Hogwarts: i fondatori (cap.7)

Capitolo 7: Salazar Slytherin

Godric ed Helga misero piede in quella casetta fatiscente, le macchie di umidità avevano completamente invaso le pareti della catapecchia, la quale all'interno era un accumulo di calderoni, alambicchi e ampolle con all'interno degli strani liquidi, alcuni colorati e iridescenti, altri dall'aspetto così tetro e ammuffito che non avrebbero invogliato nemmeno il più imprudente degli uomini ad avvicinarsi al loro contenuto.

Ma, si sa, spesso l'apparenza inganna. Infatti Salazar prese proprio un'ampolla che all'interno conteneva una specie di polvere color fango mischiata a qualcosa di oleoso e la passò sopra delle ferite che doveva essersi procurato recentemente, infatti le poche gocce di sangue erano di un rosso vivo.

Lui si spalmò un po' di quell'intruglio sulle ferite, le quali magicamente iniziarono a rimarginarsi sotto gli occhi sbalorditi di Helga e Godric.

"Essenza di dittamo!" disse Salazar placido, "senza questa roba sarei morto da molto tempo, è stata Rowena ad insegnarmi a prepararla!"

Godric ed Helga si guardarono l'un l'altra dubbiosi: Rowena quando aveva parlato di Salazar si era riferita a lui come a un comune tizio scontroso che viveva in una palude, e certamente scontroso lo era: avevano già avuto un assaggio del suo carattere; ma del fatto che potesse essere un tizio qualunque per Rowena, iniziavano a dubitare fortemente.

Mentre i giovani rimuginavano su ciò, Salazar si tolse la maglia stropicciata e logora e iniziò a passare l'impasto anche su un'enorme ferita che campeggiava sul suo petto.

Godric la vide distintamente e non potè fare a meno di domandarsi come se la fosse procurata. Helga, invece, la notò involontariamente attraverso i pensieri del giovane Gryffindor: infatti, non appena la maglia di Salazar aveva superato la soglia delle sue spalle, Helga si era voltata imbarazzata.

L'uomo, nonostante l'ambiente non troppo salubre in cui viveva e lo stile di vita presumibilmente caotico, non era così magro come era sembrato quando l'avevano scorto dall'alto.

Aveva un corpo tonico e asciutto e due spalle larghe e robuste, la carnagione era colorita a causa del forte sole che batteva nei punti più spogli della palude.

Helga tentò di concentrarsi sulla cicatrice, ma Godric stava iniziando a divagare con i propri pensieri e lei non riusciva più a mettere a fuoco l'immagine.

Così la ragazza fu costretta a metterci la faccia e a farsi avanti: "È veramente una brutta ferita quella che avete sul petto signor Salazar, dovreste farvi vedere da un dottore, non mi pare che si sia rimarginata al meglio!"

"E voi siete una giovane molto invadente, signorina...come avete detto di chiamarvi?!" ribatté lui cupo, voltandosi e fissandola con i suoi occhi scuri dalle sfumature antracite.

"In realtà non l'ho detto. Comunque mi chiamo Helga, Helga Hufflepuff!" rispose lei un po' risentita.

"Ecco, vedete signorina Helga, il fatto è che questa ferita, nonostante abbia diversi anni, non si rimargina al meglio perché semplicemente non può rimarginarsi del tutto, è stato un taglio molto profondo, è già tanto se sono qua per raccontarvelo!"

"Oh, capisco...sono profondamente dispiaciuta!" disse lei e nel mentre, non riuscendo a resistere, provò a dare una sbirciata ai pensieri dell'uomo per cercare di capirne di più.

Ma Salazar si alzò in piedi, ancora a torso nudo, non curandosi minimamente dell'imbarazzo di lei, poi si avvicinò al vecchio tavolo, composto da assi di legno marcite dietro le quali si trovavano i due ragazzi.

A quel punto l'uomo mise le mani sul tavolaccio e si piegò sporgendosi in avanti verso Helga, Godric sporse un braccio in direzione della ragazza, nel tentativo istintivo di proteggerla da qualunque cosa quello strano uomo stesse per fare.

