Dubbi e preoccupazioni
John's pov
Dopo aver cercato Brian per tutto il centro, cammino triste verso lo studio, pensando a come si sia rovinata questa bellissima giornata.
Adoro stare in compagnia di Sofia, mi fa stare bene e non parliamo del fatto che sono cotto di lei... E il problema è che non capisco il perché! Cioè, si, mi ha offerto del cheese on toast, mi ha invitato a casa sua, mi ha salvato dal lago e mi ha baciato... AsPETTA, MI HA BACIATO! E non ho potuto sclerare perché sono arrivati Roger e Freddie, oh dio mio, ci siamo baciati... Quindi le piaccio? Spero proprio di sì, non si cosa farei se non ricambiasse, la mia vita finirebbe...
Entro nello studio trovando Freddie e una tipa con i capelli castani corti con la frangia con una ciocca bionda, occhiali rotondi e grandi e una parlantina che sta torturando Freddie.
Appena il moro mi vede, un raggio di felicità illumina il suo volto.
— JOHN! Oh John, grazie al cielo sei arrivato! Non ce la facevo più... — dice sussurrando l'ultima parte.
— Si, sono qui... E lei? Non dirmi che qualcuno ha trasformato Brian in una ragazza perché non ci crederò —
— Lei è- —
— Cristina, molto piacere. Stavo cercando una mia amica che studia qui a Londra e poi ho incontrato Freddie... —
— No, ti prego, non ricominciare... — dice esasperato Fred.
— Mi ha detto che avete perso Brian e tipo non gli ho creduto, finché sei arrivato tu. Ad ogni modo, ti stavo dicendo che anche io sto cercando una mia amica e Freddie si è gentilmente offerto ad aiutarmi, cioè, non è una cosa davvero adorabile? —
— ERO SARCASTICO! S A R C A S T I C O! — scandisce bene Freddie.
Per tutta risposta scoppio a ridere.
— Se non conoscessi Freddie avrei detto che siete una coppia sposata da anni — dico tra una risata e un'altra.
Mercury si butta sul divano ma poi si alza di nuovo per controllare il telefono.
— Ancora nessuna notizia di Brian, Sof e Roger non sono ancora tornati e come se non bastasse la macchina è sparita! —
— Come che la macchina è sparita?? — dico preoccupato.
— Che ne so, siamo rientrati e il garage era vuoto! —
— Non hai controllato se ci fossero dei bigliettini? Che ne so, Roger potrebbe averla presa per andare a cercarlo più lontano, sai no, sono migliori amici... — ipotizzo.
— Mi sento esclusa, parliamo di qualcos'altro? — chiede Cristina.
— NON ORA CRISTINA! — urla Freddie.
— Hey hey hey, calmo Fred, respira... — dico al mio amico.
— Non ce la faccio, Brian è scomparso e noi siamo qua senza fare niente! — dice sull'orlo del pianto.
— Hey, Freddie, non ti preoccupare. Sono sicuro che Brian sta bene. E poi, se Sof o Roger lo trovano faranno uno squillo e andremo da Brian, no? — dico abbracciandolo.
— Hai ragione. Dobbiamo restare forti e seguire il piano. Grazie Deacy — mi dice, per poi darmi un bacio sulla guancia e arrossire.
Ci guardiamo a vicenda, ma è diverso rispetto a quando guardo Sofia. Certo, Freddie lo conosco da molto più di tempo, ormai lo ammiro con tutto me stesso. Però non riesco a pensare a noi due come coppia, mi fa strano...
Il moro sta per dire qualcosa quando la porta si apre e entra una Sofia preoccupata.
— Dov'è Brian? Lo avete trovato? —
— No, speravamo che te o Roger lo trovaste ma Roger non rientra... —
— Oh porca vacca, e ora? — dice lei sedendosi su uno sgabello.
Faccio per sedermi vicino a lei ma qualcuno, che fino ad ora era stata zitta, ricomincia a parlare.
— Sofia!? —
Sofia's pov
Alzo la testa, cercando di capire chi mi ha chiamato.
Solo ora mi rendo conto di una quarta persona nella stanza, oltre a me, John e Freddie. Una ragazza che aveva un non so che di familiare.
— Sofia, sei proprio tu? — chiede lei in italiano.
— Non ci credo. Cri? — dico con un sorriso.
Mi alzo e ci abbracciamo. Era la mia migliore amica da quando avevamo 11 anni, non ci vedevamo da quando ho ricevuto la borsa di studio.
— Che ci fai qui? — mi chiede.
— Che ci fai tu qui? Perché sei venuta a Londra? —
— Volevo vederti, in più dovevo parlarti di una cosa che beh... È un po' personale... —
— Va bene, se vuoi puoi restare a casa mia, così sta sera mi dici tutto, ok? —
— Si, grazie —
Durante il nostro piccolo discorso, Freddie e John sono rimasti in disparte a guardarci, non capendo niente.
