❀15
Soomin
Il tempo passò in un batter d'occhio e fu un attimo che passò una settimana intera da quando Yeosang mi aveva invitata ad uscire quella notte. Non potevo negare di essere in ansia, avevo il mio primo appuntamento da quando ero nata ed era con un ragazzo che aveva di certo più esperienza di me.
Aveva sicuramente delle aspettative piuttosto alte, d'altro canto era abbastanza sveglio e bello, poteva davvero permettersi chiunque volesse. Non capivo, infatti, come poteva volere una come me. Non avevo nulla di speciale, eppure si era fissato con me in una maniera impressionante. Avevo cercato più volte di rifiutarlo ma senza successo.
Alla fine non mi dispiaceva nemmeno uscirci insieme, anche se non mi ci sarei trovata bene potevo comunque considerarlo esperienza.
Mi guardai allo specchio e dovevo ammettere che mi sentivo abbastanza bene con me stessa. Infatti decisi di scattarmi una foto prima di uscire di casa e di postarla su twitter. Sapevo anche che Jongho l'avrebbe vista e speravo con tutta me stessa che non mi facesse un'altra scenata.
Mi alzai poi e mi diressi verso il corridoio per poi scendere le scale e trovarmi in sala dove Yunho era intento a cucinare qualcosa da mangiare.
«Dove vai?»mi chiese poi quando mi vide e in quel momento mi resi conto di una cosa importante: non avevo inventato una balla per i miei fratelli e di certo non potevo dirgli che uscivo con un ragazzo.
«Sto andando a casa di Jongho a studiare.»dissi la prima cosa che mi venne in mente e sperai con tutto il cuore che San non avesse aperto la bocca riguardo al litigio che avevo avuto col cugino.
«È da un po' che non viene a casa, che fine ha fatto? Pensavo aveste litigato...»commentò allora girandosi verso di me e poggiandosi al lavello della cucina per poi buttare uno straccio sul tavolo.
«Io e Jongho non litighiamo, puoi stare tranquillo.»mentii e mi avvicinai a lui per dargli un bacio sulla guancia come saluto: prima uscivo da quella casa e meglio sarebbe stato, non potevo di certo far vedere Yeosang sul vialetto.
«E oltre a studiare...cosa farete?»domandò e a quel punto sentii il sangue gelarsi nelle mie vene. Che sapesse già della cotta che aveva per me il mio migliore amico?
«Cosa intendi dire?»chiesi infatti cercando di non far tremare la voce per la preoccupazione che avevo in quel momento.
«Beh, non è un segreto che Jongho provi qualcosa, pensavo che tu sentissi lo stesso e...»ma non lo lasciai finire perchè a quelle parole non potei fare a meno di iniziare a sentire una sorta di nervosismo.
«Io e Jongho siamo solo amici.»finii e mi sporsi in avanti per dargli un bacio, cosa che lui ricambiò con me prima che mi allontanassi.
«Prima di mezzanotte a casa, ok?»si raccomandò e io semplicemente annuii prima di uscire dall'abitazione, appena in tempo per vedere Yeosang sul marciapiede di fronte.
Mi affrettai allora a raggiungerlo e, una volta vicino a lui, senza nemmeno salutarlo o guardarlo in faccia gli afferrai la manica del giacchetto e lo tirai via il più lontano possibile dalla mia casa.
«Che stai facendo?»mi domandò quando iniziai a rallentare il passo e a guardarmi indietro con il rosa al mio fianco. Mi fermai allora e sospirai: Yunho non lo aveva visto.
«Mio fratello non sa che esco con qualcuno, preferisco che continui a non saperlo.»gli spiegai il più velocemente possibile continuando a guardarmi indietro. Lui allora sbuffò e solo a quel punto mi fermai un attimo a guardarlo.
Però, se era bello.
Aveva una maglia bianca con una giacca nera sopra e un paio di jeans che gli giravano attorno alle gambe toniche. Non era molto più alto di me, avevamo soltanto alcuni centimetri di differenza, eppure era ben messo, come se facesse palestra tutti i giorni; in realtà faceva il ballerino, che era praticamente la stessa cosa.
Io d'altro canto potevo benissimo invidiare un sacco della spazzatura. Infatti non avevo mai fatto nessuno sport e nemmeno ginnastica al liceo, perciò in confronto a lui facevo schifo.
«Ti piace ciò che vedi?»la sua voce mi riportò alla normalità e rialzai lo sguardo che era ancora puntato sul suo corpo. Lo trovai con un ghigno sul viso e io semplicemente arrossii per l'ennesima volta da quando lo conoscevo, era come se ogni cosa che dicesse mi faceva sentire a meno, e quella sensazione non mi piaceva affatto.
«Io non ti stavo...»volli provare a mentire ma dall'espressione che fece capii che sarebbe stato inutile, perciò mi azzittii ancor prima che finisse.
