1.


Quell'ossessione nei confronti della donna non era sparita; Mei Mei era morta quindi non poteva più parlare e scogliere i suoi dubbi.
Chi era Rin ?
Che ruolo aveva in realtà ?
Lei era sparita nel nulla, lo aveva lasciato da solo in un vicolo vicino a quel bar, era andata via e lo aveva abbandonato. 
Era dovuto strisciare con forza verso la sua auto, mettere in moto e andare nell'unico posto in cui era "ben accolto": da suo cugino.

《Smettila di lamentarti. È solo una piccola ferita.》
Naoya stava continuando a medicare il suo braccio.
Toji si sentiva quel punto bruciare e rimghiava solo insulti.

《Hai finito di fare l'animale chiuso in gabbia ?》
Sibiló il biondo, finendo di rattoppare l'ultimo pezzo di medicazione e si allontanò,  mettendosi seduto di fronte al corvino.

《Mi ha fregato.》
Sibiló Toji; il suo braccio era appoggiato sul tavolo e le mani che andarono a stringere forte la bottiglia di vetro di birra al centro.
Naoya ne aveva stappate due, una per sé e una per l'altro.

《È sparita nel nulla ?》

Toji a quel punto fece uno sbuffo,  portò le labbra alla bottiglia e buttó tutto giù in un sorso, poi sbatté la bottiglia vuota sul tavolo e si alzò dalla sedia.
《Vado a riposare.》
Sibiló,  girando i tacchi e uscendo dalla stanza.

Cosa aveva in mente Rin ?

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Un paio di tacchi lucidi picchiettavano sul pavimento di vetro lucido.
Una ragazza, lunghi capelli scuri e arricciati, folte ciglia che guardavano dritto e coprivano appena i suoi occhi. Ma il colore particolare di questi, grigio, si poteva ben vedere a lunghe distanze.
Era vestita di un lungo abito da sera, lo scollo profondo sulla schiena la metteva in risalto fino a sopra il sedere. Scendeva liscio e luccicante.

《Padre.》
Rin si chinò appena, quando arrivò davanti all'uomo.
Seduto sulla poltrona, la guardava con la mascella contratta e lo sguardo rigido.
Gli occhi erano dello stesso colore di quelli di sua figlia.

《Tua cugina Mei Mei non è stata capace di uccidere Toji Fushiguro.
Tu perché lo hai lasciato andare ?》
Sussurrò, le mani erano appoggiate  sui braccioli della poltrona.

Lei alzò lo sguardo verso suo padre e strinse le labbra in una linea rigida.
《Mi è scappato.》
Sussurrò in risposta.

《Non dovrà più succedere.》

Lei si chinò un'altra volta e si girò camminando verso l'ascensore.
Al piano inferiore, c'era una grande festa che aveva dato suo padre quella sera.
Tutte le persone più importanti erano state invitate e lei di certo non avrebbe mai potuto mancare.

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