17- Landon
<< Sono a casa! >> Urla mia madre dal corridoio.
<< Bene, allora ci pensa lei alla cena, Flam, io devo scappare, si è fatto tardi. >>
Saluto di fretta le due donne di casa e prendo di corsa il borsone e mi diriggo velocemente in palestra.
Le luci sono spente meno che il faretto che illumina il cortile. << Maestro? >> Chiamo, aprendo il cancello. << Vieni pure, Landon, stavo cercando di aggiustare questo dannato filo della luce... Ecco fatto! >> La palestra si riillumina e mi sembra di essere tornato a casa. Quì ho trascorso tutta la mia adolescenza, questa è casa mia.
<< Pronto per l'allenamento? Riscaldati, si inizia tra meno di cinque minuti!>> Va nell'altra stanza a prendere gli oggetti utili per allenarci. << Ti avevo già avvisato della gara regionale di domenica? >>
<< Ehm... no! Questa domenica? E dove? >>
<< Proprio qui. >>
Finalmente un'altra lotta. Questa volta devo fare il possibile per non farmi rompere nulla, mi sono allenato più del dovuto e non posso permettermi nessuna difficoltà di battere l'avversario: ho una gara Nazionale da affrontre.
<< Va bene. Sono pronto! >>
Gli allenamenti con il mio maestro si fanno sempre più intensi e proficui. Dopo l'ultimo litigio riesco ad approcciarmi meglio con lui e ad essere meno scontroso.
Quando esco dalla palestra vorrei passare dall'ospedale, ma mi rendo conto che è notte e non mi sembra il caso. Domani mattina lo farò, ho voglia di vedere Katie... Mi manca.
Magari nel pomeriggio accontenterò Flam portandola al parco e riinviterò anche lei, chissà se potrà venire anche il piccolo Leo.
<< Ti trovo di buon umore ultimamente, sono contento. >> Esclama il mio maestro, mentre mi tolgo i guantoni e asciugo il sudore.
<< Quando le merde vanno via c'è sempre meno puzza e si sta meglio. >> Rispondo, alludendo a mio padre.
<< No, c'entra qualcuna qui, questa è la tranquillità che trasmette una donna, lasciatelo dire da me, ragazzo. >>
Sorrido,non ribatto e gli do un pugno.
<< Bel destro, Landon! Continuiamo domani.>>
*********
La mattina arriva in fretta. Ultimamente riesco a dormire sereno. Forse davvero da quando non c'è più mio padre in casa si respira aria tranquilla o forse... è Katie che porta positività nella mia vita. Mi alzo con il suo pensiero nella mia mente e faccio di tutto per sbrigarmi e arrivare in ospedale, sperando di trovarla lì. Cammino così velocemente che sembra quasi di volare. Più mi avvicino all'ospedale più cresce la premura di arrivare.
Entro in ospedale e mi indirizzo direttamente verso la stanza di Leo, ma rimango deluso: né il piccolo, né Katie sono presenti. C'è solo il signor Antonio con il giubbotto che sta per andare via.
<< Salve! >> Lo saluto amichevolmente. << Sa dirmi se è venuta Katie oggi? >> Non riesco ad approcciarmi con le persone e chiedo diretto di lei. Poi mi rendo conto di essere stato troppo distaccato, così mi correggo. << Leo...? Come sta? Tutto bene? >>
<< Landon, ciao! Entra pure, io stavo giusto per andare via. Ehm... Katie è con Leo. Oggi... Aveva una seduta di chemio. >> Lo vedo rattristire. Deve essere davvero brutto per un parente assistere a queste cose, soprattutto quando si tratta di bambini o comunque di persone molto care.
<< Oh... Ok, li aspetterò qui. >>
Il signor Antonio si limita a salutarmi, ma quando sta per andare via si ferma davanti alla porta. << Landon... >>
Alzo la testa verso di lui, attendendo. << Katie è una magnifica ragazza... non farla soffrire. >> Va via, senza darmi il tempo di contrabbattere.
Deglutisco, mi ha spiazzato: non ho mai visto nessuno proteggersi così. Quì dentro è come un circuito: Katie protegge Leo che a sua volta è protetta dal nonno. Come fa a pensare che potrei farle del male? So chi è Katie, sto imparando a conoscerla, è molto sensibile e altruista. Oddio, più penso a lei e più mi manca, non vedo l'ora di incontrarla.
Osservo le pareti della stanza del bambino, ci sono foto appese di ogni genere: lui con un cane, con il nonno, da piccolo, e... con Katie. Ne ha un botto in ospedale con lei... è sempre stata così magra, bianca candida e sorridente.
