Giorno 31 / croce

Infilò l’ago nella stoffa e lo fece sbucare dall’altro lato, per poi riprendere il punto.

Il suo turno di lavoro stava finendo – avevano deciso di introdurre la dimensione del tempo anche nell’aldilà, per maggiore equità della pena – e aveva quasi concluso le sue dodici ore consecutive.

Lavorava dodici ore al giorno, ogni giorno esclusa la domenica. Se si fosse comportato bene, però, sarebbe passato in qualche secolo a venti ore la settimana, e infine al relax eterno in paradiso che si era fuso col resto dell’aldilà, unendo anime celesti e dannate a coesistere nella stessa enorme dimensione ultraterrena.

Non doveva più scontare i suoi peccati di gola, che erano stati riconosciuti come violenza autoinflitta e come tali depenalizzati.

Non è che non avesse mai peccato, però.

In quel momento, scontava tutte le volte che aveva comprato dei pantaloni in sconto a dodici euro che per costare quel tanto erano stati fabbricati da tredicenni incinte sottopagate del Bangladesh.

Anche il suicidio di Danilo aveva avuto un annullamento della pena, e allora si trovava in una spiaggia immaginaria a ripulirla da spazzatura immaginaria con tutte le persone che, come lui, gettavano la sigaretta in terra dopo aver fumato in vita.

Nessun demone a torturarli, nessuna eternità di dolore insopportabile, solo dodici ore di duro lavoro non pagato e poi collassava per riprendersi nel suo modesto appartamento insieme all’anima che aveva scelto per stargli accanto.

Sugli schermi della fabbrica apparve una grossa croce in neon rosso, e la scritta lampeggiante CROSS INC. & COMPANY.

La Cross inc. era il nuovo volto dell’aldilà dopo inferno e paradiso, il grande capo diceva che la croce aiutava il brand a crescere.

L’idea era questa: Gesù aveva sofferto morendo sulla croce e poi aveva raggiunto la beatitudine eterna, e come lui le anime dannate avrebbero sgobbato per espiare le loro colpe, senza torture eccessive e con tanto di pause per la socializzazione e il riposo, e alla fine avrebbero avuto accesso al tanto agognato eterno relax.

Il lavoro era la loro croce, nel senso letterale del termine.

LA CROSS INC. VI AUGURA UN BUON WEEKEND! POTETE ALZARVI E TORNARE AI VOSTRI ALLOGGI.

Non appena apparve la scritta sugli schermi, tutti i suoi colleghi si alzarono in piedi e iniziarono a chiacchierare mentre defluivano verso l’uscita.

Il logo della croce bordeaux era dappertutto, sui piani da lavoro, sui contenitori per ago e filo, sulle poche macchine da cucire che si guadagnavano gli operai più laboriosi come premio per una settimana.

Lui scivolò con la fiumana di persone, scambiò qualche parola distratta, la sua mente già al letto morbido della sua stanza, quando vide una mano alzarsi dalla folla, che richiamava la sua attenzione.

«Ehi! Ehi

Sulle labbra spuntò un sorriso. «Ma buonasera» rispose, raggiungendo Danilo che gli stampò un bacio sulle labbra. «Che ci fai qui?»

«Ho fatto il bravo e mi hanno fatto uscire con mezz’ora di anticipo. Sai che ho visto una tartaruga oggi? Era enorme!»

«Anche io vorrei lavorare sulla spiaggia» protestò, con un cipiglio imbronciato.

«Non ti conviene, fidati. Stare piegato per dodici ore di seguito a tirare fuori schifezze dalla sabbia ti spezza la schiena.»

«Non che stare seduti immobili per quel tanto sia più sano...»

Rallentarono il passo, lasciando che la calca si esaurisse e sparpagliasse fuori dall’edificio. Danilo allungò un braccio e glielo passò attorno alle spalle, lui decise di abbandonarsi alla presa e voltò la testa, alzandosi sulle punte e schioccandogli un bacio sulla guancia.

«Non vedo l’ora di farmi una doccia» lo sentì mormorare, poi la presa lo strinse più forte. «E cazzeggiare un po’ assieme tutta la sera e domani mattina!»

«La doccia dovrebbe essere la tua priorità. Puzzi di spazzatura, sai?»

«Se ti dà fastidio puoi staccarti.»

«Non credo proprio» disse, facendosi un po’ più vicino.

La fabbrica era ormai quasi deserta, mentre passavano vicino ai bagni. Fu allora che Danilo si fermò. «Hai sentito?»

«Sentito cosa?»

Il ragazzo ghignò. «Qualcuno ci sta dando dentro!»

«Andiamo, non fare il ficcanaso! Meglio uscire subito.»

«Scherzi? Voglio vedere chi è!»

«Smettila di fare l’idiota, dai...»

