Capitolo 22
IN QUESTO CAPITOLO HO DESCRITTO UNA SCENA DI SESSO ESPLICITA. COLGO L'OCCASIONE PER DIRVI CHE IN QUESTA STORIA CI SARANNO LINGUAGGI E SCENE DI QUESTO TIPO E CHE QUINDI SARÀ L'UNICO ANNUNCIO CHE FARÒ PER EVIDENZIARLO, GRAZIE.
Il breve tragitto dalla villa di Marcus fino a casa di Chris è stato forse il più lungo e snervante di tutta la mia vita. La tensione si percepiva in maniera incontrollabile e lottavo con tutta me stessa per cercare di rimanere impassibile dentro all'auto, accavallando le gambe lentamente e osservando dal finestrino il riflesso di Chris che continuava a guidare con una mano sul volante e l'altra impegnata a giocherellare con le labbra. Mi chiedevo se anche lui si sentisse stranamente nervoso, ma era stupido pormi domande del genere. È ovvio che per lui il sesso è qualcosa del tutto naturale, come una conversazione tra amici – e se nel corso degli anni lo è stato anche per me, adesso mi sento completamente stravolta. Con lui è diverso. Lui è più grande, forte, adulto e virile di tutti gli altri uomini, ed io mi sento ancora una volta l'ennesima ragazzina vittima del suo incantesimo. Non mi sento alla sua altezza e se non fosse per l'alcol in circolo, sicuramente mi tirerei indietro chiedendogli di portarmi a casa, ma quei calici di troppo perlomeno riescono ad annebbiarmi i pensieri dandomi la spinta necessaria per arrivare fino in fondo.
L'ascensore del suo appartamento è di nuovo in uso, così timidamente lo seguo all'interno del piccolo spazio ristretto, tenendo lo sguardo fisso sulla porta metallica. Cerco di concentrarmi sul respiro, ripetendo dentro di me la regola dei nove secondi mentre inspiro ed espiro lentamente, distraendomi dai suoi occhi fissi alle mie spalle come una spada infuocata. Alzo la testa solo per osservare i numeri rossi che vanno crescendo, chiedendomi quanto ci voglia ad arrivare all'ultimo piano, non sono mai stata così nervosa di fronte ad una cosa del genere. Mi sento come se fosse la prima volta, quando le mani e la fronte erano madide di sudore a causa del mio eccessivo nervosismo. Sono passati anni, ho avuto una figlia e sono uscita con altri uomini, eppure mi sento catapultata indietro nel tempo.
Sussulto quando sento la sua mano posarsi in fondo alla mia schiena, accorgendomi solo in ritardo che mi sta solamente invitando ad uscire.
Dannazione Alex, riprenditi!
«Hai intenzione di entrare oppure no?»
Annuisco timidamente varcando la soglia del suo appartamento con le braccia incrociate per cercare di nascondere il tremolio troppo evidente delle mani.
Lui sembra sereno e a suo agio mentre si sfila il cappotto e la giacca scura, restando con la camicia bianca e la cravatta slacciata ormai tra le mani. È così perfetto e composto anche mentre appoggia un semplice orologio sul ripiano in marmo della cucina, perfino quando si abbassa a slacciare le scarpe, sfilandosi i calzini e restando a piedi nudi. Io ancora sono immobile sullo stesso posto, col respiro corto e il corpo in fiamme.
«Vieni.» Allunga la sua mano verso di me con il viso serio, illuminato solo dalla luce della cucina alla sua sinistra.
Lentamente mi avvicino porgendole la mano tremolante.
«Devi rilassarti, piccola.» Perdo un paio di battiti quando vengo tirata via con forza, ritrovandomi con la schiena attaccata al suo corpo. «Ti aiuto io...» Sussurra al mio orecchio facendomi venire i brividi per tale intensità.
«Dov'è finita tutta la tua sfacciataggine?»
Già, me lo sto chiedendo anche io...
