Without You
Ed eccomi qui, con un aggiornamento che è arrivato molto prima del previsto.
Ci avviciniamo alla fine, miei cari, è questione di altri 2/3 capitoli prima che il sipario cali su questi personaggi, ecco perché voglio che nei commenti di questo capitolo ognuno di voi mi scriva come pensa e come spera che andrà a finire.
Fatevi sentire, sono veramente curiosa! Un bacione.
'I giorni passano,
passano, passano,
e tu non torni qui.'
Allegra's Point of View
<< E se invece andassimo al cinema? >> propone Josh, un sorriso smagliante rivolto nella mia direzione.
Scuoto nuovamente la testa per rivolgergli l'ennesimo rifiuto.
<< Mc Donald's? >> tenta Lea, porgendomi intanto un bicchiere della spremuta d'arancia che ha appena finito di preparare.
Ma il mio è ancora un no.
Sam sbuffa, per niente capace di pazientare, neppure in un momento come questo.
<< È inutile che continui a dire di no, tanto qui non ti lasciamo >> mi intima con fare quasi minaccioso, al che mi scappa una smorfia quasi divertita.
Il fatto è che vorrei davvero uscire con loro, distrarmi e smettere di pensare, ma sono giorni che non riesco neppure a lasciare la mia stanza.
Sono tre giorni che non riesco a togliermi quelle parole dalla testa, a non lasciare che mi lacerino i pensieri.
Io ti amo, ma tu mi hai ucciso.
Ogni volta che le ricordo, per un attimo mi si mozza il respiro.
Ho ucciso anche me stessa, Derek.
Ma non ho ucciso Dee e questo dovrà pur contare qualcosa.
<< Allegra, ci stai ascoltando? >> la voce di Lea mi riporta alla realtà, una mano che viene sventolata davanti al mio viso.
Annuisco in silenzio, perché è da quando ho detto la verità che non riesco a dire più niente.
Josh allunga una mano a stringere la mia e sono certa che Sam arricci lievemente le labbra, quel poco che basta a nascondere il suo fastidio.
<< Hai voglia di parlare? >> sussurra l'unica cosa che nessuno ha osato chiedermi da quando è successo tutto.
Si, ho disperatamente bisogno di parlarne.
Di urlare.
Di spaccare qualcosa.
Lea lo guarda quasi infastidita, come se fosse sicura che quelle parole possano avermi ferito.
Ma, per la prima volta, si sbaglia.
<< Derek non mi perdonerà mai >> Sembrano quasi sussultare tutti e tre al suono della mia voce, l'ultima cosa che davvero si sarebbero aspettati di udire.
Inizio a piangere praticamente subito, non riesco a fare altro.
<< Gli ho nascosto la verità, ho deciso da sola su qualcosa che era anche suo >> elenco i miei peccati, come se non fossero già scolpiti nella mia testa.
E poi, l'ammissione più dura di tutte.
<< Gli ho portato via sua figlia >>
Josh continua a stringermi la mano, stavolta con più intensità, mentre Lea e Sam mi guardano come se mai prima d'ora mi avessero vista così fragile e spezzata.
E forse non hanno poi così tanto torto.
Forse questo è davvero il punto di non ritorno.
<< V..voi >> inizio a balbettare, come sempre quando non riesco a conciliare ciò che sento con ciò che posso dire apertamente << Voi avreste dovuto vederlo.. >>
L'ennesimo singhiozzo.
Ma prendo fiato e continuo a parlare.
Ho bisogno di lasciar uscire tutto questo dalla mia testa, di liberarmi almeno per un secondo del groppo alla gola che mi impedisce di respirare.
<< ...Non riusciva neppure a guardarmi >>
Una lacrima riga la guancia di Lea, l'empatia che collega il suo sguardo al mio.
Sam invece, come sempre, prova a sorreggermi, tenta disperatamente di essere forte anche per me.
<< Quella era la reazione del momento >> mi mente << Derek ti ama e ti perdonerà, ne sono sicura >>
Ma so che neppure lei lo pensa davvero.
Nessuno potrebbe illudersi così tanto.
<< Sam ha ragione >> mormora Josh, ma lui è molto meno bravo con le bugie e difatti interrompe sul nascere qualsiasi discorso avesse intenzione di fare.
Ed è giusto così: non ho bisogno di altre bugie, non ho bisogno che mi dicano che andrà tutto bene.
Derek non tornerà, lo so benissimo e lo sanno anche loro.
