Ricci, frittelle, pozioni e Nargilli -Epilogo
Ricci, frittelle, pozioni e Nargilli
Epilogo
Quel pomeriggio Pandora e Xenophilius si dettero un gran da fare, per distribuire le copie del Cavillo a tutti i loro compagni. Lei si appostò fuori da ogni aula; mentre lui girava nei pressi delle Sale Comuni. L'unico luogo mancante erano i giardini, ma i due si erano messi d'accordo per trovarsi lì poco prima del tramonto e distribuire le ultime copie rimaste, se ve ne fossero state.
Pandora guardava le ultime tre copie del Cavillo tra le sue mani, era molto soddisfatta, quasi tutti gli studenti avevano accettato con entusiasmo quella novità e anche qualche professore. Xenophilius stava proprio pensando la stessa cosa, mentre si dirigeva nel luogo dell'appuntamento con Pandora, guardando orgoglioso l'unica copia che gli era rimasta tra le mani, ed era così assorto dall'immagine dei Knarl, che quasi non si scontrò con la strega dai capelli di perla.
"Ehi!" disse la ragazza, "Per poco non mi stiri; a cosa stavi pensando per essere così assorto?"
Lui si scusò e mise una mano dietro la testa leggermente imbarazzato:" Stavo guardando nuovamente la fotografia dei Knarl, sei stata bravissima a svilupparla ed animarla in così poco tempo, se non ci fossi stata tu non so come avrei fatto!"
"Beh probabilmente avresti fatto un meraviglioso articolo sui vermi terricoli!" rispose lei sorridendo, senza perdersi in false modestie.
"Grazie per la sincerità Pan!" rispose il ragazzo ridendo a sua volta, ormai abituatosi alla schiettezza della biondina.
"Di niente, dovere! Comunque vedo che anche a te è andata bene, sei rimasto con una sola copia!" disse Pandora.
"Sì, non posso lamentarmi! Anche tu a quanto vedo ti sei impegnata molto, ti ringrazio davvero, hai perso pure un'intera giornata di lezioni per colpa mia, non so davvero come sdebitarmi! Lascia almeno che finisca io di distribuire le ultime copie, tu se vuoi riposati un po' è da stamattina presto che corriamo su e giù per la scuola, per un motivo o per un altro!"
"Ma no figurati, ormai abbiamo fatto trenta figurine di Cioccorane, facciamo trentuno e finiamo la collezione!" disse lei raggiante.
Il ragazzo la guardò di sottecchi, non aveva mai sentito quel detto, ma fece spallucce pensando di essere lui ad essere poco informato sul gergo dei giovani maghi.
"Ok!" rispose Xenophilius a quel punto per non contrariarla," dopo però devo parlarti, ho una cosa importante da dirti!"
"Va bene!" rispose la ragazza apparentemente tranquilla, ma dentro fremeva per sapere ciò che il mago volesse riferirle.
Una volta finito di distribuire anche le ultime copie, si sedettero su una panchina.
Xenophilius guardò la ragazza: accasciata sulla panchina, come una foglia appena caduta da un ramo, era stanca e lo si poteva vedere ad occhio nudo, non servivano occhiali speciali per quello.
I raggi del tramonto illuminavano la sua pelle d'avorio e la collana di tappi di Burrobirra riluceva al sole, era uno spettacolo, avrebbe voluto immortalarla in quel momento, in quello stato di naturalezza estrema. Lei, infatti, era il vero scoop della sua settimana, anzi di tutta la sua permanenza ad Hogwarts; forse addirittura dell'intera vita, chi poteva saperlo.
La corvetta si accorse dello sguardo del mago su di lei, così si ridestò e si rivolse a lui, con una nuova vivacità negli occhi:" Insomma, che cosa volevi dirmi?!"
Le guance del Tassorosso iniziarono a colorirsi. "Ehm, Pandora, vedi...tu sei stata essenziale per l'uscita di questo primo numero del Cavillo e io, al momento, sono l'unico membro dello staff; una mano, soprattutto da una tipa in gamba come te, potrebbe essermi utile! Che ne dici di diventare Vicedirettrice del Cavillo insieme a me?!"
La bionda rimase di sasso, onestamente si aspettava tutt'altro in quel momento, però la proposta era gentile e i complimenti di Xenophilius la inorgoglivano. Pensò che lavorare ad un giornale potesse essere una bella esperienza; così, senza starci a pensare troppo sopra, accettò subito con entusiasmo.