— Quindi... voi due vi conoscete? — chiede Mercury.
— Si, da ormai sempre — dico io.
John guarda il moro ridendo, mentre Freddie si limita a fare un'espressione imbarazzata.
— Perché fate quelle facce? — chiedo aggrottando le ciglia.
— Beh, sai, Freddie- —
John viene interrotto dallo squillo del telefono, che viene subito raggiunto da Freddie.
— Brian? Roger? — chiede speranzoso.
— Uhm, non conosco nessun Brian e nessun Roger, volevo chiedervi se volete provare il menù speciale del nostro ristorante- —
— Non ci interessa, grazie, ciao — interrompe sgarbatamente Fred, prima di chiudere la chiamata.
— Chi era? —
— Nessuno — risponde il moro con un sospiro.
Ci guardiamo tutti preoccupati, nel giro di un pomeriggio sono scomparsi non uno, ma due membri dei Queen.
Roger's pov
Entro nell'ospedale di corsa, dopo aver parcheggiato la macchina che ho in comune con i Queen. Corro verso uno sportello libero, saltando tutta la fila.
— Mi scusi se non ho fatto la filaa è urgente. Per caso sa se in questo ospedale è presente un certo Brian May? —
— Mi dispiace ma non posso dare informazioni sui pazienti, ora se ne vada, o sarò costretta a chiamare la sicurezza — mi dice senza nemmeno guardarmi negli occhi.
— Senta, ho bisogno di sapere se il mio amico è qui, mi serve un si o un no, la prego — supplico.
La ragazza finalmente si degna a guardarmi, senza riconoscermi. Mi dice di andare a chiedere al pronto soccorso, perché le è sembrato che oggi stessero parlando di un certo Barbarigo. La ringrazio e mi scuso con tutti quelli che erano in fila, per poi correre verso il pronto soccorso. Aspetta: dov'è il pronto soccorso? Se la ragazza ha detto che aveva sentito nominare Brian (o Barbarigo, come le pare), non sarà tanto lontano... Vedo che passa un infermiere.
— Ehm, mi scusi, ma- — faccio per chiedergli.
— Roger! Come mai sei all'ospedale? — mi dice una voce femminile che riconoscerei tra mille.
— MICHELLE! Meno male, un volto amico! — dico abbracciandola.
— Hey, piano, piano... Come mai sei qui? Dubito che sia per me perché so che odi gli ospedali... — dice alzando un sopracciglio.
— Mi conosci benissimo — dico la ciando un bacio corto sulle sue labbra.
— C'è qualcosa che non quadra. L'ultima volta che hai fatto lo sdolcinato in questo modo ti era morto Brum, il tuo pesce rosso. Che è successo? — mi chiede guardandomi negli occhi.
— Noi... Ecco... Abbiamo perso Brian — dico abbassando lo sguardo.
— Come? Com'è successo? — chiede incredula.
— Non lo so neanche io! Ci dovevamo ritrovare per le 16:30, abbiamo aspettato per quasi tre ore e alla fine abbiamo deciso di cercarlo, sono andato a casa sua, ho incontrato Crystal o Cheryl o come diamine si chiami, e mi ha detto che oggi era venuta un'ambulanza a prenderlo, così sono venuto di corsa senza avvisare gli altri e ora ho incontrato te! — racconto tutto in un fiato.
— Ho capito solo che hai incontrato quella trota di Cheryl. Ti ha fatto qualcosa? Ti ha obbligato a fare qualcosa? —
— No, no, cioè, mi stava dicendo di fare una cosa ma è talmente scema che mi ha detto che Brian è qua... —
— Se un'ambulanza è andato a prenderlo è probabile che sia al pronto soccorso. Vieni, da questa parte — dice chiamando un ascensore.
L'ascensore non si fa aspettare e dopo pochi secondi è già al nostro piano. Dopo aver aspettato che tutti coloro che dovevano scendere fossero scesi, Michi preme il pulsante che porta al piano -1, dove si trova il pronto soccorso.
— Ma scusa... Se è il pronto soccorso, non dovrebbe essere al piano 0? — chiedo con un sussurro alla mia ragazza.
— No, perché l'ospedale è in una collina, quindi dove arrivano le ambulanze sarebbe il piano terra, mentre da dove sei entrato tu sarebbe il piano 1 — mi spiega.
— Non ho capito niente ma farò finta di aver capito — dico, e lei, per tutta risposta, fa una risatina rassegnata.
L'ascensore si ferma, le porte si aprono e noi usciamo di corsa. C'è un bancone, dove Michelle parla con la persona responsabile chiedendo se Brian è lì.
