Il basso

John ferma la moto davanti agli studi di registrazione. Entriamo e vediamo che è stranamente vuota.

— È normale che non ci sia nessuno? —
— Di solito sono sempre il secondo ad arrivare... Brian dovrebbe essere qua da mezz'ora a preparare le chitarre... —

Mi avvicino ad uno degli strumenti appena nominati e lo prendo, per iniziare a suonarlo.

— Hey Jude? — mi chiede alzando un sopracciglio.
— È l'unica che so suonare abbastanza decentemente — dico con un sorriso innocente.
— Non mi avevi detto che sapevi suonare la chitarra... Da quando lo fai? —
— Da praticamente sempre, ne avevo una a casa e c'era un amico di famiglia che ha insegnato a me e anche ai miei fratelli —
— Perché, hai dei fratelli? —
— Un fratello e una sorella, entrambi più piccoli —

Si crea un silenzio un po' imbarazzante.

— Senti, uhm... Suoni anche qualche altro strumento? — chiede.
— Beh... Il piano... Più o meno... Più meno che più... Quasi niente —
— E... Quale strumento ti piacerebbe imparare a suonare? —
— Perché mi fai tutte queste domande? — gli chiedo divertita.

Lui arrossisce, abbassa lo sguardo e si gratta la testa.

— Beh... non so praticamente nulla di te, mentre te... suppongo che essendo una fan dei Queen conosci anche l'aspetto più oscuro della mia vita... — dice ridacchiando.

Distolgo lo sguardo da lui e mi gratto la guancia.

— Più o meno si... — dico imbarazzata.

Prendo un respiro profondo.

— Mi chiamo Sofia Alice Donati, sono nata il 13 agosto 1952 a Como, una cittadina sopra Milano da un padre italiano e una madre messicana. Sono qui grazie a una borsa di studio che ho ricevuto 3 anni fa e beh, sono all'ultimo anno di università. So parlare l'italiano, lo spagnolo, l'inglese, il francese, il tedesco e più o meno il russo... Ho due fratelli più piccoli, pochi cugini e una passione innata per la musica rock. A mia madre non entusiasma e a casa non è che l'ammetteva più di tanto, ma mio padre sì. Non credo alla leggenda della morte di Paul McCartney... E boh, non so... Ah si, mi piacerebbe imparare a suonare il basso — dico senza pensare.

Vedo come le guance di John diventano rosse.

— Beh, da piccola volevo imparare, il mio idolo era Paul McCartney, soprattutto perché era mancino e teneva il basso dall'altra parte ed era diverso, all'inizio credevo che avesse una chitarra, poi mi sono accorta di come la teneva dall'altra parte e credevo avesse una chitarra speciale che alla fine risultò essere un basso. Da quando l'ho scoperto ho voluto imparare ma... Figurati, se avessi detto a mia madre che volevo suonare il basso mi avrebbe cacciata a pedate, quindi... Sono cresciuta con questo piccolo sogno che alla fine mi piace definire come un desiderio... Ho decisamente parlato troppo, devo controllarmi — dico con un po' di vergogna.

John sembra pensarci un po' su.

— Se vuoi posso insegnarti io — dice all'improvviso.

Rimango di stucco.

— S-sarebbe magnifico — sorrido imbarazzata.

Prende il basso che aveva già suonato in precedenza.
Fa una corsetta per arrivare da me ma non si accorge di un cavo per terra e inciampa, facendo sbattere una parte del basso per terra. Ridacchio un po' per la scena e lo aiuto a rialzarsi.

— Tutto apposto? — chiedo.
— Io si... Ma non penso il basso... —
— Cosa gli è successo? —
— Si è scheggiato qua... —

Suona una corda e vede come è scordata.

— Accidenti! — esclama.

Gira una chiavetta e continua a suonare quella corda. Poco dopo è di nuovo scordata. Nel frattempo si siede nel divano dove ero praticamente spiaggiata. Imbarazzata, gli faccio un po' di spazio.

— Non ci credo... —
— Cosa? — chiedo accigliata.
— Si è scheggiato e ora non posso più suonarlo senza che si scordi dopo due secondi... Oh cavolo, Freddie mi ucciderà! Se Roger non riesce a convincerlo di comprare delle bacchette per la batteria, come farò io a chiedergli di poter comprare un basso nuovo? —
— Aspetta... In che senso? —
— Abbiamo pochissimi soldi, Freddie e Roger sono dovuti ricorrere al negozio a Kensington Market... —
— Avete un negozio a Kensington Market? —
— Avevamo... L'hanno venduto quando Brian si è ammalato di epatite... —

Fa una risata triste.

— Sai quale sarebbe il colmo? Che Brian abbia un attacco per le medicine che ha preso... Erano tantissime... —
— Quando è successo questo... La malattia di Brian? —
— Qualche mese fa, eravamo negli Stati Uniti per un tour e non riusciva a stare in piedi... —

C'è un momento di silenzio, poi John batte le mani.