Ma quello che non possono sapere è il male che mi fa, il silenzio che le sue parole hanno provocato in me, il dolore per aver perso entrambe le persone più importanti della mia vita e non poter fare nulla per riprendermele.
Non credevo che sarebbe andata così.
Non doveva andare così.
Non avevo fatto nulla di sbagliato, violato alcuna regola, mentito a qualcuno, ferito, usato...ucciso.
Avevo soltanto fatto l'amore con il mio ragazzo.
L'amore...già.
Ed il collegamento con quelle parole è inevitabile: non riesco a fare a meno di continuare a ferirmi.
Io ti amo, ma tu mi hai ucciso.
Meghan's Point of View
Odio le fotografie.
Ho sempre pensato che fossero il modo migliore per ricordare qualcuno, per imprimere su carta i momenti più significativi della mia vita, per lasciare memoria di ciò che sono stata e per rivivere ogni volta le emozioni che ho provato, i sentimenti che mi hanno attraversata.
Ma adesso che stringo tra le mani questo dannato cellulare e scorro le immagini della galleria, non posso fare a meno di pensare che io le fotografie le odio.
Odio che Derek sia perfettamente fotogenico, odio che il suo sorriso riesca a farmi rabbrividire anche tramite questo schermo, odio il modo in cui sembra così felice accanto a me e come io, invece, lo fossi davvero insieme a lui.
Odio che mi manchi così tanto, odio che io non riesca a pensare ad altro se non ad ognuno dei giorni in cui ho fatto questi scatti.
Odio quel selfie che ancora ho come sfondo, quello dove ad una mia lingua fuori lui risponde con una cristallina risata.
Ed odio l'immagine di noi due in discoteca, quella dove - senza pudore per via dell'alcol bevuto - lui mi tiene le mani poggiate sul sedere e mi bacia come se non ci fosse nessun altro tutt'intorno a noi.
Odio ogni scatto, ogni ricordo.
E più di tutto odio la foto di quel dannato capodanno, il momento in cui mi ha stretta a sé prima di andare a letto con un'altra.
Lo odio, lo odio, lo odio.
E odio me stessa per averci creduto, per essermi fidata di lui e per essermene innamorata senza riserve, per aver inibito ogni mio freno ed essermi spogliata di qualsiasi mia paura o insicurezza.
Il cellulare s'illumina, l'ennesimo messaggio di Cassie che mi chiede come io stia e di farla sapere se abbia voglia o meno di vederla.
Ma io non voglio vedere nessuno.
Non adesso, non così.
Non oggi che non sono io, che sono così fredda ed apatica, che niente può toccarmi, che ho perso la mia spontaneità e la mia innocenza, la mia risata contagiosa e il mio sorriso luminoso.
Non sono io.
Non adesso che ho perso lui.
Bussano alla porta e mi chiedo chi diamine possa essere.
I miei genitori sono entrambi a lavoro e nessuno dei miei amici verrebbe a farmi visita quando gli ho espressamente detto di voler stare da sola.
Ma allora chi?
Per un attimo, mentre mi alzo a fatica e mi dirigo verso la porta d'ingresso, una parte di me desidera che si tratti di Derek.
E ne è anche felice, quella Meghan stupidamente innamorata, è sollevata di poter finalmente rivedere il suo viso e riaverlo accanto.
Ma per fortuna sto imparando a metterla a tacere.
E, per fortuna, non è lui ad aver bussato.
È l'ultima persona che mi sarei aspettata a dirla tutta, vestita di tutto punto come sempre e con un sorriso dolce che le illumina il volto.
Perché è venuta?
<< Che ci fai qui? >>
Chloe si gratta la nuca imbarazzata, il naso rosso per via del freddo.
<< Io ho... >> s'interrompe bruscamente, come se stesse cercando le giuste parole.
Ma io sono davvero troppo stanca per tirare ad indovinare.
<< Tu? >>
Sbuffa, in perenne lite con se stessa.
<< Okay Meghan, sarò sincera >> ammette finalmente << Seth mi ha raccontato tutto e ho pensato che avresti avuto bisogno di qualcuno con cui parlare >>
Se non fossi così distrutta, forse riuscirei perfino a sorriderle.
Ma, per quanto Chloe sia dannatamente dolce, non riesco comunque a fidarmi di lei.
Del resto, è la migliore amica di Allegra: perché dovrebbe stare vicino a me in un momento come questo?
