Capitolo 5
ATTENZIONE: sono presenti scene che potrebbero turbarvi!
POV Laurel
Passarono alcune settimane e la relazione tra me e Ricardo andava a gonfie vele. Non avevo ancora avuto il coraggio di dirlo agli altri, per via di quello che avrebbero detto, ma in compenso Sara era molto brava ad aiutarmi a mantenere il segreto.
-¿Qué pasa cariña?*- mi chiese Ricardo dandomi un bacio sulla fronte.
Mi accoccolai di più a lui, abbracciandolo; eravamo seduti sul divano a casa sua con l'intenzione di vedere un film, ma alla fine la televisione era rimasta spenta... No, non pensate male!
-Stavo pensando che ancora nessuno sa della nostra relazione- dissi.
-Ah sì? E quando pensi di dirglielo?-.
-Non ne ho idea... Non è mai il momento giusto...- dissi sospirando.
Lui sorrise e mi diede un altro bacio: -Arriverà, vedrai-.
Ricambiai il bacio, stringendolo a me.
Sentii le sue mani stringere la mia maglia, segno che tra pico avrebbe perso il controllo e dovevo assolutamente fermarlo.
-Mi spiace, oggi non posso rimanere- dissi interrompendo il bacio.
-Come mai? Lo sai che non sei di nessun disturbo-.
-Lo so, ma ho un impegno e non posso assolutamente mancare- dissi alzandomi e andando verso la porta.
Lo salutai e uscii in strada, diretta al covo: quella sera avremmo dovuto catturare un uomo che vendeva armi illegalmente.
Arrivai a destinazione e scoprii di essere in largo anticipo, infatti non era ancora arrivato nessuno eccetto Thea.
-Oh sei tu- disse. Era seduta sul divanetto, le gambe incrociate al petto.
Sembrava ci fosse qualcosa che non andava, così le chiesi se andasse tutto bene.
Lei scosse la testa: -Se qualcuno che ti piace stesse con te e poi si pentisse di quello che ha fatto lasciandoti da sola e dicendo di non volere più vederti, come reagiresti?-.
-Gli tirerei un pugno in faccia, non mi può lasciare in quel modo- dissi e ridemmo entrambe -È stato Roy a lasciarti?-.
Scosse nuovamente la testa: -No, è stato qualcun altro... Prometti di non dirlo a nessuno né di criticarmi?-.
Annuii: -Certo-.
-Ecco si tratta di...- fece un respiro profondo -"tuo padre"-.
Spalancai la bocca, probabilmente se avesse potuto la mia mascella sarebbe caduta a terra. Avevo capito bene?
-Fammi capire: "mio padre" e tu avete avuto una storia e lui ti ha mollata all'improvviso?-.
-Se una notte la chiami storia sì, è così-.
-Io lo ammazzo quando torno stasera- dissi scattando in piedi.
-No, in fondo capisco perché l'ha fatto, ma pensavo che non avesse badato al giudizio degli altri...- disse bloccandomi dal commettere un omicidio -E poi se lo uccidi Sara ti inseguirà fino in capo al mondo per ucciderti- aggiunse ridendo.
La nostra conversazione venne interrotta dall'arrivo degli altri e iniziammo la nostra missione.
Una volta a casa trovai "mio padre" intento a studiare un caso a cui stava lavorando.
-Ehy, com'è andata stasera?- chiese appena entrai.
-Tutto secondo i piani. Piuttosto, devo parlarti- dissi sedendomi al tavolo con lui.
-Certo, di cosa?-.
-Ho incontrato Thea stanotte e mi ha detto di voi due-.
Sospirò, alzandosi: -Non incominciare pure tu! Le ho già detto che è stato un errore!-.
-È distrutta, non fa altro che pensare a te che la lasci! Ti sembra il modo di lasciare una persona?! E non dirmi di non rivolgermi così a te, non sei mio padre!- dissi scattando in piedi -Ora va da lei e scusati, lo so che vorresti farlo anche tu!-.
-Ma non posso! È sbagliato, io...-.
-Chi l'ha detto? Tu le vuoi bene?- dissi e lui annuì -Allora va e ignora i commenti degli altri!-.
POV Thea
Alcune ore prima...
-Ehy ciao! Sì, entra pure- dissi quando un certo detective si presentò alla mia porta.
-Sono venuto a vedere come stavi; sai, dopo la faccenda con la Lega che ritorna e tutto il resto-.
-Sti bene, non preoccuparti. Stavo preparando un caffè, ne vuoi una tazza?-.
Annuì e ci accomodammo in cucina, dove iniziammo a bere il nostro caffè.
-Tutto bene con il lavoro?- gli chiesi.
-Sì, lavorare mi tiene impegnato impedendomi di pensare al bere- disse ed io annuii.
Finimmo il caffè e posammo le tazze nel lavandino: le nostre mani si sfiorarono, facendo scattare qualcosa, una sorta di scintilla che fece scaturire qualcosa che avevamo represso fino a quel momento.
Ci guardammo negli occhi e prima ancora che me ne rendessi conto ero aggrappata a lui e lo stavo baciando. Lo sentii sollevarmi e posarmi sul bancone dell'isola.
Continuai a baciarlo, facendo cadere la sua giacca a terra e iniziando a muovere le mani sul collo.
Sentii le sue labbra scendere lungo il mio, fino alla spalla.
Qualche ora dopo eravamo sdraiati uno accanto all'altra, io accoccolata tra le sue braccia.
All'improvviso lui si staccò di scatto, mettendosi seduto.
-Che succede?- gli chiesi.
-Non è vero, dimmi che non è vero!- disse scattando in piedi e mettendosi i vestiti -Accidenti, che diavolo ho fatto?!-.
-Non starai dicendo che ti sei pentito di questo?!-.
-Eccome! Andiamo, potresti benissimo essere mia figlia!-.
-Sono adulta e consapevole di quello che ho fatto!- urlai alzandomi.
-Non voglio più vederti, ok?- disse e se ne andò.
Presente...
Una volta finita la missione tornai a casa e mi misi sul divano con una tazza di tè, sfinita. Nonostante tutta quella stanchezza, però, non riuscivo a dormire, la mia mente era sintonizzata 24h su 24h su quello che era successo quel pomeriggio.
Qualcuno suonò il campanello: strano, chi poteva essere all'una del mattino?
Aprii la porta e trovai Quentin.
-Che vuoi? Pensavo non volessi più vedermi-.
-Lo so, volevo solo... Ho sbagliato, ok? Grazie a Laurel ho capito che invece di proteggerti ti ho solo fatto del male. Puoi perdonarmi?-.
Ok, stava succedendo per davvero?
-Non sei qui sotto minaccia di "tua figlia" vero?- dissi ridacchiando.
Rise pure lui: -No, tranquilla. Sono scuse sincere-.
Annuii. -D'accordo, ti perdono, ma a patto che tu non lo faccia di nuovo-.
Sorrise e lo abbracciai, rubandogli un altro bacio.
Note:
*¿Qué pasa cariña? = Che succede cara? (Spagnolo)
Fatemi sapere che ne pensate con un commentino se vi va 😊
Bye
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