Capitolo 16-parte 2

Alex

Chiudo la portiera dell'auto due volte, giusto perché al primo colpo non decide mai di bloccarsi a dovere – forse Chris ha ragione, non devo più fidarmi della mia Bobi...sta iniziando a perdere colpi.

Raccolgo da terra le buste della spesa e cammino lungo il marciapiede del mio vialetto allegramente. Oggi è stata una giornata alquanto strana, è iniziata con la paura ossessiva di perdere per sempre mia figlia dentro ad un asilo nido e finita con un uomo che vuole iniziare una sottospecie di relazione con me.

Tempo al tempo.

Così ha detto lui. È giusto che facciamo le cose tranquillamente così per come vengono, senza percorrere gli stessi identici schemi che tutti utilizzano per conoscersi. A lui basta stare insieme, non importa dove, quando e perché. Stessa cosa per me, devo rilassarmi e godermi l'attimo. Ridacchio pensando a cosa dovrà subire domani quel povero uomo, dice di essere così pronto a conoscermi, quindi lo porterò nel mio mondo e vedrò cosa avrà da ridire.

Mi fermo di fronte al portone di casa mia, raccogliendo le varie lettere dentro alla cassetta delle poste, sicuramente si tratterà di altre bollette e pubblicità varie e vorrei tanto buttarle nel cestino senza neanche guardarci, ma attendo con ansia una risposta da quel corso di studi...la lettera dell'inizio delle lezioni dovrebbe arrivare a giorni e non sto più nella pelle, voglio iniziare il prima possibile.

«Mamma!»

Appena entro Allie si lancia su di me facendomi cadere tutte le buste a terra, un barattolo di burro di arachidi rotola sul pavimento e lei si appresta a raccoglierlo come se avesse trovato un tesoro.

«Zoe...ti dispiace?»

La ragazza cammina in mia direzione e mi aiuta a posare tutte le buste sul tavolo, raccontandomi del loro pomeriggio insieme e di come Allie le abbia mostrato tutti i disegni fatti all'asilo. La ascolto sorridendo e commentando di tanto in tanto mentre apro ogni lettera, buttando a terra le pubblicità e gli abbonamenti alle riviste che feci anni fa – dovrei ricordarmi di disdirli visto che ormai non ho tempo per i gossip delle celebrità e i campioncini di crema in regalo.

Una lettera con un francobollo a me sconosciuto attira la mia attenzione e curiosa la apro con un cipiglio sul viso. Leggo tranquillamente il contenuto sorseggiando un bicchiere di succo ai mirtilli e per poco non strozzo quando leggo il nome del mittente.

Non può essere.

«Io vado, sei apposto per oggi?»

Annuisco sotto shock osservando ancora quel nome inciso in fondo, sussultando quando il rumore della porta che si chiude fa cadere a terra il bicchiere che ho tra le mani. Per fortuna non si è frantumato e mi appresto ad allontanare Allie per ripulire il casino che ho appena causato.

Sento una strana sensazione alla gola mentre pulisco, le mani mi tremano e il respiro diventa sempre più forzato – non sono pronta a ricevere una notizia del genere, non se si tratti di quella persona.
Guardo mia figlia che lotta con il barattolo cercando di aprirlo con i denti, avverto subito l'istinto di correre da lei e abbracciarla con tutta me stessa, per paura che possa andarsene via da me. Morirei senza di lei.

Il contenuto della lettera si ripete in loop dentro alla mia testa e combatto per cercare di scacciare via quelle parole, potrei buttarla e far finta di niente, ma non è così semplice – il fatto che mi abbia scritto dopo tutto questo tempo è una cosa del tutto surreale.

Non ci posso credere.

Sento qualcuno bussare fuori dalla porta e per un momento ho paura di sapere di chi si tratti, ma la voce di Jason che mi incita di muovermi ad aprire riesce a farmi recuperare quei respiri ormai persi.

«Apri allo zio J.» Le dico vedendola ferma di fronte al portone, che aspetta pazientemente mie istruzioni.

Sorride correndo ad aprire.

«Ciao bruttina!» Dice il ragazzo scompigliandole i capelli biondi.

Ancora in trance, sistemo la spesa nei vari scompartimenti del frigo vuoto, riempendolo di tutto ciò che mancava.

«Ho portato del sushi.» Dice Jason mentre mi passa accanto prendendo la tovaglia e i piatti per apparecchiare la tavola.

Sapevo che sarebbe venuto a cena oggi, me l'ha ripetuto una miriade di volte a lavoro e sono grata del suo tempismo, ho bisogno assolutamente di parlare con lui. Non riesco a stare tranquilla dopo aver scoperto questa cosa troppo pesante per le mie sole spalle - così passo tutta la serata a tavola ad annuire mentre mia figlia racconta a modo suo del suo primo giorno e Jason quasi si commuove dando la colpa al cibo piccante.