Chiudo gli occhi beandomi dei suoi soffici baci che iniziano alla base del collo e scendono piano fino ad arrivare alle spalle scoperte. Le sue dita accarezzano il mio braccio lentamente, sfiorandolo con i polpastrelli e risalendo in alto, spostandosi dietro, esattamente dove inizia la cerniera del vestito.
Inspiro a fondo quando scatta il rumore della lampo, sentendo la mia pelle esporsi sempre di più dietro di lui, pentendomi di essere uscita senza reggiseno per via di questo stupido abito. Sarebbe stato un indumento in più a separarmi da lui adesso.
Incrocio d'istinto le braccia al petto, coprendomi il seno, vergognandomi come una ladra pensando alla mia figura in piedi di fronte ad un uomo con solo un semplice perizoma nero e dei tacchi fastidiosamente alti.
Mi sento troppo esposta.
«Hai un corpo da favola.» Si avvicina ancora una volta dietro di me, spostandomi i capelli di lato e baciandomi l'altra parte del collo.
Riesco solo ad annuire con gli occhi chiusi e la bocca impastata dall'eccessiva salivazione. Sono tuta un fascio di nervi e lui sembra essersene accorto.
«Alex, ti senti bene?»
«Sì...» Sussurro forse troppo in preda al panico, cercando di ricacciare dentro le goccioline di sudore che stanno spuntando sulla mia fronte.
«Non voglio obbligarti a fare niente, se non te la senti posso accompagnarti a casa, oppure ci sediamo qui sul divano...» Farfuglia dietro di me staccandosi di qualche centimetro.
«No, davvero Chris. Voglio farlo. È solo che...» Ingoio il groppo in gola cercando di portare via insieme l'imbarazzo che mi attanaglia fin dentro le viscere. «Dammi un minuto.»
Pronunciando quelle semplici parole mi sento piccola come una formica e maledettamente stupida per questa insensata vergogna che provo. Non mi è mai successo prima d'ora, so benissimo di avere difetti nel mio corpo e di solito ne vado fiera. Le smagliature incise nei fianchi mi ricordano la gravidanza con Allie, così come la pelle non più elastica sull'addome. Ma stasera stranamente mi sento orribile, in piedi di fronte al suo sguardo, nel suo appartamento.
«Non dirmi che ti vergogni.» Si sposta fermandosi fronte a me con un sorriso sul volto, rendendosi conto di aver toccato il tasto scoperto che mi attanaglia da quando ho messo piede qua dentro. «Piccola, non hai di che vergognarti, guardati! Sei perfetta.»
Le sue mani avvolgono i miei gomiti e lentamente abbassa le mie braccia scoprendomi del tutto. Chiudo gli occhi per evitare di guardarlo.
«Alex sul serio, tu non hai idea di quanto desidero baciare ogni centimetro del tuo corpo, sei meravigliosa e Dio solo sa quanto mi fai impazzire.»
Sento il suo respiro caldo di fronte, così apro gli occhi piano sentendomi leggermente più sicura grazie alle sue parole dolci e sincere. A lui non interessano le mie cicatrici e miei complessi, lui mi desidera per quello che sono.
Tutte quelle donne e quelle ragazzine alla festa erano sicuramente più belle e virtuose, ma lui adesso si trova qui con me e nessun'altra.
«Sono molto nervoso anche io, sai?» Mi prende il viso tra le mani guardandomi dritto negli occhi. «Spero solo di durare abbastanza, ma ho dei seri dubbi.»
Non posso fare a meno di sorridere e sentirmi finalmente più leggera, così mi avvicino alle sue labbra solo per posarvi un soffice e rapido bacio a stampo, osservando i suoi occhi chiudersi e riaprirsi, mostrando un luccichio diverso, colmo di malizia e desiderio.