Dopo un'ora che aspetto finalmente la vedo arrivare. E' un po' triste, lo noto subito, ma non appena mi vede mi fa un sorriso inaspettato.
<< Che ci fai qui? >> Chiede sorpresa.
<< Volevo assicurarmi che andasse tutto bene a Leo... Era molto che non passavo a trovarlo. >> Ondeggio sui miei piedi, non riesco mai a mentire! Mi guarda curiosa, chinando la testa di lato e aspettando la verità.
<< Ok, sono venuto per... vedere te. >> Katie arrossisce un po', rimane in silenzio. E' imbarazzata? Timida? Non pronuncia neanche una sillaba e mi faccio ancora una volta avanti, alleviando la tensione. << Volevo chiederti se vuoi venire al parco con me e Flam questo pomeriggio... avevo pensato di far venire anche Leo, ma a quanto pare non è possibile... >>
<< Hai fatto pace con tua sorella? >> Finalmente si è sbloccata. << Sono contenta! >> Sorride e poi continua riprendendo il discorso. << Ma... io non posso pomeriggio, ho promesso a Leo che sarei stata con lui al suo risveglio.>>
<< Oh, ok... allora sarà per un'altra volta. Hai bisogno di me, quì? Il signor Antonio è andato via, starai da sola? >>
<< No, tornerà stasera, ma non preoccuparti... me la caverò. >>
Non mi sembra il caso di restare ancora un altro po', Katie sembra essere turbata, forse anche infastidita della mia presenza. Sicuramente vorrà stare da sola. Dopo averla salutata vado via, ma il pensiero di lei mi accompagna per tutta la giornata.
Nel pomeriggio sono libero, essendomi allenato di mattina non devo recarmi in palestra, così trascorro tutto il tempo a casa a oziare, frenando il desiderio di tornare da lei.
<< Uffa, mi sto annoiando! >> Esclama Flam, passando in pantofole nella mia stanza. << Andiamo al parco con Katie, Landon? Fuori c'è il sole! >>
<< No, non possiamo, Katie non può venire. Ha un impegno... in ospedale. Sai... Lei aiuta i bambini che sono più sfortunati di noi, li fa giocare, divertire... Lei è speciale! >> Sono proprio ridotto male... Adesso parlo di lei anche con Flam.
<< Wow, davvero? Voglio andarci! Landon per favore portami lì, voglio giocare anche io con quei bambini, con Katie! >> Saltella, quasi impazzita.
<< Cosa? No, flam, lì tu non ci vai... >> Ho ancora pregiudizi sugli ospedali: mia sorella, essendo piccola, potrebbe essere infetta da qualche infiammazione causata dall'ambiente... No no, non se ne parla!
<< E dai, tu ci vai spesso! Perché io non posso? Hai detto che ci sono tanti bambini, voglio vedere Katie, per favore... >>
"Vedere Katie"... abbiamo un obiettivo in comune, Flam.
<< Hai finito i compiti? >>
<< Domani è sabato, niente scuola. >> Risposta secca. Fregato!
<< Ok, andiamo. >> Mi alzo immediatamente dal letto, scattando in piedi con un solo saltello. Mi infilo le scarpe e ci incamminiamo subito verso l'ospedale.
<< Ricordo ancora la tua stanza, Landon! >>
<< Flam, vieni qua!! >> La rimprovero sussurrando mentre lei corre gioisa.
<< E' questa! >> Bisbiglia, indicandola. La porta è aperta e vedo Katie seduta su una sedia, accanto al letto a leggere. Nel sentire queste voci alza la testa e guarda Flam.
Busso, educatamente. << Possiamo? >>
Lei si alza e ci accoglie con un "ciao" così dolce e sorpreso che mi spinge a sorridere col cuore. E' contenta di vederci ed io lo sono ancora di più anche se sono solo passate poche ore dall'ultimo nostro incontro.
<< Ciao Katie! >> Flam la saluta dolcemente.
<< Ciao piccolina, ma che ci fai tu qui? >> Si abbassa e le dà un bacio in guancia.
<< Landon mi ha raccontato quanto sia bello stare qui con gli altri bambini e con te, a giocare!>> Katie mi guarda incuriosita.
<< Hai detto davvero questo a tua sorella? Cioè TU hai parlato così bene di questra struttura? >> Domanda, contenta.
<< Beh... sì... >> Come fare a dirle che è lei che rende tutto bello, persino un ospedale? Come fare a dirle che la sua generosità ha conquistato anche me?
