Give Your Heart a Break

Oggi

Seth's Point of View

<< Cazzo! >> è la prima educatissima parola che viene fuori dalla sua bocca.

<< Piove a dirotto! >> annuncia poi, come se il suo aspetto completamente bagnato non lo rivelasse già abbastanza.

Ha i capelli corvini completamente schiacciati sulla testa, i vestiti che grondano acqua e un'espressione da ebete sul viso.

Giuro che quasi fatico a riconoscerlo, così leggero e spensierato.

<< Vai a farti una doccia, deficiente! >> gli intimo quindi, aiutandolo a liberarsi dell'ingombrante cappotto e delle Timberland che ha al piede << E poi magari torni qui a spiegarmi dove cazzo sei stato in questi giorni! >>

Derek ridacchia, dirigendosi verso il bagno con la solita nonchalance.

Non ci vediamo né sentiamo da cinque giorni, esattamente da quando quella sera a telefono ha annunciato lo scoop del secolo.

Ho conosciuto una ragazza.

Ma il come, il quando, il dove e - soprattutto - il perché sono notizie che ancora non riuscito a ricevere.

Dopo quella veloce confessione è infatti letteralmente scomparso, aiutato dal fatto che non dovesse neppure vedermi a scuola poiché siamo ufficialmente entrati nel periodo natalizio.

Mi chiedo dove possa esser stato e cosa possa aver fatto e, quando finalmente entra in camera mia con addosso il mio accappatoio, posso chiederlo a lui.

<< Ricordi la ragazza di cui ti parlai? >>

<< Quello non è stato parlare, Dee >> puntualizzo lanciandogli un paio di boxer puliti << Mi hai praticamente attaccato il telefono dieci secondi dopo! >>

Ridacchia ancora, ancora più rincoglionito di quanto sia normalmente.

<< Adesso ti racconto tutto >> annuncia poi << Ma prima rolli una canna! >>

Scuoto la testa, consolato dal fatto che sia ancora il migliore amico che conosco come le mie tasche, e prendo tutto l'occorrente per preparare quanto da lui richiesto.

Nel frattempo Derek si riveste, ma non riesce a tenere per più di due secondi lo sguardo lontano dallo schermo del telefono.

<< Stai aspettando un messaggio? >>

Non mi risponde, ma sorride appena iniziando a muovere ossessivamente le dita sullo schermo del suo iPhone.

<< Ora ti spiego >> si ricorda finalmente della mia presenza << Però non interrompermi! >>

Gli lancio la canna appena rollata, accendendo poi la mia e preparandomi al peggio.

Ma nulla può essere peggio di quel dannato sorrisetto stampato sul suo volto.

<< Qualche giorno dopo aver baciato Allegra ho deciso di dover staccare un po' la spina, così sono andato a trovare dei vecchi amici che abitano dall'altra parte di Atlanta.

Avevo parcheggiato sulla settantasettesima e da lì avevo preso la metro, giusto un paio di fermate, così ovviamente al ritorno ho fatto la stessa cosa... >>

<< Dee >> lo richiamai, già annoiato << Non m'interessa la geografia della città! >>

<< Sta zitto, coglione! >> scherza, ritornando poi in quella sua dimensione interiore da cui sta portando fuori - con poca maestria da narratore direi - quella storia.

<< Per farla breve, al ritorno ero in metro ed in piedi accanto a me c'era una ragazza veramente figa: bassina, capelli lunghi e neri, labbra carnose... >>

<< E il... >> non faccio neppure in tempo a terminare la domanda, che ride scuotendo la testa.

<< Si bro', anche un bel culo >>

Ridacchio anch'io, pensando come sia possibile che mi conosca così bene da riuscire addirittura a prevedere le mie frasi.

<< Comunque, bellezza a parte, ho subito notato che mi stava letteralmente fissando e così ho pensato di attaccare bottone, tanto per passare il tempo.

Mi sono avvicinato un po' e le ho sussurrato una cosa tipo Guarda che mi stai consumando!, lei allora è arrossita all'istante e ha risposto timidamente Che figura di merda!

Giuro, non avevo mai visto qualcuno imbarazzarsi così! Poi però, quando ha ripreso il suo colorito pallido, mi ha spiegato che non stava fissando me, bensì la felpa dei Maroon Five che indossavo.

E allora, ovviamente, ho capito che la figura di merda era tutta quanta mia.

Lei ha riso alla mia affermazione, una risata così spontanea e allo stesso tempo così nervosa che ha contagiato anche me.

Mi chiamo Derek, le ho detto stringendole la mano, al che lei ha pronunciato timidamente il suo nome: Meghan.

Eravamo ancora persi nella presentazione quando, lanciando una veloce occhiata fuori dal finestrino, ha esclamato: Cazzo, dovevo scendere a quella precedente!

Io allora ho pensato di stuzzicarla un po' e le ho detto che probabilmente era stata distratta da qualcuno, ottenendo in risposta un largo sorriso.

Abbiamo continuato a chiacchierare delle banalità e, quando finalmente è arrivata la mia fermata, ti giuro che non avrei voluto smettere. Così ho usato la scusa che era colpa mia se non era scesa al posto giusto e le ho detto che l'avrei accompagnata in macchina dove doveva andare.

