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<<Pronto>> affermo il grigio scendendo le scale di casa.
<<Era ora>> sbuffò Chanyeol alzandosi dal divano su cui aveva deciso di appollaiarsi in attesa che il ragazzo abbandonasse la sua tenuta da casa per indossare qualcosa di decente per uscire, e il maggiore sapeva che certamente non ci avrebbe messo poco, tanto valeva mettersi comodi.
<<Dove andiamo?>> domandò il minore, sorprendendo i ragazzi.
Non avevano programmato una simile domanda, credevano che avrebbero semplicemente portato il ragazzo alla loro destinazione, ma avevano dimenticato la sua estrema curiosità e che era impossibile per lui non chiedere il perché o il per come delle cose. Si guardarono fra loro in attesa di una buona idea che non facesse saltare la loro copertura di inviati speciali ma sembrava che l'ingegno li avesse abbandonati.
<<In realtà, pensavamo potessimo deciderlo insieme>> disse Minseok.
<<Per me va bene qualsiasi posto>> disse il minore scrollando le spalle.
<<Allora che ne dici di andare da Junmyeon?>> provò Chanyeol, sperando che il ragazzo accettasse rendendo così meno problematica la loro missione.
Jongin annuì, e in poco tempo i ragazzi si ritrovarono in sella alle loro moto, durante il tragitto Minseok e Chanyeol continuavano a ringraziare il cielo che il ragazzo avesse accettato così facilmente. Sarebbe stato difficile se il minore avesse scelto un altro posto, e la deviazione verso il locale di Junmyeon sarebbe stata sospetta.
Il biondo ne approfittò per mandare un massaggio al suo ragazzo avvisandolo che in pochi minuti sarebbero arrivati. E così fu.
Chanyeol parcheggiò velocemente la moto e i due quasi si lanciarono dal mezzo per entrare nel locale.
<<Chi entra ultimo paga>> urlò Chanyeol per giustificare il loro comportamento, in realtà non volevano perdersi la faccia che il ragazzo avrebbe potuto fare alla scoperta del reale motivo per cui era stato portato lì.
<<Yah l'accordo era che pagavi tu>> urlò Jongin di rimando mentre sfilava il casco.
Entrò nel locale con noncuranza, ignaro di ciò che in pochi secondi si sarebbe trovato davanti.
Udì alcuni scoppi e si ritrovò invaso da coriandoli.
<<Sorpresa!>> urlarono tutti in coro.
Jongin rimase sorpreso dal ritrovarsi davanti tutti i ragazza davanti che gli sorridevano felici mentre reggevano ciò che restava dei contenitori dei coriandoli.
Provò a dire qualcosa ma la situazione lo colse così all'improvviso che non poté far altro che boccheggiare.
<<Sembra che abbiamo ottenuto l'effetto che volevamo>> rise Baekhyun, seguito subito dagli altri.
<<Allora, vuoi entrare o vuoi restare lì sulla porta?>> lo incalzò Junmyeon raggiungendolo e spingendolo nel locale.
Jongin si guardò intorno, i palloncini erano sparsi per tutto il locale, i tavoli erano addobbati con tovaglie, stoviglie colorate e cibo di tutti i tipi, da un lato all'altro della sala vi era uno striscione con scritto "Happy Birthday" colorata. Un impianto per il karaoke era stato montato in fondo alla sala, e tutti sapevano che Jongdae e Baekhyun ne avrebbero preso possesso per buona parte della serata.
La festa cominciò subito, fecero partire un po' di musica e cominciarono a bere e mangiare ridendo e scherzando fra loro. A metà serata i ragazzi decisero fosse arrivato il momento dei regali.
Trovare dei regali adatti al minore fu veramente un'impresa per i ragazzi, il giorno prima avevano setacciato l'intera città per riuscire a trovare qualcosa che andasse bene, così alla fine della giornata, sfiniti, speravano solo che il ragazzo apprezzasse il pensiero.
