avviso

Buongiorno cari lettori,
Sono tornato, dopo un bel po' di tempo.
In questo lasso di "vacanza" che ho passato prima di riscrivere ho pensato molto.
Grazie a delle mie conoscenze che chiamerò A. A. e F. ho deciso di continuare questa storia insieme ad altre due:
"The new Hunger Games"
"Un viaggio nel sovrannaturale"
Di conseguenza aggiornerò una volta al mese.
Detto questo vi lascio al capitolo
******************************************

Rivelazioni

Ero quasi giunto all'inizio della scalinata che dava al castello, quando mi girai e vidi una figura incappucciata che mi fissava.
Le andai incontro. Appena mi vide essa si nascose.

-Non avere paura, non ti farò del male.- le dissi.
-non volevo spaventarla, solo che tra le sirene del Lago Nero era giunta voce che un figlio dei Celesti era finalmente arrivato. Volevo solo vedere.-
-come ti chiami?-
-Nymeria, sono una sirena guardiana, e sei forse tu il figlio venuto?-

Mi persi nei suoi occhi blu come l'oceano, mentre i suoi zigomi erano marcati da delle squame color dei coralli.
Era bellissima, era come se la conoscessi da una vita, ma era impossibile. Mi persi nei suoi occhi e gli disse tutta la verità che avrei voluto sempre tenere nascosta.

-non mi ricordo niente prima dei miei dieci anni. Prima di questa famaglia...-
-ti succede sempre, ogni volta che compi 17 anni. È come se mille te morrissero e altrettanti nascessero, con nuove famiglie e storie. È la caverna che lo impone, vieni. Ti ha atteso dall'eternità, non farla aspettare ancora.-
Mi ritirai dalla sua presa
-ti seguirò, lo prometto, ma prima devo aiutare i miei amici.-
-sarò qui ad aspettarti-

Entrai nella Sala Grande.

Mi girai, il portone era imponente e di mogano raffinato, al suo interno erano incisi mille e più ghirigori, i quali si intrecciavano al centro in un unico grande stemma.
Le grandi vetrate raffiguravano ognuna una persona diversa, la prima, dove si iniziavano ad intravedere le luci dell'alba, raffigurava un uomo giovane e molto prestante che poggiava su una roccia sulla quale era inciso un serpente.
Nella seconda vetrata due figure avevano iniziato a ballare, la gonna della donna era un insieme di colori accessi che passavano dal giallo dominante a delle chiazze indistinte di nero; l'uomo con cui ballava aveva un vestito che passava dal rosso all'oro, a seconda della luce che filtrava.
La terza vetrata era il paesaggio di montagna in cui primo piano era una donna che leggeva, le gambe accavallate sotto un vestito blu cobalto.
Sotto ciascuna vetrata c'era uno o più nomk a differenza di quanto soghetti ci fossero nella vetrata.
La prima portava il nome di Salazar Serpeverde; la seconda di Tosca Tassorosso e Godric Grifondoro; mentre la terza portava l'effige di Priscilla Corvonero.
La quarta vetrata era interamente occupata da un unico grande stemma, in cui comparivano, in ordine un Grifone, un Serpente, un Tasso ed un Corvo. Nel centro si vedeva una lettera: H.
Sotto lo stemma la vetrata recitava la seguente frase:
DRACO DORMIENS NUMQUAM TITTILLANDUS.
Il soffitto sembrava un cielo di primavera, anche se qua e là si intravedevano qualche assi.
Le candele sospese davano molta scena all'ambientazione creando zone di piena luce e zone di penombra.
Quattro file di tavoli occupavano tuuta l'infinita area della sala; a tre quarte era poggiato un piedistallo dove vi era un tavolo con dodici sedie. La tredicesima, il cui posto era centrale era una fattispecie di scranno, tutto intagliato in legno.

Assorto nei miei pensieri mi guarda attorno.
Era un insieme incontrollato di bisbigli e di sguardi.
Appena misi piede tutti si girarono verso di me... Mi guardavano pieni di paura, i genitoro mi guardavano felicici perche avevo salvato la vita ai loro figli.
Scorsi Hope e Deaton, cercare di calmare un ragazzo mentre il fratello gli faceva
invano degli incantesimi di guarigione.
Mi avvicinai, il poveto ragazzo aveva le lacrime agli occhi.
-I proiettili erano intrisi di strozzalupo, qualsiasi mezzo di guarigione che implichi magia, rune o auto guarigione è compromesso. Aiuteremo tutti, ma dovete stare calmi- dissi e feci in modo che tutti mi sentirono.
Mi riavvicinai al ferito.
-la vita lo sta abbandonando, Alex fai qualcosa.- mi disse Hope.
-mi serve dell'acqua e della terra rossa. Subito- marcai la parola subito per farne intendere l'urgenza.
Arrivò un professore, tutto trafelato con ciò che avevo chiesto.
Lo ringrazia i ed inizia a disegnare un cerchio con la mistura di acqua e terra su ognuno dei due palmi ed un terzo sulla fronte, intanto recitai
-Alzati, poiché Ade, re degli inferi, ha sciolto le tue catene... Alzati, poichè Hypnos, dio del sonno, ti ha destato dal sonno eterno... Alzati, poiche Thanatos, dio della morte ti ha dato un nuovo corpo per servire la vita.-
Il fratello svenne quando il ragazzo si rialzò.
Deaton mi chiese come avessi fatto, perché lui non mi aveva insegnato niente di simile.
-non lo so, il mio corpo si muoveva in automatico. Sapevo cosa fare anche se non l'avevo mai fatto-.
-è normale, il tuo corpo è impostato sulla religione degli antichi dei-
Mi girai per vedere chi avesse parlato e mi ritrovai davanti Nimerya.
-Deaton, lei è ciò di cui ti dovevo parlare, dice che sono un figlio dei Celesti, che ho più di cento anni e che c'è una grotta che regola la mia vita...-
-Inanzi tutto tu non sei un; sei IL figlio dei Celesti, poi non hai età, sei nato quando nacque questa terra-
Deaton rimase sbalordito, iniziò a passare lo sguardo da me alla nuova arrivata; infine sospirò.
-non saresti dovuto venirne a sapere- concluse.
Mi infuriai- non sarei dobuto venirne a sapere? È la mia vita, non voglio che sia tu adecidere cosa o non cosa devo sapere.-
Mi allontanai.
Mi diressi verso il lago quando una persona mi agguantò dalle spalle.
-lasciami, chiunque tu sia-
-eddai, non è così che si saluta u futuro cognato-
-lascialo stare Liam, non è il momento.- aggiunse una terza voce.
Mi rialzai.
-anche voi sapete qualcosa sul mio passato che dovrei sapere?-
-no, che ti viene in mente. Ascolta, quello che ha fatto Deaton è sbagliato, ma l'ha fatto per proteggerti.-
-proteggermi? Da cosa?-
- dai tuoi stessi ricordi, ascolta se uno non ricorda è perchè forse è meglio che non ricordi.-
Gli diedi le spalle e mi iniziai ad immergere nel lago.
-Alex, ti prego pensaci-
Fu l'ultima frase che sentii, prima di immergermi del tutto nelle acque del lago.



Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top