LA PITTRICE E IL SOLDATO
TITOLO: La pittrice e il soldato
NOME AUTORE: AdaMayer96
AMBIENTAZIONE: Germania, 1933-1945
Nella Germania del '33 due amici d'infanzia si reincontrano dopo diversi anni passati lontani l'uno dall'altro, ma molte cose sono cambiate e le loro vite rischiano di complicarsi ancora di più quando ci si mette di mezzo l'amore...
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: ⭐️⭐️
Purtroppo sarò prolissa su questo punto, che a mio parere è il più debole dell'intera storia. Per amor di brevità mi concentrerò a fondo solo sui tre personaggi principali, tralasciando quelli secondari che, tutto sommato, non costituiscono parte del problema.
Gracie. I problemi di Gracie possono essere riassunti in 3 categorie:
La sua identità. È difficile posizionare questa ragazza all'interno del contesto storico. Partiamo dal nome, che è più inglese che tedesco: perché questa scelta, del tutto inusuale per una famiglia lavoratrice? Avrebbero dovuto usare una variante più vicina a loro, come Gratia ad esempio, che ha il medesimo significato. Se c'è un'altra motivazione per questa scelta (esempio: sono originari di una nazione anglofona) è bene specificarlo nel testo.
Poi non si capisce bene quale sia il suo ceto sociale perché la figlia di un operaio, con i salari da fame dell'epoca, non si sarebbe mai potuta permettere di fare la pittrice: questo non è per dire che fosse del tutto impossibile, ma ci dev'essere un motivo evidente per cui il padre si può permettere di fare a meno di mandarla a lavorare — soprattutto se *SPOILER* perde grandi somme di denaro al gioco d'azzardo. Tralasciando l'aspetto socioculturale (non è comune che un operaio, probabilmente illetterato, abbia la sensibilità e tanto più la lungimiranza di cogliere appieno il talento artistico della figlia) è quello economico, materiale, che mi lascia perplessa: se i soldi sono pochi in partenza e lui li dilapida tutti, di che campano? Lei con cosa compra tavolozze e pennelli?
*FINE SPOILER*
Le opzioni di elevazioni sociale per lei sarebbero state in realtà davvero limitate, purtroppo, anche perché l'istruzione dopo i primi anni di elementari non era appannaggio di tutti.
Il suo rapporto con i Mayer. Nel 1923, quando Rambert e Gracie si conoscono da bambini, non sarebbe mai stato possibile che un pezzo grosso dell'esercito e un umile operaio fossero vicini di casa. Per dare un po' di contesto, all'inizio del secolo gli operai vivevano qui:
Villaggio operaio di Villar Perosa, in Piemonte. I villaggi operai nascevano come entità distinte dalla città per riunire in un unico luogo lavoro e abitazioni, quindi erano costruiti vicino alle fabbriche. Ciò non significa che fossero per forza dei quartieri emarginati, dato che il concetto di villaggio operaio era stato teorizzato già dai socialisti.
E una famiglia in grado di permettersi una governante fissa, invece, avrebbe avuto una casa più distinta in tutt'altra parte della città (in genere in centro, ma anche se fosse una villa isolata si troverebbe in aperta campagna e non in mezzo alle fabbriche).
Per non parlare del fattore sociale.
C'era una gerarchia sociale molto più rigida e netta rispetto a oggi perciò il rapporto più logico tra le due famiglie sarebbe stato:
a) Mayer senior, da bravo medio-borghese benestante, disapprova l'amicizia tra il suo rampollo e Gracie e dovrebbero passare sul suo corpo prima di ospitarla a casa sua a usufruire del precettore che lui e solo lui paga
b) il padre di Gracie, esasperato dalla crisi economica che dal '29 ha messo in ginocchio l'intera nazione e soprattutto i ceti più poveri, cova un sano e malcelato risentimento dei confronti di una borghesia e di una classe dirigente del tutto indifferenti alle sorti della sua famiglia . Ora, nel '33 gli si aprono davanti due strade: o abbraccia il socialismo/comunismo o il nazionalsocialismo. Comunque sia, non manderebbe sua figlia a casa di un uomo che la disprezzerebbe per i suoi natali.
È ovvio che con queste premesse la storia non si può costruire; allora bisogna però fare presente qual è la base della solida amicizia tra due uomini che provengono da background così diversi (magari facendo luce su quel vecchio debito a cui si accenna nel capitolo 7). Tuttavia questa ragione dev'essere rimarcata fin dall'inizio, altrimenti non posso far altro che classificarla come un (grosso, purtroppo) buco di trama.
Il suo comportamento. Tralasciando l'eccessiva intimità che ha con Rambert, è il suo rapporto con Dominic che proprio non mi spiego.
È difficile "inquadrare" Gracie in questi primi sette capitoli, così come è difficile mettere a fuoco il suo background.
Provo a metterla su questo piano: una ragazza che se ne va a cavalcare da sola con un giovanotto e poi va a una festa quantomeno discutibile col fratello mascalzone di quest'ultimo all'epoca sarebbe stata considerata una poco di buono. Ingiusto, sbagliato, esagerato? Sì, però è così e questo non si può cambiare, altrimenti parleremmo di what if e di Storia alternativa.
Quello che un autore può modificare è come un personaggio reagisce al contesto storico. Due sono quindi le correnti di pensiero che Gracie può abbracciare:
• la corrente "mi importa della mia reputazione": a cui aderiscono le "brave ragazze" dell'epoca. Come ho già detto, è difficile capire se Gracie fa parte di questa categoria perché il suo comportamento è un po' inconsistente: non ha tendenze apertamente ribelli, ma se avesse interiorizzato le convenzioni sociali le riterrebbe anche giuste e non andrebbe in giro né con Rambert né con Dominic senza uno chaperon di qualche tipo.