— Brian May? Si, è arrivato stamattina, stanza 3039. È un parente o... — mi chiede il ragazzo del bancone.
— Sono un amico — rispondo preoccupato.
Michelle ringrazia, mi prende per mano e mi accompagna alla stanza indicata dal ragazzo.
— Ti lascio qua, io devo vedere se hanno bisogno di me. Ci vediamo domani — mi dice per poi darmi un piccolo bacio.
Le faccio un cenno di saluto per poi bussare alla porta davanti a me. Una voce fioca e debole mi da il permesso di entrare.
Apro lentamente la porta, vedendo Brian sdraiato sul letto. Aveva un aspetto proprio di schifo. Spettinato, due enorme occhiaie, pallido... A momenti non lo riconosceva.
— Brian! Oddio, eravamo così preoccupati — dico avvicinandomi al lettino.
— M-mi dispiace, non e-era mia intenzione... Avevo chiesto a-a C-cheryl di chiamarvi o a-avvisarvi, m-ma vedo c-che n-non l'ha f-fatto — dice guardandomi dritto negli occhi.
— No... Oh dio, Brian, ci hai fatti preoccupare così tanto... Cos'hai? —
— U-ulcera duodenale, i medici d-dicono che f-forse l-l'ho presa a causa dei farmaci che ho p-preso per c-curare l'epatite —
— Oh Brian, mi dispiace tanto — dico con le lacrime agli occhi. — Quanto ci metterai a guarire? —
— In t-teoria 4 settimane... Cioè, ora s-sto meglio rispetto a stamattina, ma non ho mangiato e nemmeno dormito, forse con una bella dormita mi rimetto in sesto e fra un paio di giorni p-posso tornare a c-casa... Poi p-però ogni settimana devo tornare o
p-per un controllo... —
— Sappi che qualsiasi cosa accada io sarò qui — dico stingendogli la mano.
— Grazie Rog. Tu si che sei un a-amico — dice.
Un amico... Perché mi fa strano? No, non posso nemmeno pensarlo, io amo Michelle con tutto me stesso, Brian è, come ha detto lui, solo un amico. Eppure...
— Rog... Che hai? — mi chiede con un leggero tono di preoccupazione nel suo volto.
— Non ti preoccupare Bri, sto bene, tranquillo — dico con un sorriso.
— Roger, so che stai mentendo... Che hai? —
Ci penso un attimo. NO! Non devo nemmeno pensarci.
Mi avvicino un po' a lui, titubante, indeciso sul da farsi.
No, non posso tradire Michelle con il mio migliore amico, poi!
— La smetti di avvicinarti e allontanarti? Mi fa male la testa — dice scherzosamente, mentre mi avvicino più delle volte precedenti.
— N-non posso, io- —
Non ci credo.
Brian mi ha zittito con un bacio.
Mi stacco dopo pochi secondi.
— B-brian, io... Non posso, sto con Michelle e- —
— H-ho capito... Eppure era l'unico modo per farti stare zitto... —
Abbasso lo sguardo.
— I-io... Vado a fare una telefonata a Freddie e a John — dico uscendo dalla stanza del riccio.
Sofia's pov
Deacy è seduto sul divano con Freddie in braccio che piange disperato. La scena sarebbe comica per qualcuno che non sa cosa stiamo passando, quindi non posso nemmeno ridere.
Ho passato un bel po' di tempo parlando con Cri, avevamo molte cose da raccontarci. Più di una volta ha detto che una volta a casa mia mi avrebbe "sganciato la bomba" ma ho cercato non fare troppe domande.
All'improvviso il telefono che avevo vicino squilla, catturando l'attenzione dei due sul divano. Non esito a rispondere, sperando che sia Roger con notizie di Brian.
— Pronto? —
— Sofia? Sei tu? —
— Roger! Che bello sentirti! Dove sei? Hai notizie di Brian? —
— Sono all'ospedale, davanti alla stanza di Brian. Ha una... Ulcosa duodenosa, una roba così... Ma sta bene —
— Oh povero! Dobbiamo venire? — chiedo vedendo che Freddie e John si sono alzati e stanno prendendo le giacche.
— No, no, sto tornando anche io, Brian ha bisogno di riposare —
— Va bene... Allora a dopo — dico.
— Si, si, a dopo... — dice con un tono abbastanza freddo.
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ho aggiornato con così poca distanza dall'ultima volta? quando mai?
avevo ispirazione uwu
spazio vostro➡️
nuovo personaggio!
a Freddie non piace tanto hehehe
poor Brian :/
poor Roger :/
che poi mentre scrivevo mi è partita "Michelle" dei Beatles, cioè, AZZECCATISSIMA
bene, ci vediamo al prossimo capitolo!
mi ero dimenticata di mettere il titolo, lol
Cheese on toast per tutti! -Bri
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