7
《Da chi dobbiamo proteggerci ?》
Era da un'ora che Rin stava chiedendo all'uomo ma senza ottenere risposta e più la cosa lo irritava, perché l'altro preferiva starsene zitto mentre guidava con gli occhi concentrati sulla strada e la mascella contratta.
《Toji.》
La voce di lei, sembrò riportarlo alla realtà. Lui sbatté gli occhi un paio di volte e sembrò rilassarsi subito, la mascella si sciolse così come le dita strette intorno al volante, siccome erano strette in modo così prepotente che le sue dita si erano sbiancate a quella presa.
《Ci hanno scoperto. 》
《Chi Toji ?》
Chiese ancora la corvina, girandosi completamente verso di lui e sbattendo gli occhi.
《I poliziotti incaricati da mio padre ?》
Continuó ancora, con un sorriso steso sulle labbra.
Pieno di vittoria, sentiva già la libertà dietro l'angolo.
《No. Peggio. Sono dei tizi a cui devo dei soldi.》
Sussurrò l'altro, spingendo al massimo sull'acceleratore, lei dovette premersi con la schiena contro il sedile.
Uno sguardo di traverso non glielo tolse nessuno al corvino.
《Chi sono questi tizi ? 》
Sussurrò, afferrando la cintura tra le dita sottili e infilandola quindi nella clip, non voleva finire male con la faccia contro il vetro.
Toji fece scattare gli occhi in direzione dello specchietto retrovisore e fece uno scatto con le mani, ancora strette al volante, lei dovette reggersi con tutto il corpo mentre una forza invisibile la spinse con la spalla contro la portiera. Stava per rimproverare nuovamente l'altro per la mancata risposta quando finalmente la ottenne.
《Non è gente con la quale ti piacerebbe avere a che fare, piccola.》
ed ecco l'ennesimo brivido che le percorse la schiena, a quella voce bassa e sensuale.
Dannato Toji Fushiguro.
Dannato sexy Toji Fushiguro.
————————————————
Giunsero in un altro posto, questo era diverso dal primo; un piccolo appartamento, proprio ai confini della città, sembrava uno di quei posti che venivano frequentati da spacciatori e malviventi.
Le vennero i brividi solo al pensiero e per come si era conciata l'avrebbero potuta scambiare benissimo per una di quelli.
I vestiti ancora sporchi e rovinati dal fango, i capelli che erano perfettamente lisci si erano gonfiati per la pioggia e sicuramente aveva tutto il trucco sciolto, non aveva il coraggio di specchiarsi. Quel monolocale,aveva un bagno con doccia e lavandino, un paio di letti, un cucinino e una tavola quadrata. Tutto per due persone.
Erano passate le tre.
Il suo stomaco si era chiuso.
Si era gettata sul bordo del letto, mentre Toji si era seduto sul tavolino stava controllando delle corte che avevano vari segni, mappe e numeri.
Sembrava molto concentrato a giudicare dallo sguardo assorto in quei numeri e linee storte.
《Ma se sono tua prigioniera non dovresti tipo ammanettarmi al letto e lasciarmi senza cibo e acqua per giorni?》
Chiese lei all'altro; seduta su quel letto si accorse che questo fosse più morbido di quanto si aspettava.
Tantoché si sdraió sul materasso a pancia in su e osservò il soffitto. All'interno della stanza e davanti a due letti vi era anche una TV ma non voleva accenderla, quei pochi giorni passati con Toji Fushiguro volevano mille volte di più di qualsiasi altra notizia che avrebbe potuto apprendere tramite un telegiornale.
In poche parole, aveva bisogno di una meritata spa e non vedeva l'ora che i tizi di suo padre la portassero via da quel troglodita.
《Ti sembro per caso un uomo delle caverne? Chi usa più delle manette e il digiuno per compesare il silenzio ?》
Rispose l'altro, girando I fogli e grattandosi la testa; c'era qualcosa che non riusciva a capire. Lo aveva notato dalla sua espressione.
《Mhh no ?》
Rispose incerta lei.
Era ovvio che avrebbe voluto rispondere:"sì, sembri un uomo delle caverne."
Difatti, l'uomo alzò un sopracciglio e fu inevitabile uno sguardo di traverso. Lei al contempo si alzò dal letto e si avvicinò al tavolino, allungando il collo per osservare le carte.
《Cosa stai cercando ?》
《Oh, se non sei brava nei calcoli lascia fare agli altri.》
Sbuffó in risposta l'uomo, tirando tra le dita la carta.
Lei assottiglió gli occhi; nemmeno sotto situazioni stressanti come quella Toji era capace di abbandonare il suo cazzo di carattere; la sua dannata prepotenza e la sua fotutto strafottenza lo avrebbero portato alla rovina.
《Lascia fare a me.》
Ma per fortuna che c'era lei a essere molto più prepotente. Difatti, prese i lati della cartina e gliela strappó tra le mani; Toji aprì la bocca ma subito la chiuse quando la vide prendere un foglio bianco e una penna per poi fare una serie di calcoli, senza aver bisogno di una calcolatrice.
《È una combinazione, ci sono anche delle coordinate. È qui vicino.》
Alzò il foglio, gli mostrò tutti quei calcoli con i risultati cerchiati.
《Com'è hai...》
《Non ti insegnano solo a essere carina e graziosa alla scuola di portamento.》
Lei sorrise appena, guardando l'uomo; sembrò un attimo sconcertato, allungò una mano verso il foglio e lo prese tra le dita, nel farlo fece sfiorare queste con quelle della ragazza.
