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BAKUGO POV

Sono passate ben tre settimane e, grazie alle mie continue investigazioni fatte tramite l'agenzia, sono riuscito a raccogliere parecchie nuove informazioni sul caso.

Ho così scovato dove si trovava colui che accoglieva le commissioni degli omicidi, quindi ho provveduto a farlo arrestare nel giro di neanche una mezz'ora dalla mia scoperta.

Sono corso subito dopo nella stanzione della polizia a interrogarlo, chiedendogli di più sul cliente che aveva richiesto la morte di mia madre.

Era molto scettico a rispondere, d'altronde gli avevo appena rovinato la carriera, ma mi ha rivelato varie cose sul fatto che in realtà questo lavora in un'agenzia molto nota di pro hero.

«Lo conosci, non ti è una faccia nuova» ricordo mi aveva detto.

Questa notizia mi aveva lasciato di stucco, anche adesso sono ancora molto confuso.

Non mi ha detto chi è o comunque l'agenzia di cui fa parte, probabilmente ha paura che qualcuno lo venga a uccidere se parla troppo.

Quindi adesso sono ormai due ore fermo davanti al computer a cercare un sospetto nelle tre agenzie più grandi e importanti che esistono a Tokyo: quella di Best Jeanist, quella dei Fatgum e soprattutto quella di Endeavor.

Ho aperto davanti agli occhi tre elenchi diversi di tutti i dipendenti che lavorano in queste tre agenzie, analizzando i dati di ogni singolo individuo.

A un certo punto però, a distrarmi dal mio meticoloso lavoro, è il rumore della porta del mio ufficio che si apre senza nemmeno il mio consenso.

Parecchio seccato, mi volto verso questa e ci trovo Kirishima con un'espressione preoccupata.

Lo guardo con aria confusa e alzo un sopracciglio per incentivarlo a parlare.

"Sono venuto a prenderti, ti stavo aspettando in macchina ma non usciva più... Mi ero solo preoccupo" afferma abbassando la testa con aria quasi colpevole.

Aggrotto le sopracciglia ancora più perplesso e tiro un'occhiata all'orologio, notando che ho finito il turno da ben mezz'ora.

Sospiro e lui chiude silenziosamente la porta, avvicinandosi poi a me.

"Stai diventando pazzo per questo caso, devi capire che non puoi concentrarti esclusivamente su questo, hai altri incarichi anche a cui badare" afferma mettendosi al mio fianco e facendomi poggiare la testa sui suoi addominali.

Gli abbraccio la vita e lascio che mi accarezzi i capelli con una mano.

"Lo so, ma non riesco comunque a darmi pace. So di star facendo una minchiata, sto facendo tutto di nascosto e pure usando i dati riservati dell'agenzia per un mio scopo personale. Alla fine il lavoro principale era arrestare l'agenzia, è solo una mia stupida fissazione trovare quel committente"

Il rosso sospira e non posso fare a meno che stringermi maggiormente a lui.

"E va bene, ti aiuto solo perché non voglio che finisci nei guai da solo, l'ultima cosa che voglio è vederti soffrire senza che io possa fare nulla per te"

Mi scappa un sorriso e alzo il mento per poterlo vedere meglio in faccia.

Mi sorride anche lui e si abbassa poi a baciarmi dolcemente sulle labbra.

Provvede a prendermi in braccio e mi fa sedere sulla scrivania, senza interrompere il contatto creato tra le nostre bocche.

Le mani mi stringono le cosce e i suoi denti si poggiano sulla carne delle mie labbra, mordendole e causandomi così un gemito.

"Mi fai perdere ogni volta il controllo, solo guardarti fà svegliare il mio istinto. Come posso trattenermi e pensare lucidamente quando ho te davanti?" afferma con voce roca prima di baciarmi ancora.

D'altronde siamo entrambi alle prime armi con una relazione rimandata per troppi anni, ora non c'è la minima voglia di trattenersi.

"Cazzo, voglio farlo qui... Ti prego, facciamolo..." ansimo con la mente che comincia a lasciare spazio all'istinto che è ben vicino al calore.

