The First Time

Salve a tutti!
Che ne pensate sella copertina nuova?
Per chi commenta stavolta, un bel regalo di Natale spedito a casa! AHAHA
Volevo avvisarvi che, nonostante nello scorso sondaggio Josh sia stato il personaggio con il maggior numero di voti, per poter scrivere un capitolo dal suo POV ho prima bisogno di un altro capitolo - questo, appunto - dove ho deciso di inserire, oltre alla solita voce di Allegra, anche quella di un altro personaggio molto votato!
Ah, quasi dimenticavo, BUON NATALE A TUTTI!

3 anni prima

28 Dicembre

<< Sei sicura? >>
La voce di Derek giunse ovattata alle mie orecchie mentre il cervello era troppo occupato a focalizzare ciò che stava accadendo.
Eravamo in camera sua, sotto le coperte del suo letto ad essere precisi, in una situazione così nuova che, se me l'avessero prospettata appena il giorno prima, certamente non c'avrei creduto.
Mi aveva invitata a casa sua per studiare ma perfettamente consapevole che ci saremmo dedicati a tutt'altra attività, soprattutto considerando il fatto che oltre sua sorella minore -la quale avevo scoperto chiamarsi Melody- la villa sarebbe stata praticamente vuota.
I suoi erano infatti entrambi a lavoro, mentre la piccola era tornata dall'asilo ed si era subito abbandonata a quello che sarebbe stato un lungo sonno.
C'eravamo solo noi due.
Così eravamo andati in camera sua, ci eravamo stesi sul letto e gli avevo detto di voler dormire anche io, troppo stanca dalla mattinata passata in giro.
Derek aveva acconsentito, stringendomi a sé sotto al piumone e facendomi credere, almeno per un attimo, che avremmo dormito davvero.
Non era la prima volta che ci trovavamo in una situazione intima, ma nonostante ciò non ero ancora riuscita a farci l'abitudine, sempre troppo imbarazzata quando anche solo mi sfiorava.
Ecco perché sussultai quando la sua mano si fece strada sotto il mio maglione per accarezzarmi la schiena, mentre le sue braccia mi baciavano la guancia in modo affatto casto.
<< Non dovevamo dormire? >> sussurrai, accarezzandogli i capelli scombinati come sempre.
Lui ridacchiò, sollevando la maglia per potermi baciare il seno.
<< Pensare a te nel mio letto mi fa passare il sonno >>
Sorrisi involontariamente, prendendogli le mani tra le mie: era il mio ragazzo adesso, che io ci credessi o meno, ed era dannatamente bello potermi trovare in quella situazione senza la paura che potesse preferire qualcun'altra.
È vero, ero goffa ed imbranata e avrebbe potuto avere di meglio, eppure lui aveva scelto me, come la collana che pendeva dal mio collo ci teneva a ricordarmi.
Aveva scelto me ed io senza neppure saperlo avevo da subito scelto lui: non c'era motivo di avere paura.
Così cercai di non averne mentre mi accarezzava le gambe facendo scivolare via il pantalone, togliendosi poi anche il suo poiché consapevole che sarebbe stato troppo azzardato aspettarsi che lo facessi io.
<< Sei così bella >> sussurrò al mio orecchio mentre mi toglieva anche le mutandine, baciandomi nel frattempo l'angolo tra il collo - ancora coperto dal maglione - e l'orecchio.
Avrei voluto dirgli che non era così, che in confronto a lui la mia presunta bellezza sbiadiva, che i suoi occhi erano gli unici che mi facevano sempre sentire splendida, che era lui a rendermi bella e non io ad esserlo.
Ma non glielo dissi, non rovinai il momento con i miei complessi e le mie paranoie, decidendo invece di baciarlo così che capisse quanto effettivamente fossi coinvolta.
Emotivamente e non solo.
Sentivo infatti dentro di me crescere sensazioni che a parole non avrei saputo spiegare, la voglia di baciare ogni centimetro della sua pelle e di conoscerlo a fondo, di sentire il suo respiro fondersi con il mio.
Ero schifosamente romantica, lo sapevo, ma allo stesso tempo iniziavo a percepire una dimensione - quella sessuale - che non ero mai riuscita a concepire in quanto tale.
Non volevo fare sesso con Derek perché ero ormai quasi certamente innamorata di lui o meglio, non soltanto per questo: volevo farlo perché il mio corpo mi stava pregando, perché ogni singola cellula della mia pelle richiedeva un contatto con la sua.
Era un desiderio fisico che non avrei mai creduto di poter provare, un'eccitazione che spaventava anche me.
Così come mi spaventò il suo sguardo fissamente rivolto nel mio, quelle iridi così scure da sembrare tutt'uno con la pupilla.
Non mi chiese nulla, ma io gli risposi comunque.
<< Non lo so >> mormorai, combattuta fino all'ultimo tra ciò che volevo e ciò che invece pensavo di dover volere.
Avevo sempre immaginato la mia prima volta come qualcosa di speciale, un atto che avrebbe sancito un'unione profonda, un'atmosfera arricchita da candele, musica...
L'avevo sempre immaginata in maniera romantica e principesca, ma la realtà che stavo vivendo era completamente diversa da ciò: eravamo semplicemente nella sua stanza, nessun giorno speciale, sua sorella che si sarebbe potuta alzare da un momento all'altro, i suoi che avrebbero potuto rincasare e noi, che stavamo insieme da appena pochi giorni e che neppure sapevamo ancora se effettivamente fosse amore o meno.
Derek lesse l'indecisione sul mio viso e mi prese le mani.
<< Ti fidi di me? >>
Domanda scontata, ma la risposta non lo era.
Mi fidavo di lui?
E, se si, mi fidavo a tal punto da donarmi completamente, da abbassare qualsiasi mia difesa?
Non lo sapevo e non lo avrei capito così presto, ma dovevo deciderlo e dovevo farlo in fretta.
<< Lasciati andare >> mi disse ancora lui, la voglia di me scritta sul volto << Una volta tanto, fai quello che senti senza pensare >>
Pensai che forse avesse ragione.
Forse dovevo soltanto smettere di ragionarci su.
<< Okay >>
Mi guardò stupito: non ci credeva neppure lui.
<< Sicura? >>
<< Sicura >>
E successe.
In maniera molto meno romantica di quello che avevo sempre desiderato o anche solo immaginato, ma in maniera perfettamente reale.
E vorrei poter dire che fu bellissimo, ma la verità è che non andò proprio così: il dolore che sentii fu così forte che ad un tratto, quanto ormai non ne potevo proprio più, gli chiesi di fermarsi.
Derek non si oppose, fu dolcissimo nell'uscir fuori da me e scusarsi per l'avermi fatto male, nonostante sapessi benissimo che il suo problema - in quel momento - era tutt'altro: avevamo smesso troppo in fretta e lui non era venuto ma, sebbene me ne fossi perfettamente resa conto, non mi fece pesare questa cosa neppure una volta, limitandosi invece ad accarezzarmi il volto e ad abbracciarmi mente mi lasciava piccoli baci su tutto il viso.
Ed io mi lasciai coccolare, realizzando finalmente a pieno che quella era stata la nostra, la mia, prima volta.

