29- Landon

Ansia... ansia. Oggi la parola chiave della mia giornata è "Ansia".
Tra qualche ora ha inizio il mio campionato Nazionale. Dovrei pensare positivamente: mi sono allenato, devo stare tranquillo. Eppure l'autoconvincimento non funziona. Come non funziona il fatto che vorrei avere Katie quì, accanto a me, che mi desse conforto e non riesco a smettere di pensare a lei. Solo lei riesce a trasmettermi tranquillità.

Non ho dormito molto stanotte, ma sono contento che dopo parecchio tempo sono riuscito a dormire con la mia amata sorellina. Ne ho approfittato di mia madre che aveva il turno di notte.

Al risveglio, faccio pian piano per non svegliare nessuno essendo domenica e mi vesto velocemente, prendo il borsone e vado verso la palestra.

All'interno è tutto cambiato: le pareti sono tutte tappezzate da bandiere, foto di me e del mio avversario. Il pavimento è tutto coperto da un tappeto blu e il ring contiene due sedie ai bordi, su ognuna di esse c'è scritto il nostro nome rispettivamente dal lato delle posizioni durante il primo round. E' la prima volta che partecipo alle Nazionali e ne vado fiero. E' come se avessi fatto una sfida contro me stesso da quando ho varcato la soglia di questa palestra: dovevo eccellere in qualcosa e spero che, questa sera, potrò realizzare il mio desiderio di una vita.

<< Un po' in anticipo oggi, eh! >> Arriva il mio maestro e mi dà una pacca sulla spalla. << Agitato, ragazzo? >> Chiede.
<< Abbastanza! >> Ammetto. Dò un'altra occhiata all'ambiente. << Non sembriamo neanche essere nella nostra palestra, è tutto così diverso... >>
Il maestro sorride e ad un certo punto mi abbraccia stretto stretto. << Landon stai attento. Non è facile vincere alle Nazionali, ma l'importante è partecipare. >> Non si stacca dal mio corpo e capisco che qualcosa non va.
<< Non mi hai mai avvisato prima di una gara. Mi hai sempre detto che dovevo vincere a qualunque costo, che succede questa volta? >> Chiedo, curioso.
E' la volta buona in cui mi guarda in faccia. << Se ti dico che devi fare di tutto per perdere, ascoltami. Siamo pur sempre in Italia, Landon... Certe cose sono così e basta. >>
Mi irrigidisco. Non capisco cosa mi voglia far intendere, ma così non va. << Cioè... mi stai dicendo che io mi sono allenato inutilmente per tutto questo tempo e che se c'è la possibilità di vincere non devo?! >>

Il maestro rimane zitto.
<< No, no... io me ne vado! >> Riprendo il mio borsone e lo metto sulla spalla.
<< Landon, non fare il cazzone!! >> Mi prende per il braccio e mi blocca. << Ti ricordi quando non volevo che partecipavi a queste benedette Nazionali? Non era un capriccio, dannazione!! Il mondo è una cazzutissima sfera corrotta e ad un certo punto non puoi fare nulla per cambiare questa prospettiva di vita! Non abbatterti, prenderemo ugualmente quello che ci spetta, ma...>>
<< Non me ne fotte un cazzo dei soldi, ok? Io sono quì per vincere questa gara con o senza corruzione!! Io ho una dignità da difendere! >>
Con un movimento brusco tolgo la stretta della sua mano e vado verso gli spogliatoi a cambiarmi.

Adesso l'ansia è aumentata, Katie... dove sei? Mi siedo sulla panchina dello spogliatoio per pochi minuti, poi esco nel cortile e assaporo l'aria pre-natalizia che c'è nelle strade. Chiudo gli occhi al pensiero che questo Natale è davvero uno schifo: la mia famiglia è andata distrutta e così il rapporto con l'unica persona che abbia dato un po' di pace nella mia vita. Mi ero illuso che lei mi accettasse per quello che sono...

Sento che la palestra si inizia a popolare e la folla si fa sempre più intensa. Alcuni gruppi intrattengono il pubblico con esibizioni e musica, finché non si sente il microfono...

