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Era sicura nella vita che non avrebbe mai voluto avere un uomo come Toji Fushiguro al suo fianco, se mai avesse avuto intenzione si sposarsi.
Quella mattina, infatti, il corvino ebbe la brillante idea di tirarsi giù dal letto e di scappare nel corridoio perché...
《Cazzo Naoya, devo pisciare!》
Sbatteva forte i pugni contro la porta del bagno.
E le sue urla arrivarono fino alla camera in cui c'era lei che stava dormendo.
Era proprio fastidioso come uomo e soprattutto come coinquilino; non aveva rispetto per niente e per nessuno però era sexy e questo non poteva negarlo.
《Dio.》
Rin quella mattina chiuse gli occhi, stringendoli tra loro per eliminare quell'immagine di sexy Toji che aveva visto la sera prima e affondó la faccia nel cuscino mentre il troglodita in questione stava litigando con suo cugino che, dal bagno, aveva ribadito più volte che c'era un unico bagno e che doveva aspettare siccome era una cosa di vita o di morte.
Lo poteva solo immaginare cosa il biondo stava intendendo.
Ma, nonostante gli sforzi che faceva, non riusciva a cancellare l'immagine della schiena di Toji troppo nuda dalla testa, quindi ci rinunciò e, con uno sbuffo, si alzò dal letto. Almeno avrebbe fatto qualcosa di produttivo come placare il casino che l'uomo in questione stava facendo ma, non appena mise il piede fuori dalla porta tutto quel casino si arrestò e non vide Toji nel corridoio.
Quindi percorse tutto lo stesso e si diresse verso la cucina.
《To-》
Si paralizzó sul posto, gli occhi sgranati; vide l'uomo, di spalle e con la finestra spalancata. I suoi pantaloni abbassati, mettevano in risalto le sue natiche sode e anch'esse ben allenate.
《non dirmi che stai facendo la pipì dalla finestra!》
Urlò la ragazza, girandosi, dando quindi le spalle a lui, e coprendosi il viso con entrambe le mani: era sicura che fosse arrissita di più.
Sentiva il cuore battere come un cavallo sbizzarrito. Dio, se quell'uomo era fuori di testa.
Sentí l'altro sistemarsi e il rumore della zip:《Non è mica illegale. Mi scappava.》
Disse con assoluta tranquillità, chiudendo la finestra. Rin sospirò pesantemente, sicura che le sarebbe venuto qualcosa a fine giornata, si andò a girare lentamente e vide Toji davanti a lei.
Vicino, fin troppo vicino al suo corpo.
《Cosa c'è, bimbetta ? Siamo troppo grezzi per te.》
Il sorriso da stronzo non mancava mai.
《Io...non..》
Prese un nel respiro.
Sentiva ancora il viso caldo, cercava di rallentare i battiti impazziti del cuore.
《Primo, allontanati.》
Gli puntò il dito sul petto e fece pressione, ma l'uomo non si smosse nemmeno di un millimetro.
Avrebbe voluto il realtà appoggiare su quel petto tutta la mano aperta; si morse l'interno della guancia, reprimendo con tutte le forze quel pensiero intrusivo, nonostante avesse alzato un sopracciglio.
《Secondo, puoi fare quello che vuoi ma non sembra il caso di svegliare gli altri per pisciare.》
Abbassò entrambe le sopracciglia e fece un sussulto quando l'uomo si avvicinò così tanto da azzerare quasi la distanza tra i loro corpi; Toji se n'era accorto, per quello non cancellava quel sorriso da stronzo sul suo viso. Dio, se lo odiava. Le faceva andare il sangue al cervello.
《Non sembra che ti sia dispiaciuto lo spettacolo.》
La voce di Toji aveva un tono carico di malizia, basso e sensuale che la fece quasi sciogliere. Quelle parole scivolavano con maestria dalle sue labbra quasi come se fosse abituato a conquistare le altre con il suo essere volgare e sfacciato.
In men che non si dica, la sua grossa mano fu sul viso di lei; il palmo morbido, le dita nodose e callose le andarono a tracciare il viso, più e più volte, accentuando di più il fatto che fosse arrossita e la cosa più bella era che lei lo sapeva.
Era sicura che il corvino sapesse l'effetto che le stesse provocando.
Ma non Rin, Rin non si faceva ammaliare facilmente...non era come tutte le altre; non aveva mai aperto le gambe facilmente a qualcuno, in realtà...non era mai stata con un uomo.
Quindi, portò una mano sul suo polso e lo strinse, bloccandolo. Le dita strette come rovi spinosi fecero sgranare gli occhi all'uomo. Non se lo aspettava; aveva schiuso le labbra e sgranato gli occhi sottili.