Jongdae e Minseok gli regalarono una sciarpa, in quei giorni la temperatura si era veramente abbassata e il minore spesso si lamentava di non aver una sciarpa, così il biondo pensò che fosse meglio fargli un regalo che sapeva volesse, in fondo aveva sempre preferito fare dei regali utili.
Baekhyun e Chanyeol puntarono su una giacca in Jeans sapendo quanto il ragazzo amasse gli abiti alla moda e spesso utilizzasse qualsiasi cosa fosse fatto in Jeans.
Junmyeon e Yixing optarono per un orologio casual, qualcosa di semplice ma che facesse il suo effetto.
Sehun gli regalò uno dei nuovi giochi per playstation usciti in quel periodo.
Jiehun non conosceva ancora bene i gusti di Jongin, e aveva paura di poter sbagliare, così decise di mantenersi sul classico e regalargli un profumo.
Jongin scartò uno ad uno tutti i regali, felice di ciò che aveva ricevuto e soprattutto felice di avere degli amici come loro. Li abbracciò tutti ringraziandoli per tutto quello che avevano organizzato, non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Prima dell'arrivo di Sehun era lui il più piccolo del gruppo, e non poteva negare di essere viziato dai suoi amici alle volte, ma da parte sua cercava sempre di ricambiare in qualche modo cercando di dargli quanto loro davano a lui.
Spostò il suo sguardo verso Kyungsoo, non voleva chiedergli del suo regalo e sembrare superficiale, ma non poteva negare a se stesso la curiosità di sapere cosa il suo ragazzo avesse preparato per lui. Il corvino lo guardò e gli si avvicinò piano sorridendo.
<<Il mio regalo te lo darò dopo la mezzanotte>> gli sussurrò tranquillo.
Quelle parole gli fecero ricordare la vera importanza di quel giorno. Grazie ai ragazzi e alla sorpresa che gli avevano preparato aveva dimenticato cosa sarebbe accaduto allo scoccare della mezzanotte. Da giorni rimuginava su quel momento e nonostante tutta la sua sicurezza c'erano stati dei momenti in cui aveva vacillato, non sui suoi sentimenti, ma solo sulla possibilità che le loro lettere in fondo fossero diverse. Posò il suo sguardo sull'orologio che segnava le 23:55. Solo cinque minuti. Si voltò nuovamente verso Kyungsoo, che lo guardava tranquillo e con un rassicurante sorriso sul viso.
<<Andrà tutto bene>> disse, cercando di non lasciar trasparire la sua preoccupazione.
<<Si, ne sono sicuro>> replicò il minore, stringendolo fra le sue braccia, beandosi di quel contatto che dava solo benefici al suo corpo.
Baekhyun e Jongdae, come previsto da tutti, monopolizzarono la zona karaoke, Minseok, Chanyeol, Junmyeon e Yixing discutevano fra loro prendendo in giro il maggiore e chiedendogli come mai non avesse ancora cominciato a ballare come suo solito, Sehun e Jiehun battibeccavano su qualcosa che nessuno di loro avesse capito cosa fosse, ma in fondo si erano abituati al loro rapporto particolare, ed erano veramente rari i momenti in cui questi due si trovassero nella stessa stanza senza che provassero a saltarsi alla gola.
Jongin guardò i suoi amici e sorrise, erano una famiglia numerosa, ma soprattutto, molto movimentata.
<<Auguri!!!>> urlarono di colpo in coro, e Jongin non si era nemmeno accorto che avessero lasciato i propri posti per riunirsi intorno a lui.
Guardò nuovamente l'orologio. 00:00
<<Grazie ragazzi>> sorrise.
La sala, fino a quel momento così rumorosa, calò nel silenzio. In attesa, sapevano fosse stata questione di secondi.
Kyungsoo si allontanò da lui, mettendoglisi di fronte. Non avrebbe chiesto nulla, avrebbe semplicemente aspettato il momento in ci tutto sarebbe finito.
