❀17

Soomin

«Yeosang...»mugolai tra un bacio e l'altro e lui semplicemente continuò ad ignorarmi e a mangiarmi le labbra con anche morsi.

Ero sdraiata sul suo letto quella domenica sera, fortunatamente non doveva lavorare mentre Mingi, Seonghwa e Hongjoong erano al locale, i primi due per lavoro e l'altro semplicemente perchè così gli era stato intimato dal rosa. Avevamo avuto casa libera tutta la sera e, dopo aver cenato con del sushi Yeosang non aveva perso tempo a prendermi in braccio e a portarmi sul suo letto.

Avevo le gambe attorno al suo bacino e lui premeva tutto il suo peso sul mio corpo, ma la cosa non mi dava fastidio, anzi, mi piaceva da matti.

Ormai non potevo più dire che non lo sopportassi e che preferivo non averlo mai conosciuto. Mi piaceva, dovevo ammetterlo a me stessa, e mi piaceva anche come mi faceva sentire e come si comportava con me. L'unica cosa che un po' mi infastidiva era il suo lavoro. Certo, lo stripper non mi creava problemi, l'importante è che rimaneva fedele; più che altro quello notturno mi dava un leggero fastidio allo stomaco. Certo, tra noi due non c'era nulla di ufficiale, non stavamo insieme e non potevo dirgli di certo cosa fare, ma comunque non potevo negarlo.

«Devo andare a casa...»aggiunsi quando spostò la testa sul mio collo, prendendomi un lembo di pelle tra i denti e mordicchiandolo, per poi succhiare sempre in quel punto. Io mi strinsi maggiormente a lui e avvertii la sua erezione spingermi sui pantaloni, per questo motivo infilai le mani tra i suoi capelli.

Ci stavamo conoscendo, è vero, ma mi piaceva già e, anche se poteva sembrare che stessi correndo, non mi importava. Volevo averlo per me, mi faceva stare talmente bene che sarei stata pronta anche a perdete la verginità con lui.

«Non te ne andare.»mi rispose per poi mordere un'ultima volta il collo facendomi mugolare per il dolore, ma anche per il piacere.

«Non fare questi versi, non mi aiutano.»aggiunse e io ridacchiai capendo a cosa si stesse riferendo. Sembrava una stupidaggine ma in poco tempo mi aveva cambiata: mi sentivo un'altra persona, non ero più la vecchia e ingenua Soomin, piuttosto ero cresciuta e mi ero svegliata.

«Già, posso confermarlo.»ribattei e questa volta fu lui a ridere mentre me lo scostavo di dosso per poi alzarmi. Guardai al volo l'orologio e, capendo di essere in ritardo, presi la giacca e mi indirizzai verso la porta di quella casa che in pochi giorni era diventata come se fosse anche mia.

«Ci vediamo domani?»mi chiese appoggiato allo stipite dell'uscio mentre ormai ero fuori dall'appartamento e io annuii prima di lasciargli un ultimo bacio sulle labbra che non si preoccupò di approfondire, ovviamente. Mi mise subito una mano sulla vita e mi attirò a sè per poi far scendere la mano verso il sedere. Fui colpita da quel gesto dal momento che fino a quel giorno non si era mai spinto a toccarmi in punti come quello e nonostante non avessi più nemmeno ostacoli per perdere la mia verginità ne rimasi comunque sorpresa.

«Scusa, sono eccitato.»borbottò infatti una volta che ci fummo staccati e io gli diedi un ultimo bacio sul naso e poi vicino all'orecchio dove aveva quell'adorabile voglia rosa che avevo avuto onore di notare qualche giorno fa prima di andare verso le scale senza dire una parola. Le scesi e poi uscii fuori dal palazzo, incamminandomi per la strada che ormai percorrevo tutti i giorni da un po' di tempo.

Non riuscivo a capire cosa fosse successo in quell'arco di tempo. Da quando eravamo usciti insieme le cose erano cambiate radicalmente. Quando le persone dicono che da un bacio si possono capire piú di un milione di cose forse è questo quello che si vuole davvero dire. Quando ci eravamo baciati mi ero sentita protetta e voluta, avevo avvertito la sua sincerità sulla pelle e sapevo che stesse facendo comunque sul serio con me, al contrario di quello che avevo pensato prima. Speravo solo di non sbagliarmi.

