Hogwarts: i fondatori (cap.5)
Hogwarts: i fondatori
Capitolo 5: Rowena Ravenclaw
L'indomani, Godric e Helga si incontrarono poco fuori dal palazzo della Hufflepuff, in un luogo appartato, per dirigersi verso il Bosco della Strega Bianca. Appena si incontrarono lo sguardo di entrambi si incrociò, come in un vorticoso ballo, e non riuscirono a spiccicare molte parole.
Fortunatamente, però, nel viaggio verso il bosco riuscirono a sciogliersi e a fare un po' di conversazione.
Quello fu un vero sollievo per Helga, in quanto quel bosco era veramente fitto e scuro; più volte si ritrovò ad afferrare il braccio di Godric, a volte per evitare di inciampare, altre semplicemente per sentirsi al sicuro.
All'uomo tutto ciò non dette per niente fastidio, anzi, la vicinanza e il contatto di quella donna lo rendevano sereno, sereno come non era da tempo, anzi forse come non lo era mai stato.
Il contatto tra la loro pelle era attutito dal morbido guanto della Hufflepuff, ma Helga riusciva comunque a percepire le belle emozioni che Godric stava provando in quel momento e questo la rendeva a sua volta felice.
In questo turbinio di sentimenti però, presto arrivarono alla casa di Rowena Ravenclaw.
La dimora della cosiddetta "strega bianca" in realtà somigliava molto ad una capanna, ricoperta di piante ed arbusti vari.
Quel luogo era particolarmente silenzioso, ad eccezione del gracchiare di alcuni corvi che se ne stavano appollaiati sui rami degli alberi che circondavano la costruzione.
Ancora prima che potessero bussare, un'esile figura apparve alla porta, fece un breve segno di saluto a Godric e poi indicò loro di entrare.
Helga aveva sentito parlare spesso delle streghe, ma ne aveva un'idea ben diversa. Rowena era una bella donna dai lunghi capelli corvini raccolti ai lati; gli occhi neri e la bocca rossa come una mela che spiccava sulla sua carnagione bianchissima.
Il suo corpo snello ondeggiò oltre la porta e i due la seguirono a ruota. Godric era piuttosto tranquillo, mentre Helga era evidentemente titubante, quindi il primo cercò di infonderle un po' di coraggio.
Rowena si sedette su un ceppo in legno, che fungeva da sedia, e invitò i suoi ospiti a fare altrettanto.
Godric e Helga si sedettero su altri due ceppi, poi i tre si fissarono per qualche istante. Per qualche strano motivo, Helga si rese conto che non riusciva a percepire il minimo pensiero o emozione da parte di quella donna e non capiva se questo fosse un bene o un male.
"Oh, non preoccuparti, è perfettamente normale, mi sono esercitata nell'Occlumanzia, non è per niente facile accedere ai miei pensieri, è molto più comune che sia io ad entrare in quelli degli altri, come ho appena fatto!" disse improvvisamente la donna in tono pacifico.
Helga rimase al quanto sbalordita da quelle affermazioni:" Quindi anche tu sei come me?!" rispose poi improvvisamente.
"Per natura dici?! In realtà no, anche io sono una strega come te, ma il dono della legilimanzia, a differenza tua, non lo possiedo dalla nascita. Però l'ho imparato con il tempo; infatti io vengo da una famiglia di streghe, la mia bisnonna, mia nonna e mia madre erano streghe ed erano consapevoli di esserlo. Streghe bianche s'intende, ovvero streghe che utilizzano la magia per il bene comune, e loro mi hanno insegnato tutto quello che so. La mia specialità è costruire artefatti magici...sì come la bacchetta che ho dato a Godric, esattamente! A proposito, Godric, come va con il tuo potere?" disse la corvina interrompendosi, poi riprese il filo del discorso," comunque, oltre a questo, avendo una profonda conoscenza della magia posso aiutare i neofiti ad imparare ad utilizzare i loro doni!"
Godric, vedendo che Helga era ancora molto spiazzata, intervenne:" Va molto bene, ti ringrazio Rowena, quella bacchetta e i tuoi insegnamenti mi hanno salvato! Adesso avrei bisogno del tuo aiuto per dare una mano a quest'amica!"
"Sì, sì, va bene Godric, so già tutto, ho capito di cosa ha bisogno. Anche per lei c'è bisogno di una bacchetta con cui poter canalizzare la sua magia, ma per i suoi poteri servirà un nucleo diverso, fatto di squame di Runespoor donate volontariamente e per fare ciò c'è bisogno dell'aiuto di un'altra persona..." rispose la Ravenclaw.
"Chi?!" domandò Godric, "dimmelo e la andrò a cercare immediatamente!"
"Non è una lei, è un lui. Un tipo molto schivo che abita nei pressi della Palude Selvaggia, si chiama Salazar Slytherin ed è un rettilofono, è in grado di parlare con i serpenti, andate da lui e vedrete che sarà in grado di aiutarvi".
"Va bene, lo faremo!" rispose prontamente l'uomo. "Partite adesso, prima che giunga la sera e portategli questo, capirà che è da parte mia e probabilmente vi aiuterà!"
Godric prese tra le mani l'oggetto e notò che si trattava di un medaglione dorato con all'interno una S tempestata di minuscole pietre verdi, non aveva idea di cosa si trattasse, ma promise che lo avrebbe portato a destinazione.
Nota autrice: Ciao a tutti, come state?😊 Questo è il nuovo capitolo, ma probabilmente prima della fine di questa settimana arriverà anche il prossimo, perché è praticamente quasi pronto! Mi sto divertendo molto a scrivere questa storia, spero che anche a voi stia piacendo leggerla, nel caso, se vi va, lasciate una stellina o un commento per farmelo sapere! A presto!⭐💙🏰
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