Xenophilius fu molto contento di quella novità; quella giornata aveva preso una piega davvero inaspettata. I due osservarono gli studenti attorno a loro: in molti stavano leggendo il nuovo giornale e commentavano piacevolmente stupiti le varie notizie.
Xenophilius borbottava ogni tanto qualche critica quando vedeva qualche studente che si interessava solamente alle notizie sul Quidditch; si prodigava invece in gran sorrisi ogni qual volta sentiva un' esclamazione meravigliata di fronte alla rubrica delle creature magiche o quando sentiva dei gruppetti discutere in merito alle nuove riforme del Ministero della Magia e su come potevano influenzare la vita ad Hogwarts.
Pandora se la rideva di gusto, dicendogli che non era il caso che, oltre a scrivere un giornale, volesse insegnare anche a leggerlo; e che ognuno doveva essere libero di leggere ciò che riteneva più interessante.
Il giovane non potè che dar ragione alla saggia strega e, dentro di sé, iniziò a comprendere quanto l'opinione della ragazza stesse diventando importante per lui.
Proprio mentre era perso in questi pensieri, si rese conto di quanto si sentisse bene in quel momento e capì che non era solo per il giornale, ma che si sentiva così ogni volta che aveva lei vicino.
La ragazza sembrò leggergli nel pensiero e lo esortò a parlare, dicendo che lo vedeva troppo pensieroso.
Xenophilius prese un gran respiro, a quel punto disse:" Pan, non so se capita anche a te, ma quando mi sei vicino provo una strana sensazione, mi sento confuso, ma una confusione bella, come se stessi galleggiando a mezz'aria!"
Le guance della ragazza assunsero lo stesso colore delle Rose Semprerosse: rincuorata dal pensiero che quelle sensazioni fossero ricambiate.
Così rispose con voce smorzata, un po' dall'imbarazzo, un po' dalla sorpresa:" Sì...capita anche a me, quando sono vicino a te!"
La tensione tra i due si fece palpabile, a quel punto Xenophilius sussurrò riflessivo:" Dici che è colpa dei Gorgosprizzi?!"
La ragazza per poco non cadde dalla panchina. La situazione era seria: quel mago maldestro non voleva ammettere di provare qualcosa per lei; indispettirsi non sarebbe servito a niente, dichiararsi sarebbe stata la soluzione migliore, ma la paura di un rifiuto la atterriva.
Così decise di stare al suo gioco:"Beh, potrebbe essere, magari ce n'è qualcuno qui attorno, prova a mettere gli occhiali, per dare un'occhiata!"
"Già, vero, proviamo!" rispose lui, e iniziò a frugare nel mantello. Mentre estraeva i suoi occhiali da una tasca, sentì una vocina minuta e gracchiante:" Baciala, testa di zuccotto!"
"Hai sentito anche tu?!" domandò il mago improvvisamente a Pandora. La quale fece una faccia perplessa e rispose di non aver sentito niente.
"Devono essere i Nargilli, ne sono sicuro!" disse lui indispettito, poi inforcò gli occhiali e iniziò a scrutare la ragazza e fece una faccia inorridita.
"Pan...ti prego, stai ferma!" disse lui.
"Perché che cosa succede?!" rispose la ragazza, che iniziava a preoccuparsi veramente.
"Hai un Nargillo proprio dietro di te, sta tentando di slacciarti la collana, stai ferma, ci penso io!" disse Xenophilius serio.
A quel punto si avvicinò piano alla ragazza, che se ne stava impietrita e con gli occhi sbarrati; appena fu abbastanza vicino da sentirne il respiro, il biondo si chinò verso di lei e posò le sue labbra violacee su quelle rosate della ragazza, baciandola con passione.
Il sapore di fragola delle labbra della ragazza lo avviluppò e gli ottenebrò i sensi, quasi fino a fargli perdere il senso del tempo.
Una volta separatosi dal volto arrossato della ragazza, una luce malandrina attraversò il volto del mago.
Pandora lo guardò dubbiosa e a quel punto, una volta ricompostosi, lui si schiarì la voce e disse:" Pan, devo dire che hai davvero molti talenti..."
La ragazza divenne paonazza:" Beh, sì grazie, non ho chissà quanta esperienza, per..." fece per rispondere lei.
