❀20

Yeosang

Non mi ero mai svegliato in compagnia di una ragazza nel mio letto. Solitamente uscivo dalle case delle persone la mattina dopo dato che non era mai successo di portare qualcuno nel mio appartamento, ma nemmeno nella casa dove ero cresciuto.

Eppure, quella mattina, quando mi svegliai con la testa di Soomin sotto il mio collo e il profumo dei suoi capelli neri all'interno delle mie narici mi sentii rinato. Mi stava facendo delle carezze sul petto nudo e mi stavano facendo letteralmente impazzire.

«Buongiorno.»le dissi allora e subito dopo alzò il viso di scatto, come colta sul fatto. Abbassai il mio e le sorrisi, cosa che ricambiò subito per poi allungarsi verso di me e lasciarmi un bacio sulle labbra. Nonostante il fiato mattutino, l'idea di baciarla ad ogni risveglio mi fece venire le farfalle nello stomaco.

«Hey.»mi salutò appena ci staccammo e le accarezzai i fianchi ancora nudi, per poi spingerla a mettersi sopra di me. Si, avevo il solito alza-bandiera ma quella mattina mi sarebbe bastato passarla a farci le coccole.

«Devo andare a farmi una doccia.»annunciò mentre poggiava il mento sul mio petto e io ghignai al sentire quelle parole.

«Ti serve una mano?»le chiesi ironico mettendole una mano sul sedere e carezzandole la parte bassa della spaccatura dove iniziava la sua intimità.

«Scemo.»disse semplicemente e fece per alzarsi ma io la bloccai per un polso e la feci rimanere ferma mentre le lasciavo un secondo bacio, questa volta più lungo di quello precedente. Si separò da me con un semplice e casto bacio a stampo e poi uscí dalla camera con la coperta addosso, lasciandomi solo il lenzuolo.

Sospirai e sorrisi, ripensando a tutto ciò che era accaduto. Ricordavo ancora come avevo bramato la sua verginità quando avevo scoperto che non l'aveva mai persa, e ora...semplicemente non mi importava. Mi importava solo di lei e di come stesse ma soprattutto che fosse felice di quello che avevamo fatto. Stavo cambiando, me ne rendevo conto, ma sinceramente mi andava bene così, mi piaceva la persona che stavo diventando e, soprattutto, mi piaceva lei.

Quello che aveva detto Hongjoong tanto tempo fa, quello che mi aveva detto Mingi il giorno prima...iniziava a diventare realtà. La sera prima più volte ero stato a poco da dirle quelle due paroline che sarebbero state in grado di cambiare radicalmente la nostra "relazione". Avevo fatto difficoltà nel tenermele per me e ogni volta che sentivo quell'istinto dovevo baciarla per stare zitto.

Ne ero spaventato. Non mi era mai capitato prima, di innamorarmi di qualcuno. E lei, beh, non sapevo cos'aveva. La sua innocenza, la sua purezza, erano tutte cose che mi avevano mandato in tilt il cervello dalla prima volta che l'avevo vista. Forse era sempre stata diversa sotto ai miei occhi, ecco perchè ci avevo messo poco ad innamorarmene.

Allungai il braccio sul comodino per afferrare il mio cellulare e guardai alcune notifiche per poi entrare nell'applicazione di messaggistica.

Non ebbi nemmeno il tempo di fargli una chiamata per dirgli di non venire che sentii il suono del mio campanello. Sbuffai e mi alzai dal letto infastidito, cercando alcuni indumenti della tuta che portavo a casa. Hongjoong era a lavoro quindi non poteva essere e Seonghwa non aveva motivo di venire a quell'ora, perciò non potevo davvero immaginarmi chi potesse essere.

Una volta vestito mi incamminai fuori la stanza con sottofondo Soomin che si faceva la doccia e dovetti reprimere tutti i miei istinti per lasciare stare chi era alla porta e entrare in bagno per lavarmi con lei.

Scossi alla testa ed andai alla porta per poi aprirla senza chiedere chi fosse. Grande errore.

Mi ritrovai davanti due ragazzi dai capelli neri, uno più alto dell'altro ed entrambi dei palazzi in confronto a me, soprattutto uno dei due. Ci misi un po' a capire di chi si trattava quello più alto: Yunho, il fratello di Soomin.

Sbiancai completamente quando capii che era lui e dissi la prima cosa che mi passò per la testa.

«Come diavolo sapete dove vivo?»chiesi infatti nonostante non conoscessi l'altro ragazzo anche se l'avevo visto in qualche foto che Soomin aveva pubblicato.

Questo qui senza rispondere mi prese il colletto della felpa e mi spinse in casa mia mentre l'altro cercava di tenerlo per le spalle e di farlo calmare. Mi fece cadere sul mio divano e lui rimase davanti a me con uno sguardo omicida.