Non mi fido degli sconosciuti, ha scherzato lei, ma poi mi ha seguito contro il freddo di Dicembre che le scompigliava i capelli e le arrossava il naso.

Il viaggio in macchina è stato tranquillo, siamo stati tutto il tempo a cantare i successi dei Maroon Five, io stonatissimo e lei non da meno, poi mi sono improvvisamente ricordato che non sapevo neppure dove la stessi portando.

Giura che non ridi! mi ha intimato lei, al che io ho riso per darle fastidio, ricevendo in risposta un'occhiataccia divertita.

La meta in questione si è rivelata essere la presentazione del nuovo libro del suo scrittore preferito, qualcosa a cui io non avrei mai pensato di poter presenziare nella mia vita. Eppure, quando mi ha chiesto se mi andasse di rimanere, io non sono riuscito ad andarmene.

Il fatto è che aveva una tale luce negli occhi, un modo di fare così naturale e spontaneo che non riuscivo ad immaginare di tornare ai miei problemi e alla pesantezza delle mie giornate. Così mi sono seduto in quella libreria e ho ascoltato due ore di una noiosissima solfa, ma in realtà il mio sguardo era puntato sulla passione che lei sembrava provare, la felicità di trovarsi così vicina ad una persona che ammirava.

Quando l'ho accompagnata a casa mi ha chiesto se mi fosse piaciuto ed io ho risposto che l'avevo adorato, ma in realtà quella che avevo adorato era soltanto lei, e allora fuori alla sua villetta non sono riuscito a resistere: l'ho tirata verso di me e l'ho baciata. >>

Fa un secondo di pausa, l'esatta frazione di tempo che mi occorre per poter metabolizzare tutte quelle informazioni.

<< E lei? >>

Sorride appena, forse per il ricordo.

<< Lei inizialmente era incerta, l'ho notato da come mi baciava solo con le labbra, senza permettermi di approfondire il tutto >> spiega << Ad un certo punto si è allontanata leggermente e mi ha detto Neppure ci conosciamo, ma io le ho risposto che nessuno si conosce all'inizio e che, chissà, magari in quel bacio avrebbe scoperto qualcosa di me. E, ti giuro, credo che sia stato così >>

Aspira per l'ultima volta, gettando poi ciò che resta fuori dalla finestra.

<< Cazzo >> commento << Non ti sentivo parlare così da tempo >>

Annuisce e so che pensa lo stesso.

<< In questi giorni sono sparito perché ho cercato di fare chiarezza nella mia mente >> mi dice poi, sdraiandosi sul letto accanto a me << Ma alla fine tutto quello che ho fatto è stato uscire con lei praticamente ogni volta che potevo, anche due volte a distanza di poche ore >>

<< E? >>

Sbuffa sonoramente.

<< E non lo so bro', non ci capisco più niente >>

Si spettina i capelli nervosamente, mentre io capisco che è inutile provare a decifrare la sua mente se neppure lui sa cosa vi sia dentro.

<< Meghan mi piace, mi piace tanto >> ammette, come se il suo modo di parlarne non fosse già stato abbastanza chiaro.

<< Da come l'hai descritta, mi ricorda molto l'Allegra di qualche anno fa >> considero poi ciò che ho pensato per tutto il tempo.

Derek annuisce amaramente.

<< Già >> mormora poi << Mi ricorda molto la ragazza di cui mi sono innamorato >>

<< E Allegra non è più quella ragazza? >> anche solo pronunciare il suo nome mi infastidisce, ma ho promesso a Chloe che avrei cercato di aiutare il mio migliore amico senza che i miei giudizi personali influenzassero l'oggettività dei fatti.

<< Non lo so >>

Sbuffa ancora.

<< Quello che so è Allegra ce l'ho sotto pelle >> ammette << E non mi riferisco soltanto a questo cazzo di tatuaggio >> continua poi, sfiorandosi appena quella stupida casetta disegnata sul collo.

Inutile ricordargli quante volte ho provato a convincerlo a non stamparsi sul corpo un ricordo indelebile di lei.

<< Ma lei non vuole dirmi la verità ed io non posso stare con lei se non so perché se n'è andata >> ragiona ad alta voce << A dire il vero, non so neppure se riuscirei a starci una volta scoperto tutto, ma ho comunque il diritto di saperlo >>

<< Se lei non vuole dirtelo, non è colpa tua >> gli rispondo, vagamente di parte << E fossi in te non mi priverei di conoscere un'altra persona per stare dietro ai suoi capricci, soprattutto se Meghan ti interessa davvero >>

Sembra pensarci su, le nocche della mano che gli grattano la nuca.

<< Tu dici? >>

Annuisco convinto.

<< E ti dirò di più >> aggiungo << Fossi in te la inviterei alla festa di Natale di domani sera >>

Solleva le sopracciglia con aria stranita.

<< Non è un po' troppo...ufficiale? >>

<< Cazzate! >> lo incito << Non c'è niente di male, è solo una festa >>

Solo una festa a cui parteciperà anche Allegra.

Solo una festa durante la quale quella stronza capirà finalmente ciò che sta per perdere.

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