❀29

Soomin

«Tu hai sbagliato, Yeosang. So perchè tu ti sei comportato in questo modo, so tutto. Yunho me l'ha raccontato e credo che tu sappia che Mingi gliene abbia parlato, in passato.»

Appena pronunciai quelle parole gli occhi di Yeosang si alzarono e si puntarono nei miei dopo davvero tanto tempo e accadde qualcosa che non avrei mai pensato: pianse.

Una lacrima gli rigò la guancia e appena me ne accorsi feci una mossa azzardata a mi avvicinai a lui mettendogli poi una mano sul viso per asciugargliela e poi su quel lato che tanto adoravo anche se lui non ci dava tanto peso: io amavo quella voglia che lui spesso nascondeva con il correttore.

«Non dovresti...»mormorò alludendo al fatto che lo stessi consolando e lo stessi accarezzando ma semplicemente lo ignorai continuando a fissarlo negli occhi che, fortunatamente, stavano lentamente ritirando le lacrime.

«Perchè hai fatto tutto questo?»mi lasciai sfuggire e lui abbassò lo sguardo come se si sentisse in colpa per ciò e sapevo che da una parte era proprio così.

«Credevo che senza di me saresti stata meglio. Che in questo modo non avresti sofferto perchè ancora non affezionata a me. Dopotutto sono sempre stato io a forzarti, perciò credevo...»ma non lo lasciai finire quel discorso che mi intromisi.

«Non mi hai mai forzato, mi piaceva avere le tue attenzioni alla fine.»confessai e gli sorrisi continuando ad accarezzargli la pelle del viso, liscia e morbida proprio come me la ricordavo.

«Mi piacevi tu, Yeosang. E il fatto che tu abbia messo prima il mio dolore e poi il tuo non fa altro che aumentare il sentimento che provo per te.»aggiunsi poi e a quel punto sentii le sue mani corrermi attorno alla vita. Non c'era più altro da dire, avevamo detto tutto quello che ci eravamo tenuti nascosto per tutto quel tempo e ora sapevo che come me anche lui si sentiva più libero.

«Ti amo, Kang Yeosang.»trovai il coraggio di dire e appena finii di dirlo le sue labbra si scontrarono con le mie con più forza possibile. Aveva allungato la testa verso di me e mi aveva preso per i fianchi tenendomi ferma mentre mi baciava. Dio, come mi era mancato baciarlo.

Congiunsi le mani dietro la sua testa e infilai le dita tra i suoi capelli rosa che ormai tendevano quasi al color pesca dato che si stavano schiarendo. Fin da subito approfondimmo il bacio e con i nostri movimenti trasmettemmo tutto ciò che l'uno provava per l'altra. Infatti non ci fu nemmeno il bisogno che mi rispondesse a quel "ti amo", lo avevo capito che cosa provava.

Chiese l'accesso alla mia bocca e io glielo diedi subito, cosa che lui prese come invito. Infatti si abbassò quanto bastava e mi mise le mani dietro le cosce per poi iniziare a spingere verso l'alto facendomi capire cosa voleva.

«Salta.»mormorò infatti tra un bacio e l'altro e io eseguii nonostante avessi abbastanza paura che potessimo cadere. Mi prese in braccio e io circondai le gambe attorno al suo busto mentre le mie mani andavano a finirmi sul sedere per tenermi meglio. Scambiò poi le posizione e mi fece aderire con la schiena alla porta di casa, in modo tale da non perdere l'equilibrio, e tutto questo senza mai smettere di baciarmi.

Mi prese il labbro inferiore tra i denti e lo tirò verso di sè e a quella presa mugolai sulle sue labbra. A quel punto mi staccò dalla porta e iniziò ad incamminarsi lentamente verso la sua camera mentre io mi abbassavo sul suo collo iniziando a tempestarlo di baci umidi e di morsetti che probabilmente gli avrebbero lasciato il segno.

Una volta dentro la sua stanza nemmeno mi guardai attorno, semplicemente continuai a baciarlo fino a quando non mi buttò sul suo letto con poca delicatezza. Gli presi il colletto della maglia e lo tirai sul mio corpo e lui non perse attimo a mettermi sopra di me. Nonostante fosse un ragazzo, avere il suo peso non mi infastidiva affatto, anzi, mi piaceva da matti sentirmi così vicina a lui, così tanto da riuscire a sentire il suo cuore che batteva insieme a mio, ad una velocità impressionante.

