LA BALLATA DEI PETALI CADUTI
TITOLO: La ballata dei petali caduti
NOME AUTORE: AlexielDubois
AMBIENTAZIONE: Germania, 1940
Più destini s'intrecciano nelle notti di Berlino nel 1940: quello di Ludwig, ufficiale delle SS sull'orlo del baratro, quello della moglie Reagan, affetta da una pazzia incurabile, quello di suo figlio Silas e della sua compagnia di dissidenti che si oppone segretamente al regime, quello di un giovane ebreo braccato...
CARATTERIZZAZIONE PERSONAGGI: ⭐️⭐️⭐️
Una cosa che ho notato, in generale, è che al momento di presentare per la prima volta i personaggi lo stile tende a dire e non a mostrare, come se ci fosse una certa fretta da parte dell'autrice di far conoscere i personaggi e metterli in una certa luce, in modo che i lettori non possano confondersi su ciò che provano/credono... Ma allo stesso tempo non possono neanche crearsi una loro opinione delle motivazioni e dei moti d'animo personaggio, perché essi sono già tutti esplicitati nel primo paragrafo in cui li incontriamo.
La cosa strana è che dopo, invece, le istanze in cui c'è più "show don't tell" non mancano.
Faccio un esempio pratico: nel prologo vengono riportati i pensieri di Ludwig, la sua insofferenza verso il regime etc... Tutte cose che però in pratica stanno già nella sinossi.
Invece il capitolo successivo si apre con la notte dei cristalli e lì sì che emerge il conflitto interiore di Ludwig, il disprezzo nei confronti del Reich e di ciò che l'ha costretto a essere, la vergogna di non avere il coraggio di reagire... Confrontando le due "presentazioni" di Ludwig, da lettrice dico francamente che la prima mi ha annoiato e la seconda, al contrario, mi ha fatto davvero entrare nella testa del personaggio.
Entrando più nello specifico, ho apprezzato il personaggio di Ludwig per la sua umanità e il realismo che lo permea: non è un eroe senza macchia e senza paura, ma un padre di famiglia alle prese con una situazione difficile che non ha il coraggio di ribellarsi a ciò che ritiene ingiusto (non apertamente almeno). C'è una cosa che però non mi spiego: perché, se non approva né l'ideologia né tantomeno le politiche naziste, Ludwig fa parte proprio delle SS, che erano un'organizzazione inscindibile da Hitler, salita al potere insieme a lui, e non del regolare esercito tedesco?
Viene detto che indossa la divisa perché si è distinto in guerra, ma questo spiega la sua posizione prestigiosa nell'organizzazione, non come ci sia finito dentro.
Magari è solo una questione di convenienza (ovvero: quando è entrato nelle SS gli era parsa la soluzione migliore per garantire stabilità e sicurezza alla famiglia o cose così) o magari gli hanno fatto una proposta in maniera tale che lui non ha potuto rifiutare; ma pare strano che un uomo tanto sensibile, esterofilo e colto abbia deciso di andare a infilarsi in mezzo a uomini che disprezza, per commettere azioni di cui si vergogna, in nome di un ideale in cui non crede. Sarebbe da specificare il motivo.
[Premetto che, dato il periodo pieno d'impegni universitari, ho letto solo 15 capitoli, che ammontano a circa un terzo di quelli pubblicati: nulla esclude, dunque, che questo o altri dubbi siano chiariti più in là. Però ci sono già delle occasioni mancate (una su tutte la festa in cui Ludwig parla proprio della sua carriera) in cui questa spiegazione non avrebbe affatto stonato tra i suoi pensieri.]
Aleph è un personaggio che ancora dev'essere ancora scoperto per bene. L'unico appunto che ho da fare rispetto a questo personaggio nel primo terzo della storia è che rispetto agli altri rimane molto defilato e sembra esistere solo in funzione di Ludwig e dei loro incontri: che fa di concreto nel resto del tempo? Come si mantengono lui e la madre, se lei è malata e lui uno studente (non mi sembra di aver colto riferimenti in questo senso nei capitoli che ho letto, mi scuso se mi sono sfuggiti)? Mi sarebbe insomma piaciuto "vedere" qualcosa di più e più da vicino sulla sua vita da ebreo nella Germania nazista.
