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Soomin

Camminavo sul marciapiedi della via di casa mia, con l'intenzione di tornare il prima possibile. Stavo morendo di fame e, dopo una giornata all'università, mi meritavo un bel pranzo e un po' di riposo.

Mi sistemai lo zaino sulle spalle mentre tiravo fuori le chiavi dalla tasca del cappotto e salivo i gradini della mia casa, per poi infilarle all'interno della serratura quando mi ritrovai davanti alla porta.

«Sono tornata!»annunciai quando fui dentro, togliendomi le scarpe e camminando sul parquet verso la cucina, da cui sentivo nettamente l'odore del pranzo arrivare fino a fuori l'abitazione.

«Spero per te che non avrai da lamentarti riguardo ciò che ho cucinato o potrai benissimo andare a mangiare in un pub.»commentò mio fratello quando entrai in cucina e posai lo zaino accanto al tavolo. Mi avvicinai a lui e gli lasciai un leggero bacio sulla guancia, stropicciandogli i capelli lilla.

«Mi andrà benissimo Wooyoungie.»risposi per poi rubare un pezzo di pomodoro dal banco su cui stava cucinando, prima che la sua mano corresse a schiaffeggiare la mia.

«E non chiamarmi Wooyoungie!»urlò poi mentre riprendevo lo zaino e mi avviavo verso la mia camera da letto. Salii le scale e, quando stavo per entrare nella mia stanza, vidi la porta del bagno aprirsi.

«Hey Soomin!»esclamò il verde venendomi incontro per abbracciarmi e salutarmi, come se quella mattina stessa non mi avesse vista preparargli la colazione.

«Ciao San!»ricambiai la stretta e gli diedi un bacio sullo zigomo, quando ci staccammo. Era sempre stato affettuoso con me, da quando lo conoscevo non si era mai azzardato a trattarmi male, e ora che stava con mio fratello lo avevo sempre in casa e ciò, al contrario delle mie aspettative, mi faceva sentire molto a mio agio, nonostante passasse tutti i giorni da noi (tranne quelli in cui lui e Wooyoung litigavano).

Lo avevo conosciuto al compleanno del mio migliore amico: a quanto pare erano cugini e avevo subito stretto amicizia con lui. Da piccola ero ancora estroversa, a quanto pareva.

Entrai in camera e posai lo zaino accanto al letto singolo per poi mettere il telefono in carica. Quando si accese lo schermo notai subito la notifica da parte del mio migliore amico e sorrisi leggendone il contenuto.

«Soomin, è pronto!»sentii la voce acuta di mio fratello dal piano di sotto ed uscii dalla piccola stanza.

Da quando mia madre era morta, mio padre faceva degli straordinari all'ospedale dove lavorava e che inoltre era fuori città, perciò aveva deciso di dormire nelle camere dell'ospedale e ci aveva dato l'opportunità di prenderci la sua stanza. Soltanto quando avrebbe avuto le ferie (che capitava raramente) veniva da noi, perciò era come se vivessimo in maniera autonoma.

Scesi le scale e, nello stesso momento in cui feci l'ultimo gradino, la porta si aprì e ne entrò il mio secondo fratello, il più grande tra tutti e tre.

«Ce l'hai fatta ad arrivare, Yunho.»lo prese in giro il viola mentre il fidanzato posava i piatti in tavola e io andavo dal più alto a salutarlo.

«Scusa, la prossima volta non vado a lavoro e dico al mio capo che il motivo è perchè mio fratello si lamenta dei miei ritardi a casa.»

Dopo che papà se ne era andato di casa, Yunho aveva deciso di andare a lavorare per aiutarlo a mantenerci, mentre Wooyoung aveva da poco ottenuto uno stage serale in un ristorante della nostra città. Cucinare era sempre stato il suo sogno ed era davvero capace a farlo.

«Non iniziate, voi due.»li ripresi andandomi poi a sedere a tavola, cosa che fecero anche gli altri tre dopo di me.

Io ero l'unica ad aver continuato gli studi. Yunho e Wooyoung non erano mai stati troppo bravi a scuola, soprattutto il secondo, mentre per me era sempre stata una cosa naturale, proprio come per mio padre. Mia madre mi aveva sempre detto che se non avessi sfruttato quel dono sarei stata uno spreco, perciò volevo mantenere la sua parola e continuare gli studi in un università vicino la nostra città.

«Buon appetito.»disse San sorridendo e noi tutti ripetemmo le sue parole, per poi iniziare il nostro pranzo.

Da quando mamma era morta e papà se ne era andato quella era la nostra quotidianità: San ormai passava tutti i giorni da noi, infatti lui e Wooyoung praticamente condividevano la stanza, mentre Yunho lavorava in un'officina dall'altro lato della cittá. Per quanto riguardava me andavo tutti i giorni all'università insieme al mio migliore amico delle elementari Jongho, con il quale tutti quanti speravano nascesse qualcosa dal momento che era davvero un ragazzo d'oro.