30 Dicembre

<<Dimmi che stai scherzando >> la voce di Lea, dall'altro capo del telefono, era a dir poco incredula.
Ero riuscita a parlarle tra i singhiozzi per rendere anche lei partecipe del culmine della mia sfortuna, mentre addentavo l'ennesima barretta di cioccolato e mi chiedevo come fosse possibile che capitassero proprio tutte a me.
<< E Derek? >> mi domandò lei << Cosa gli hai detto? >>
Un altro singhiozzo.
Guardai nostalgicamente l'abito che avevo accuratamente scelto per quella che avrebbe dovuto essere la mia prima vera festa di Capodanno: era un tubino nero molto corto e con un profondo scollo sul seno, esattamente il tipo di outfit che sapevo avrebbe fatto impazzire il mio nuovo ragazzo.
<< Cosa avrei dovuto dirgli? >> sbottai << Non potevo certo chiamarlo e dire "Ehi ciao Derek, sai com'è, mia madre ha scoperto che abbiamo fatto sesso e mi hai proibito di venire alla festa di Capodanno con te!" >>
Mi presi la testa tra le mani, disperata.
<< Ho finto di non essere dell'umore per una festa, di avere dolori alla pancia per colpa del ciclo e di voler restare a casa >>
Richiamai alla mente quell'assurda conversazione, il mio tono incerto e il suo nervosismo.
<< E lui? >>
<< E lui si è incazzato, com'è giusto che sia >>
Ed io non potevo biasimarlo, ma non potevo neppure dirgli la verità: i miei genitori erano da sempre troppo apprensivi, mia madre in particolare, tanto che per me era praticamente impossibile pensare di parlarle della mia vita.
Ecco perché, nonostante fossero un paio di mesi ormai che uscivamo insieme, in casa mia il nome di Derek non l'avevo mai neppure pronunciato.
Era stata tutta colpa di una maledetta telefonata con Chloe in cui mi ero dilungata a raccontarle ogni particolare di quel giorno senza minimamente pensare che mia madre, sempre troppo vicina alla porta della mia stanza, avrebbe potuto ascoltare.
Ed era stato dannatamente imbarazzante vedere il suo viso sconvolto ed arrabbiato per ciò che avevo appena finito di dire con tanto entusiasmo, ascoltare i suoi discorsi sulla pericolosità del sesso, la possibilità di rimanere incinta, di prendere malattie e tutte cose che non avevo bisogno di sentire.
E poi, ciliegina sulla torta, il divieto assoluto di andare alla festa di Capodanno organizzata da Derek e i suoi amici, una punizione molto più che cattiva e che mi aveva fatto stare molto più che male.
<< Quindi lui ci va comunque? >>
<< Ovviamente >> biascicai << E non voglio immaginare cosa possa succedere >>
Le immagini di ipotetici tradimenti iniziarono già a riempirmi la testa, insicura e preoccupata adesso più che mai, perché non c'erano più soltanto i miei sentimenti in ballo ma qualcosa di molto più grande.
Adesso mi stavo giocando tutto.
E, non sapevo perché, ma ero già sicura di perdere.