Ma lui si limitò a fissarla negli occhi e d'improvviso esclamò digrignando i denti:" Non con me cara!"

"Che cosa?!" domandò lei sbiancando e fingendo di non capire.

"Non fare la finta tonta, sei una Legilimens, mi sono accorto subito che voi due aveste qualcosa da nascondere e ne ho avuto la conferma quando hai provato a forzare le porte della mia mente. Ti è andata male però, Rowena mi ha insegnato l'arte dell'Occlumanzia, non puoi entrare nella mia testa." rispose Salazar.

A quel punto Godric lanciò un'occhiata di ammonimento verso Helga, iniziava a pensare anche lui che, nonostante non lo facesse per chissà quale vantaggio, ogni tanto ad Helga sfuggisse un po' la situazione di mano con il suo potere.

Così il giovane Gryffindor, per stemperare gli animi, si intromise nella discussione spiegando a Salazar il motivo per cui erano lì, ovvero ottenere le squame del Runespoor in modo che Rowena potesse fabbricare una bacchetta.

A quel punto Salazar si ricompose, e, mentre finiva le proprie fasciature, guardò di sottecchi i ragazzi e disse:" Si può fare, ma non sarà semplice convincerle!"

"Convincerle? Perché parlate al plurale?!" domandò Helga, provocando nuovamente uno sguardo di fuoco da parte dell'uomo.

"Le teste..." rispose lui tetro, "il Runespoor ha tre teste. Quella di sinistra è quella che prende le decisioni, la centrale è la sognatrice, mentre quella di destra è quella che critica il lavoro delle altre due, motivo per la quale ogni tanto viene mozzata dalle sorelle".

"Ah..." rispose Helga, le cui gote iniziavano a perdere il proprio colorito rosato, lasciando spazio ad un bianco lattiginoso.

"State tranquilla, ci penserò io, avrò bisogno solamente di qualche minuto del vostro tempo. E...perdonatemi se sono stato brusco prima con voi, Rowena si risentirebbe molto di questo mio atteggiamento, sto diventando un vecchio burbero." disse l'uomo incupendosi.

Helga si apprestò a dare un'occhiata di sfuggita alla fisionomia dell'uomo e nulla in lui aveva l'aria di essere vecchio, forse solo il suo entusiasmo, per il resto lei avrebbe pensato che quel tipo non superasse i trentacinque anni e così, senza riflettere prima di aprir bocca, ebbe l'ardire di confessare il proprio pensiero a Salazar.

Il quale, finalmente mostrò per la prima volta i denti. Anche Godric fu piacevolmente sorpreso nello scoprire che, fortunatamente, anche quell'uomo era in grado di sorridere.

"Non mi state più così antipatica, come dieci minuti fa sapete?! Comunque presto vi accorgerete che quelli come noi, invecchiano in maniera differente, il corpo resta giovane più a lungo, ma le esperienze ci segnano lo stesso, io ne sono la prova. E no...non chiedetemi l'età, perché non sono tenuto a rendervene conto, sappiate solo che potrei essere vostro padre, anche se rischierei di impazzire dopo due giorni con una figlia chiacchierona come voi!" disse lui ancora, stranamente, sorridendo, di fronte alla faccia esterrefatta della ragazza.

"Bene, direi che ci siamo persi fin troppo in chiacchiere! Andiamo, vi presento il mio Runespoor, così potrete iniziare a familiarizzare con le creature magiche, visto che, a quanto vedo, siete ancora due novellini!"

Helga e Godric si fissarono, poi quest'ultimo fece spallucce e le fece segno di seguirlo e stare dietro di lui e si recarono fuori dalla catapecchia.

Nota autrice: Ciao a tutti, eccoci con un nuovo capitolo! Che ne pensate di Salazar? Non sembra un tipo molto affabile vero?🤣 Spero che questa parte vi sia piaciuta, nel caso lasciate una stellina o un commento per farmelo sapere! Entro la fine di questa settimana ci sarà anche il prossimo aggiornamento, a presto!⭐💙

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