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<<Guarda che carino Hyung>> urlò il minore, aggrappandosi al braccio del biondo, indicando un peluche rappresentante un dinosauro.

Il maggiore ridacchio alla reazione di Chen, e si avvicinò a parlare con il proprietario del gioco che preparò una delle pistole, inserendo una carica, e la porse al ragazzo. Questo allungo le braccia e chiuse un occhio per prendere la mira, cominciando a sparare subito dopo, colpendo le lattine una dopo l'altra. Chen, che gli si era affiancato, l'osservava affascinato. Ad ogni sparo, ad ogni movimento, il biondo rilasciava un aura decisa e sicura di sé, che lo rendevano ancora più bello ai suoi occhi. Troppo occupato ad osservare quel dio greco al suo fianco, si risvegliò da quella trance solo quando sentì l'arma scattare per la mancanza di pallini e, voltando il capo, per vedere il suo risultato, notò che tutte le lattine presenti erano state colpite e buttate giù.

<<Complimenti ragazzi, hai un ottima mira>> si complimentò l'uomo, sporgendosi verso di loro per ritirare l'oggetto del gioco <<Cosa scegli?>>

<<Mi dia quel dinosauro>> disse, indicandolo. L'uomo staccò il peluche dalla catenella e lo porse al biondo che, dopo averlo ringraziato, lo porse al castano.

<<Tieni>>

<<Davvero me lo stai regalando?>> chiese il ragazzo sorpreso.

<<Ti piaceva questo no? Prendilo, è un ricordo di questa giornata>> disse semplicemente.

<<Grazie Hyung>> esultò, prendendo il peluche e stringendolo fra le braccia.

Xiumin rise a quella reazione, gli sembrò così tenero che sentì in sé nascere la voglia di stringerlo, ma decise di trattenersi. Dopotutto era la prima volta che passavano del tempo insieme, da soli, e di certo non voleva spaventarlo facendo qualcosa di sbagliato. E poi, le parole di Chanyeol ronzavano ancora nel suo orecchio. Il moro era convinto fossero anime gemelle, e Xiumin non poteva negare che il minore avesse provocato diverse sensazioni in lui, sensazioni che pensava di non poter provare più. Ma nonostante questo, sentiva di non essere pronto per provarci ancora una volta. Erano passati diversi anni, ma quella ferita faceva ancora male. Come quando da bambini ci si rompe qualcosa e crescendo, con il cambiamento del tempo, seppur guariti, la ferita torna a ricordare la sua presenza.

<<HYUNG!!>> sentì urlare il minore, facendolo risvegliare dai suoi pensieri.

<<Cosa?>> chiese confuso.

<<Ma insomma, sono ore che ti chiamo. Non ignorarmi>> piagnucolò mettendo il broncio.

<<Perdonami Chen. Non lo farò più, promesso>> lo rassicurò, sorridendo.

<<A cosa pensavi?>>

<<A nulla. Non preoccuparti>>

<<Hyung, te lo ha detto nessuno che non sai mentire?>>

<<Come fai a dirlo? Mi conosci da così poco>> puntualizzò il biondo, ridacchiando.

<<Lo sento>> rispose, spiazzandolo del tutto. Si fosse trattato di qualcun altro probabilmente non gli avrebbe creduto, ma i suoi occhi, che in quel momento lo guardavano come se potessero leggergli dentro, gli trasmisero la serietà di quelle parole.

<<È tutto apposto Chen, davvero>> provò a tranquillizzarlo. Non era pronto a raccontargli tutto, non in quel momento. Sapeva che un giorno o l'altro lo avrebbe fatto. Ma per quanto fosse possibile voleva essere in grado di godersi quei momenti con lui senza che il suo passato interferisca. Il minore, nonostante fosse ancora preoccupato per quei pensieri che avevano rabbuiato il viso del ragazzo così velocemente, preferì non insistere, sperando comunque che un giorno gli raccontasse cosa lo facesse soffrire.

<<Dove vuoi andare ora?>> parlò nuovamente Xiumin.

<<Proprio quello che volevo chiederti. Guarda qui?>> disse, porgendogli un volantino che uno dello staff del parco gli aveva consegnato poco prima.

<<Fuochi d'artificio?>> chiese, osservando attentamente il foglio.

<<Sì. Sembra che oggi ci sia uno spettacolo pirotecnico, ti andrebbe di vederlo insieme?>> domandò, sperando in una risposta positiva. Il biondo sembrò pensarci un po' su, ma alla fine annuì volentieri.

