CAPITOLO 2 (🔞) - HARDFLIP | MATCHABLOSSOM


⚠️ ATTENZIONE ⚠️

🔞 capitolo adatto a un pubblico adulto 🔞


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Hardflip
è un trick che risulta dalla combinazione tra un Frontside Shove-it (nel quale lo skateboard ruota orizzontalmente di 180 gradi all'indietro) e un Kickflip (dove lo skateboard ruota sul suo asse)
[Fonte: Wikipedia]


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"Certo che sei pesante! A guardarti scivolare leggero sullo skate non si direbbe..." mormora Kojiro mentre avvolge un braccio attorno alla vita sottile di Kaoru e lo sostiene contro al fianco, la testa abbandonata sulla sua spalla e i soffici capelli che gli solleticano il collo.

Si allunga per recuperare la chiave sotto al vaso sul davanzale e apre la porta senza preoccuparsi di fare rumore; sa che i genitori di Kaoru sono via per lavoro, come accade sempre più di frequente. A dispetto della sua lamentela, solleva senza sforzo il corpo inerme di Kaoru e lo porta in camera da letto. Con una mano sola srotola il futon sul tatami in mezzo alla stanza, maledicendo ancora una volta la passione della famiglia Sakurayashiki per gli arredi tradizionali giapponesi. Un letto occidentale sarebbe stato sicuramente più comodo per buttarci sopra il bell'addormentato che ancora pesa tra le sue braccia.

Kaoru mormora qualche parola incomprensibile mentre Kojiro lo adagia delicatamente sul materasso. Forse ha detto 'Adam', Kojiro non è sicuro, e si sofferma un istante trattenendo il fiato, per vedere se ripeterà quello che ha detto.

Kaoru si gira sul fianco nel sonno e una ciocca ribelle scivola a coprirgli il viso. La luce nella stanza è fioca ma il riverbero dei lampioni che filtra dalla strada è sufficiente per illuminare i suoi capelli di un morbido bagliore ramato. La mano di Kojiro si muove da sola, come dotata di vita propria, e scosta i capelli riportandoglieli dietro l'orecchio. Il piercing sul labbro scintilla appena nella penombra e Kojiro si sorprende a pensare che vorrebbe restare a guardarlo dormire per il resto della sua vita.

Ancora non si capacita delle sensazioni che Kaoru suscita in lui, così perfetto ai suoi occhi con quel suo mix di forza e fragilità, che Kaoru cerca spesso di nascondere sotto ad una maschera impassibile. Potrà anche ingannare gli altri, ma non lui, non Kojiro che conosce Kaoru sin da quando erano due mocciosi con i pantaloni corti e la candela al naso. Kaoru è sempre stato il suo compagno di giochi, il suo complice di scorribande, e, ultimamente, la fonte unica e inarrestabile di fantasie romantiche e desideri carnali. Kaoru è sempre stato tutto per Kojiro e sempre lo sarà. Lui ne è sicuro, con quella certezza incrollabile che si ha solo a diciotto anni, la sensazione inebriante di avere il controllo su tutto e l'illusione che la vita scorrerà davanti a lui esattamente come la sta progettando.

Kaoru si muove ancora nel sonno, emette versi incomprensibili, ma Kojiro è certo che non abbia chiamato Adam, almeno questa volta. Ma in fondo lo sa, lo capisce quanto Kaoru sia affascinato da Ainosuke. Anche lui stesso lo è, lo sono tutti. Adam è arrivato come un turbine nelle loro vite, portando il loro modo di fare skate ad un livello che mai avevano pensato di poter raggiungere. Spericolato, coreografico, inebriante.