«Sei sicura di volermi ancora?»mi chiese poi staccandosi per qualche secondo dalle mie labbra e fissandomi negli occhi. Io gli feci una smorfia prima di gettargli le braccia intorno al collo per far riunire le nostre bocche per l'ennesima volta. Il bacio che venne dopo fu ancora più vorace, come se soltanto facendogli capire che era ciò che desideravo, avessi aumentato la sua eccitazione che ora iniziava a farsi notevolmente sentire.

🔞

Le sue mani corsero dai miei fianchi alla mia vita e poi passarono sotto il tessuto della maglia che stavo indossando, iniziandomi a carezzare lo stomaco ed ogni centimetro di pelle nuda a cui andava incontro. Si abbassò poi sul mio collo e iniziò a lasciarci anche lui dei veri e proprio morsi, tant'è che sentii quasi un leggero dolore quando raggiunse un punto particolarmente sensibile. Leccava, mordeva e succhiava per poi riniziare da capo ogni pezzo di pelle che trovava disponibile dalla mia gola alla mascella alla parte dietro il mio orecchio, mentre le carezze delle sue mani giungevano fino alle coppe del reggiseno.

Si alzò per un attimo da me soltanto per guardarmi. I nostri respiri erano profondi e veloci, come se fossimo stati in apnea per troppo tempo e fossimo usciti dall'acqua. Continuò a fissarmi negli occhi mentre mi prendeva il tessuto della maglia e iniziava a tirarmela su. Non mi azzardai nemmeno una volta ad interrompere quel contatto visivo che non fece altro che farmi eccitare ancora di più. Alzai le braccia e lasciai che mi sfilasse l'indumento, poi fece la stessa cosa con la sua maglietta.

Lo feci mettere a sedere con lui ancora davanti a me e poi ripresi a baciarlo, stavolta con più delicatezza, soltanto per aumentare il desiderio che in realtà era già moltissimo.

Posò poi le labbra sulla mia spalla, sulla clavicola fino ad arrivare al petto e al mio seno coperto ancora dal reggiseno che non perse tempo a togliere. Mi portò infatti le mani attorno alla schiena iniziando poi a litigare quasi con i gancetti e, se fossimo stati in un'altra situazione, probabilmente ne avrei anche riso.

Continuò a fissarmi mentre mi sfilava le bretelline e, quando sia io che lui fummo nudi, mi mise una mano sulla mia, per poi portarsela al cavallo dei pantaloni dove la sua erezione spuntava tra i diversi tessuti che la coprivano.

«Mi sei mancata così tanto.»sussurrò prima di avvicinare anche lui le dita ai miei leggings iniziando ad abbassarmeli. Ci alzammo in piedi soltanto per spogliarci dei nostri pantaloni e l'attimo dopo ci ritrovammo di nuovo nel letto, lui sopra di me e noi due coperti soltanto da due paia di mutande.

Mi feci coraggio e gliele abbassai cosa che lo fece chiudere gli occhi e sospirare rumorosamente quando per sbaglio lo sfiorai sulla pelle sensibile.

«Cosa mi fai...»borbottò ancora e io a quel punto sentendo di nuovo quella sensazione che non provavo da molto tempo riavvicinai le labbra alle sue, tirandolo verso di me come se volessi che ci fondessimo in una cosa sola.

Mi tirò anche lui giù le mutandine e ci scapparono dei sospiri dalle nostre bocche nel momento in cui ogni millimetro delle nostre pelli entrarono in contatto. Amavo sentirlo sulla mia pelle, rendeva il tutto più reale dato che più volte mi ero chiesta come fosse stato possibile che capitasse a me un ragazzo così.

Mi avvicinò poi un dito alla bocca e io presi a succhiarlo, provocando soltanto un grugnito da parte sua che continuò a guardarmi fino a quando non decise di volersi concentrare su uno dei miei seni. Ci posò infatti le labbra sopra, iniziando subito a stuzzicare il capezzolo che in pochi secondi divenne turgido sotto tutte quelle attenzioni. Succhiai il dito che mi aveva infilato e poi leccai anche un secondk, cercando di apparire il più arrapante possibile e spingendole fino a quanto potevo nella mia gola.

Quando le tirò fuori le fece passare sulla linea che divideva il corpo in due parti perfettamente uguali. Sul mento, tra i due senti, sull'ombelico fino ad arrivare a quel punto magico.