«Jongho, calmati.»e lì mi ricordai chi fosse, anche se Soomin non me ne aveva mai parlato. Sapevo chi era, da quel che ho capito era un loro amico stretto, ma non conoscevo il tipo di rapporto che ci fosse tra i due.

«Dov'è lei?»mi chiese con voce dura e io sgranai gli occhi. Come facevano a sapere che era a casa mia e come conoscevano dove abitavo? Yunho comunque lo tirò dalle spalle e me lo scrollò di dosso ma anche lui aveva degli occhi che se avessero potuto uccidermi l'avrebbero fatto anche con piacere.

«Che cazzo volete da lei?»chiesi allora infastidito dal tono che aveva usato Jongho e a quel punto quest'ultimo mi riprese la felpa soltanto per tirarmi un pugno dritto in faccia che mi fece finire piegato in due sul divano.

«Che cazzo succede qui dentro?!»l'urlò di Soomin catturò completamente le nostre attenzioni e tutti e tre ci voltammo verso di lei. Aveva ancora i capelli bagnati ed era avvolta in un asciugamano bianco mentre ancora gocciolava per terra.

«Sei nuda!»gridò il più basso verso la ragazza e lei fece una smorfia che in un'altra situazione mi avrebbe fatto anche ridere. Vidi Yunho mettersi le mani tra i capelli e poi sedersi su una sedia senza dire una parola e non capii bene cosa ci facesse lui in realtà a casa mia se non stava muovendo nemmeno un muscolo.

«Come diavolo sapete dove abita Yeosang?!»chiese allora Soomin e poi mi guardò. Quando capì che mi ero appena preso un pugno in faccia venne subito da me e si sedette sul divano, prendendomi il viso tra le mani e guardando il mio sopracciglio da dove probabilmente stavo perdendo sangue.

«Fortunatamente Yunho ha la localizzazione del tuo telefono o altrimenti non ti avremmo mai trovata!»spiegò Jongho fissandola incredulo e la ragazza gettò subito un'occhiataccia al fratello che nemmeno la stava guardando.

«L-localizzazione? Vi siete impazziti?! Ho più di vent'anni, cazzo, non dodici!»gridò ancora la mora e io cercai di stare calmo: se lei era agitata di conseguenza lo ero anche io.

«Ero preoccupato.»rispose semplicemente il ragazzo sulla sedia alzando la testa per guardare la sorella la quale lo guardava sconvolta.

«Preoccupato? Mi tratti come una bambina di cinque anni, mi metti la localizzazione al telefono e sei preoccupato? Sei pazzo!»urlò e io le misi una mano sulla coscia nuda per farla tranquillizzare ma appena lo feci Jongho scattò e me la tolse.

«Non toccarla!»a quelle parole scattai anche io come una molla e mi alzai dal divano soltanto per tirargli un pugno sotto al mento.

«Yeosang!»esclamò Soomin alzandosi anche lei e precipitandosi da me e il suo amico che intanto ci eravamo spostati data la spinta che gli avevo appena dato, facendolo sbattere al muro opposto.

«Entri in casa mia, mi tiri un pugno in faccia e mi dici cosa fare con la mia ragazza?!»ignorai l'altra e mi buttai su di lui tirandogli poi un secondo pugno sullo zigomo e quella volta sentii anche di essermi fatto male. Non me ne ero nemmeno accorto di averla chiamata mia ragazza.

«La tua ragazza?»chiese conferma Yunho e io a quel punto mi fermai e mi scostai dal io che ora era seduto per terra. Soomin mi prese il braccio e mi tirò verso di lei prima di abbassarsi per vedere il viso dell'amico.

A quel punto la porta si aprì di nuovo e fu Mingi a varcare la soglia. Ma rimase immobile alla vista di quello che stava succedendo all'interno dell'appartamento. Ci guardò uno ad uno per poi fissare gli occhi su di me.

«Chi cazzo sono questi?»chiese con voce profonda e già pronto a picchiare qualcuno se fosse stato necessario.

«Lascia stare.»commentò il fratello di Soomin e lo sguardo del nuovo arrivato si posò subito su di lui. Forse anche per un po' troppo tempo...

«Ti prego non dirmi che ci hai scopato.»Jongho mi riportò alla realtà e a quella frase la ragazza si alzò da terra allontanandosi da noi quattro e dandoci le spalle. Curvò le spalle e dopo alcuni secondi singhiozzò. Accorsi subito da lei e le diedi un bacio sulla testa per rassicurarla ma non servì a nulla.

Si girò di nuovo e guardò prima suo fratello e poi il suo amico che ora si stava rialzando dal pavimento.