«Basta chiacchiere.» Confusa lo guardo quando si abbassa avvolgendo le mie gambe con le braccia forti e possenti, urlo quando mi sento sollevata da terra con la faccia schiacciata sulla sua schiena mentre mi trasporta tranquillamente al piano di sopra.
Riesco a vedere il piumone bianco candido del suo letto mentre lui si prende qualche secondo in più prima di gettarmici sopra, approfittando della mia posizione per lasciare un piccolo ma sonoro schiaffo sulle mie natiche scoperte.
«Chris!» Lo riprendo sorpresa prima di cadere a peso morto sul suo soffice materasso.
«Pardon.» Scrolla le spalle nascondendo un sorriso malizioso.
Scuoto la testa restando sdraiata, senza le braccia a coprirmi il seno ormai esposto, osservandolo dal basso mentre si sbottona le maniche dalla camicia.
Quindi sta per succedere, sto per fare sesso con l'uomo più affascinante che abbia mai incontrato.
I suoi occhi non tolgono mai il contatto dai miei mentre lentamente apre ogni bottone, mostrando il suo addome scolpito come una statua marmorea.
I bicipiti si contraggono quando getta l'indumento a terra e si appresta a slacciare la cintura di pelle. Sembra di essere partecipe di un video erotico a rallentatore, Chris è una visione celestiale e farebbe impazzire anche la persona più controllata della galassia.
Oh mio Dio.
Sposto rapidamente lo sguardo sul suo viso cercando di non fargli notare il mio sgomento di fronte alla sua nudità, ma lui ormai se n'è accorto e sorride beffardo alzando un ginocchio sul letto per avvicinarsi a me.
D'istinto apro le gambe e lo accolgo tra le mie braccia baciandolo con veemenza. Se prima credevo di morire dalla vergogna, adesso sono impaziente e desiderosa di averne di più.
I nostri corpi si strusciano vogliosi tra i baci languidi e passionali, le sue mani toccano i miei fianchi stringendo con forza ogni centimetro di pelle.
Fuori ha iniziato a diluviare e i lampi in cielo illuminano la stanza, ma nonostante i rumori sordi e i tuoni insistenti, dentro si sentono soltanto le stoccate di lingua e gli ansimi che fuoriescono dalle nostre bocche disperate.
Sento la sua erezione premere nel mio basso ventre e, senza rendermene conto, mi struscio contro di lui cercando quel contatto così intimo e proibito. Lui si accorge della mia impazienza e si solleva tenendosi con un braccio mentre con l'altro esplora il mio corpo fino all'elastico del mio perizoma, esitando un attimo prima di tirarlo in basso.
Sto per impazzire, il mio petto si alza e si abbassa velocemente.
Chris invece sembra deciso a vedermi sgretolare sotto di lui, si muove piano con la mano tracciando una linea dritta che percorre tutto il mio addome, fermandosi appena sopra la mia nudità. Esattamente lì.
Mi guarda dritto negli occhi, con una tale intensità da riuscire a farmi rabbrividire.
Sento la sua mano indugiare un po' prima di muoversi piano là in basso, muovendosi con piccoli movimenti circolari e scrutando ogni centimetro del mio viso, cercando di catturare ogni singola mia espressione.
Chiudo gli occhi beandomi del suo tocco, aprendo appena la bocca incapace di reprimere gli ansimi che fuoriescono quasi impercettibili per via del piacere. Lui sa come toccarmi, sa già quali sono i miei punti deboli e se ne approfitta per farmi perdere il controllo. Stiamo giocando secondo le sue regole ed io a questo punto non so se ne uscirò vincitrice o vinta, in ogni caso ne sarò felice.
Improvvisamente si alza rimanendo in ginocchio di fronte a me, sedendosi sui talloni e tirandomi per le caviglie contro il suo corpo. La sua mano torna a giocare con la mia intimità, l'altra risale fino a stringere forte il mio seno destro. Il suo tocco deciso e rude mi provoca un formicolio che parte dalla testa fino ad arrivare alla punta dei piedi, facendo slittare immediatamente i miei capezzoli doloranti. Lui se ne approfitta e inizia a massaggiarlo e pizzicarlo facendomi contorcere sotto il suo corpo.