Rin trattenne il fiato:《To-》
Ma non disse nulla; entrambi si girarono di scatto, come una molla, verso la porta di ingresso; c'era casino al di fuori. Un rumore troppo forte per essere paragonato a una persona di passaggio.
Infatti, sentí un'esplosione. Seguita da tante altre: stavano sparando contro la porta.
A quel punto, Toji si alzò velocemente e si gettò su di lei con tutto il corpo: caddero a terra.
Toji l'aveva stretta tra le braccia ed era corso direttamente nel bagno, nascondendosi subito in una fessura tra la porta e il muro.
Sentiva sia il suo respiro dietro l'orecchio, che i passi di quegli uomini, pesanti, che avevano fatto irruzione. Sentiva il petto di Toji abbassarsi e alzarsi contro la sua schiena e la sua grossa mano invece era premuta contro la sua bocca.
Respiravano lentamente, come se quegli uomini si fossero accorti da un momento all'altro della loro presenza.
《Qui non c'è nessuno, andiamo via.》
《Ci sono delle carte qui sopra. Sicuramente qualcuno è passato.》
《Magari saranno andati a mangiare.》
《Bene. Allora prendi quelle cose, e andiamo via.》
Erano due voci. Differenti; una era più profonda, l'altra invece era più sottile.
《Idiota, muoviti. 》
《Suguru dammi il tempo di farlo.》
Lei sgranó gli occhi. Li conosceva. Geto e Gojo lavoravano per suo padre.
Quindi lei si agitó leggermente ma la presa di Toji fu abbastanza da metterla a tacere. La sua mano libera infatti si strinse intorno ai suoi fianchi e la tenne stretta di più contro il suo petto sodo.
Lasciò la presa solo quando fu abbastanza sicuro che, una volta che le voci fossero sparite e il rumore della carta non si sentisse più, se n'erano andati via.
《Loro stavano cercando me.》
Affermò prontamente la ragazza, uscendo allo scoperto.
《Ne sei proprio sicura?》
Chiese Toji, uscendo anche lui dal bagno.
《Sí. Erano Gojo Satoru e Geto Suguru. Lavorano entrambi per mio padre.》
Sussurrò, vedendo Toji avvicinarsi al tavolo e passare le grosse mani sulla superficie ormai vuota dello stesso.
《Allora perché avrebbero preso le mie cose ?》
Strinse le dita in un pugno e alzò lo sguardo verso di lei.
Lei alzò invece le spalle:《che ne so io. Magari stavano cercando qualcosa lì sopra ?》
《Erano delle cose personali, che non c'entrano nulla con te.》
Quindi stava davvero dicendo che Gojo e Geto non fossero andati li per salvarla.
Corrugó lo sguardo e lo guardò:《a cosa portavano quelle coordinate Toji ?》
————————————————
Toji, stranamente, fu molto collaborativo; le aveva spiegato tutto, ovviamente solamente nei limiti in cui lo avrebbe fatto Toji Fushiguro. Non si aspettava tanto Rin ma giusto il necessario come proprio il corvino le aveva detto.
《Mi hanno ingaggiato in modo anonimo, promettendomi una grandissima somma di denaro per saldare i miei debiti.》
《In modo anonimo come ?》
Lei assottiglió lo sguardo, appoggiando le mani sui fianchi, lo stava osservando con diligenza mentre lo vedeva che infilava una mano nella tasca e prendeva una lettera. La busta era sigillata ma poteva ben vedere dagli angoli smussati che fosse stata aperta.
《È un invito: sequestrare le persone più illustri del Giappone per ottenere in cambio una ricompensa.》
Si girò la busta tra le grosse dita e fece un sospiro; il petto ampio si alzò lentamente e poi si abbassò con la stessa lentezza.
《Sembra più un gioco complottato da persone sadiche e frustate.》
Fece lei, sedendosi sul bordo del letto e si passò le mani nei capelli, cercando di appiattirli come meglio poteva.
Fortunatamente riusciva a mantenere la calma anche in situazioni come quelle.
《Chi sono le altre persone?》
《Sono altri due tizi più potenti del Giappone.》
《E perché io e non mio padre ?》
《Semplice.》 Toji alzò le braccia.《tuo padre è troppo vecchio e nessuno potrebbe mai fare male a un vecchio. Per questo sei entrata in gioco tu, quella che avrà il patrimonio. Quindi lui sarà costretto a cederlo a me.》
《Però non sei solo, a quanto pare.》 Sospirò lei, appoggiando i gomiti sul letto e stando a pancia su.《Siamo nella merda.》
《No. C'è sempre qualcos'altro che possiamo fare.》
《Cioè cosa ?》
Alzò un sopracciglio.
Il sorriso sadico che si espanse sul viso di Toji non le piacque affatto.
《Eliminare la concorrenza.》
A quanto pareva non aveva colto la gravità della situazione il corvino voleva addirittura uccidere delle persone pur di pagare tutti i suoi debiti. La cosa le faceva accapponare la pelle, ma non le rimaneva che accettare il compromesso.
Spazio autrice
Buonasera ! Si dovevo iniziare a pubblicare da settimana prossima o so ma ho così tanti capitoli che voglio smaltirli un po'
Volevo anche cogliere l'occasione per avvisarvi che comunque il libro non supererà i 20 capitoli, infatti ho intenzione di finirlo a 15 massimo 16 - non so xi penserò su
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top