«E invece si, Jongho. Ci sono andata a letto, anzi, ci ho fatto l'amore. Ma ovviamente tu dovevi per forza venire qui e fare la tua scenetta, no? Dovevi rovinarmi in qualche modo la mia prima volta come io ti ho rovinato la tua idea di futuro perfetto. Beh, mi dispiace tanto, davvero. Io ti voglio bene come un fratello, non potrò mai ricambiare il tuo sentimento, ma tu non puoi rovinarmi la vita, capisci?»Soomin buttò tutto fuori e non serve dire che io rimasi a quel "fatto l'amore". Era come se il mondo si fosse fermato per un attimo e io avrei voluto tanto abbracciarla e proteggerla da tutti in quel momento, ma non potevo perchè lei si stava difendendo da sola.

E poi, cosa voleva dire che non poteva ricambiare il suo sentimento? Jongho era innamorato di lei?

«Ti pentirai della tua scelta. Ti voleva solo entrare nelle mutande.»diede la sua sentenza il più piccolo per poi darmi un'occhiataccia prima di uscire dall'appartamento curandosi di sbattere la porta alle sue spalle.

Ci fu silenzio rotto soltanto dalla continua caduta di goccioline dai capelli della ragazza. Guardai Yunho, il quale aveva lo sguardo spento e poi la sorella che aveva gli occhi puntati su di lui mentre cercava di trattenere le lacrime.

«Dove sono Wooyoung e San?»gli chiese allora e il moro alzò la testa. Anche lui aveva gli occhi lucidi e, quando anche Soomin se ne accorse, scoppiò a piangere.

«Wooyoung è distrutto, lo sai che odia litigare con te, e San è con lui.»a quelle parole mi sentii dannatamente in colpa. Mi stavo mettendo in mezzo a delle questioni familiari, avevo fatto litigare quella ragazza col suo, a quanto pare, migliore amico e con i suoi fratelli. Non avevo mai avuto problemi ad essere stronzo con le persone, non mi importava se stessero male. Ma se si trattava di Soomin le cose erano diverse.

«Torna a casa.»le disse Yunho con una lacrima che gli bagnava la guancia e io capii che stavo soltanto facendo del male alle persone a cui teneva lei.

Avevo appena capito di amarla e già le avevo fatto del male inconsapevolmente. Non volevo che stesse male per causa mia, non potevo permetterlo. Forse, se l'avessi lasciata andare prima che si affezionasse troppo a me sarebbe stato meglio per tutti.

Tranne che per me.

«Va bene.»rispose soltanto Soomin e io dovetti chiudere gli occhi per non iniziare a piangere insieme a loro. Avevo preso la mia decisione ormai, allontanarmi sarebbe stata la cosa migliore da fare per farla stare bene.

Lei si girò ed andò a cambiarsi in camera mentre Yunho uscì dalla stanza senza dire una parola con gli occhi di Mingi ancora addosso. Non ebbi la forza di commentare quegli sguardi ma semplicemente mi sedetti sul divano e mi piegai su me stesso.

«Accetterò quel lavoro.»annunciai ad un certo punto e vidi Mingi alzare subito la testa su di me, probabilmente incredulo dalle mie stesse parole.

«Ma tu e Soomin...»cercò di dire ma io non lo lasciai finire perchè sapevo che da un momento all'altro sarebbe tornata lei.

«Io e Soomin non possiamo stare insieme. I fratelli non mi vogliono e lei di certo non può scegliere tra me e loro, non glielo chiederei mai.»cercai di spiegargli il più velocemente possibile.

«Ma tu la ami.»mi fece notare e strizzai gli occhi a quelle parole. Mi ferirono più di quanto avessi mai immaginato.

«È proprio per questa che devo lasciarla andare, non posso farla soffrire.»finii di parlare quando lei fece la sua entrata in salotto e venne subito verso di me. Si piegò sul mio corpo e mi baciò sulla bocca. Quanto avrei voluto tornare indietro nel tempo soltanto per darle altri baci. Non volevo che quello fosse l'ultimo, ma doveva esserlo. Per lei.

«Mi dispiace per quello che è successo.»mi sussurrò probabilmente per non farsi sentire da Mingi e io semplicemente l'abbracciai tenendola stretta a me per un'ultima volta.

«Ci vediamo, ok?»disse poi prima di alzarsi e io annuii per poi riunire le nostre labbra. Misi tutta la mia disperazione e il mio appena sbocciato amore per lei in quel bacio e Soomin ricambiò.

«Ci vediamo.»risposi semplicemente guardandola uscire dalla stanza.

Appena fui certo che non mi sentisse mi alzai di scatto e diedi un pugno alla parete sotto gli occhi di Mingi, non curandomi nemmeno se potevo romperla (o se potevo rompermi la mano).

Non so che dire che dire veramente, mi dispiace per la reazione che ha avuto Jongho ma beh, è un po' protettivo ecco

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