«Guardati. Sei magnifica.»
Mi rendo conto che l'imbarazzo e la goffaggine di prima era del tutto insensata visto che adesso mi trovo sotto di lui, con le gambe spalancate e le braccia in alto, nuda e a sua completa disposizione. Come una vergine scarificale, che di vergine ormai non ha più niente. E con lui è diverso, come se stessi per fare tutto da capo, concedendogli di prendere il mio ultimo briciolo di innocenza.
Inarco la schiena quando lo sento muoversi sulla fessura scivolosa della mia entrata, gemo quando separa le labbra gonfie e aumenta la pressione appena trova il clitoride pulsante e sensibile.
Mi mordo le labbra cercando di reprimere i gemiti incontrollati, stringendo forte fino a farmi male.
«Non trattenerti.» Sussurra con lo sguardo fisso in mezzo alle mie gambe, spingendo lentamente con un dito, piegandomi ancora una volta sotto di lui. «Voglio sentirti.»
La sua voce è affannosa e il respiro corto, riesco ad aprire gli occhi e abbassarli esattamente dove sta accadendo la magia, vedendo il suo membro duro rivolto verso l'alto sul suo addome scolpito.
Spalanco la bocca non appena inizia a muoversi piano, entrando ed uscendo con un ritmo regolare. Un fuoco erotico inonda tutto il mio corpo facendomi slittare in avanti contro le sue mani, gemendo ed ansimando in maniera del tutto naturale, senza vincoli né restrizioni. Solo io e lui.
Sposta la mano dal mio seno e la porta in mezzo, tracciando cerchi irregolari sul mio piccolo bocciolo sensibile, facendomi spalancare ancora di più le gambe.
«Oddio.» Mi lascio sfuggire in preda ad una sensazione dolorosamente piacevole, portando una mano sul viso, mordendo le dita disperata mentre l'altra cerca disperatamente il suo braccio.
Lo sento ansimare incontrollato mentre infila un secondo dito dentro di me strappandomi un grido colmo di eccitazione. Il suono osceno delle mie pareti fradice e le sue dita che pompano dentro di me, avvolgono l'intera stanza.
Sento il bisogno di muovermi contro di lui, di venire, di far uscire quel calore che mi incendia il basso ventre.
«Chris...io...non credo...» Sussurro cose a caso e incontrollate.
«Shh...vieni piccola.»
A quelle parole mi alzo di scatto, flettendo i fianchi in avanti e gemendo come una matta mentre esplodo sotto di lui, sentendo le cosce inumidirsi della mia eccitazione.
Sono sconcertata, gli è bastato davvero così poco per farmi toccare le stelle. Ero davvero così disperata?
Apro gli occhi pigramente notando il suo sguardo cupo e sexy come non mai mentre muove le mani su e giù, lungo tutta la sua asta. Potrei venire di nuovo soltanto a guardarlo. Osservo attentamente mentre si porta le stesse dita con cui mi ha appena regalato l'orgasmo alla bocca - è una cosa oscenamente paradisiaca, bella quanto peccaminosa.
Lo guardo mentre abbassa la mano, puntellando la sua lunghezza al centro dei nostri corpi, osservo strabiliata le vene sporgenti del suo membro e la punta lucida e scura.
Mio Dio.
Sfiora l'entrata più volte prima di fermarsi e spingere piano dentro di me, stringendo forte i pugni ai lati della mia testa. Alzo le gambe in aria sentendolo scivolare sempre in fondo, spalancando la bocca e annaspando per tale intrusione.
