Lettera
Apro la porta, lasciando entrare il mio ospite.
- Fai come se fossi a casa tua, mi casa es tu casa - dico sorridendo. Poi mi accorgo di aver detto una cosa che suonava da scemi. E l'imbarazzo si impossessa di me.
- Oddio, hai appena parlato in spagnolo? - chiede John con ammirazione.
- Uhm... Si, perché? Ti da fastidio? Se vuoi non parlo più, mi è scappato, ho pure detto una scemenza, cioè- -
- No no no, non preoccuparti, è solo che... Non avevo mai sentito qualcuno parlare in spagnolo così bene... Hai un bell'accento, te l'hanno mai detto? -
- La madrelingua inglese che di tanto in tanto veniva a farci lezione diceva che avevo un bell'accento. Inglese. E se devo dirla tutta, mia madre mi diceva di avere un accento italiano quando parlo in spagnolo, penso per prendermi in giro... -
- Nah, non sento accento italiano. E ti devo essere sincero, pensavo che tu fossi inglese al 100% - arrossisce.
Iniziamo a guardarci per un momento che sembra infinito, come ormai succede ogni volta che ci guardiamo, per poi venire interrotti, come al solito, da Joey.
- Miao! -
- Che c'è Joey? - gli chiedo.
- È... Il tuo gatto? -
- Si! - rispondo entusiasta.
Prendo in braccio il piccolo felino, per poi avvicinarlo a John.
- Joey... Ti presento John. Saluta, dai -
Gli prendo la zampina destra per muoverla come se stesse salutando.
- Ciao Joey! Come stai? - John inizia ad accarezzarlo dolcemente, mentre il gatto inizia a dimenarsi, lasciandomi un paio di graffi sulle braccia.
- Ahia! Ma ti sembra il modo! Ti stava solo accarezzando! -lo sgrido.
- Sofia, stai sanguinando... Vuoi dei cerotti o... -
- Nah, tranquillo, starò bene -
- Sicura? Se vuoi mi puoi indicare dove sono e ti disinfetto, non è un problema per me -
- John, è solo un graffietto! Mica morirò dissanguata! - sdrammatizzo.
- Toglimi una curiosità... Hai la casa infestata da gatti come Freddie? -
- Nooo, non so nemmeno come faccia a tenerne così tanti! Già con uno mi dispero! Figuriamoci con un intero esercito felino a mia disposizione! -
Iniziamo a ridere per la mia battuta.
- Allora, vuoi il tè oppure qualcos'altro... Non so, dimmi tu -
Mi guarda con una faccia del tipo "sai cosa voglio" per poi dire di volere del Cheese on toast.
- Arriva subito messer Deacon - dico facendo un inchino riuscito male.
Sento la sua risata da lontano, che mi fa morire dalla tenerezza. Ok, basta pensieri per oggi...
Prendo le fette di pane per farne due, uno per me e uno per lui e li preparo. Intanto che aspetto che il formaggio si sciolga per bene, vado in salotto a vedere cosa sta facendo John.
Mi appoggio vicino alla porta e lo vedo che è sdraiato per terra mentre Joey è nella sua pancia giocando con i suoi capelli. Appena il gatto mi vede, si sdraia sopra di John e inizia a rotolarsi facendo le fusa.
- È davvero adorabile -
- Non pensavo che riuscissi a domarlo, come hai fatto? -
- Beh... Di tanto in tanto Freddie mi chiede da fare da Babysitter a uno dei suoi gatti, ho imparato a trattarli... -
- In realtà stavo parlando con Joey - dico cercando di sembrare seria.
John arrossisce imbarazzato, cercando di darmi una spiegazione abbastanza credibile balbettando.
- Stavo scherzando Deaky! Dai vieni che è pronto... -
- S-sei venuta a dirmi che era pronto? -
- Mmh... Non lo so - dico sorridendo sfacciatamente.
Gli tendo la mano per aiutarlo ad alzarsi. Esita prima di prenderla. Lo tiro su e, senza lasciare la presa, lo trascino in cucina, dove gli servo il piatto.
- Ecco a lei messer, un Cheese on toast appena sfornato - dico prima di fare di nuovo un inchino stupido.
- Grazie miss - dice prima di scoppiare a ridere.
Mangiamo come se non avessimo mangiato in secoli, senza lasciare una briciola nel piatto, per poi metterli nel lavandino.
- Li lavi adesso o... -
- Tranquillo, li metto nella lavastoviglie e arrivo - sorrido e anche lui sorride.
Si dirige in salotto, dove Joey lo sta aspettando. Intanto io apro la lavastoviglie e metto i due piatti.
Torno da John, che è sul divano con il micio, ma inciampo sul tappeto e cado per terra sbattendo il didietro.
- Auch... -
- Sofia? Tutto ok? Ho sentito un botto... - chiede Deaky dal divano.