<< Perché non sei con Allegra? >> le chiedo infatti, incapace di tacere <<
Credo che anche lei abbia bisogno di sfogarsi >>
E non capisco quand'è che io sia diventata così diffidente verso chi ha soltanto intenzione di aiutarmi.
<< Allegra ha molte persone con cui parlare >> quasi sussurra, come imbarazzata << Tu invece... >>
<< Anche io ho degli amici, Chloe >>
Siamo ancora sulla porta.
Sono ancora sull'attenti.
Si morde il labbro nervosa, forse incredula di fronte a questo mio atteggiamento così inusuale.
<< Ma i tuoi amici non conoscono Derek, non come lo conosco io >> dice poi, soddisfatta di fronte alla mia reazione di assenso.
Così la lascio entrare, dicendole di sedersi dove preferisce che tanto per me non fa differenza.
Già il fatto che sia qui, che si sia interessata a me nonostante stia palesemente giocando per la controparte, è una dimostrazione di che bella persona lei sia.
Si accomoda quindi sul divano proprio accanto a me e, strofinandosi le mani l'una con l'altra, attende che io cominci a parlare.
<< Derek mi ha mentito, mi ha tradita e mi ha nascosto la verità. Lui ha... >>
Chloe ascolta in silenzio, rispettosa di qualsiasi mia emozione, di ogni momento che passo a sfogarmi con lei.
Ed io non sapevo quanto bisogno ne avessi finché non inizio a vuotare il sacco, finché non lascio che le parole escano da sole e che si accostino e si respingano a formare delle frasi che neppure credevo di pensare.
È come un flusso di coscienza espresso a voce alta.
È dire finalmente tutto ciò che per giorni mi sono tenuta dentro.
Ed è dannatamente liberatorio.
Derek's Point of View
<< Non posso dirti io quello che devi fare >> mi ripete Seth per l'ennesima volta, il volto appoggiato contro il cuscino e le scarpe che mi sporcano la coperta.
Ho evitato di vederlo per giorni ed ora, che siamo chiusi in questa stanza da ore, l'unica cosa che riesce a dirmi è che non può dirmi nulla.
<< Non ti sto chiedendo di decidere per me >> gli ripeto ancora << Voglio solo sapere cosa faresti al posto mio >> Sbuffa.
<< Bro' ma io come faccio a saperlo? >> sbotta, quasi più nervoso di me << Non lo so cosa farei, non lo so >>
Sbuffo anch'io, la disperata tentazione di avere qualcuno che decida al mio posto, qualcuno di cui mi fidi che possa farmi capire cos'è giusto che faccia. Qualcuno che metta ordine nel casino di sentimenti che ho dentro.
<< Almeno un parere, potresti.. >>
<< Cazzo Derek, non lo so! >> quasi grida, alzandosi in piedi di scatto.
Lo guardo incapace di capire cosa diamine gli passi per la testa.
Fino a prova contraria, sono io quello che non ha idea su cosa debba fare della sua vita, cosa sia e cosa voglia.
Fino a prova contraria, quello che urla e si arrabbia dovrei essere io.
<< Mi dici che ti prende? >>
<< Sono incazzato >>
Comincia a camminare avanti e indietro per la stanza, io che quasi perdo un neurone nel vano tentativo di comprenderlo.
<< Con me? >> << Con tutti! >>
Misura a larghe falcate il perimetro della mia stanza, le mani tra i capelli che li agitano nervosamente.
<< Sono incazzato con te per aver mentito a Meghan e averla ferita, con Meghan per non averti fatto parlare e non averti creduto e >> respira profondamente, riprendendo poi parola sempre con più rabbia << e con quella stronza di Allegra per averti nascosto la cosa più importante del mondo e aver dato tua figlia in mano a chissà chi! >>
Il suo discorso riassume perfettamente ogni mio pensiero, ma con il coraggio che io non avrei di esprimerlo a voce alta.
Seth mi guarda, ansimando per le urla di cui si è appena liberato.
<< Non doveva andare così, non te lo meritavi! >> sbotta ancora, stavolta arrabbiato con chissà quale destino avverso.
Si risiede accanto a me, le spalle contro il muro.
<< Ed io non posso dirti cosa fare perché non posso permettermi di influenzare la tua decisione >> spiega ed io non posso fare a meno di pensare che sia il discorso più maturo che abbia mai fatto da quando siamo amici.
Ma anche quello più profondo, quello in cui mi ha dimostrato quanto effettivamente tenga a me.
E vorrei soltanto essere in grado di fare lo stesso, di esprimere quello che sento in maniera così semplice ed efficace.