«Jongho non viene oggi?»mi chiese infatti il mio fratello maggiore, passandosi la mano tra i capelli bruni, prima di versarsi l'acqua nel bicchiere.

«Verrà domani.»annunciai scuotendo la testa e infilandomi un boccone di pasta in bocca, prima di sorbirmi i soliti stridolii da parte degli altri due.

«Quand'è che ti deciderai a chiedergli di uscire?»mi chiese poi San, fissandomi con quasi gli occhi a cuoricino e io alzai i miei al cielo.

«Dovrei proprio parlarci con quel ragazzo. Se non si sveglia, la nostra sorellina se la prenderà qualcun altro.»commentò Wooyoung prima di rivolgermi un'occhiata truce.

«Non mettetele ansia. Tempo al tempo, ragazzi miei.»disse Yunho e io gli sorrisi ringraziandolo mentalmente. Sapevo che anche lui volesse che io e Jongho diventassimo una coppia ma sapeva bene anche che io non provassi nulla nei suoi confronti, perciò non mi forzava.

Inoltre i miei fratelli, e ormai anche San, erano molto gelosi di me e tutti i ragazzi che gli avevo mai presentato avevano finito per farli scappare a gambe levate. Non mi era mai importato più di tanto, dal momento che nessuno mi aveva mai presa sentimentalmente e che per me erano tutti partner di studi, ma dovevo ammettere che ormai avevo venti anni e che forse prima o poi anche io avrei dovuto fare un passo in più.

Finimmo di mangiare tra una chiacchiera e l'altra riguardanti l'università e i lavori degli altri due, poi sparecchiammo e io andai in camera mia, preparando la mia giornata come facevo ormai da sempre.

Mi sedetti sul letto e presi la mia agenda, segnando ora per ora cosa dovessi studiare e cosa fare. Era mio tipico fare ciò, senza organizzazione probabilmente sarei già impazzita. Segnai il tutto per poi rialzarmi ed andare alla scrivania, prendendo i libri su cui avrei dovuto studiare quel pomeriggio e accendendo l'attimo dopo il computer.

Accesi la lampada e presi il mio evidenziatore giallo per iniziare il mio lungo percorso di studio: sottolineare le cose importanti, riassumerle e schematizzarle, leggerle a voce alta e infine ripeterle. Questo fino alle undici di sera, orario in cui Yunho solitamente mi chiedeva di giocare con lui alla play station fino a quando Wooyoung e San sarebbero tornati dal lavoro (San faceva il cameriere).

Nonostante fossi una delle ragazze più studiose che avessi mai conosciuto (evviva la modestia) trovavo sempre il tempo libero per i miei due fratelloni e per il mio unico amico.

Non avevo mai avuto abbastanza tempo per altri tipi di relazioni sociali, come ad esempio quelle con dei ragazzi. Come ho già detto solo in casi particolari li avevo contattati, ma per cose come studio o balli della scuola, mai altro. Non avevo mai tempo comunque per farmi delle amiche femmine in tutti i casi: avevo conosciuto solo galline nella mia vita e in più tutte ci avevano provato almeno una volta con uno dei miei fratelli o Jongho fallendo miseramente perchè i primi due erano gay e il secondo...

«Hey Soo, stai studiando?»mi chiese San dopo aver aperto la porta ed essersi affacciato sulla mia camera. Per quanto riguardava San ormai era diventato come un terzo fratello per me: lo avevo sempre tra i piedi e mi trattava come una sorellina minore da proteggere, proprio come gli altri due.

«Stavo iniziando ora, perchè?»gli domandai ancora io posando l'evidenziatore sulla scrivania e guardando lui.

«Wooyoung crede che un piatto che ha appena cucinato fa schifo, nonostante gli abbia detto più volte che fosse buono.»iniziò a dirmi alzando gli occhi al cielo e mimandomi con la mano il movimento della parlantina. Ridacchiai al vederlo in quel modo e aspettai continuasse a parlare.

«Mi chiedevo se potessi scendere un attimo per dirgli che in realtà è buono.»finì poi, unendo le mani in segno di preghiera anche se non ne ebbe bisogno dal momento che mi alzai di mia spontanea volontà e andai verso il corridoio.

«Te l'hanno mai detto che sei la migliore?»mi chiese ironicamente e posandomi un braccio sulle spalle, mentre entrambi percorrevamo il corridoio e poi i gradini che ci avrebbero portato in sala.

«No, ma accetto il complimento.»risposi sorridendogli e questa volta fu il suo turno di ridacchiare, anche se smise subito quando vide mio fratello tirarsi i capelli lilla con le mani e borbottare delle minacce a sè stesso accompagnate da imprecazioni.

Inutile dire che, quando assaggiai il contenuto di quel piatto, ne rimasi colpita e finii di mangiarlo insieme a San.

Benvenuti in questa mia nuova storia! Avverto già che ci saranno alcune scene centrate sullo smut, spero vi piaccia lo stesso! Che dire, buon anno 2021 a tutti comunque, spero sia un anno migliore di quello passato per tutti noi.💖

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