- Si ero io che sono caduta... -
John si alza e viene verso di me, trovandomi per terra massaggiandomi il sedere. Vedendo quella scena, scoppia in una risata fragorosa, facendomi imbarazzare più di quanto già lo sia.
- Invece di ridere aiutami a rialzarmi! -
- S-si HAHAHAHAHAH, scusa, arrivo -
Mi prende la mano, ma al posto di rialzarmi, lo trascino per terra con me.
- Ma che fai? -
- Adesso posso ridere anche io HAHAH-
Mi giro verso di lui. Siamo abbastanza vicini. I suoi capelli sono quasi tutti nella mia faccia. Li sposto e iniziò a giocarci. Ad un certo punto mi viene un'idea.
- Un'idea? Su cosa? -
- Tu aspetta qui, seduto -
- Non sono mica un cane! -
- A cuccia bello! - dico scherzosamente.
Corro in camera mia e prendo la spazzola e degli elastici.
- Cosa vuoi fare con quelli? - mi chiede con un'espressione terrorizzata.
- Shh fidati di me -
- Ho pau- AHIA! -
- Da quando è che non ti spazzoli i capelli? - chiedo dopo che la mia spazzola si è incastrata nei suoi capelli.
- Che ne so io! Mi hai fatto male! -
Tolgo l'oggetto dai suoi capelli, per poi prenderlo per mano e trascinarlo in bagno.
- Ora, sciacquati i capelli -
- COSA? -
- FALLO! -
- Va bene, va bene... -
Mette la sua testa sotto al lavandino, per poi iniziare a sciacquarli. Intanto prendo lo shampoo e il balsamo, e li appoggio lì vicino.
- Alzati da lì un attimo -
Si sposta dal lavandino e si alza. Prendo lo shampoo e inizio a insaponargli i capelli.
- Girati un attimo che ti lavo anche quelli davanti... -
Esegue ciò che gli ho appena detto, rimanendo davanti a me. Arrossisco, ma continuo a lavargli i capelli. Gli risciacquo i capelli per poter merttergli il balsamo.
- È il balsamo che mi avevi detto l'altro giorno? -
- Si, è quello - sorrido timidamente.
Finisco di applicare il prodotto per poi lasciarlo agire per tre minuti.
- Seriamente aspetti 3 minuti tutte le volte? -
- Tutte le volte che uso il balsamo, si -
Iniziamo a guardarci negli occhi e ad arrossire. John poco a poco si avvicina, così come faccio io, per poi rimanere a pochi centimetri di distanza. Mette le sue mani nelle mie guance per poi inclinare la sua testa. Arrossisco sempre di più finché lui non va verso il mio orecchio e sussurra in modo sensuale "mi sa che sono proprio passati 3 minuti...".
- S-si, s-sono g-già passati, cioè, b-bisogna sciacquarli d-di nuovo o-ora... -
Si sposta, andando verso il lavandino per finire di lavare i capelli. Intanto vado a prendere un asciugamano, per asciugarlo, più o meno.
- T-tieni, ti ho p-preso un manoasciuga... Cioè, un asciugamano, si, volevo dire asciugamano... -
- G-grazie Sof - mi sorride.
- V-vado a prendere i-il phon -
- O-ok, si, ti aspetto qui... -
Lo prendo, cercando di non pensare a cosa è appena successo... O meglio, a cosa poteva succedere, cioè, stavo per baciare John! Per la terza volta, ma la prima era per un gioco e la seconda lui era ubriaco... Forse è lui che mi piace... Però c'è anche Brian... Oddio, Brian! Cosa dico a John? Beh, se non me lo chiede meglio, ovvio... MA SE ME LO CHIEDE? No, non sono mentalmente pronta. Ah ecco il phon...
Torno in bagno con l'arnese in mano.
- Ecco, l'ho trovato... -
- Grazie -
- Te li asciugo io o li asciughi tu? -
- Ah... Così tutta la tua sicurezza se ne è andata... -
Arrossisco. Ha ragione... 5 minuti fa ero molto più sicura...
- Tu dici? Attacca la spina lì e abbassati che non ci arrivo -
E in effetti è vero, abbiamo più di 20 cm di differenza in altezza.
- Sai, odio asciugare i capelli alla gente - dico mentre glieli asciugo.
- Mi dispiace, ma è stata una tua idea -
- Ah-Ah, molto divertente... Vedrai, appena avrò finito qui, mi ringrazierai... -
- Se lo dici tu -
[... ]
- Ok, siediti qui -
Inizio a spazzolargli i capelli per poi iniziare a fargli due trecce.
- Mi stai seriamente facendo delle trecce? -
- Mh, può darsi... -
- Le inventi proprio tutte, vero? -
- Ammetti che ti piace -
Smetto di pettinarlo per mettermi davanti a lui.
- Quindi? - chiedo.
Lui arrossisce in modo tenero.