Jongin, che aveva deciso di chiudere gli occhi, lasciò andare una piccola smorfia di fastidio, lasciando capire ai suoi amici che il suo marchio si stesse formando.
Baekhyun e Jongdae si sporsero, cercando di vedere qualcosa, ma la camicia a collo alto che il ragazzo indossava gli bloccava la visuale.
Pochi secondi ancora, Jongin aprì gli occhi e li guardò uno ad uno, serio.
<<Allora?>> chiese subito Baekhyun, impaziente.
Jongin però non rispose. Scattò dal suo posto cominciando a correre nel lato opposto al loro, scatenando la curiosità che tutti, difficilmente, erano riusciti a trattenere fino a quel momento.
<<Prendetelo!>> urlò Jongdae precipitandosi dietro al grigio, che riuscì a chiudersi a chiave nel bagno.
<<Yah non avrai intenzione di tenerci sulle spine?>> seguì Chanyeol con lo stesso tono.
<<Se anche fosse, lo scopriremo con la forza>> rise arrotolandosi le maniche della camicia Minseok.
<<Ragazzino non puoi farci questo, dobbiamo sapere >> urlò Baekhyn battendo violentemente contro la porta.
Jongin cercò di ignorare tutte le minacce che i ragazzi gli mandarono e puntò il suo sguardo sulla pelle marchiata.
Nel frattempo i ragazzi continuavano a inveire contro la porta.
Kyungsoo aveva seguito gli altri per istinto, poté capire il comportamento dell'altro poiché lui stesso corse in bagno quando ricevette il suo marchio, ma in fondo anche lui era ansioso di avere la risposta di cui aveva bisogno. Scansò gli altri arrivando davanti alla porta. Rimase in silenzio per qualche secondo, sentendo gli occhi degli altri addosso. Prese un forte respiro.
<<Kim Jongin! Esci immediatamente fuori!>> urlò con tono autoritario.
Tutti rimasero in silenzio, leggermente intimoriti da quel tono.
<<Siamo sicuri che se esce non lo uccide vero?>> bisbigliò Minseok al suo ragazzo.
<<L'unico modo per far si che Jongin ne esca inerme sia che i loro marchi coincidano, ma non ne sono proprio sicuro>> rispose il castano.
La porta scattò, facendo in modo che tutti si allontanassero di qualche passo. Jongin, uscì con uno sguardo serio e non proferì parola, cosa che fece preoccupare i ragazzi.
<<Jongin?>> chiese titubante Junmyeon.
Il minore li guardò per poi voltarsi dandogli le spalle. Velocemente abbassò la camicia scoprendo il suo marchio.
DK, e sotto ad esse una stella che era la perfetta metà di quella di Kyungsoo.
Il corvino lasciò andare un sospiro di liberazione, felice per quel che avevano davanti mentre gli altri si liberarono in un urlo di esaltazione.
Jongin velocemente si voltò e sorrise, prese il suo ragazzo fra le braccia e lo baciò veracemente, come a sancire, una volta per tutte, la loro unione, circondati dalle persone per lui più importanti al mondo.
<<Finalmente posso darti il mio regalo senza paura>> disse Kyungsoo una volta che si fossero staccati e fossero tornati nella sala. Prese una piccola bustina e la diede al maggiore che l'aprì velocemente per ritrovarsi una piccola scatola fra le mani. Quando la aprì, al suo interno, vi trovò due collane perfettamente identiche, le uniche differenze erano i ciondoli, una aveva una K e l'altra una J. Kyungsoo non era una persona troppo romantica, ma sentiva che aveva bisgono di portare con sé il ragazzo ovunque fosse. Il marchio per lui non era abbastanza, perché era qualcosa che gli era stato dato da qualcosa di più grande di loro, ma indossando quelle collane, l'uno con l'iniziale dell'altro, avrebbe portato l'iniziale del nome della persona amata per una sua scelta, per una sua volontà.
Non perché il destino avesse deciso di farli stare insieme, ma perché erano stati loro stessi a scegliersi l'un l'altro.
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