Inizia a muoversi piano ansimando contro il mio orecchio e sussurrando parole a me incomprensibili. Sono troppo presa dalla sensazione paradisiaca che sto provando in questo momento. Sono sua, finalmente sua. Ho aspettato questo momento da quando l'ho visto per la prima volta in quel bagno. Sono andata a letto nelle ultime settimane immaginando le sue mani sul mio corpo, toccandomi in segreto pensando a lui. Ho immaginato tutto questo un milione di volte ma mai e poi mai avrei pensato che fosse stato così intenso.
Le sue mani si muovono sul letto velocemente, prendendo i miei polsi e tirandoli in alto con forza, bloccandoli con una sola mano. Sobbalzo quando spinge più forte del dovuto toccando punti che non pensavo nemmeno di avere e mi lascio sfuggire dei gemiti strozzati quando aumento la velocità.
Il letto cigola sotto ogni spinta, lui continua a flettersi in avanti ringhiando e tirando fuori un lato oscuro quasi spaventoso, ma che stranamente preferisco. Mi piace da impazzire vederlo fuori controllo ed essere la sua preda, adoro la forza con cui mi tocca fino a farmi male, la sua veemenza e le sue parole oscene.
Si tira di nuovo sulle ginocchia e mi prende per i fianchi spingendomi contro di lui come una bambola di pezza. I miei seni saltano in aria seguendo il suo ritmo.
«Chris...» Mi lascio sfuggire annaspando.
«Sei mia.» Ringhia furioso prima di prendermi di nuovo le braccia e tirarmi su con forza.
Mi trovo a cavalcioni su di lui, con il viso attaccato al suo mentre lo guardo da in angolazione più alta.
«Tutta mia.»
«Sì...» Sussurro sentendolo allargare le mie natiche e infilandosi con una sola spinta nello stesso punto di prima.
Lascia dei languidi baci sul mio seno scoperto, salendo in alto sul collo e regalandomi dei morsi lungo la mascella. Sono sopraffatta da troppe sensazioni, vorrei strapparmi i capelli dalla disperazione, così mi limito a stringere i suoi con forza sentendolo gemere sonoramente vicino al mio orecchio.
In questa posizione è tutto così diverso, più profondo e doloroso, talmente intenso da mandarmi fuori di testa mentre gemo in maniera straziante seguendo un ritmo sinuoso, con le sue mani che mi accarezzano la schiena madida di sudore. Il ritmo non è più ferreo e deciso, entrambi ci rincorriamo con i corpi in fiamme, le mie mani nei suoi capelli, le sue labbra sulla mia gola, è diverso, più carnale e passionale di poco fa.
«Voglio baciarti...» Scendo in basso toccando la sua barba con le mani, cercando un contatto con i suoi occhi. Lui non se lo fa ripetere due volte e preme con la mano sulla mia nuca tirandomi sulle sue labbra disperato in un bacio umido che si interrompe nei gemiti strozzati di entrambi.
Sono pazza di quest'uomo.
Pazza della sua stazza, la sua risata, le attenzioni che mi regala e il modo in cui mi stringe a sé con forza. Mi sento piccola ed inerme tra le sue braccia eppure protetta come mai prima d'ora.
«Oddio sì.»
La sua voce roca mi provoca i brividi mentre continuo a muovermi sopra di lui aumentando la velocità. Sento ancora una volta quel dolore in fondo al ventre, quel calore che si espande fino alla punta dei piedi mentre tremo gettando la testa all'indietro. Le sue labbra non mi danno pace mentre morde ogni centimetro della mia scollatura facendomi perdere letteralmente il controllo mentre lo sento irrigidirsi sotto di me, riempiendo completamente le mie pareti sensibili, ansimando disperatamente nell'orgasmo sincronizzato che entrambi avevamo atteso bramosamente.
SPAZIO AUTRICE
Eccomi qua con un capitolino lungo e bollente...come ho già anticipato all'inizio si tratta solo il primo di una serie di cosucce che ho in mente per i nostri due focosi amanti.
Beh che dire, fatemi sapere cosa ne pensate e un bacio immenso a tutti!
❤️
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