Ma Kojiro pensa che Kaoru veda in lui anche qualcos'altro, qualcosa che trascende il fascino magnetico che Ainosuke esercita su chiunque incontri. È forse quella vena così sfrontata e decisa che attira Kaoru come una falena verso il fuoco; è quel suo bisogno di sfidare tutto e tutti, in cui Kaoru ritrova il suo stesso istinto di ribellione, quello che lo ha portato a farsi i piercing al labbro e alle orecchie. Kojiro ricorda ancora quel periodo, le prime volte che Kaoru ha truccato con sapienti pennellate i suoi occhi già così penetranti; o quando si è presentato al loro solito posto, al parco giochi per bambini davanti al mare, con il nuovo piercing che scintillava sulle sue labbra, insieme al palese rossore della sua guancia sinistra. Kaoru non gli ha detto nulla, non ce n'era bisogno, lo schiaffo era evidente e brillante sul suo viso bellissimo, e Kaoru lo esibiva con lo stesso orgoglio con cui gli ha mostrato l'anellino argentato. Non ne hanno parlato, ma Kojiro conosce la famiglia di Kaoru da sempre ed è assolutamente consapevole di come i suoi genitori stiano cercando di tarpare quelle ali con cui invece Kaoru sente il bisogno di librarsi da solo nel cielo della sua vita.

Kojiro allunga una mano al suo viso, non può fare a meno di approfittare del suo sonno pesante per sfiorare ancora una volta quell'anellino argentato sul labbro che trova così tremendamente eccitante. Le sue dita sono grandi e forti, ma il tocco che gli riserva è delicato, uno sfioramento appena accennato lungo la linea delle labbra, e poi sul metallo che si dimostra più caldo di quello che si sarebbe aspettato.

Kaoru geme nel sonno e Kojiro ritrae svelto la mano. Indugia ancora un istante, un ultimo sguardo per imprimersi nella mente i suoi lineamenti resi così morbidi dall'abbandono alle braccia di Morfeo, e poi fa per alzarsi ma il braccio di Kaoru si allunga verso di lui e lo attira a sé. I suoi occhi sono ancora chiusi, il respiro è regolare e cadenzato, sta chiaramente dormendo ma non accenna a lasciarlo andare. Mugugna ancora mentre si avvicina e posa la testa sul suo petto; Kojiro è sbilanciato dal peso e si adagia supino, stupito ma inebriato da quel bisogno di contatto che Kaoru sta palesando, ed è col cuore in gola che si appresta ad alzare il braccio e attira il corpo di Kaoru completamente contro al suo.

Kaoru mugugna ancora, un verso di gola quasi felino mentre si sistema comodo nell'incavo della sua spalla e posa una mano esattamente al centro del suo petto. Kojiro prende un profondo respiro, ha quasi paura che il battito impazzito del suo cuore possa svegliare Kaoru dal suo sonno, ma non può fare altro che coprire la mano con la sua e chiudere gli occhi.


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La testa gli fa male, è un pulsare sordo alle tempie che finisce dritto fin dietro alle palpebre. Prova a sollevarle ma la luce nella stanza è fastidiosa, e le richiude in un istante.

La seconda sensazione che Kaoru percepisce è di estremo calore, forse perché il sole che sorge filtra dalla finestra direttamente sul suo viso, forse perché c'è qualcosa di davvero caldo contro al suo corpo.

Schiude le palpebre, e questa volta riesce a tenerle aperte abbastanza a lungo per accorgersi del profilo di Kojiro che si staglia contro ai raggi del sole nascente.

Recupera lentamente la percezione del suo corpo e può sentire ora il bicipite sodo (e inspiegabilmente comodo) su cui appoggia la guancia, il braccio massiccio che avvolge la sua schiena e la grande mano posata sul suo fianco. Il cuore di Kojiro batte lento e stabile sotto al palmo della sua mano e Kaoru si apre in un sorriso luminoso come il sole che sta sorgendo su Okinawa.

Non è la prima volta che Kojiro si ferma a dormire da lui, ma è la prima volta in cui Kaoru si sveglia tra le sue braccia. Non che gli dispiaccia, dopo il batticuore dello stanzino delle scope non riesce a non pensare che sembri quasi destino ritrovarsi sempre avvolto da quelle braccia muscolose. Non crede comunque che sia successo nulla, ma davvero i suoi ricordi svaniscono ad un certo punto della serata: hanno bevuto diverse birre con Adam all'Ocean View, e poi... buio totale. Doveva essere messo davvero male perché Kojiro non si sia fidato a lasciarlo dormire da solo. Gorilla premuroso...