"Buongiorno a tutti, signori e signore e benvenuti alle Nazionali tanto attese da quasi un anno! Stasera i due atleti che si scontreranno determineranno il loro destino da campioni!"

Il cuore accellera i miei battiti: ci siamo! Faccio dei piccoli saltelli per riscaldarmi.
<< Forza, Landon, esci da questo spogliatoio! >> Mi urla il maestro, aprendo la porta.
Faccio un sospiro profondo e mi incammino.

"Ed ecco il primo campione regionale... Signori e signore... Landon Atwood!"

Salgo sul ring, abbassandomi tra le due barriere e mi avvicino, silenziosamente e senza pathos, verso l'arbitro.

"Dall'altro lato per ben due volte campione regionale... Kevin Volchok!"

Ed eccolo lì... oltrepassa le barriere con un salto esibizionista e a me viene da ridere. Razza di idiota appariscente!

Tin tin. Al suono di quel campanellino che oramai conosco come le mie tasche ecco che inizia il primo round.

<< Landon, dai tutto te stesso! >> Primo consiglio del maestro. Che c'è? Ancora non entra in gioco la corruzione? Forse non ha capito che IO DEVO  vincere!
La folla è così accesa che non si sentono pronunciare i nostri nomi per il tifo, ma c'è solo una grande confusione che non è per niente d'aiuto.

Tra calcio, parate e pugni il primo round è stato alla pari. Non potevo pretendere di avere contro un avversario a livello regionale, questo Volchok è davvero bravo, si concentra sulle tecniche senza badare a me, senza infastidirmi o altro.

Mi siedo sulla sedia, guardando il pubblico: sono davvero in tanti, non ho mai visto la palestra così piena. Per un attimo è come se con gli occhi cercassi una persona accanto al ring, ma... mi rendo conto che sono un povero illuso.
<< Atwood, sii più placato e fatti colpire un po' di più, ti raccomando ragazzo... ascoltami. >>
Ecco, inizia il bello della gara. << No, maestro, non lascerò che mi batta, mi dispiace! >>
<< Landon, fa come ti dico, cazzo!! >> La sua rabbia e le sue mani tremanti mi fanno un po' preoccupare.

"Diamo inizio al secondo round"

Comincio a confondere l'avversario girandoci intorno, fino a quando non ricevo il primo pugno e sento la folla acclamare Volchok. Sento di essermi spaccato il solito labbro, lecco il sangue gocciolante e continuo a danzare dando falsi pugni e ricevendone sempre più forti. Quando mi becca proprio sopra l'occhio non capisco più nulla, barcollo e l'arbitro non fischia per dare un time out. Volchok mi invade di ginocchiate, gomitate ed io... lo lascio fare.

<< Landon, che cazzo fai?! Non così... reagisci!! >> Sento urlare da sotto il ring, dal pubblico, ma... questa volta mi arrendo. Il dolore fisico richiama quello morale ed io non ho più la forza di combattere. Ho un occhio nero, l'avversario continua imperterrito cercando di stendermi al tappeto, ma nonostante la mia fragilità non gliela do vinta. Lo guardo ridendo...

Caro Volchok forse il mondo per te gira tutto attorno ai soldi, al Muay Thai, forse dare pugni ti fa sentire un eroe. Per me non è così: faccio al pugno con il mondo perché ne ho bisogno! Perché la vita mi ha sempre sfidato e ho dovuto reagire! Ma...nei miei ultimi mesi ho vissuto davvero a pieno, ho conosciuto sentimenti che non credevo esistessero. C'è sempre il sole dentro ognuno di noi, bisogna trovare il modo di scovarlo. Ed io quella luce, quel calore l'ho trovato in Katie... Sai Volchok, io mi sono strainnamorato di una ragazza che sta per morire. Dovrei starle accanto ed invece sto quì, come un deficente, a fare accordi con il mio maestro per perdere. Sono diventato un burattino nelle mani di persone corrotte. Non mi importa più vincere... Uccidimi pure.

L'arbitro finalmente fischia la fine del secondo round assolutamente vinto dall'avversario.
<< Che ti sei impazzito?! Che ti prende Landon? Quello ti ammazza! Ho detto di farti colpire un po', non di farti uccidere! >> Il maestro è davvero agitato, mi passa l'acqua, asciuga il sangue, vorrei ringraziarlo, ma dai dolori in tutto il corpo non riesco a rispondere. Non posso chiudere gli occhi che urlerei dal dolore. Vorrei piangere, sto male dentro.