Giunta al portone di casa non persi tempo a cercare le chiavi e suonai il campanello, aspettando che qualcuno mi venisse ad aprire. Di domenica sera Wooyoung e San non lavoravano perciò passavamo sempre le serate tutti insieme a guardarci un film, anche con Jongho.

«Ce l'hai fat...»iniziò a dire il più piccolo quando aprì la porta ma si bloccò sul posto, fissandomi costantemente. Mi impanicai in quel momento, cosa avevo di sbagliato? Ci fu un momento di silenzio rotto soltanto dal cantare notturno dei grilli e iniziai ad avvertire l'ansia che cresceva quando puntò gli occhi sul mio collo.

«Soomin, cos'è quello?»chiese allora indicandosi un punto indefinito sulla sua gola, tant'è che entrai in casa senza nemmeno salutare gli altri due che stavano sul divano a finire un cartone di pizza.

«Hey!»mi salutò Yunho ma io fui troppo concentrata ad andare in sala dove c'era lo specchio a parete vicino al divano. Mi guardai e ci misi meno di due secondi a comprendere cosa avesse così tanto scandalizzato mio fratello: un enorme succhiotto sulla gola, rosso e in alcuni punti anche violaceo. Come diavolo avevo fatto a non accorgermene? E perchè cazzo lui non me l'aveva detto?

«Che succede?»domandò allora San passando gli occhi prima sul suo ragazzo e poi su di me, per poi alzarsi e andare incontro a mio fratello. Entrambi vennero avanti ma il verde spalancò semplicemente gli occhi senza avere reazioni eccessive: già lo sapeva, dopotutto.

«Che state facendo tutti lì in piedi?»la domanda di Yunho mi arrivò dritta nel cervello e quando riuscii a realizzarla era anche troppo tardi per andarmene di sopra in camera per semplicemente coprirlo con un po' di trucco. Lui era già dietro di me, che accompagnava gli altri due e si bloccò quando capì cosa fosse così scandaloso.

Che San lo sapesse non era un problema e anche Wooyoung dopotutto non mi avrebbe fatto nessuna scenata: certo, mi avrebbe tartassato di domande e mi avrebbe rotto le scatole perchè non gliene avevo parlato ma comunque non mi avrebbe rimproverato. Yunho, invece, sapevo che avrebbe sclerato. Aveva quell'idea che dovesse proteggermi a tutti i costi dal mondo, perciò conoscevo la reazione a cui andavo incontro.

Mi voltai e li trovai tutti e tre sconvolti, uno più dell'altro, e abbassai la testa sul pavimento in evidente imbarazzo: non avevo più scuse, ormai.

«Te l'ha fatto Jongho?!»disse Wooyoung e a quella domanda capii che San non aveva aperto bocca riguardo la conversazione che avevamo avuto quel pomeriggio.

«Come sei ingenuo fratellino, è evidente che hanno litigato.»alzai di scatto la testa al sentite le parole di Yunho e mi sentii tremare le ginocchia pronta a cadere sul pavimento.

«Gliel'hai detto?»chiesi allora rivolgendo l'attenzione al verde e lui spalancò gli occhi appena mi sentì parlare.

«Tu lo sapevi, San?»la domanda di Wooyoung fece abbassare la testa al suo ragazzo. Ora non solo ero io ad essere nei casini ma involontariamente ci avevo messo anche San: complimenti, Soomin, davvero.

«Sapevo che avevano litigato e il motivo, nient'altro.»cercò di difendersi e a quanto pare ci riuscì dato che poi l'attenzione venne di nuovo puntata su di me.

«Allora, se non è stato Jongho a fartelo...chi?»chiese ancora il viola e io sapevo di essere nella merda. Sarebbe stato meglio dirgli la verità e basta, senza giri di parole vari.

