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TW: R18
Il bacio che Toji le diede le fece percepire dei brividi lungo tutto il corpo, la lingua subito andò a cercare la sua quando si intrecció velocemente a quella della ragazza, le dita nodose di lui si aggrapparono invece ai suoi fianchi e quando lui iniziò a spingerla fino a farla indietreggiare non ebbe modo di liberarsi, anzi.
In quel bacio, qualsiasi senso venne offuscato da una forte sensazione che percepí inizialmente alla base della pancia e poi si irradió lungo tutto il corpo.
Il corvino ci sapeva fare, eccome se ci sapeva fare.
《Toji ...》
Sussurrò lei, affannata. Sentiva tutto il viso in fiamme ed era la prima volta che percepiva tutte quelle cose messe insieme, non sapeva dare un nome a quelle cose nuove, si limitava solamente a indietreggiare e non si accorse nemmeno che fossero arrivati dinanzi alla porta della loro stanza fino a quando non sentí la serratura della porta scattare.
《Shhh...》
La rimproverò lui, dopo essersi staccato dalle sue labbra per fiondare le sue sulla pelle del collo rimasta inesplorata.
Rin gettò la testa all'indietro; era così piacevole che automaticamente pose le braccia intorno al suo collo e ogni nervo si stese a quelle nuove attenzioni.
《Non siamo soli.》
Sussurrò per ammonire l'altro.
Toji sembrò non sentirla, quando la spinse lentamente verso il bordo del letto e la fece quindi sedere su di esso.
Lei lo stava guardando dal basso; il corpo del corvino era così proporzionato alla sua statura. Sembrava un dio greco, voleva tastare con le dita la sua pelle nuda e andare alla ricerca di ogni suo singolo muscolo ben formato.
《Non fare rumore, vedrai che non se ne accorgerà.》
Sussurrò a sua volta lui.
Afferrò i lembi della maglietta e se la tirò su dalla testa, sfilandosela.
Aveva visto Toji a petto nudo solo una volta, nella stanza a casa di Naoya, ma vederlo meglio da vicino era tutta un'altra storia; ogni singolo muscolo si contraeva ai suoi movimenti, le spalle bene allenate e i muscoli delle braccia che mettevano in evidenza quelle vene gonfie. La facevano impazzire ma da un lato la terrorizzavano anche.
《Toji io...》
Gli bastò uno sguardo per capire.
Gli occhi sottili del corvino si posarono sulla figura snella e piccola di Rin. Era contratta e rigida; le dita stese sulle cosce erano tese come delle corde di violino e i suoi occhi vibrarono sotto la luce fioca.
《È la prima volta vero ?》
Le labbra di Rin, strette in una linea rigida e contratta, non solo gli fecero capire che avesse ragione ma ne ebbe un ulteriore conferma quando annuì.
《Bene. Segui me.》
Sussurrò, afferrando le sue mani e prendendole, appoggidosele sul bacino:《slacciami il pantalone.》
Così lei fece, mentre Toji era impegnato invece a sfilare la sua felpa.
Si lasciò anche stendere sul letto, quando gli ebbe abbassato il pantalone e se lo fece fare anche lei.
Ormai erano entrambi con l'intimo; quasi nudi l'una all'occhio dell'altro. Non aveva nessun timore, solo un po' d'ansia da prestazione. Ma lo voleva, eccome se li voleva. Toji torreggiava su lei, facendole scaturire ulteriori brividi che la costrinsero ad aprire le gambe per garantire meglio a lui di posizionarsi in mezzo a esse.
《Ora sta zitta. 》
Sibiló a denti stretti, appoggiò una mano sulle sue labbra. In condizioni normali, a quell'ordine sicuramente lo avrebbe mandato a fanculo però in quel momento era così eccitante; vederlo su di sé, con quei capelli scuri che gli andavano a incorniciare il viso spigoloso e quella cicatrice così sexy che gli tagliava le labbra a metà.
L'altra mano invece la percepí in mezzo alle cosce, che andava a solleticare la sua intimità solo attraverso il tessuto sottile dell'intimo. La fece sospirare dal piacere e inarcare al contempo la schiena.
Fu questione di un attimo che sentí le sue dita entrarle dentro, la fecero ansimare ma c'era la sua mano che andava ad attutire qualsiasi suono: sentiva solo rumore di bagnato, delle dita che si scontravano con il suo interno che si stringeva adattandosi perfettamente alle lunghe falangi e dei suoi umori che scorrevano fuori dall'apertura.
Lei avrebbe voluto urlare, ansimare dal piacere e dovette solo limitarsi ad afferrare con le dita tremanti il suo braccio massiccio, a stringerlo fino ad affondare le unghie nella sua carne quando sentí quelle dita che si stavano muovendo così agili dentro e fuori.
Non sapeva spiegare la sensazione ma tutto quello le stava provocando un immenso piacere e la prova la stava dando proprio il fatto che si stesse inarcando con la schiena verso di lui.
Sentiva gli occhi lucidi e le lacrime di piacere bagnarle sia le guance che il naso.
I battiti erano accelerati ma voleva di più, non si accontentava solo di un paio di dita. Quindi spinse il bacino verso di lui e gli fece scaturire un sorriso: 《quanto sei impaziente.》le labbra poi si nascosero sul suo collo, iniziarono nuovamente a baciarlo fino a quando non sentí un lieve bruciore.
Scesero lentamente verso il suo seno. Bació prima uno e poi l'altro, le dita sempre che continuavano a muoversi dentro di lei. Stava soffrendo lentamente all'interno.
Difatti spalancò le gambe più che poté.