«Puoi continuare a guardarmi, se vuoi.»aggiunse poi come a non volermi far sentire in colpa e i miei occhi si incastrarono coi suoi. Sentii uno strano peso nello stomaco quando ci guardammo in quel modo e sentii tutto il mio sangue affluirmi proprio in quel punto.
«Anche io ti ho guardata, se può farti stare meglio.»continuò e sentii il mio viso avvampare appena ascoltate quelle parole. Il fatto che anche lui lo avesse fatto mi metteva a disagio: lui era bellissimo, io non lo ero per nulla.
«Mi imbarazza, in realtà.»risposi e iniziai a camminare verso il centro della città. Lui mi seguì e si mise al mio fianco, cominciando a passeggiare al mio stesso ritmo.
«Perchè dovrebbe?»mi chiese allora guardandomi e io girai la testa verso di lui, trovandolo con le sopracciglia corrucciate e un'espressione confusa in viso.
«Beh, perchè non sono ai tuoi livelli, ecco.»ribattei soltanto e sperai che chiudesse la conversazione lí. Aumentai il passo, come a voler scappare dall'argomento ma questa volta fu lui ad afferrarmi la manica e a tirarmi indietro, per poi farmi trovare faccia a faccia coi suoi occhi marroni.
«Che significa che non sei ai miei livelli?»mi chiese allora con la stessa espressione di prima e io sospirai, sapevo che non avrebbe lasciato perdere.
«Significa che beh, tu sei...si insomma, sei un bel ragazzo.»abbassai lo sguardo mentre dicevo quelle parole e, mentre lo facevo, non potei non notare il ghigno che mise sul viso che però fu spazzato subito dopo da una faccia fatta soltanto di confusione.
«E quindi cosa c'entra?»ancora non capiva, dovevo fargli un disegnino o qualcosa del genere?
«C'entra perchè io non sono bella come te e mi imbarazza vederti mentre mi guardi.»buttai tutto fuori e lui rimase alcuni secondi in silenzio. Ecco, figura di merda? Fatta.
Dopo almeno un minuto di silenzio assoluto tra noi avvertii due sue dita sotto al mio mento, mi alzó infatti la testa per farmi incontrare ancora una volta i suoi occhi e al loro interno
ci trovai soltanto pura sincerità ed interesse nei miei confronti.
«Perchè dovresti pensare una cosa del genere? Nessun ragazzo ti ha mai detto che sei bellissima?»ecco, doveva dirla la classica frase da ragazzo perfetto che ti fa sciogliere il cuore, no? La mano che aveva sotto al mio viso la fece scorrere lungo la mia spalla e poi il mio braccio per arrivare al polso e sollevarmelo, mettendolo poi in bella vista ad entrambi.
«Non ho mai avuto un ragazzo, non ne ho mai avuto il tempo e non mi è mai nemmeno interessato sinceramente.»confessai ancora e a quel punto sentii il polpastrello dell'indice accarezzarmi la pelle sensibile del polso e poi il dorso della mano, fino ad arrivare alle dita.
«Mi fa piacere che con me sia diverso, allora.»rispose per poi far intrecciare le nostre mani. A quel gesto spalancai gli occhi, sentendo i brividi arrivarmi fino alla schiena.
Mai un ragazzo, al di fuori dei miei fratelli, San e Jongho, mi aveva dato quelle attenzioni. Solitamente mi evitavano e basta quando mi vedevano e se potevano mi parlavano anche il meno possibile se non di compiti e di scuola.
Con Yeosang era diverso. Lui mi dava attenzioni, mi faceva complimenti e, anche se poco, riusciva anche a farmi sentire bella, a volte.
«E tra l'altro nemmeno io ho mai avuto una ragazza.»continuò poi e a quelle parole rimasi stupita. Infatti, probabilmente dalla faccia che feci, capí che non me l'aspettavo e ridacchiò.
«Non mi è mai piaciuto legarmi ad una persona, ho sempre preferito sentirmi libero.»aggiunse per poi portare le nostre mani ai lati dei nostri fianchi e riprendendo a camminare, senza lasciare la mia presa.
«E ora è ancora cosí?»chiesi curiosa, soprattutto per il fatto che volevo davvero conoscerlo, non capivo come non avesse mai avuto una ragazza e non riuscivo a comprendere il motivo per cui con me non si comportava come mi stava descrivendo.
«No, altrimenti non starei con te, ora.»rispose soltanto e chiudemmo l'argomento, almeno per quel momento.
Prendemmo di nuovo a camminare e questa volta parlammo d'altro, decidemmo cosa mangiare quella sera e mi disse che aveva programmato la serata lui stesso durante l'arco della settimana passata. Non sapevo perchè ma il fatto che per lui fosse una serata importante, di conseguenza faceva sentire anche me importante.
Siamo arrivati a metà storia! Già, saranno in totale 30 capitoli, spero che l'uscita sarà di vostro gradimento😋
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top