31 Dicembre - Seth

La festa era uno sballo, come del resto tutte quelle che io e il mio gruppo avessimo mai organizzato.
C'era praticamente l'intera scuola, dai primini fino ai diplomandi, tutti riuniti al piano terra dell'enorme villa di Mattew, uno dei ragazzi della squadra di football, e tutti impegnatissimi a muoversi a ritmo di musica mentre si distruggevano di cocktail.
E noi non facevamo eccezione.
Ce ne stavamo infatti accanto al tavolo degli alcolici, io sorseggiando Vodka direttamente dalla bottiglia, Derek fumando erba senza volerla condividere con nessun altro.
Era insolitamente scazzato, molto più di quanto fosse abituato a mostrare, e sapevo benissimo il perché: quella ragazzina che si era scopato non solo non era riuscita a farlo venire, ma l'aveva anche fatto andare in bianco proprio la sera di Capodanno.
E lui, il ragazzo che non se n'era mai fregato di passare per due volta di fila nello stesso letto, adesso era inspiegabilmente legato a lei, così tanto che si stava rovinando la serata più importante dell'anno pensando a quanto avrebbe voluto averla lì.
Non era da lui, assolutamente no.
Ma, del resto, io l'avevo capito subito: era stata Allegra a presentarsi a noi quel giorno in corridoio, ma senza accorgersi che in realtà Derek la stesse fissando da molto prima.
Ed io, appena avevo notato quella massa di capelli rossi e quella spontaneità, quell'essere così ingenua e perennemente imbarazzata, avevo subito capito che il mio migliore amico sarebbe rimasto fottuto.
Perché, a dirla tutta, la verità è che stavo per andarci sotto anch'io.
Mi piacevano i suoi modi di fare, l'allegria che emanava il suo viso cosparso di lentiggini, le guance rosse non appena le si faceva un complimento, il sorriso contagioso.
Allegra mi piaceva moltissimo e l'avevo subito detto a Derek, ma il mio subito si era rivelato essere troppo tardi, perché lui aveva già perso la testa per lei.
Così l'avevo lasciata stare, mettendo il mio amico come sempre al primo posto ed accontentandomi di tutte le altre ragazze che potevo avere con un semplice schiocco di dita.
E poi avevo iniziato a provarci con Chloe, quella che tra le sue amiche le somigliava di più, che aveva la sua stessa timidezza ma non la sua stessa allegria, la sua stessa bellezza ma non la sua stessa luce.
Avevo iniziato a provarci e lei ci era subito stata, era bastato poco più di un messaggio per uscirci insieme, poco meno di qualche sguardo per baciarla.
Ma io non ero come Derek e Chloe non era come Allegra: noi non stavamo insieme, non ci saremmo stati mai.
Non volevo una relazione e, se proprio avessi dovuto, non l'avrei voluta con lei.
Ecco perché non m'importava che non ci fosse quella sera: tutto ciò di cui avevo bisogno era una ragazza con cui passare la notte e, dovevo ammetterlo, in quella sala avevo davvero l'imbarazzo della scelta.
Desideravo soltanto che per Derek fosse lo stesso, che non perdesse tempo dietro a quella bambina ma invece si divertisse come avevamo sempre fatto.
<< Oh andiamo, smettila con quest'aria da funerale! >> gli dissi infatti ad un tratto << Insomma, non muore nessuno se per una sera mangi in un altro piatto >>
Derek sbuffò, lanciando via la canna e controllando per la cinquantesima volta i messaggi senza trovare alcuna novità.
<< Guarda, ci sono così tante ragazze e...>>
<< Seth, piantala! >> mi intimò lui << Non ho intenzione di farmi nessuna, né stasera né fino a quando starò con Allegra >>
Mi stupii tutta quella convinzione, l'assurdità di come una ragazza avesse potuto cambiarlo così tanto e in così poco tempo.
<< Almeno le altre riuscivano a farti venire! >> lo presi in giro e lui mi mandò a fanculo senza troppe cerimonie, accendendosi una sigaretta e portandosela alle labbra.
Non potevo vederlo così, arrabbiato e nervoso proprio la sera di Capodanno, così decisi che avrei dovuto rimediare in qualche modo.
<< Che ne dici se beviamo un po' allora? >> gli proposi, passandogli una bottiglia di non sapevo neppure cosa << questo non è tradimento! >>
Derek sorrise appena, apprezzando finalmente i miei tentativi di tirarlo su e iniziammo entrambi a bere a ritmo di musica, spostandoci poi sulla pista per ballare insieme al resto degli invitati.
Sarebbe stata una lunga notte.
E, con tutto quell'alcool in corpo, assolutamente imprevedibile.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top