Capitolo 24
ATTENZIONE! QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE NON ADATTE AI MINORI!
A CHI DÀ FASTIDIO NON LEGGERE!
Mi svegliai e sbattei le palpebre.
Mi guardai intorno e mi resi conto di essere in salotto, sul divano, con una coperta addosso.
Fabio era seduto sulla poltrona, la testa reclinata sul petto e sonnecchiava.
Mi alzai dal divano e mi avvicinai a lui. Gli spostai i ricci dalla fronte e lo osservai: le labbra erano socchiuse e decisamente invitanti.
Sapevo che avevamo preso una decisione insieme; entrambi eravamo consapevoli di quello che provavamo ma il matrimonio dei nostri genitori era un motivo abbastanza valido per non indagare oltre sulla nostra situazione o sui nostri sentimenti, eppure...
...mi chiedevo perché ero costretta a tormentarmi, a vivere una vita infelice.
Ogni volta che qualcosa di bello arrivava, qualcos'altro mi faceva capire quanto era in realtà crudele il mondo.
E come il destino aveva deciso di accanirsi su di me.
Sapevo che non ero l'unica a soffrire. Lo vedo in Fabio: lui cercava di starmi lontano più che poteva, ma non poteva allontanarsi troppo perché io mi sarei fatta del male, ero instabile.
Lo stavo legando a me e lo facevo soffrire e sapevo che non lo meritava.
Avevo bisogno di lui, ma non potevo asfissiarlo e impedirgli di essere felice per il mio egoismo.
Deglutii e gli lascia un bacio delicato sulle labbra. Mi staccai subito per non svegliarlo e mi diressi in cucina.
Aprii il frigo alla ricerca di qualcosa da mangiare, ora avevo decisamente fame.
Mi abbassai per vedere che cosa c'era e mi sentii afferrare per i fianchi. Mi ritrovai in piedi subito dopo, bloccata contro un petto caldo e robusto.
- Non puoi baciarmi e andartene come se niente fosse - mi sussurrò Fabio all'orecchio.
- Scusa...so che non devo farlo ma mi sono fatta guidare dall'istinto - dissi - Non lo farò più -
Lui mi lasciò un bacio dietro l'orecchio facendomi rabbrividire.
- Anche io ho voglia di seguire il mio istinto per una volta - mi disse.
Mi voltai tra le sue braccia e lo guardai negli occhi: erano appannati e la pupilla troppo grande.
- Hai bevuto? - chiesi scioccata.
- Dovevo fare qualcosa per non ammazzare il tuo ex - disse soffiando sulle mie labbra - Ma sono abbastanza lucido da decidere quello che voglio -
Sussultai quando mi mise le mani dietro al sedere e mi spinse contro i suoi fianchi per farmi salire in braccio. Gli allacciai le gambe alla vita e le braccia intorno al collo.
Si fiondò sulle mie labbra, avido e spinse subito la lingua nella mia bocca.
Presi a giocare con la sua lingua facendole intrecciare, cominciammo a farle rincorrerle.
- Cazzo se me ne pentirò! - esclamò Fabio - Ma non frega un emerito cazzo! -
Mi strinse il sedere e mi sbattè contro il frigo. Cominciò a baciarmi il collo e prese a succhiare poco vicino alla clavicola.
Gemetti mentre sentivo il mio corpo andare a fuoco e il mio cuore esplodere nel petto.
Sussultai quando Fabio si staccò dalla mia pelle con uno schiocco e sentii un rigonfiamento tra le gambe.
Era eccitato!
Riprese a baciarmi in bocca infilando subito la lingua senza darmi la possibilità di rendermi conto di quello che stava facendo.
Grugnì frustrato e mi riavvicinò al suo corpo, poi prese a camminare e andò al piano di sopra, aprì la porta della sua camere con un calcio e mi misi delicatamente sul letto. Tornò verso la porta e la chiuse a chiave.
Si avvicinò al letto e si stese sopra di me.
- Fermami se non vuoi, ma sappi che io non mi tirerò indietro - mi avviso.