Silas sembra essere, nel suo gruppo di rivoluzionari, l'unico in grado di comprendere il significato di "complotto segreto" e forse anche il solo che sa davvero quanto stanno rischiando tutti loro, essendo quello che è a più stretto contatto con l'élite nazista. Al di là della caratterizzazione storica, infatti, non mi spiego come Lothar abbia potuto pensare che presentarsi al cancello di una casa piena di nazisti fosse una buona idea: cioè, se pensavano che Silas fosse un traditore, qual'era lo scopo? Raggrupparsi per farsi arrestare più facilmente?
Sarebbe stato più logico:
a) fare preparativi per essere pronti a entrare in clandestinità in qualsiasi momento oppure
b) sorprendere Silas da solo e confrontarlo (cosa che arricchirebbe anche di pathos tale confronto, visto che durante la scena al cancello tutto quello a cui riuscivo a pensare era: adesso li vede un nazista vero, in un paio di giorni ha le generalità di tutti e zac, fine della ribellione 🙈). Anche perché
c) nella seppur minima (dal loro punto di vista) possibilità che Silas non sia un traditore, palesandosi lì, a casa di un loro compagno di classe che li può denunciare tutti con estrema facilità, mandano comunque in fumo tutti i loro piani e arrivano lo stesso al punto a).
Ho fatto riferimento a Lothar, che però poveraccio poteva anche essere obnubilato dai propri sentimenti feriti. Quindi mi chiedo: a nessuno degli altri tre è venuto in mente di dirgli che quello che stava proponendo era una gran cavolata?
Capisco la necessità di illustrare il conflitto tra Silas e Lothar, ma così sorge spontaneo chiedersi come è possibile che se la siamo cavata finora senza mai farsi arrestare, se mezzo corpo ufficiale delle SS sospetta di loro.
Regan è il personaggio a mio parere più interessante: è folle e maniacale, ma è riuscita a catturare la mia attenzione ogni volta che appariva sulla scena. Forse la figura più tragica e realistica di tutte, oltre che in assoluto la più originale: è raro, infatti, trovare un personaggio affetto da vere malattie mentali che abbia un ruolo di rilievo in un racconto.
EVENTI STORICI: ⭐️⭐️⭐️⭐️
La storia prende avvio da una delle nottate più buie della storia della Germania, la notte dei cristalli, che è descritta con poche, efficaci pennellate. Sebbene questo sia l'unico evento storico a cui assistiamo come lettori, nel testo sono numerosi i riferimenti alle leggi emanate da Hitler e al contesto storico-politico di quegli anni.
LESSICO: ⭐️⭐️⭐️
In generale buono, segnalo giusto un paio di espressioni che mi sono saltate all'occhio tra le righe, complici le lezioni di bioetica che sto seguendo all'università:
"Staccare la spina" (prologo): l'espressione è diventata di uso comune nel senso di "cessare di fare qualcosa, distrarsi" solo a partire dagli anni '80 del secolo scorso, sulla spinta del fatto che la ventilazione artificiale per mantenere in vita soggetti vegetativi era diventata pratica comune (e quindi si iniziò ad associare la macchina alle funzioni del corpo umano).
"Semi incoscienza" (capitolo 1): in questo caso non si tratta di un'espressione troppo moderna, quanto di un termine medico, incoscienza, in apparente contrasto col modo in cui viene descritta Regan. La donna, infatti, non sta per svenire o addormentarsi, ma al contrario è battagliera, testarda, maniaca nella sua ossessione di negare ogni relazione con Silas. Espressioni più adatte al suo stato clinico potrebbero essere "stato semi infantile" o "ossessivo".
Ho storto un po' il naso davanti all'uso disinvolto del termine gay e qui temo che divagherò un po'.
Innanzitutto, il termine non è anacronistico per se: era già in uso fin dagli anni '20, ma in America.
Preciso che non sono una purista della lingua italiana e che il mio animo di grammar-nazi si limita a correggere i congiuntivi: spesso e volentieri utilizzo termini inglesi piuttosto che il corrispettivo italiano. Però io sono nata nel 1998 e ho sempre vissuto in un contesto in cui il multiculturalismo, il multilinguismo, la pluralità di valori sono riconosciuti a livello (quasi) globale.
Perciò mi è venuto un dubbio: nella Germania nazista degli anni '40, in cui l'omosessualità era formalmente un tabù, in quanti avrebbero compreso al volo e si sarebbero poi identificati con una parola inglese?