Ringhia e rilascia una gran dose di feromoni, facendomi sentire completamente desiderato e protetto.

Mi lecca tutto il collo e, appena arriva alla zona delle ghiandole, emette un altro verso minaccioso.

"Non mi piace questo cerotto, perché lo hai messo? Copre il tuo odore"

Afferra con i denti il cerotto sopra quella zona e lo toglie con una mossa secca, andando subito dopo a leccare e succhiare quella piccola ma importante parte.

"Sono vicino ah-al calore, devo nascondere il mio odore in qualche modo" spiego mentre sento il suo bacino strusciarsi contro il mio.

Appena stacca le labbra dal punto, guarda soddisfatto il segno violaceo lasciato e si avvicina al mio orecchio.

"Posso bloccarti il calore per nove mesi in ogni momento che desideri, sappi che non risponderò alle mie azioni quando me lo dirai"

Arrossisco parecchio e lo guardo negli occhi, trovandolo con un sorriso strafottente e le sopracciglia alzate.

Alzo gli occhi al cielo e lo bacio invece di dargli una risposta, troppo imbarazzato per parlare.

Mi asseconda e fà subito intrecciare vogliosamente le nostre lingue, strusciando con più forza i nostri bacini già eccitati.

Poggio le mani sulle sue guance e gli spingo meglio il viso contro il mio, rendendo quel bacio sempre più volgare e intriso di passione.

I suoi palmi invece scendono ad abbassarmi i pantaloni e i boxer, liberando così la mia ormai erezione.

Senza lasciarmi tempo nemmeno di metabolizzare tutto ciò che stia facendo, inizia a masturbarmi velocemente mentre con l'altra mano mi tiene le gambe aperte.

Mi separo dalle sue labbra solo per gemere e poggio la fronte sulla sua, aggrappandomi poi alla sua schiena con le unghie.

"Sei troppo stressato, lascia che il tuo alpha ti faccia rilassare" dice con quel fottuto tono basso che rischia di farmi orgasmare da un momento all'altro.

Infatti, dal mio cazzo esce subito del liquido appiccicoso che il rosso nota all'istante.

"Ti piace quando parlo così? Sei un monello, Katsuki"

La mano si muove più velocemente e, grazie al fluido appena prodotto, scivola con più velocità in tutta la mia lunghezza.

Non ho mai avuto una sega così soddisfacente.

Continua a succhiarmi il collo e annusare come un predatore pronto ad attaccare da un momento all'altro.

"Vuoi venire, piccolo? Stai sgocciolando un sacco" afferma giocando con il liquido appiccicoso sulla punta della mia erezione.

Gemo e il mio corpo preso da fremiti è al limite, solo con la voce è in grado di farmi raggiungere l'orgasmo.

"Dimmi che vuoi venire, dì al tuo alpha quanto l'omega voglia venire"

Il suo polso va ancora più veloce e le dita mi stringono il cazzo, stimolando per bene le vene più sporgenti.

"V-venire, alpha!" affermo col respiro irregolare e il ventre che formicola dal piacere.

Dopo poco, vengo copiosamente sul suo palmo e schizzo anche contro il suo petto nudo.

"Me lo ripaghi il favore, non è vero, omega?" domanda mentre io cerco di riprendere fiato.

Non potevo che fargli il miglior pompino al mondo.

***Spazio autrice***
Buongiorno palline da biliardo<3

Anche oggi capitolo mattiniero pk sto andando in maneggio, pregate per me pk dal cielo stanno cadendo letteralmente cascate!

Poi che dire, un po' di passaggio questo capitolo vero, quello di dopodomani è più sessoso invece ma sempre abbastanza di passaggio.

L'azione tornerà nel capitolo 26, abbiate quindi solo pazienza e apprezzate vi prego!

E niente, non so altro che dire quindi ci si vede dopodomani (preparate i popcorn pk succederà qualcosa di abbastanza scleroso, almeno spero!)
Buona vita<3

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