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Yeosang

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Gemetti un'ultima volta prima di venire con uno spruzzo del mio liquido che andò dritto a macchiarmi il torace. Nonostante per tutto "l'amplesso" non avessi visto il corpo della ragazza, le sue espressioni innocenti e dettate poi dal piacere mi avevano eccitato talmente tanto da farmi venire anche abbastanza più in fretta del solito. Infatti la sua videocamera l'aveva ripresa dal collo in su, come al contrario succedeva con altre ragazze.

«Vieni, principessa, vieni per me.»mormorai avvicinandomi allo schermo per vederla meglio ma comunque facendo attenzione a non farmi vedere in viso. L'espressione che poi mise su fu impagabile e il gemito che fece mi fece eccitare nuovamente mentre riprendevo fiato.

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Mi alzai e senza nemmeno aspettare che dicesse qualcosa o che uscisse dalla chiamata iniziai a cercare dei vestiti nell'armadio accanto, infilandomeli l'attimo dopo. Quel pomeriggio era libero per me, infatti sarei rimasto a casa, perciò potevo benissimo indossare degli abiti comodi.

Mi voltai per tornare a sistemarmi sul letto ma, quando lo feci, notai che la ragazza era ancora nel mio display. Spalancai gli occhi perchè tutte le persone, dopo aver finito il tutto, solitamente uscivano dalla chiamata.

Lei non lo fece.

«Sei ancora qui?»le chiesi infatti avvicinandomi poi al computer e cercando di coprire di nuovo il mio volto, inutilmente dal momento che ormai mi aveva giá visto qualche secondo prima quando mi ero voltato.

Notai che a quelle parole sbiancò del tutto, il colorito già pallido della sua pelle sparì e ne rimase quasi un fantasma.

«Che ci fai ancora qui?»domandai nuovamente e questa volta le sue sopracciglia si incurvarono. Digitò subito qualcosa sul suo computer e io la guardai confusa. Ma lo fui ancora di più quando si inclinò per vedere se ci fosse qualcuno nella stanza dove era in quel momento.

«S-stai parlando con me?»balbettò poi e io misi un sorriso confuso. Che non avesse capito che si trattava di una videochiamata?

«Con chi se no?»le dissi infatti avvicinando ancora una volta il computer, stendendomi sul letto e mettendolo poi sulle mie gambe, inquadrandomi dalle labbra in giù. Nonostante mi avesse giá visto avevo comunque l'interesse nel mantenere la mia "identità privata".

«Cosa significa?»domandò ancora e io ridacchiai non riuscendo a trattenermi ancora per molto.

«Mi stai prendendo in giro, vero?»aggiunse poi iniziando di nuovo a smanettare sul suo computer. Sbuffò e quando capii che stava per attaccarmi la bloccai.

«Cosa credevi?»le chiesi allora sinceramente curioso. Avevo anche parlato durante il tutto, possibile che non se ne fosse accorta? E poi, cosa credeva che avesse appena visto? Una cassetta registrata o qualcosa del genere?

«Non era una live, quindi?»mi resi conto solo in quel momento che la conversazione che stavamo tenendo era fatta di sole domande e che fino a quel momento nessuno dei due aveva dato una risposta all'altro.

Scossi la testa comunque a quelle parole e vidi subito il panico oscurarle la vista. Si portò le mani prima sulla bocca e poi le passò sugli occhi, infine le mise tra i capelli e, quando lo feci, notai una lacrima scenderle lungo una guancia, alchè davvero mi incuriosii.

«Perciò...tu m-mi hai vista?»balbettò ancora ma questa volta per un singhiozzo che le scappò dalle labbra. Provai pena per lei, per il fatto che si fosse ritrovata in una situazione che non voleva, ma allo stesso tempo non riuscii a non pensare a quanto stupida era stata a non accertarsi della funzione della videocamera: è la base.

«Si, ma non mi sembr-»venni interrotto da lei che chiuse il computer con un rapido scatto, facendomi avvertire il tonfo che fece la tastiera con lo schermo; per un attimo pensai che con la forza che ci aveva messo lo aveva addirittura rotto.

Incrociai le braccia al petto e mi misi più comodo, stavolta nemmeno mi curai di poter essere visto: tra i due quello che sicuramente stava peggio era lei.

«Cazzo!»sentii urlare e sussultai quando sentii un tonfo dall'altra parte della chiamata. Che diavolo di problema aveva questa ragazza? Misi su un espressione sorpresa e a quel punto decisi di abbandonare la chiamata ma, proprio quando stavo per farlo, lei riaprì il computer.

«Cosa hai visto?»chiese soltanto nella maniera più tranquilla possibile, come se pochi secondo prima non stesse piangendo. Era bipolare?

«Ehm...tutto?»risposi ma fui incerto di quello. Era come se avessi paura a dirle qualcosa che l'avrebbe fatta stare male, anche se peggio di così non si poteva stare. Voglio dire, quale idiota non si accorge di essere in una videochiamata di un sito porno?

«Quale parte del mio corpo hai visto?»continuò a chiedermi e io quasi mi innervosii, mi stava soltanto facendo perdere tempo che potevo utilizzare per fare un'altra chiamata.

«Oltre la testa e il collo nessuna. Ma come hai fatto a non accorgerti di essere in chiamata?»mi feci coraggio e fui io a fare la domanda ma lei sembrò soltanto innervosirsi da come strinse la mascella.

«Non sono affari tuoi. E cosa hai sentito?»continuò imperterrita a fare le sue domande e ignorò completamente la mia, facendo innervosire me questa volta.