Ero nervosa per quello che stava succedendo, ma come aveva detto Fabio, non importava nemmeno a me.
Gli mise le mani dietro al collo e lo riavvicinai alle mie labbra, riprendendo il nostro bacio da dove l'avevamo interrotto.
Il fuoco divampava nel basso ventre e non ce la feci più: sfilai la maglia da dosso Fabio e lui me lo lasciò fare. L'attimo dopo tolse la maglietta anche a me, lasciandomi in reggiseno.
Cominciò a baciarmi la pancia e prese a salire fino al seno, mi baciò attraverso il reggiseno e sentii i capezzoli indurirsi.
Fabio sorrise, mi mise una mano dietro la collo e mi sollevò, con l'altra mano arrivò alla mia schiena e mi sganciò il reggiseno con un solo scatto.
Mi diede l'ennesimo bacio sulle labbra e poi cominciò a torturami il seno: baciò, leccò e morse.
Mi si spezzò il fiato in gola e mi sentii bagnata.
Fabio mi guardò negli occhi e vidi il suo desiderio ardente risplendere nelle sue pupille.
Imprecai e mi morsi il labbro.
Lui mi guardò, risalì sul mio corpo e afferrò il labbro che mi stavo torturando tra i suoi denti e prese a succhiare.
- Fabio... - sussurrai.
Lui sorrise di nuovo, poi mentre continuava a baciarmi mi sfilò i pantaloni e subito dopo le mutandine.
Rimasi completamente nuda davanti a lui.
Mi guardò, come se mi stesse chiedendo il permesso e annuii.
Ero completamente tra le sue mani e non riuscivo a ragionare o a fare qualunque altra cosa.
Senza rendermene conto mi ritrovai le sue dita sulla mia intimità e sgranai gli occhi per il piacere che mi stava provocando. Infilò un dito alla volta e gemetti di nuovo.
- Vieni per me - mi sussurrò sensuale tornando su e mordendomi il lobo dell'orecchio.
E cavolo, ero già bella che pronta e dopo un altro paio di carezze il mio corpo si irrigidí e raggiunsi l'orgasmo.
Fabio si mise in ginocchio tra le mie gambe, si tolse i pantaloni e i boxer in un attimo, mi allargò le gambe e si stese sopra di me.
- Te lo chiederò un ultima volta, vuoi fermarmi? - mi chiese.
Strinsi le gambe sulle sue natiche.
- Smettila di chiederlo! - esclamai esasperata.
Lo presi per i capelli e lo avvicinai alla mia bocca, lo baciai, questa volta con decisamente più desiderio e forza di quanto avesse fatto lui in precedenza.
Fu un attimo, mentre continuava a baciarmi, mi penetrò con un colpo solo facendomi gridare nella sua bocca.
Cominciò a muoversi ritmicamente e io inarcai la schiena per facilitargli il lavoro.
In poco tempo ci ritrovammo entrambi sudati e con il fiato corto.
Fabio aveva le guance rosse e le mie non dovevano essere da meno.
Poi il suo corpo si irrigidí, tremò, gridò e il mio nome e si accasciò su di me, sfinito.
L'attimo dopo venni anche io e le forze mi abbandonarono.
- È stato....wow... - sussurrai.
Lui ridacchiò e cercò di riprendere fiato.
Era ancora dentro di me.
Dopo un paio di minuti si sollevò, uscì dal mio corpo, prese le coperte e ci coprí entrambi.
Mi prese per i fianchi e mi adagiò sul suo corpo.
- Fabio? - chiesi
- No, non parlare, ti prego - mi disse strofinando il naso sul mio collo - Restiamo così e basta -
Sorrisi e poggiai la testa sul suo petto, ascoltando il battito del suo cuore che tornava il ritmo regolare.
Angolo me:
Ciao a tutti!
Allora, che ne pensate?
Questo è un po' un capitolo omaggio per farmi perdonare per non aver aggiornato prima, spero vi piaccia e poi era ora di rendere le cose un po'piccanti tra quei due.
Che succederà adesso?
Si pentiranno davvero di quello che hanno fatto o no?
Be' al prossimo capitolo! 😘
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