— Vuoi imparare a suonare il basso? Bene, useremo quello vecchio... —

Si alza e va nello stanzino in cui sono entrata con Brian. Oddio... In quello stanzino ho baciato Brian... Perché in parte mi piace, ma John... Lui è così carino, dolce cute, gentile, premuroso... Con Brian non ho mai passato niente di emozionante, probabilmente manco gli piaccio, mentre John- OH CAVOLO, E SE PIACESSI A JOHN? Avrebbe un minimo di senso... Ma no, secondo me conosce qualche altra ragazza... Se non ricordo male avevo letto che stava con una ragazza di nome Veronica, ma penso che o me ne avrebbe parlato o me l'avrebbe presentata... O magari, visto che Michelle è la ragazza di Roger, lei me ne avrebbe parlato... Si, devo chiedere a Michi.

— Sof? Ci sei? — John scuote una mano davanti a me.

Sussulto e vedo come John si è già seduto e ha il basso in mano.

— Ah! John! Si, si, tutto apposto... Mi ero solo, sai... Incantata! Di tanto in tanto mi capita — dico nervosa.

— Ok... Bene, questo è il mio vecchio basso, l'ho usato tipo le prime volte in cui mi sono esibito con i Queen... Non lo usavo da tanto, avevo intenzione di conservarlo e contamplarlo magari fra una decina di anni e pensare "Hey... Con questo ci suonavo con i vecchi Freddie, Brian e Roger... Che bei ricordi..." e so che questo non ti interesserà niente e sto anche parlando un po' troppo, ma ci tenevo a farti sapere che amo questo basso quasi come t- EHM, la mia vita — dice tutto d'un fiato.

Mi scappa una risatina che si chiude in un sorriso. Ci guardiamo negli occhi per un momento che sembra infinito. Penso che potrei rimanere a contemplare i suoi occhi per tutta la vita, sono così... così... così belli...
Ad un certo punto abbassa la testa, schiaffeggia le sue gambe e ritorna a guardarmi.

— Dai, vieni, siediti qui — indica uno spazio indefinito tra le sue gambe e il divano.

Cerco di non pensare male e faccio come mi dice, cercando di sistemarmi al meglio. Poi mi mette la tracolla e mi mette il suo basso tra le mani (so già cosa penserete, porcelle).
È davvero più pesante rispetto alla chitarra a cui sono abituata e il manico è molto più lungo (IL MANICO!).

— Ok, allora... Metti la mano sinistra qui, con le dita così —

Prende la mia mano e la posiziona sul manico, sui primi tasti.

— Bene, poi, la mano destra, quella che pizzica le corde la metti qui, sopra i pick-up e così muovi le dita... Capito? — dice in modo dolce.
— Così? —
— No, più in qua, la mano è messa in modo sbagliato, poi se no ti fa male —

Sento il suo respiro sui miei capelli il che mi provoca dei brividi.

— Hai freddo? — mi chiede preoccupato.

Mi giro di scatto verso di lui.

— No, no, è solo che... —

Mi fermo a guardarlo negli occhi. La distanza fra i nostri visi è davvero poca. Piano piano, involontariamente, ci avviciniamo sempre di più, i nostri nasi si sfiorano. Ci guardiamo negli occhi per un lungo momento. Sposto il mio sguardo verso le sue labbra.
Ora o mai più.
Con un gesto veloce porto la mia mano sulla sua guancia e finisco di avvicinare i nostri visi e do inizio a un bacio casto. All'inizio sembra sorpreso e riesco a sentire come le sue guance sono calde. Quando capisce cosa sta succedendo, ricambia anche lui, mettendomi le mani nei fianchi.
È un momento magico. Sento tutte le farfalle nello stomaco, miste a un bellissimo sentimento.

— Te lo dico, era lui! —
— Che ne sai, ognuno di noi ha 7 sosia! —
— Si, ma probabilmente non tutti i 7 sosia si potrebbero permettere una nuova Rolls Royce! —

Le voci in lontananza di Freddie e Roger ci fanno sussultare e ci separiamo velocemente e ci posizioniamo in angoli diversi della stanza, lui verso la batteria e io verso il pianoforte.

— Now I'm here! ~ — esclama Freddie con il suo inconfondibile tono da diva.
— Now we are here, vorrai dire, giusto? — lo corregge Roger.
— Si, quello —

Io e John ci guardiamo, ancora rossi in viso e ci facciamo scappare una risata.

— C-ciao ragazzi! — dice John cercando di nascondere il suo palese imbarazzo.
— Ciao Deacy! Ciao Sof! Ciao Br- aspetta, dov'è Brian? — dice Roger.
— Pensavamo fosse con voi! — esclamo preoccupata.









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YES!

ho aggiornato.

manco io ci credo, cioè, non è passato così tanto tempo dall'ultima volta, no?

bene, spero vi sia piaciuto

:3

ci becchiamo al prossimo capitolo!

wn/

Cheese on toast per tutti! -Bri

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