<< Mi sorprendi, Landon Atwood! >> Risponde, con uno sguardo così... intenso che per un secondo mi scordo persino di respirare.
Flam si avvicina al letto, accanto a Leo e noi tutti ci giriamo ad osservare: dorme.
<< Cosa ha questo bambino? >> Chiede mia sorella, ingenuamente.
Io non riesco a rispondere, ma ci pensa Katie. << Lui ha avuto una brutta febbre e adesso, dopo avergli fatto alcune cure, sta dormendo. >> Le risponde, accarezzandole i capelli.
Mi siedo sul davanzale della finestra, accanto al termosifone ed iniziamo a parlare del più e del meno fin quando il piccolo Leo non apre gli occhi.
<< Katie... >> Lei si precipita verso di lui e gli prende la mano.
<< Sono qui, piccolo, eccomi. >> Gli dà un bacio sulla fronte e gli accarezza il viso.
Katie... quanto è grande il tuo cuore? Come riesci a donare tutto questo amore al mondo?
<< Ciao! Io sono Flam! >> Esclama l'angioletto avvicinandosi nuovamente. Il piccolo Leo non ha neanche la forza di salutarla, ma le sorride.
Rimaniamo tutti lì, attorno al letto, inizialmente più cauti cercando di non traumatizzare il risveglio del bambino, ma successivamente, quando Leo sembra aver riacquisito un po' le forze iniziamo a cantare, ridere, schiamazzare. Ci divertiamo un sacco a raccontare barzellette, brutte figure fatte durante la nostra vita.
<< Ma cos'è questo chiasso quì dentro?! >> La dottoressa ci rimprovera aprendo la porta per far entrare il signor Antonio. Ci azzittiamo all'istante, ridendo sotto i baffi.
<< Ci scusi... >> Dice Katie, intimidita. La dottoressa ci guarda ad uno ad uno, è come se avesse capito la felicità che traspare nei nostri occhi, in quelli di Katie, di Leo e... anche nei miei. Si rilassa, consentendoci di rimanere ancora un po'. Anche il signor Antonio è felice di questa atmosfera e si unisce a noi raccontando un po' della sua vita assolutamente movimentata.
Io non faccio altro che guardare Katie e lei mi ricambia con degli sguardi sorprendenti...
Osservo me stesso allo specchio della camera: sono in un ospedale, con una ragazza, con un bambino malato, con mia sorella a cui ho permesso di acccedere in questra struttura che prima tanto odiavo, non mi riconosco più...
Landon... questa ragazza ti ha rapito il cuore.
Guardando l'orario è arrivato il momento di andare. Katie cede il suo posto al signor Antonio e ne approfitto per dare un passaggio con la macchina. Sta praticamente a due passi dalla mia palestra e a due passi da casa di Eddie. Arrivati sotto casa sua spengo il motore della macchina, mi volto verso i sedili posteriori e noto Flam nel mondo dei sogni. Katie si gira a sua volta e sorride. << E' così bella tua sorella... Troppo dolce. >>
<< Vorrei chiederti di uscire con me... un appuntamento vero, io e te. >> Esterno precipitosamente i miei pensieri. Non resistevo più, voglio costruire qualcosa di più con questa ragazza, lei... riesce a tirar fuori il meglio di me e finora c'era riuscita solo Flam.
La vedo esitare, non sa cosa rispondere e rimane spiazzata. Riconosco il fatto di averla ferita molte volte, ma è stato prima... quando per me non rappresentava altro che una semplice ragazzina. Adesso è altro, adesso è Katie, la ragazza a cui ho raccontato la mia vita, la ragazza che mi prende come nessun' altro.
<< Dammi una possibilità, Katie, non ti deluderò. >> La supplico, prendendole una mano.
<< Ok...>> Risponde. Sembra titubante, qualcosa la frena, ma ha accettato e mi ha reso felice.
<< Grazie, non te ne pentirai. >>
Flam si sveglia e la sento sbadigliare. Guarda intorno a sé cercando di capire dove ci troviamo. Mi viene da ridere... è così buffa, ma così carina.
<< Landon... guarda! C'è papà! >> Esclama improvvisamente.
Mi volto e vedo mio padre con una donna... Guardo attentamente e... Li vedo salutarsi con un bacio. Ma che cazzo...
E' la mamma di Eddie!!
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Piccolo colpo di scena: Il papà di Landon con la mamma di Eddie! E adesso cosa accadrà? Landon perderà le staffe...?
Lo scoprirete ;)
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