Le sue mutandine sciolarsono via, ci mise un po' Toji per ritornare sopra con la testa e sostituire le dita con qualcosa di effettivamente...più grande che non solo le fece sgranare gli occhi ma la fece anche gemere. Suono che venne attutito maggiormente dalla mano dell'uomo che si strinse più forte intorno alle sue labbra: spinse, spinse così tanto che lacrimò ancora di più.
Ormai le unghie si erano infilzate nella carne del suo braccio e non lo avrebbe lasciato nemmeno per nulla al mondo. Era un buon modo per sfogare tutto quel piacere. Siccome Toji le stava impedendo anche di gemere.
Doveva sempre avere il contro di tutto.
L'altra mano invece si artiglió tra i suoi capelli corvini e li strinsero fino a quando non ebbe il coraggio di muovere lei stessa il bacino.
La loro pelle che andava a contatto produsse sciocchi che si espansero per aria e ormai anche per Toji era stato inevitabile trattenere i gemiti.
Quando rallentò le spinte erano già sicuri che sarebbero arrivati al culmine del piacere da un momento a un altro, le pareti della donna si strinsero facendole soffocare un gemito contro la mano di lui e lui invece fu veloce a uscire per riverarsi direttamente fuori, sul suo corpo.
FINE:R18
《Sai...ti dona di più questo aspetto, bambolina.》
Ansimó; entrambi erano stremati, ansanti e sporchi.
《E a te dona questo aspetto.》
Si morse le labbra, gettando uno sguardo all'uomo ancora nudo.
《Per fortuna che eri immune al mio fascino.》
Sorrise, ovviamente da stronzo qual era.
《Vaffanculo idiota.》
Appoggiò la mano sul suo petto e lo spinse leggermente, poi finirono addormentati entrambi tra le calde coperte fino la mattina seguente.
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Il mattino seguente era stata disturbata da un raggio di sole che prepotentemente si era infilato dalla finestra ed era entrato in stanza. Quando aprì gli occhi, Toji dormiva ancora al suo fianco a petto nudo e i capelli ancora più abbassati a causa del sudore.
Sembrava una brava persona, solo quando dormiva.
Quasi un angioletto; a quel pensiero le venne da sorridere leggermente.
Le sembrava di stare in una bolla, dove tutti i problemi erano all'infuori però non pensava che ben presto le avrebbero fatto visita.
Scese dal letto, afferrando dei fazzoletti dal comodino e pulendosi la pelle nei punti in cui l'uomo aveva lasciato i suoi bei ricordi e prese la felpa, indossando quella per entrare nel bagno.
Kazuo stava dormendo, ancora ammanettato alla vasca da bagno.
《Hey.》
Disse lei, avvicinandosi a lui, per scuoterlo fino a svegliarlo. L'uomo mugoló prima di aprire gli occhi e sbatterli mettendo a fuoco chi avesse davanti.
《Devo farmi una doccia. Esci fuori.》
Riprese poi il discorso, con una mano tirò fuori dalla tasca della felpa delle chiavi e aprì le sue manette. Incitando l'uomo ad alzarsi e andare via. Fece un sospiro, gettando poi uno sguardo allo specchio sopra il lavandino e osservando il suo riflesso: a parte i capelli in disordine, Toji le aveva lasciato un altro bellissimo ricordo. Il suo collo infatti era macchiato di un grosso succhiotto violaceo che spiccava sulla pelle pallida.
《Maledetto.》
Toji alla fine aveva chiuso Kazuo in camera e aveva nascosto le chiavi in una tasca del pantalone, impedendo quindi all'uomo di liberarsi.
Era pomeriggio; erano usciti solo lei e lui.
Ovviamente dopo essersi assicurato di aver preso tutto il necessario ed averlo infilato all'interno del borsone nero: armi, munizioni, localizzatore e giubbotto antiproiettile. Non mancava niente, si doveva essere sicuri di ciò che si aveva.
Non capiva perché dovesse portarla dietro con lui se non aveva nemmeno la possibilità di intervenire per salvarlo.
La cosa le dava su i nervi e odiava quasi quando l'uomo le dava degli ordini. Non era una bambina, sapeva badare a sé stessa e se non fosse stato per lei, sicuramente Toji sarebbe morto durante lo scontro contro Suguru e Satoru.
Doveva ringraziarla non una ma due volte: perché gli aveva salvato il culo e perché lo accompagnava sempre dapprima senza fare nulla.
Aspettava solo in macchina e basta, con il fatto che Toji potesse comunque rischiare la pelle.
Non si sentiva tranquilla e non ne capiva il perché.
《So dov'è Mei Mei.》
La avvisò; erano arrivati all'auto e stavano per entrare.
《Il british Pub. Tadashi Yanai a quanto pare è un amante della birra inglese.》
Mise in moto, ma quando vide che lei non disse nulla gettò lo sguardo verso la sua direzione: Rin stava osservando fuori al finestrino le altre macchine in movimento.
Anche se in realtà l'unica macchina a muoversi era la loro, le altre erano solo parcheggiate.
《Mi hai capito ?》
《Mh ?》
Girò subito lo sguardo verso il corvino e annuì distrattamente.
《Sí, british pub.》
Rispose più che altro sovrappensiero.
Toji alzò un sopracciglio, ma lei non lo vide; era già ritornata a guardare fuori.
Lui non era affatto convinto di quella risposta. Vedeva che lei avesse qualcosa e non aveva ben capito cosa; lo avrebbe scoperto ma tutto ciò che era importante per lui era prima uccidere Mei Mei e recuperare Tadashi Yanai.
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