Da quando Allegra mi ha parlato invece, non sono ancora stato in grado di mettere in ordine alcun pensiero, di esprimere qualsiasi emozione.
Ho pianto davanti ai suoi occhi e poi mi sono rinchiuso in me stesso, ho evitato ogni sentimento e censurato qualunque pensiero mi facesse male.
Ho cercato di spegnere il cervello, di lasciare che i giorni mi scorressero addosso senza toccarmi, tutto questo solo per smettere di provare dolore.
Tutto questo solo per non pensare a Dee, alla figlia che non potrò mai vedere, alla parte di me che mi è stata strappata via senza neppure chiedere il mio parere.
E per non pensare ad Allegra, a quanto la odi e a quanto vorrei che non avesse mai fatto parte della mia vita.
Ma anche a quanto io non sia comunque riuscito a smettere di amarla, a come il mio sentimento per lei resti immutabile nonostante sia sepolto sotto tutta questa rabbia.
E poi per non pensare a Meghan e al male che le ho fatto, a come io sia riuscito a nasconderle la parte più importante della mia vita.
E a quello che provo per lei, a quelle emozioni incomprensibili a cui sono stato capace di dare un nome soltanto nel momento in cui ho capito di essere sul punto di perderla.
Ma che cos'è che voglio davvero?
Chi è che voglio davvero?
Sono innamorato di Meghan, della ragazza che è riuscita a farmi uscire dal baratro?
O di Allegra, quella che lì mi ci ha mandato, che mi ha distrutto e adesso desidera rimettere insieme i pezzi?
E se sono innamorato di lei, sarò in grado di perdonarla, di fidarmi ancora?
Potrò continuare ad essere il ragazzo senza limiti che sono stato fino ad ora o potrò diventare il padre di una figlia che mi è stata portata via?
Chi sarò, da adesso in poi?
<< Seth, ho bisogno di te >>
Per la prima volta nella nostra vita, il mio migliore amica si sporge verso di me e mi abbraccia.
È un contatto breve e minimo, eppure sono certo che non avrei potuto desiderare altro in questo momento.
<< Dee...>> pronuncia, ma s'interrompe subito non appena si rende conto di ciò che ha appena detto, di come il mio solito soprannome abbia adesso assunto una connotazione completamente diversa.
Adesso non potrò più ascoltare queste tre lettere senza pensare a lei, senza desiderarla e sentirne la nostalgia.
Dee, la figlia che non avrò mai.
<< Derek >> riprova, stavolta con tono quasi imbarazzato.
<< Io non posso dirti ciò che devi fare, ma voglio che tu sappia che non esistono mezze misure in questi casi >> fissa lo sguardo nel mio e giuro che non è mai stato così serio.
<< Se sei ancora innamorato di Allegra e decidi di voler stare con lei, allora devi perdonarla davvero, pienamente, altrimenti non ha senso. >>
Ha ragione.
Non potrei mai tornare con lei se questo fantasma continuasse a perseguitarmi.
Ma è davvero possibile superarlo?
E tu, Seth, tu ci riusciresti?
<< Mentre se capisci di voler stare con Meghan e riesci a convincerla a tornare con te, allora devi essere sicuro di esserti lasciato Allegra alle spalle >> continua, ma stavolta decisamente più coinvolto.
<< Non prenderla ancora in giro Derek, non se lo merita >>
So che ci tiene a lei, ma del resto sfiderei chiunque a non adorare quella ragazza.
Meghan è una su un milione, una di quella che ti fa male pensare che possa smettere di sorridere anche solo per un attimo.
È una ragazza spontanea e dolcissima, una ventata d'aria fresca il cui profumo ti ricorda la tua infanzia, il sorriso che da bambino avevi di fronte all'albero di Natale.
Allegra invece è tutt'altra storia.
Allegra sbaglia di continuo e ti fa arrabbiare, è incoerente e testarda, è silenziosa ed insopportabile, ma è anche la persona che mi ha fatto perdere la testa, la ragazza che ha preso il mio cuore tra le mani, anche se poi ha pensato bene di spezzarlo.
Sono così diverse ed io sono così uguale a ciò che non vorrei essere, ad una persona confusa che non riesce a mettere in ordine i suoi sentimenti e non sa dire cosa sia l'amore e quanto sia difficile il perdono.
Sono soltanto un ragazzo in bilico tra un passato che non mi dà pace e un futuro che non riesco a scrivere.
Non sono niente di speciale.
Solo un gigantesco punto interrogativo.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top