<<Allora ci conviene prendere posto, o rischiamo di non trovare posto>> esordì, afferrando la mano del minore e correndo verso il prato dal quale avrebbero visto i fuochi.

Chen arrossì sentendo la sua mano stretta a quella dell'altro, e ringraziò la sua scelta di correre invece di camminare. In questo modo, se si fosse accorto del suo cambio di colore, avrebbe potuto dare la colpa alla corsa. Sentiva che accanto al maggiore il suo cuore aumentava la velocità dei suoi battiti e sua temperatura corporea salire a dismisura. Era la prima volta che provava simili sensazioni, in un certo senso non riusciva a spiegarne il motivo, ma sapeva che era la vicinanza di Xiumin a provocarle. Non negava che il ragazzo gli piacesse, era un bellissimo ragazzo, per dirlo con termini eleganti, e chiunque avrebbe detto il contrario avrebbe avuto bisogno di una visita dall'oculista che lui, gentilmente, avrebbe offerto. Ma da lì al provare quelle sensazioni nuove vi era un collegamento che ancora non era in grado di identificare. Ma decise di pensarci meglio una volta arrivato a casa. In quel momento, scelse di vivere a pieno tutto ciò che succedeva, lasciandosi trasportare.

Arrivarono alla loro meta, e come il maggiore preannunciò, molte persone avevano già preso posto. Dovettero così camminare facendo attenzione a non colpire qualcuno ma, dopo esser riusciti ad evitare alcune cadute, riuscirono a prendere posto ai piedi di un albero. Si sedettero, appiccicati, poiché anche altri ragazzi decisero di occupare quel posto, riducendo lo spazio intorno a loro. Provarono a cercare una posizione che permettesse ad entrambi di essere comodi, ma nei vari movimenti, la mano di Xiumin finì per posarsi delicatamente su quella del minore, facendo voltare entrambi verso l'altro, venendo poi colti di sorpresa dalla piccola distanza dei loro volti.

Le punte dei loro nasi si sfioravano, i loro occhi vagavano per tutti i loro visi, eppure nessuno dei due si spostò, aumentando quella soffocante distanza. Entrambi sentirono il battito del loro cuore rimbombare nelle loro orecchie, annullando ogni altro suono presente intorno a loro. Solo delle luci, riflesse sulla loro pelle, la cui sfumatura cambiava, fece capire loro che lo spettacolo era iniziato. Eppure, i due ragazzi rimasero immobili, occupati a fissare lo spettacolo di fronte ai loro occhi.

<<Hyu-ng>> sussurrò il castano. Ma il suono della sua voce si ruppe per via della gola secca.

Il suono di quella voce, così delicata, accarezzò le orecchie del biondo, che per riflesso, strinse la sua mano, intrecciandone le dita.

<<Mh?>> sospirò, spostando lo sguardo, attratto come una calamita da quelle labbra socchiuse che in quel momento risultavano così invitanti.

<<Lo spettacolo è iniziato>> sussurrò ancora.

<<Lo so>> rispose, passandosi la lingua sulle labbra. Facendo saltare, con quel movimento, un battito nel cuore del castano.

<<Forse dovre->> le parole del castano furono spezzate dal maggiore che, incantato dal movimento di quei boccioli, annullò la distanza, prendendone dolcemente possesso. Un bacio soffice e leggero. Le loro labbra si mossero incerte, accarezzandosi fra loro. La presenza di altre persone intorno a loro non fu di peso. Sicuri fossero troppo occupati da altro per dar importanza ad altro che non fossero quelle luci che si susseguivano nel cielo. Xiumin, nonostante il freno che aveva precedentemente deciso di imporsi, sentì ogni suo proposito andare in frantumi grazie a quel semplice contatto. Chen portò la sua mano a stringere la giacca dell'altro, un gesto impensato, ma che nascondeva la paura che il ragazzo lo allontanasse ritenendo il tutto uno sbaglio. La mancanza d'ossigeno però costrinse i due ad interrompere il bacio, posando le loro fronti l'una contro l'altra.

<<Che cosa mi stai facendo?>> sussurrò il biondo, sospirando in un mezzo sorriso. Concentrandosi poi sullo spettacolo per il quale si trovavano in quel posto. Non lasciando però la mano dell'altro.

"Cosa è stato?" pensò di rimando il minore, sfiorandosi le labbra, sentendo ancora il sapore dell'altro su di esse. 

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