Voglio Katie come un bambino che cerca la sua mamma. Dentro di me immagino di sentire la sua voce angelica che fa risvegliare persino i morti.

<< Landon!! >>
La sento ancora...
<< Landon, sono dietro di te, tesoro! >> Mi giro pian piano credendo di stare sognando ad occhi aperti, ma ad un tratto... eccola lì: Katie!  I suoi lunghi capelli legati con una coda, lasciando spargere la sua frangetta lungo la fronte, quel sorriso magico che fa ritrovare in me l'energia persa...

<< Katie!! Amore mio!! >> Urlo, rialzandomi in piedi.
<< Landon Atwood, voglio che vinci questa gara, fallo per noi, ma soprattutto... per te! >> Mi guarda un po' spaventata, ma le sue parole mi convincono a non mollare.

"Terzo ed ultimo round".

Adesso non "posso" farcela, ma "devo" farcela. C'è la mia àncora di salvezza che mi guarda! Katie è quì per me, non poteva farmi un regalo più bello di questo. Il mio umore si risolleva all'ennesima potenza e riesco a fare il primo punto, colpendo con il gomito in faccia.
<< Vai Landoooon!! >> Urla Katie.
Non forzare la tua salute, piccola. Mi giro un attimo a guardarla ed è la volta buona che l'avversario mi stente a terra. Ecco quando si dice che l'amore rende fragili...

Una specie di ululato si innalza dal pubblico e dall'altro lato molti gridano il mio nome. Tento di rialzarmi, ho il corpo a pezzi, l'arbitro si diverte a non fischiare e a continuare il round. Ma... non appena Volchok si avvicina a me con aria di vittoria... con un ultimo salto improvviso mi alzo e nuovamente salto prendendolo sotto il mento con il ginocchio.

"Signori e signore... Colpo di scena! Volchok giace a terra! Sembra non dare segni di vita..."

Sentendo queste voci provenire dal microfono mi avvicino di tutta fretta verso l'avversario e gli tocco la gola per capire i battiti cardiaci. Sono molto lenti! Cazzo!

<< Chiamate un'ambulanza!! >> Urlo, girandomi verso il mio maestro e gli altri.

Si crea un panico indescrivibile, il mio primo pensiero va a Katie che sta lì immobile, portandosi le mani alla bocca, spaventata.

<< Atwood, ce la pagherai! >> Sento urlare dal pubblico. Ma non presto attenzione, scendo dal ring e la mia piccola corre verso di me abbracciandomi.
<< Ma sono tutto sporco! >> Le dico, ma inutilmente. Katie mi stringe sempre più stretto.
<< Avevo proprio bisogno di abbracciare il mio campione. Anche tutto puzzoso e sanguinante!>>
<< E allora implora di restare a questo ragazzo sporco ed egoista perché io sono sicuro che lo farei. Hai portato nella mia vita qualcosa che mi mancava da sempre! >> La bacio, nonostante il bruciore al labbro. Mi era mancata, davvero tanto.
<< Sono io che mi sono comportata da egoista, Landon. Scusami è che... ho paura di perderti! >>
La tranquillizzo, accarezzandole la testa e baciandole la fronte.

Appoggiato in un angolo noto il mio maestro che ci guarda. Prendo la mano a Katie e mi avvicino verso di lui. << Vai, ragazzo. Volchok se la caverà. Domani è un altro giorno. >> Mi stringe la mano e mi tira a sé abbracciandomi. << Sei stato un grande, Landon, un grande! >> Gli sorrido.

<< Andiamo via, piccola. >> Abbraccio dalla vita Katie ed esco dalla palestra.

------------------------
Scusate la lunghezze del capitolo, ma le Nazionali di Landon non potevano essere spezzate in più capitoli :P
Avete visto Katie come si sia resa conto che stava sbagliando? Ma chi l'avrà fatta ragionare?
Vi avviso che mancano pochi capitoli alla fine.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top