Ma lui a quel punto la incalzò:" Ma a fare le imitazioni sei proprio una frana!" e iniziò a ridere.
Il volto di Pandora assunse decine di sfumature di colore che andavano dal viola al rosso con ogni tanto qualche venetta blu che sbucava all'improvviso.
"Xenophilius sei un vero Troll!" esclamò indispettita.
"Dai su, mio bel Nargillo, non fare così, non fare la permalosa!" continuò lui a dire ridendo, cercando di abbracciarla, mentre la ragazza sgusciava via dai suoi abbracci come un'anguilla.
"Quindi anche la storia dei Gorgosprizzi era per mettermi in difficoltà?!" bofonchiò lei.
"No quella no, ho avuto davvero un paio di minuti in cui mi sentivo come se fossi ubriaco e quindi ho pensato ai Gorgosprizzi!" rispose il mago, stavolta riuscendo ad acchiapparla e stringendola a sé, quanto bastò perché lei adagiasse la testa sulla sua spalla.
Lei lo guardò per qualche secondo con occhi ancora inviperiti, poi però non riuscì a trattenersi e il suo sorriso di perla emerse ribelle da quelle labbra rosee e, con voce melliflua, la giovane rispose:" Tu non sei ubriaco, sei solo addormentato!" e in mezzo ad una risata argentina avvicinò di nuovo la sua bocca a quella del mago.
Proprio in quel momento però un senso di torpore avvolse Xenophilius, il quale vide una luce fioca e poi una mano affusolata che gli si parava davanti.
"Addormentato...addormentato, Xen, ma ti sei addormentato?!" quella parola risuonò diverse volte nelle orecchie dell'uomo prima che riuscisse a mettere completamente a fuoco il volto della moglie.
A quel punto si sollevò da terra e si mise a sedere, era all'interno del laboratorio di casa Lovegood e si ricordò di tutto quello che era successo poco prima: la pozione andata male di Pandora, la sostanza rosa appiccicata in tutta la stanza e così via.
L'uomo guardò le proprie mani, ancora impiastrate di quella roba e si rese conto che anche il suo volto e i pantaloni lo erano. Poi guardò la moglie e disse:" Scusa Pan, mi sa che tutto questo aroma di fragola mi ha un po' ubriacato, stavo ripensando a quel giorno ad Hogwarts, sulla panchina... e poi ho perso il senso del tempo, forse mi sono addormentato."
"Ho notato!" disse lei, "io e Luna stavamo giocando, e quando ci siamo voltate stavi già russando, abbiamo avuto anche il tempo di rimettere tutto in ordine, mentre te la dormivi beatamente!"
"Perdonami, lo sai che sono un po' così...addormentato!" le rispose lui sornione.
"Sì, lo so, mio scienziato pazzo, adesso vai a dare un bacio alla piccola e poi andiamo a farci un bagno giù al lago, così ci ripuliamo da questa roba; Luna sta già dormendo, lavata e profumata."
"Va bene Nargillo dispettoso, allora aspettami là!" disse l'uomo con un sorrisetto malandrino. Poi andò a dare un bacio sulla fronte della piccola biondina che stava riposando beatamente nel suo letto, dopo essersi stancata a giocare con quella sostanza rosa che le aveva lasciato un leggero sentore di fragola sulla pelle.
Proprio in quell'attimo Xenophilius realizzò che loro tre non avrebbero mai potuto essere una famiglia come tutte le altre, ma quel profumo di fragola, quello se lo sarebbero portati addosso per tutta la vita.
Nota autrice: Ciaooo Nargilli dispettosi, scusatemi ma non ho avuto tempo di pubblicare prima. Volevo pubblicare un quinto capitolo e poi l'epilogo, ma non essendo molto lunghi ho deciso accorparli insieme, così c'è più continuità nel finale di questa storia. Spero che questa fanfiction vi sia piaciuta, ho già una mezza idea per la prossima, ma penso che prima la scriverò tutta e poi inizierò a pubblicarla,tra un mesetto probabilmente. Mi piacerebbe molto l'idea di pubblicare una minifanfiction al mese, all'interno di questa rubrica, questo però dipende sia dal tempo a disposizione che dall'ispirazione del momento, io comunque cercherò di fare del mio meglio. Se questo capitolo vi è piaciuto, e se vi va, lasciate una stellina o un commento. Un abbraccio a tutti voi, a presto!⭐💙
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