Capitolo 14
Mi svegliai e mi alzai dal letto di malavoglia.
Ricordavo bene quello che era successo: mio padre che chiamava, mia madre che ascoltava la conversione, io che mi facevo prendere da uno shock emotivo, Fabio che mi portava in camera sua e mi tranquillizza.
Mi ero addormentata poco dopo.
Mi guardai intorno e lanciai un'occhiata al borsone del mio fratellastro.
Mi avvicinai e gli diedi una sbirciatina.
Avevo lasciato la felpa che mi aveva regalato a casa, o meglio lui ce l'aveva lasciata visto che mi aveva preparato i bagagli, e io ne volevo un altra da indossare in quel momento.
La maglietta che portavo era troppo leggera e sentivo freddo
Trovai una felpa della squadra di basket della scuola e me la misi, poi scesi al piano di sotto, dove sentivo le voci di Jay e Fabio.
Avevo dato una sbirciatina all'orologio e avevo visto che era ora di pranzo.
Le loro voci venivano dalla cucina e andai da quella parte: Jay era seduto al tavolo e Fabio era di spalle, a trafficare con i fornelli
- Hey, sorella, ben svegliata! - esclamò Jay salutandomi con la mano
- Perché sorella? - chiesi perplessa
- Perché sei la sorella di mio fratello, quindi sei sorella pure a me - mi spiegò
Stavo per dirgli che non era tutto ma lo tenni per me, glielo avevo già detto e non sembrava importargli molto
- Ah ma allora il tuo è un vizio! - esclamò Fabio avvicinandosi.
Si piegò all'altezza del mio viso e mi lasciò un bacio sulla guancia
Questi gesti, da parte sua, mi mandavano in tilt e sentii il volto in fiamme
- Ch...che vizio? - chiesi balbettando per sviare l'attenzione dalla mia faccia viola
- Di rubarmi le magliette - disse tornando verso il piano cottura
Abbassai lo sguardo sulla sua felpa e scrollai le spalle.
Mi sedetti vicino a Jay e rimanemmo a guardare Fabio che preparava il pranzo
- Perché gli rubi le magliette? - mi chiese Jay, sussurrando
- Una me l'ha regalata lui, però l'ha lasciata a casa e io mi sono presa questa - spiegai sempre sussurrando
- Hai fatto bene - mi disse allungando il pugno verso di me - Batti il pugno sorella -
Mi scappò una risata ma feci come mi aveva detto
- Avete finito voi due? - chiese Fabio voltandosi verso di noi e poggiando le mani sul tavolo
- No ci piace sparlare di te - disse Jay facendomi scoppiare a ridere
Non ero riuscita più a trattenermi. Quel ragazzo era un giullare vero e proprio!
Chissà come faceva ad essere il migliore amico di Fabio, poi era un bel mistero. Avevano due caratteri completamente diversi!
Il mio fratellastro fece per ribattere ma gli squillò il telefono e rispose
- Ma' - disse
Era Julia
- Si - rispose - No, stasera al massimo -
...
- È sempre qui - disse lanciandomi un'occhiata - Sei sola?...ok allora -
Mi passò il cellulare
- È mamma, vuole parlare con te -
Allungai la mano, presi il telefono e mi alzai, andando in salotto.
Quando parlavo con Julia volevo la privacy e mi dava fastidio che Fabio sentisse le conversazioni che facevo con sua madre
- Julia -
- Tesoro mio, finalmente riesco a parlarti! - esclamò - Ho provato a chiamarti sul cellulare ma mi dice che è spento o irraggiungibile -
Alzai gli occhi al cielo.
Mi sarebbe piaciuto sapere dov'era il mio telefono in realtà
- Ti avrei risposto se solo tuo figlio non me lo avesse sequestrato - spiegai - Ha sequestrato anche me in effetti - ragionai a voce alta
Julia si mise a ridere dall'altro lato del telefono
- Mio figlio, raramente, si affeziona alle persone. Hai fatto breccia nel suo cuore più di quanto pensi - mi disse con voce allegra
A quelle parole sentii uno strano calore al petto, strano ma dannatamente piacevole.
