RAPHAEL URBINAS
TITOLO: Raphael Urbinas
NOME AUTORE: lelli1na
AMBIENTAZIONE: Alto rinascimento, Italia
Questa è la storia di Raffaello Sanzio, del suo genio, della sua arte e soprattutto del suo rapporto con Margherita Luti, donna di cui in realtà sappiamo poco, se non che appunto fu il grande amore di questo pittore rinascimentale.
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI:
⭐️⭐️⭐️⭐️
Scrivere di personaggi realmente esistiti è sempre una sfida, ancor di più se questi sono i protagonisti: c'è da mantenere un delicato equilibrio tra la realtà storica e la godibilità della trama e bisogna trovare il modo di rendere tali personaggi vividi ma senza snaturarli.
E l'autrice riesce in questo intento: seguiamo Raffaello sin dalla più tenera età, a Urbino, poi a Perugia, di nuovo a Urbino e infine a Firenze, mentre si costruisce un nome e cresce nella sua arte. È verosimile, molto ben caratterizzato dal punto di vista storico e anche da quello psicologico: ogni sua scelta è ponderata sia dalla sua disponibilità economica sia dai suoi sogni di gloria, aiutando i lettori a immedesimarsi in un uomo che altrimenti sarebbe rimasto confinato nei libri di storia dell'arte. Un piccolo consiglio è di aggiungere qualche dialogo più lungo che ci permetta di saggiarne anche il carattere.
Purtroppo, a questo punto nella storia, non abbiamo ancora avuto la possibilità di conoscere l'altra protagonista, Margherita, se non nel prologo: storicamente di lei si sa ben poco e l'autrice l'ha immaginata come una donna forte e incurante dalle maledicenze, legata a Raffaello da un amore profondissimo. È ancora da vedere come e quando i due si incontreranno.
Il padre Giovanni, sebbene abbia poco "screen time", è una figura fondamentale per il giovane Raffaello, sia in senso affettivo che pratico. E qui ho notato una piccola incongruenza: prima si dice che molti non lo ritenevano chissà quale grande pittore, mentre poi è proprio il suo nome che apre le porte del palazzo ducale a Raffaello. Quindi chi sono quei "molti" del primo capitolo? Suoi contemporanei? O forse i posteri, che giudicano il suo lavoro paragonandolo ai talenti del figlio e degli altri venuti dopo di lui? Questo del POV è un punto che ho analizzato meglio sotto.
EVENTI STORICI:
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
È evidente che l'autrice ha studiato bene sia il periodo che la vita di Raffaello, riportata nei più precisi dettagli. E non parlo solo di eventi storici in quando tali, ma anche di una grande cura nel ricreare gli ambienti e le tecniche delle botteghe rinascimentali, dettagli non trascurabili in una storia che ha come protagonista proprio il grande Raffaello.
LESSICO:
⭐️⭐️
La qualità del lessico è altalenante e credo che sia correlato al ritmo della narrazione e all'incertezza del punto di vista del narratore.
Mi spiego: a volte fatti reali della vita di Raffaello vengono riportati in poche righe a un ritmo inverosimile. Sembrano quasi didascalie che potremmo leggere su un libro di Storia.
Esempio: nel giro del primo paragrafo del primo capitolo il lettore ha già appreso che:
- Il padre di Raffaello, Giovanni, è arrivato a Urbino all'età di dieci anni
- Ha studiato come pittore
- Poi ha aperto bottega
- Non è eccelso nella sua arte ma ci tira a campare
- Si è sposato
- Ha avuto un figlio
- La moglie è morta
Un altro paio di paragrafi e si è già risposato.
Sono vent'anni e più di informazioni snocciolate così velocemente che il lettore si sente tirato in avanti lungo il corso della Storia senza avere il tempo di immedesimarsi.
Il lavoro di ricerca che c'è dietro è molto accurato, come dicevo prima, ma male esposto: consiglierei di dosare la quantità di informazioni storiche da dare e di distribuirle lungo i capitoli in maniera più diluita, intrecciandole meglio con la trama e le singole scene.
L'altra pecca è che a volte ciò che l'autrice sa "scavalca" i personaggi e le contingenze della trama.
Esempio: nel secondo capitolo, nel 1498, Piero il Perugino è preoccupato per un pagamento insoluto. La frase «Il pagamento che tanto angustiava il Perugino sarebbe stato saldato con la somma di trecentocinquanta Ducati d'oro nel 1507» arriva un po' dal nulla. Va bene il narratore onnisciente (dopotutto idealemente è Margherita che, nella solitudine della sua cella, sta ripercorrendo la vita del suo amato) ma non a costo di interrompere bruscamente l'immedesimazione in una data scena: in questo caso, anche l'aggiunta di un avverbio («solo nel 1507») o di un'espressione come «Non poteva sapere che il pagamento...» bastano per:
a) mantenere una certa continuità emotiva. Sappiamo che la preoccupazione del Perugino è più che giustificata, perché i soldi sono ancora lungi dall'arrivare. E anzi, così il lettore è ancora più investito nella storia.
b) amalgamare meglio la frase con il resto del testo.
Oppure ancora — e questa a mio parere è una scorrettezza più grave della precedente — nel terzo capitolo, a sedici anni, Raffaello torna a Urbino per riprendere in mano la bottega del padre «anche se può sembrare un'età non adatta». Ora, da come è impostata la storia, sembra appunto che Margherita ripensi a Raffaello, non noi: per lei sedici anni era un'età più che adatta per essere considerati adulti. Non è neanche l'unico punto in cui si usa il presente per esprimere un'opinione o una constatazione di molto successiva alla vita di Raffaello. Qui c'è un po' da ripensare il punto di vista: da che parte sta il narratore? Da quella di una donna del '400 o da quella dei lettori moderni?
I dialoghi invece sono ben costruiti: il lessico è appropriato per l'epoca e modulato in base agli interlocutori (l'unica imprecisione che ho notato, ma credo si tratti di una svista, è che a volte Pinturicchio da del voi a Raffaello e a volte del tu — nulla che una veloce revisione non possa correggere).
RELIGIONE:
⭐️⭐️
La religione ha un peso culturale influente sulla vita di Raffaello e Margherita — e non solo perché i primi soggetti dei quadri dell'artista erano per lo più a sfondo biblico.
Se da un lato le imposizioni della Chiesa si erano fatte meno stringenti, infatti, dall'altro non c'è scampo alle malelingue moraliste che non vedevano di buon'occhio un mestiere "equivoco" come quello di modella. E la scelta di ambientare il primo capitolo in un convento supporta la scelta reale di Margherita.
ABBIGLIAMENTO:
⭐️⭐️
Viene messo in luce come l'abbigliamento tipico dei pittori (cappello nero e abiti da lavoro) li rendessero immediatamente riconoscibili come tali. Ho trovato invece un po' scarna la descrizione di madonna Giovanna Feltria e del suo vestiario.
ARMI: -
Con 15 punti lelli1na ottiene un aesthetic/booktrailer, a sua scelta. Il soggetto di questa storia è originale e interessante e sono curiosa di capire come evolverà, dato che in questi primi capitoli la trama non si era ancora dipanata del tutto! ^^
Enjoy ❤️
Crilu
P.S. Mi piace molto la nuova copertina, la trovo più pulita e accattivante dell'altra! 😍
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