Ma lui lo trascinò verso la porta del bagno, anche lui iniziò a sentire i gemiti soffocati delle anime dentro il cubicolo. Danilo picchiò il pugno sulla porta. «Chi è che si diverte in orario d’ufficio?»

«L’orario d’ufficio è finito» sibilò Francesco. «Andiamo!»

«Oh, su, hai capito quello che volevo dire!»

Sentirono il suono di qualcosa che cadeva, poi il silenzio. Danilo lo guardò col suo sguardo furbetto da rompicoglioni, che Francesco suo malgrado aveva deciso di sopportare già troppo tempo prima. Attese, rassegnato.

Qualche istante dopo, una figura scivolò fuori dal bagno dipendenti con un sorriso angelico sulle labbra.

«Tu

Il ragazzino vestito come un malato di palestra sollevò le spalle con aria innocente. «Ho inventato io il sesso, sai? Per chi credi che l’abbia fatto? Per gli altri? Se lo pensi sei un ingenuo.»

La porta si schiuse di nuovo, e scivolò fuori una figura familiare. «Tu!» esclamò ancora Danilo, sconvolto.

«L’angelo più bello del paradiso, l’ho fatto tutto per me!» cinguettò il grande capo, con un sorrisino soddisfatto. «Non è carino?»

«Non. Una. Parola.» Lucifero sembrava molto più stravolto del compagno appena uscito dal bagno proprio prima di lui. Aveva i capelli biondi scarmigliati, e gli occhi argentei avrebbero potuto bruciarlo vivo.

«Tu non l’avevi mandato, tipo, alla dannazione eterna?»

«Che posso farci? Ho inventato anche le relazioni tossiche, no?»

L’altro non sembrava in vena di scherzi. «Non scherzo, non una parola a nessuno. Altrimenti vi disintegro.»

«Oh, tesoro, non hai il potere di disintegrare le anime dei mortali. Solo io posso farlo!»

Lucifero spostò quello sguardo raccapricciante sul suo partner, sembrava insicuro. «Ma tu lo faresti per me, vero?»

L’altro sorrise, civettuolo. Gli diede qualche pacca sulla cima della testa, benché fosse parecchio più basso di lui. Francesco ebbe l’impressione che l’avesse appena strapazzato per bene e che avesse il potere di farlo quando preferiva.

«Ma certo che lo farei, tesoro» rispose, anche se non sembrava del tutto sincero. «E ora, filare! Prima che decida di assegnarvi altri cento anni di fatica per avermi interrotto sul più bello.»

Francesco strabuzzò gli occhi, e Danilo lo trascinò via con sé, tirandolo per un braccio. «Sapevo ne sarebbe valsa la pena, volevo troppo sbirciare» sussurrò al suo orecchio, divertito.

«Già, faremo bene a non avere ripercussioni per questo colpo di genio!»

Uscirono in cortile, era appena nevicato e la strada era imbiancata, perché Dio adorava la neve. Facevano circa ventidue gradi, però, perché Dio adorava anche il clima temperato.

«Non me la bevo, lo so che spasimi per me.»

La croce rossa dell’azienda più grande dell’universo luccicava dal palazzo alle loro spalle, proiettando una luce scarlatta e sinistra sulla neve bianca.

«Io? Spasimare per te

«E dai, su!»

Francesco accennò un sorriso. «Okay, sì, può darsi...» confidò, cercando la mano con la sua. Danilo la strinse. «Ti va un rewatch dei Digimon, stasera?»

Danilo avvicinò la mano che stringeva alle labbra e la baciò. «È l’idea migliore che hai avuto da quando hai insistito per salvare il destino dell’universo» rispose, e tutto andò a posto.

Note autrice
Fine!
Questo writober si è concluso qui. In un orario più giovane di quello previsto, ma oggi ero presa bene col prompt “croce”! E poi il mio capo è in ritardo e ci deve fare un corso al lavoro, quindi sono qui che aspetto che arrivi da un’ora.
È stata una bella sfida scrivere una storia completa e coerente in un mese, postando tutti i giorni. Molti capitoli sono brevissimi, ho dovuto spesso dare un’accelerata alla trama, e il risultato finale è meno di una bozza, ma... ce l’ho fatta, cazzo! E alla fine comunque la trama ha il suo senso, dai.
La Cross Inc. ha preso il posto di inferno e paradiso, le anime dannate e celesti sono insieme, e Francesco e Danilo sgobbano in attesa di una meritata pensione eterna, nel loro appartamentino sepolto dalla neve tiepida.
Vi piace la mia soluzione per un aldilà più giusto? Fatemi sapere nei commenti!
A breve, su questi schermi, lo spinoff de L’Ultima Strega e, a seguire, il sequel di Harvey.
Ci leggiamo presto!

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