Non mi capitava da tempo una sensazione così, o forse, ad essere sincera, non l'avevo mai provata così intensamente.
Se poi Julia diceva in quel modo era anche meglio. Non era stata solo una mia sensazione allora: il fatto che Fabio, no...era strano...si stava legando solo perché facevamo parte della stessa famiglia o forse no?
In effetti, non mi era mai sembrato che si comportasse così con gli altri e poi, se era sua madre a dirmelo, allora era vero
- Si, comincio a farmene un'idea - dissi sedendomi sul divano
- Come stai piuttosto? Non è che Fabio ti ha fatto qualche pressione? - chiese preoccupata
- No affatto - risposi subito - Anzi mi tratta con i guanti, quasi come se fossi di cristallo -
- E Jay? Quel disgraziato si sta comportando bene? - chiese inviperita
Allora conosceva anche lui e da come ne parlava anche bene
Mi schiarii la voce
- Bene, anche lui, mi fa ridere - ammisi giocando con la manica della felpa
- L'avevo immaginato - disse - Lui e Fabio si conoscono da bambini, sono cresciuti insieme. Praticamente è come se fosse un altro figlio per me -
- Si, ho notato che c'è parecchia affinità tra quei due - ammisi divertita
Sospirai. Avevo sentito la mancanza di Julia.
Con il tempo, senza rendermene conto, mi ero avvicinata a lei e le avevo aperto il mio cuore. Mi ero affezionata e avevo cominciato a vederla come...si...una mamma, ecco.
E ne avevo bisogno.
In quei due giorni che Fabio mi aveva portato via avevo sentito la sua mancanza
- Per caso, Fabio, ti ha detto quando ha intenzione di riportarmi a casa? - chiese dubbiosa
- Dice stasera - mi rispose lei - Ma non si sa mai che cosa gli frulla per la testa -
Volevo chiedergli se mia madre era ancora lì ma una parte di me si rifiutava di fare quella fatidica domanda.
Avevo paura di avere un altro attacco dei miei
Fu proprio Fabio ad affacciarsi sulla porta del salotto a guardarmi
- Il mio sequestratore è qui - annunciai a Julia
Lui mi lanciò un'occhiataccia
- Sono in pericolo me lo sento, chiama la polizia Julia! - esclamai
Fabio mi strappò il telefono di mano
- Tranquilla mamma ti riporterò la tua adorata figliola sana e salva - disse poi riattaccando il telefono
- Sei crudele - borbottai incrociando le braccia al petto
- Se fossi stato crudele ti avrei legata ad una sedia e chiusa in una stanza - mi minacciò
Spalancai la bocca scioccata
- Non lo faresti sul serio? - chiesi un po' dubbiosa e forse spaventata
- Non tentarmi Lia non tentarmi -
Ridacchiai e lui si avvicinò pericolosamente.
Deglutii e indietreggiai sul divano.
Fabio mi afferrò le gambe e mi tirò verso di sé
- No, no, lasciami! - urlai provando ad opporre resistenza ma senza ottenere risultato
Mi caricò sulla sua spalla a sacco di patate e mi portò in cucina, mentre tempestavo la sua schiena di pugni
- Ora la nostra piccola prigioniera mangia qualcosa e poi la lego al letto così non scappa - esclamò Fabio tutto allegro
- Tu si che hai idea perverse, fratello - disse Jay ridendo
- Piantala scemo! Non è quello che intendevo! - gli rispose l'amico scorbutico
- Mettimi giù! - esclamai scalciando
Fabio mi diede una sculacciata e io gridai indignata
- Se prometti di fare la brava ti metto giù - disse
- Va al diavolo, coglione - risposi ma dopo un attimo scoppiai a ridere e lui mi diede un altra sculacciata
- Bambina cattiva - borbottò
Jay si unì alla mie risate.
Dovevo ammetterlo: mi piaceva stare con quei due!
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