***

Socchiudo la porta di Allie, camminando in punta dei piedi sul corridoio, come ogni giorno. Il momento della nanna è una routine: capricci, litigate, minaccia di bruciare tutti i suoi giochi, pianti, libro della buonanotte e bacio sulla fronte. Così ormai da più di due anni.

Arrivo in salotto con il groppo in gola che ho trattenuto per tutta la serata. Jason se ne sta seduto sul divano con la lettera che gli ho detto di leggere prima di mettere a letto Allie, anticipando la tempesta che stava per cadere sulle nostre teste. La sua espressione è indecifrabile e se non fosse per la mano alla bocca mentre si morde la pelle intorno alle unghie, direi che sia del tutto tranquillo.

Mi siedo nervosa di fianco a lui, con le gambe incrociate e le mani sudate che giocano tra di loro, aspettando che lui finisca.

Stava andando tutto a gonfie vele, finalmente avevo trovato il coraggio di iscrivere Allie all'asilo, ripreso gli studi e conosciuto un uomo a dir poco strabiliante.

Perché proprio adesso?

Jason posa la lettera tra le sue gambe e si gira a guardarmi con gli occhi sgranati e la bocca leggermente spalancata per lo stupore, neanche lui si aspettava una notizia del genere. Vorrei tanto dire qualcosa per prima, ma non so da dove iniziare e lo ringrazio mentalmente quando si sistema meglio a sedere e mi prende la mano stingendola dolcemente.

«Come ti senti?»

Sospiro esausta e provata da mille emozioni.

«Non lo so...»

«Vorrei poterti aiutare in qualche modo, ma non spetta a me prendere una decisione...»

Già. È una cosa che riguarda solo me e la mia vita, ma parlarne mi aiuta ad affrontare meglio l'uragano che sta per abbattersi contro i miei muri.

«Cavolo...dopo tutto questo tempo. Non ricordo neanche più come sia fatto, sai?» Cerca di smorzare l'aria gelida che c'è intorno a noi.

Io me lo ricordo bene invece.

Impossibile dimenticarmi di quel viso che ordinariamente mi appare di fronte, in qualsiasi momento.

«Alex, fallo un altro tentativo.»

Gli occhi mi pizzicano mentre cerco di trattenere le lacrime che minacciano di fuoriuscire come un fiume in piena. Annuisco appena, aumentando la presa sulla sua mano, pensando a come questa cosa stravolgerà ancora una volta la mia vita.

Odio guardami indietro e riaprire le scatole impolverate del mio passato. Sono sempre stata una persona che si lasciava tutto alle spalle e rigava dritto verso i proprio obiettivi, eppure ogni volta che si presenta perdo la forza e il coraggio che mi caratterizzano. Forse non sono così forte come pensano, forse è solo il mio modo per far trasparire la quiete che ho tanto atteso da anni, ma la verità è che è tutta apparenza.

«Dici che sia già in città?»

Lo guardo appena incontrando i suoi occhi preoccupati e indagatori.

«Fuori tutto tace.» Sussurro appena cercando di sorridere.

«Già, sicuramente ci accorgeremo del suo arrivo.» Sbuffa portandosi entrambe le braccia dietro alla nuca e sdraiandosi contro il divano. «Cambiando argomento, come va con Mr. Muscolo?»

Finalmente riesco a sorridere davvero focalizzandomi sull'immagine di Chris e il nuovo nomignolo che gli ha affibbiato.

«Bene...credo.» mi sistemo meglio a sedere rilassando i muscoli tesi. «Domani lo porterò in un posto.»

«Non mi dire! Finalmente gli farai vedere le stelle sotto le coperte?»

«No! Ma cosa vai a pensare...» alzo gli occhi al cielo per la sua solita sfacciataggine.

Non che la cosa mi scombussoli...sono perfino sorpresa del fatto che ancora non siamo finiti a letto insieme, d'altronde Chris mi sembra proprio il tipo da sesso occasionale...eppure nonostante le varie occasioni, ancora non abbiamo concluso niente. Forse è meglio così.
Ho paura che una volta arrivati a quel punto, mi getterà come carta straccia.

«Ci divertiremo.»

Ammetto felice guardando la tv spenta di fronte a me, immaginando l'espressione di Chris quando si accorgerà in cosa si è immischiato.




Spazio autrice

Ecco la seconda parte del capitolo!
Secondo voi chi è il mittente della lettera?
E cosa avrà in mente di fare Alex con Chris?

Fatemi sapere sono curiosa di leggere cosa pensate! ❤️

Marian.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top