«Ogni tuo gemito.»risposi vendicativo e la sfidai con lo sguardo quando lei strinse gli occhi. Notai addirittura la vena della tempia iniziare a pulsarle e per un attimo temetti che sarebbe esplosa in diretta.

Rimase in silenzio a fissarmi e io feci lo stesso mettendo però su un sorrisetto che probabilmente sotto ai suoi occhi poteva apparire insopportabile. Mentre la guardavo notai che era davvero una bella ragazza. Non capitava spesso di vederne di cosí belle, solitamente quelle erano snob e se la tiravano perciò anche solo esserci in chiamata non le soddisfaceva e alla fine attaccavano. Lei invece era diversa. Era entrata subito nel panico e aveva addirittura pianto, cosa che non mi capitava tutti i giorni essendo un...pornoattore.

«Quindi?»chiesi allora per rompere quel silenzio e lei scosse la testa come se fosse rimasta incantata a guardarmi, cosa che mi fece ghignare.

«Quindi cosa?»ripetè dandomi un'occhiata confusa e infastidita, quasi annoiata, e allora il mio sorriso si spense.

«Come hai fatto a non accorgertene? Sei stupida?»insistetti allora e ridacchiai quando dissi le ultime parole, che la fecero aggrottare le sopracciglia e spalancare la bocca.

«Ma vaffanculo!»esclamò prima di uscire dalla chiamata cliccando su un semplice tasto. Risi non appena mi ritrovai di fronte allo schermo nero pensando che forse davvero era stupida e con problemi: prima cosa si deve fare l'iscrizione per essere scelti nella ruota e seconda cosa...come aveva fatto a non accorgersene che le stavo parlando?

Scossi la testa e chiusi il computer per poi alzarmi e indirizzarmi verso il salotto. Lì trovai Hongjoong intento a farsi le sigarette col suo tabacco, cosa che faceva da quando eravamo migliori amici.

«Non lavori oggi?»mi chiese quando mi vide andare verso il frigorifero da cui tirai fuori il mio succo di frutta. Ovviamente all'ananas.

«Ho appena finito.»lo informai per poi sedermi sul divano e bere il succo direttamente dal cartone cosa che mandava in bestia il mio coinquilino ma a cui ormai aveva imparato a farci l'abitudine.

«Intendevo al locale, non vai?»ribattè poi e io semplicemente scossi la testa prima di poggiare la testa sullo schienale e chiudere gli occhi, sentendomi un peso scivolarmi addosso.

«È il mio giorno libero.»spiegai e lui semplicemente annuì per poi accendersi una sigaretta ed avvicinarsi alla finestra aperta, per non riempire l'aria di casa di fumo.

«Con chi parlavi prima?»anche se era il mio migliore amico certe volte tendeva a fare troppe domande e il fatto era che non potevo nemmeno mentirgli perchè...Hongjoong era Hongjoong e in un modo o nell'altro l'avrebbe comunque scoperto. Mi scocciava soltanto certe volte parlare in generale.

«Una ragazza.»decisi di rispondergli con la verità e, quando a quelle parole seguì solo silenzio, voltai la testa contro il biondo e lo trovai a fissarmi.

«Che c'è?»chiesi infastidito e lui fece un tiro dalla sua sigaretta cercando di buttare fuori dalla stanza il fumo.

«Da quando parli con le ragazze?»mi domandò poi dandomi un'occhiata curiosa e allo stesso tempo perversa. Alzai gli occhi al cielo capendo subito dove volesse andare a parare. Hongjoong non approvava a pieno il mio secondo lavoro, ma capiva perchè lo facevo e non mi diceva nulla, solo che mi aveva detto piú volte che dovevo trovare un po' di stabilità nella mia vita e non vivere sempre alla giornata.

«La conosco almeno?»aggiunse quando capì che non avrei risposto. A quel punto mi alzai per andare a posare il succo in frigo e sbuffai quando capii di dovergli dire la verità.

«Era una ragazza a cui ho appena fatto un servizio.»detta così poteva anche sembrare una cosa innocua ma sapevo che lui avrebbe capito cosa volessi intendere.

«E da quando parli con le tue "clienti"?»mi chiese poi con un'espressione stranita e io cercai nella mia memoria un ricordo di me che parlavo con qualcuno in videochiamata: non era mai successo.

«Senti piuttosto parliamo di te e Seonghwa.»cambiai discorso e quando sentì il nome dell'altro fu lui a mettere su un'espressione scocciata.

«Abbiamo giá fatto pace, puoi stare tranquillo. Voglio sapere di questa ragazza.»come potevo solo pensare che Hongjoong mi avrebbe lasciato in pace dopo avergli detto una cosa del genere? Maledetto me e la mia lingua lunga.

«Hongjoong non è niente di che, è capitata per sbaglio in chiamata, ci siamo masturbati, lei non sapeva di essere vista da me e ha dato di matto. Probabilmente ha problemi dato che non è difficile capire come funzioni quel sito.»spiegai il più velocemente possibile e lui ascoltò ogni mia parola.

«Mh, ok, ti crederò. Ma ricordati delle mie parole.»finì di fumare la sigaretta e la mise nel posacenere per poi allontanarsi dalla finestra e diretto verso la sua camera.

Feci un dietrofront nella mia mente e mi ripetei le sue parole: "prima o poi entrerà qualcuno nella tua vita e ti stravolgerà ogni cosa". Ma io sapevo che non sarebbe mai accaduto.

Vero?

Ebbene si, Soomin è un po' una sclerata, ma è proprio quella la parte divertente🤭Spero vi piaccia!

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