Iniziò a fare delle leggere carezze che fin da subito mi fecero eccitare e mugolai quando fece dei movimenti circolari sulla mia pelle più sensibile dove riuscivo a sentire persino ogni colpo d'aria. Mi carezzò lentamente, facendo attenzione e cautela e facendomi assaggiare soltanto pochissimo di quel che voleva che io provassi.

E poi di nuovo quella bellissima sensazione. Infilò entrambe le dita al mio interno e io emisi un gemito quando le sentii dentro di me. Mi lasciò dei leggeri baci sulle guance e sugli angoli della bocca per poi spingere più a fondo. Aprii la bocca per il piacere quando iniziò a fare dentro e fuori da me e inarcai la schiena facendo scontrare i nostri petti cosa che lo fece sospirare.

«Yeosa-ang...»mugolai quando sentii le sue dita entrare ancora più in fondo per poi mordermi il labbro inferiore l'attimo dopo. Tirò allora fuori le dita, capendo che ormai ero abbastanza pronta ad accoglierlo per la seconda volta, e si piazzò alla mia entrata, prendendomi le gambe e ponendosele attorno al bacino.

Prese la sua erezione nella mano e la allineò alla mia entrata per poi alzare gli occhi su di me. Mi posò un ultimo bacio prima di entrare dentro di me. Non fu doloroso come quella volta, certo, ma un minimo di fastidio lo provai ma fu subito cancellato dal completo piacere.

«Cristo, quanto mi eri mancata...»si lasciò sfuggire ancora e a quelle parole mi affrettai subito a baciarlo di nuovo, mettendogli le mani attorno alle spalle nude mentre lui teneva le sue attorno ai miei fianchi. Ci baciammo ancora e poi lui iniziò a muoversi al mio interno, prima lentamente e poi aumentando le spinte.

Aprii la bocca di nuovo sulle sue labbra e lui prese a lasciarmi dei baci su di essa ma che non riuscii a ricambiare per il troppo piacere se non con dei colpetti di lingua sulla sua bocca.

Spinse dentro di me con movimenti regolati, che non erano causati dalla forza o dal desiderio ma semplicemente dal sentimento che provava nei miei confronti.

«Sei così s-stretta...Dio...»mugolò ad un certo punto per poi aumentare la potenza dei suoi fianchi. Mi venne incontro con movimenti secchi che crearono solo quel suono osceno ma che trovavo così eccitante allo stesso tempo.

«Yeosang-ah!»quasi urlai quando lo sentii colpire il mio punto del piacere e lui, capendolo, continuò a colpirlo più e più volte fino a quando non mi rimase soltanto che urlare.

Accompagnò i suoi movimenti con la mano, andando a carezzarmi il clitoride mentre continuava a spingere dentro di me e in quell'esatto momento mi sentii in totale ecstasy.

«Sto p-per venire...»dissi e a quelle parole tirò su le mani e le fece unire con le mie, stringendole tra le esse e reggendosi quasi su quella presa per aumentare ancora di più le spinte e godere sempre di più.

«Anche io p-piccola...»disse per poi buttare la testa all'indietro quando probabilmente si sentì al culmine.

Sapevo che se fossimo andati ancora avanti per molto mi sarebbe venuto dentro e fortunatamente qualche giorno dopo la mia prima volta Wooyoung mi aveva quasi forzato a fare una visita dal ginecologo e mi era stata prescritta quella famosissima pillola.

«Vienimi dentro.»mi uscì quasi come un ordine e lui spalancó gli occhi per poi richiuderli per il completo piacere in cui era stato avvolto soltanto nell'udire quelle paroline.

«T-ti prego...ah-AH!»urlai quando raggiunsi il mio orgasmo e avvertii immediatamente anche lui venire al mio interno. Mi sentii riempire del suo seme ma lui continuò a spingere per qualche secondo, probabilmente per liberarsi del tutto.

🔞

Prendemmo a respirare affannosamente quando tutto finì ma lui non uscì da me, anzi, semplicemente si buttò di lato e mi portò sopra il suo corpo sudato e coperto da una parte del mio ma anche del suo liquido che era fuoriuscito da me.

«Ti amo, Soomin.»mi disse per poi prendermi il mento tra le dita per unire i nostri sguardi. Sorrisi a quelle parole e mi allungai per baciarlo di nuovo sulle labbra e mettendomi a cavalcioni sul suo busto.

Inutile dire che dopo quello vennero almeno altri tre round e andammo avanti così per tutto il giorno finchè non dovette andare a lavoro.

Il prossimo sarà l'ultimo capitolo, non sono pronta a dire addio a questa storia :((

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