- I-i-io... -
- Tanto so che ti piace, puoi anche non ammetterlo... - dico con un sorriso.
Torno dietro e finisco di fargli la treccia. Si sente solo il rumore dei capelli e dei nostri respiri. Il silenzio che c'è non è poi tanto imbarazzante. Anzi, è quasi piacevole. Poi mi ricordo di una cosa che avrei voluto chiedere a John se un giorno lo avessi incontrato (inutile dire che l'ho incontrato, anzi, gli sto facendo delle trecce nel pavimento di casa mia...).
- Ascolta John... C'è una cosa... Che volevo chiederti -
- E-e... Di cosa si tratta? -
- Misfire... Di cosa parla esattamente? -
John rimane tipo paralizzato.
- Non parla di quello che stai pensando, innanzi tutto -
- MA PARLA CHIARAMENTE DI QUELLO! -
- NO! Non parla di quello, le persone pensano quello perché pensano che io sia un pervertito! -
- Io non lo penso. Penso che tu sia tenero. E Misfire è una delle mie canzoni preferite, perciò... -
- È davvero una delle tue preferite? -
- Certo! Ogni volta che la sento mi metto a ballare! -
- E... Davvero pensi che io sia tenero? -
Arrossisco. Mi ero dimenticata di averlo detto. Oh cavolo, che dico ora?
- C-certo! Sei troppo cute! -
Gli pizzico il naso come farebbe una nonna al suo nipotino. Poi gli pizzico le guance, sempre nel nonna mode.
- Ok, smettila, ho capito - dice infastidito.
- Scusa... -
- Che ore sono? -
- Non lo so, perché? -
- Devo tornare a casa... -
- Si, non sia mai che la tua ragazza si infastidisca... -
- Chi ti ha detto che sono fidanzato? -
- John, sei come un orsetto gommoso. Sei troppo cute e dolce, non penso che tu sia single -
- Invece sono single -
Rimango a bocca aperta.
- Stai scherzando spero -
- No. Perché dovrei? -
- Non ci credo che tu sei single. Non puoi essere single, sei adorabile! -
- Parliamo di qualcos'altro, dov'è Joey? -
(ok sorry xd)
- Di tanto in tanto scompare, perché? -
- Volevo salutarlo... Beh, se lo vedi, fagli due carezze da parte mia - dice alzandosi.
- Quindi te ne vai sul serio... -
- Si... -
Lo accompagno alla porta.
- Bene uhm... Ciao...? -
- Si, ciao - dice sorridendo, per poi darmi un bacio sulla guancia.
Arrossisco e rimango fuori dalla porta, impalata. John sta per uscire dal cancelletto quando si gira di nuovo verso di me.
- Sof, che ne dici se... Beh, domani passo a prenderti per, uhm... fare un giro? -
- Domani? A-a che ora? -
- Verso le 11... Poi, magari, possiamo andare a mangiare qualcosa, non so... -
- CERTO CHE SI! voglio dire, si, mi andrebbe molto -
- Va bene... Allora a domani! - dice con un sorriso.
- A d-domani! - dico rossa per l'imbarazzo.
Aspetto che se ne vada dal mio campo visuale per chiudere la porta e iniziare a sclerare.
Poi il mio sguardo cade sulla lettera di stamattina. La prendo, senza sapere esattamente cosa fare.
- Meow! -
- Joey! Dove eri finito? -
Il gatto inizia a strusciarsi sulla sedia per poi andarsene.
- Va bene... -
Riguardo la lettera.
- Bene, penso che sia arrivato il momento di leggerti, tesoro... -
La apro. Al suo interno c'era un foglietto piegato, più una margherita mezza seccata. Chi è che me l'ha mandato?
Prendo il foglio e inizio a leggerlo.
You make me live
Whatever this world can give to me
It's you, you're all I see
You make me live now honey
You make me live
Arrossisco. Non esco praticamente mai di casa, mi viene dietro solo un tipo strano a cui ho già detto di no, chi potrà mai essere?
Chiunque sia stato, è davvero molto dolce... Si potrebbe fare persino una canzone!
Rileggo, rileggo e rileggo. È davvero una cosa bellissima.
Prendo il fiore e lo rigiro sulle dita, come se fosse una cosa preziosa. Anzi, riformulo, è una cosa preziosa, pur essendo piccolo e comune, questo fiore è davvero bello. È semplice, ma questa margherita ha qualcosa di diverso da tutte le altre, ha un non so che che mi fa venir voglia di tenerlo.
Prendo un libro e lo appoggio dentro, per far sì che si secchi per bene.
Devo assolutamente scoprire chi mi ha mandato questa lettera.
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ho dato il peggio di me in questo capitolo.
la roba delle trecce mi è venuta in mente quando sono inciampata in bagno qualche giorno fa, penso sia stata comica la scena...
niente, ci vediamo al prossimo capitolo! :3
Cheese on toast per tutti! -Bri
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