«Ho conosciuto un ragazzo poco tempo fa, è stato lui a farmelo.»ammisi e sperai che non mi facessero altre domande su di lui ma ovviamente non andò così.

«E chi sarebbe?»domandò Yunho allora con tono freddo e serio senza nemmeno guardarmi in faccia. Sapevo che era arrabbiato, che ce l'aveva con me per il fatto che non gliene avessi parlato. Ci dicevamo sempre tutto, cosa mi era successo?

«L'ho conosciuto per sbaglio su...un sito porno.»confessai e ci fu un silenzio fatto di pura tensione. San prese i fianchi di Wooyoung e lo strinse a sè quando pronunciai quelle parole mentre Yunho semplicemente continuò a fissarmi i piedi.

«Che diavolo...io non...non riesco a capire.»annunciò il viola andandosi poi a sedere su una sedia e mettendosi le mani sulla nuca dopo aver puntellato i gomiti sulle ginocchia.

«Dovevo vedere un film in streaming e ci sono finita per caso. Fatto sta che...beh, ero in una videochiamata.»spiegai in breve e poi, quando vidi gli occhi del moro spalancarsi aggiunsi:«Non mi sono ripresa dal collo in giù, mi ha vista solo in faccia.»

«Tanto non serve più, penso che ti abbia anche vista nuda ormai, o mi sbaglio?»commentò Yunho e a quel punto i suoi occhi incontrarono i miei, ghiacciati come mai li avevo visti prima.

«No, Yunho. Non abbiamo fatto sesso, se è questo che mi stai chiedendo.»ribattei con tono di sfida e lui rise come per prendermi in giro.

«Beh, quel succhiotto mi fa capire che ci andate abbastanza vicino. È chiaro, Soomin, dopotutto è un porno-attore. Vorrà entrarti subito nelle mutande.»continuò a dire senza nemmeno muoversi e quelle parole mi fecero gelare.

«Yeosang non è così, potrebbe avere qualunque ragazza ma vuole me, fa anche lo stripper e di ragazze nude ne vede tutti i gio...»ma venni interrotta subito.

«Lo stripper?! Ma chi cazzo è, si può sapere? Il porno-attore, lo spogliarellista? Oh mio Dio Soomin ma che ti passa per la testa?»una reazione così da Wooyoung me l'ero aspettata, dopotutto era risaputo che lui ragionasse con l'istinto e San con la ragione.

«Anche io pensavo fosse un coglione, ma col tempo ho imparato a conoscerlo. Mi posso fidare di lui.»sentii come un senso di protezione nei suoi confronti e dato che non c'era a difendersi allora l'avrei fatto io.

«Io penso che tu ti sia bevuta il cervello. Dov'è finita la vecchia Soomin? Quella che non ci mentiva e che non litigava col suo migliore amico per uno stripper del cazzo?»sbottò Yunho e seppi che a quel punto la conversazione stava per finire con qualcosa del tipo che non voleva più parlarmi: era sempre così.

«Ho ventun anni, so badare a me stessa. Non ho bisogno di voi che mi proteggiate da ogni male che credete che esista. Yeosang non è cattivo, mi vuole davvero.»continuai a dire prima di fare un passo avanti verso il più alto.

«Quando andrai a letto con lui e dopo si stuferà, perchè fidati sarà così, tornerai da noi a piangere e a chiedere scusa per capire come rimediare.»quelle parole furono come uno sputo in faccia. Gli tirai uno schiaffo in faccia e mi spostai l'attimo dopo, correndo a prendere la borsa che avevo lasciato prima davanti la porta e uscendo di casa seguita da Wooyoung.

«Soomin torna a casa!»urlò mentre iniziavo a correre per strada e iniziando a far scendere delle lacrime. Presi il telefono e non persi tempo a mandare un messaggio a Yeosang.

Lo riposi in tasca e rallentai il passo guardandomi indietro. Wooyoung non c'era più, così continuai a piangere e poi ripresi a camminare a passo svelto per arrivare il prima possibile da Yeosang.

Beh, un po' di angst scusate ma ci voleva, però preparatevi ai prossimi capitoli🤭🤭

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