La lingua e il suo utilizzo sono una cosa preziosissima; non a caso una delle prime mosse di tutti i regimi totalitari è ottenere il controllo dei mezzi dell'informazione. Queste persone per anni hanno sentito descrivere sé stessi con tutti gli epiteti più offensivi che la lingua tedesca sia in grado di offrire e nel momento in cui qualcuno riconosce la loro identità e il loro diritto di affermarla... Lo fa in un'altra lingua che magari alcuni neanche conoscono? È come dirgli "guarda che nel Paese che vuoi liberare, quello per cui stai lottando, non c'è spazio per chi è come te. Vedi? Qui non c'è neanche una parola in cui puoi rispecchiarti".
Il che sarebbe anche un tema attualissimo (e delicatissimo), se però venisse affrontato.
Quindi o si stiracchia un po' la sospensione dell'incredulità del lettore e gli si fa credere che questi movimenti siano costituiti solo ed esclusivamente da un'élite estremamente colta e bilingue (comunisti col rolex ante litteram, insomma 🌚); oppure si trova una parola, in italiano o ancora meglio in tedesco, che abbia la stessa valenza e che sia più vicina al cuore di questi attivisti.
(Un mio amico che ne sa più di me sull'argomento ha suggerito il termine omofilia, coniato in ambito tedesco sempre negli anni '20... Da quel che ho letto era ampiamente usato dal primo movimento omosessuale, ma non so se possa andare bene.)
L'altra cosa che mi ha destato qualche perplessità è il ripetuto utilizzo del corsivo per la parola tedeschi in relazione alle teorie sulla razza ariana. Questo perché c'è una sottile ma fondamentale differenza proprio tra "tedeschi" e "ariani" dal punto di vista ideologico.
Insomma, "disprezzare l'ideologia della superiore razza tedesca" sembra un ragionamento che potrebbe fare un americano, o un francese, o un dissidente italiano al confino — insomma, qualcuno che vivendo oltre i confini della Germania ne vede solo la facciata esterna.
Ora, dato che sia Silas che suo padre (mi sembra che questa cosa accada solo nei loro POV) sono:
a) contrari alle politiche naziste ma anche
b) tedeschi
loro più di chiunque altro dovrebbero sapere che la nazionalità non c'entra nulla con la malvagità o la bontà di un uomo. Ci sta che non sentano di appartenere ai sostenitori di Hitler, e che non credano all'intriseca superiorità della Germania sulle altre nazioni, ma così si riduce tutta la popolazione tedesca a un unico blocco di "cattivi" e si cancella quella minoranza che, per quanto piccola, non fu mai d'accordo con le politiche naziste: credo che sia Ludwig che Silas (soprattutto Silas!) possano essere coscienti della sua esistenza.
[N.B. Viene più volte detto che Ludwig è in parte italiano, quindi ho anche pensato che potrebbe identificarsi come tale. Tuttavia, l'ottica "noi (italiani contrari al nazismo) contro voi (tedeschi sostenitori della razza ariana)" non mi convince comunque molto perché all'epoca la maggioranza degli italiani era fascista tanto quanto la maggioranza dei tedeschi era nazista, quindi...]
RELIGIONE: ⭐️
Nessuno dei personaggi ha dimostrato un qualche senso religioso. Per i gentili non è chissà quale mancanza, anche se qualche riflessione più estesa, anche en passant, su come la società potrebbe trattare i personaggi omosessuali se venissero scoperti non ci starebbe male; il pericolo è implicito (vedi Franz e Friederich) ma mai specificato.
La religione di Aleph è invece ciò che lo mette in pericolo, oltre a essere una parte integrante della sua cultura e della sua identità, ma anch'essa non viene mai presa in considerazione (ma questo è legato anche al fatto, come dicevo prima, che Aleph è un personaggio ancora poco definito).
ABBIGLIAMENTO: ⭐️⭐️⭐️
È accurato e non c'è nulla fuori posto. Personalmente credo che si possa aggiungere qualche dettaglio in più sulle mode particolari di quel periodo, specialmente per quel che riguarda la vita quotidiana (durante le occasioni mondane le descrizioni sono invece più dettagliate), ma ci sta che in una storia introspettiva come questa si preferisca non appesantire eccessivamente il testo.
ARMI: -
Con 14 punti la storia di @AlexielDubois ottiene un posto nell'elenco di lettura apposito e pubblicità sia su Wattpad che su Instagram (a questo proposito, mi sembra che ci sia un profilo che io possa taggare, giusto?)
Enjoy ❤️
Crilu
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