• la corrente "me ne sbatto altamente della mia reputazione": che sarebbe molto interessante da vedere, dato l'animo artistico del personaggio.
Gracie è un po' timida e "inquadrata" per poter passare come ragazza bohémien, ma chi l'ha detto che tutte le ragazze ribelli debbano essere delle Arya Stark che tagliano gole a destra e a manca?
Solo che Gracie non rientra né nella prima categoria né nella seconda.
Arrivando al punto, il problema è che in un modo o nell'altro le sue azioni devono avere una raison d'être, una giustificazione — altrimenti è una marionetta in mano alla trama, che va dove soffia il vento.
Il consiglio che mi sento di dare all'autrice è di costruire meglio il personaggio, rimescolando gli elementi di fondo che sono buoni (l'amore per la pittura, il ritorno a Ramsau) con una maggiore coerenza storica. A questo punto la cosa più semplice, a mio avviso, sarebbe elevare un poco l'estrazione sociale di Gracie (da figlia di operaio a figlia di un impiegato, per esempio): questo eliminerebbe gran parte delle incongruenze storiche, renderebbe più solido e plausibile il rapporto con i Meyer e lascerebbe più libertà anche alla stessa Gracie, che può in questo modo ampliare la propria cultura e il proprio modo di vedere il mondo senza doversi confrontare con le inevitabili e pressanti condizioni economiche dei ceti più poveri.
Dominic. Per gli standard dell'epoca Dominic è un dissoluto mascalzone, lo spauracchio di tutte le madri con figlie nubili: la buona società lo avrebbe rinnegato nel giro di pochi anni visto che si esprime peggio di uno scaricatore di porto. Anche qui, non è impossibile per un uomo della sua levatura sociale rinnegare le norme comuni e darsi al vizio: è inconsueto che Gracie si lasci trattare in maniera così mortificante da un perfetto sconosciuto che sta palesemente attentando a una delle cose più preziose che ha, ovvero la sua virtù. Di nuovo, una "brava ragazza" ne sarebbe stata letteralmente disgustata e non si sarebbe mai neanche sognata di accettare il suo invito; una ragazza piu "scafata" e amante del rischio ne sarebbe stata attratta, ma Gracie non sembra (da come viene presentata) quel tipo di persona, perciò...???
[N.B. Non intendo essere né moralista né derisoria parlando di reputazione e verginità da preservare: ho solo cercato di ragionare secondo la mentalità dell'epoca e mossa dal fatto che ancora non ho capito cosa ne pensa Gracie di tutto ciò 🤔]
Insomma, anche i problemi di Dominic si ricollegano in parte a Gracie. Consiglierei anche di attenuare un po' il suo linguaggio, troppo sboccato per un giovane uomo con la sua educazione: si può essere sgradevoli anche senza essere volgari.
Rambert. Tra i protagonisti è l'unico che non sembra un uomo del XXI secolo che abbia fatto un tuffo nel passato. Peccato che ci sia un alone di mistero attorno a lui che lascia nell'ombra alcuni lati del suo carattere e gli fa avere poco "screen time"; d'altro canto è proprio questo che dà una marcia in più al personaggio e che stuzzica la curiosità del lettore.
EVENTI STORICI: ⭐️⭐️⭐️
Come viene detto nella premessa, questa è una storia d'amore a sfondo storico, quindi è normale che in questi primi capitoli venga dato più risalto ai personaggi che agli eventi veri e propri. Tuttavia qualche accenno in più renderebbe più chiara l'ambientazione.
Parere personale: quello delle lotte operaie è un tema che mi sta molto a cuore perché tocca da vicino la mia storia familiare, quindi ammetto di non essere affatto oggettiva nel dire che, se l'autrice deciderà di inserirlo nella sua storia, essa ne gioverà in originalità.
LESSICO: ⭐️⭐️⭐️
Mentre il lessico della narrazione è buono, i dialoghi mi hanno convinta poco, soprattutto per l'eccessiva intimità tra i personaggi e alcuni termini un po' troppo moderni (es. scarica di adrenalina, stoppando...)
RELIGIONE: -
ABBIGLIAMENTO: ⭐️⭐️
Le descrizioni che ho trovato sono adeguate al contesto storico, ma consiglierei di ampliarle per caratterizzare meglio l'ambientazione.
Unica eccezione: è poco credibile che Gracie faccia colazione in vestaglia in casa altrui, per quanto potesse essere in ritardo.
ARMI: -
Mi scuso con AdaMayer96 per il ritardo con cui ho pubblicato la recensione, ma sono appena tornata a casa dall'Università e gli impegni si affastellano gli uni sugli altri. 🙈
"La pittrice e il soldato" totalizza 10 punti e verrà inserita nell'elenco di lettura dedicato al servizio di recensioni.
Ci tengo a precisare che questo giudizio non è relativo all'opera nel suo insieme, ma solo alla sua caratterizzazione storica, che è un po' da rivedere; in primo piano c'è infatti la storia d'amore ed è giusto che venga approfondita di più. Come ho detto nel regolamento, non è che i protagonisti debbano essere al centro di ogni evento storico accaduto durante la loro vita, ma ambientare un racconto in un dato periodo pone dei paletti che devono essere rispettati...
Enjoy ❤️
Crilu
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