelo ^^

E niente, ci si vede dopodomani con il terzultimo capitolo ( >ω< )
Buona vita<3

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