《Questi giochetti non funzionano con me, Toji.》
Sibiló secca, allontanando la mano di lui dal suo viso e facendo un passo all'indietro. Toji aprì la bocca, dopo aver fatto un ennesimo sorriso da strafottente e fece per parlare, ma l'ingresso di Naoya nella stanza lo disturbó, lei invece si sentí al sicuro.
《Invece di flirtare nel mio salone e farmi pesare il fatto che io sia solo come una merda, che ne dite se calmiamo gli animi con una bella colazione fatta di latte e pistole ?》
Per una volta, aveva fatto qualcosa di buono il cugino irritante.
《Testa di cazzo.》
Sentí Toji sbuffare; Rin sorrise.
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La colazione preparata da Naoya era ...a dir poco pessima; aveva bruciato metà dei pancake e l'altra metà invece erano così bianchi che sicuramente erano immangiabili. Lei aveva preferito solo prendere una tazza di latte e versarci del caffè all'interno. Toji invece si era preparato un tazzone di caffè amaro e in quel momento si trovava a discutere di affari con il biondo, il quale aveva appoggiato sul tavolo, dove la sera prima avevano mangiato la pizza, delle armi di qualsiasi tipo.
Mentre a terra c'era una cassetta degli attrezzi neri piena di altra roba come munizioni, ricambi per pistole e quant'altro. Cose di cui a lei non interessavano più di tanto quindi si allontanò, lasciando i due discutere sul prezzo. Sì, perché cugino di merda si faceva anche pagare sul servizio che offriva. E si avvicinò al terrario, osservando l'iguana stesa sul ramo sotto il raggio di luce.
Sembrava così spensierata che le venne da sospirare.
《Beata te che non capisci un cazzo. I tuoi doveri sono solo mangiare e cagare probabilmente.》
L'animale, non accusando nemmeno la sua presenza, gonfió la parte sotto del mento e fece sfrigolare la lingua appena fuori dalle labbra.
《Sí, le iguane fanno cacca. E fidati non ti converrebbe vederne una.》
Naoya si distrasse velocemente dalla conversazione che stava avendo con Toji per avvicinarsi al terrario, dalla parte della cucina però.
Fece scivolare il braccio all'interno della teca e l'animale dapprima si avvicinò curioso per capire che effettivamente fosse il padrone, poi si lasció prendere in braccio.
《Ti piacciono?》
《Io...》
Osservò l'animale mettersi a pancia in su, lasciando che il biondo gli accarezzasse il ventre. Era tranquillo e docile.
A Rin piacevano gli animali ma era più tipo da cagnolini e pappagalli, qualcosa che avrebbe potuto effettivamente accarezzare senza far scontrare le dita con delle fredde squame o degli occhi che ti scrutavano dentro l'anima.
Sapeva poco e nulla su quegli animali esotici a sangue freddo.
《Vieni. Ti faccio vedere.》
Lei fece il giro, entrando nella cucina e si lasciò prendere la mano dal biondo, che gliela pose dolcemente sul ventre dell'animale. Era effettivamente morbido e il soggetto in questione non fece nulla se non chiudere gli occhi quando iniziò ad accarezzargli il ventre ringonfio ma morbido.
《C'è voluto più tempo del previsto per addestrarla ma Chloe è docile quando vuole e quando sei seriamente attenta a ciò che vuole. 》
Chloe ? Quindi era una lei.
《È la mia signora esigente.》
Sussurrò.
Da un giorno che conosceva il biondo, non lo aveva mai sentito parlare così tanto.
Era stato solo uno stronzo con lei.
Quelle sue parole però la fecero sorridere《Sí, è un problema di tutte noi donne in realtà.》
《Dai, Naoya. Metti quel coso apposto. Stavamo concludendo degli affari.》
La voce di Toji subito proruppe infastidita.
Naoya sbuffó e rimise la sua amata Chloe nella teca. Lei si allontanò, gettando uno sguardo al corvino: la stava guardando, le braccia intrecciate al petto e le labbra incurvate all'ingiú.
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Si infilarono subito in auto quel pomeriggio stesso, a pomeriggio inoltrato perché secondo Toji era meglio agire al calare delle ombre ma subito.
E poi era un viaggio lungo da affrontare, sapeva dove doveva dirigersi per trovare prima Gojo e Geto e farli fuori, entrambi.
《Dannato, Naoya. Mi ha fatto perdere solo tempo lui e quel suo stupido serpente del cazzo.》
Ringhiò il corvino. Spinse sull'acceleratore e sfrecciò in strada. Ormai era così abituata alla sua guida spericolicola che non le faceva più nessun effetto.
《È un'iguana.》
Lo corresse Rin.
《Quel che è. Sempre un fottuto rettile.》
Spazio autrice
Ho puubblicat9 questi tre capitoli perché sono strettamente connessi tra di loro, dai prossimi si entrerà più nel vivo della storia. Ma nel frattempo ho una domanda per voi : nel caso di contenuti hot(?) Volete nel dettaglio oppure no ?
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