Si divincola a fatica dalla sua presa tentacolare e Kojiro mugugna nel sonno; finalmente libero dal peso di Kaoru si gira sul fianco, ma un lembo di camicia è rimasto incastrato sotto al corpo di Kaoru, e la spalla di Kojiro scivola fuori dal tessuto, tornita e lucida. Lo sguardo di Kaoru è catturato da quella pelle scura e setosa tesa sopra ai muscoli sodi della spalla. Allunga piano la mano, titubante per quel gesto istintivo ma mosso dalla curiosità impellente di sentire sotto ai polpastrelli quella pelle che si conferma essere liscia e vellutata, come le antiche pergamene su cui Kaoru esercita la calligrafia.

In un istante è preso da un bisogno irrefrenabile, e si alza leggero e silenzioso dal tatami.

Non che fosse necessario fare piano, il sonno di Kojiro è ancora pesante e profondo, e passa almeno una buona mezzora prima che anche lui apra gli occhi.

Li richiude subito accecato dal sole che picchia proprio sul suo volto; registra in un istante il caldo tropicale di Okinawa che già si fa sentire di prima mattina, insieme ad un'altra sensazione a cui invece non è abituato, ma il soffice strusciare che sente contro la sua spalla è comunque piacevole.

Il ricordo di dove si trova cala su di lui come un secchio di acqua gelata e spalanca gli occhi, strizzandoli forte e riaprendoli fino a quando riesce a mettere a fuoco l'immagine di Kaoru seduto di fronte a lui sul tatami, che armeggia con un pennello e una ciotola di inchiostro.

"Ma che caz..." solleva la testa di scatto, e il movimento gli procura una fitta dietro la nuca facendolo sibilare tra i denti.

"Buongiorno gorilla dormiglione!"

Kaoru sorride, i suoi occhi dorati scintillano nel sole mentre inclina la testa in un gesto aggraziato.

Kojiro sbatte un paio di volte le palpebre e poi segue il movimento del pennello che torna a scivolare fluido sulla sua spalla sinistra.

"Ma che cazzo stai facendo?" domanda scostandosi bruscamente. La testa gli pulsa ancora e pagherebbe oro per una tazza di caffè.

"Ecco, così l'hai rovinato!" lamenta Kaoru mettendo il broncio.

Il pennello ha lasciato una scia ondeggiante verso il suo pettorale quando si è scostato, un raggio del grande sole nero che Kaoru stava disegnando sulla sua spalla, che arriva dritto fino all'altezza del cuore.

"Ma sei scemo?"

"Tranquillo. È inchiostro ad acqua, va via con una doccia... Volevo vedere come staresti con un tatuaggio. Io ci farei un bel sole, proprio qui, sulla spalla..."

Scivola ancora il pennello sulla sua pelle e sorride, e Kojiro non riesce a trattenersi dal rispondere allo stesso modo, il suo malumore già completamente svanito, perché il viso di Kaoru inondato di sole è meraviglioso, i suoi occhi sono miele fuso e la sua pelle candida sembra brillare di mille pagliuzze perlacee.

Si deve fare violenza per distogliere lo sguardo, che gli cade su un altro pennello nel piatto adagiato sul tatami. Si libera del tutto dalla camicia e allunga la mano a recuperare svelto il pennello, per poi farlo scivolare sul naso di Kaoru.

"Ehi! Che fai?"

"Hai detto che va via con l'acqua, no?" ride.

Kaoru cerca di strappargli il pennello dalle mani ma Kojiro è più svelto ed è lui a disarmare l'amico. Ma getta subito i pennelli sul piatto e lo spinge di lato, al sicuro dalla pioggia di solletico che inizia fare scrosciare su Kaoru.

"No! Fermo!" riesce solo a dire tra i singhiozzi, senza fiato, mentre cerca di bloccargli i polsi e tenerli lontani dal suo addome. Ma Kojiro è indubbiamente più forte e intrappola Kaoru tra le sue braccia sollevandolo di peso.

"Mettimi giù!" ride ancora, di una risata ormai pazza e irrefrenabile anche se Kojiro non gli sta più facendo il solletico. Il mal di testa sembra ormai passato per entrambi e Kaoru ridacchia ancora mentre Kojiro lo trasporta fin dentro al bagno e lo deposita senza tante cerimonie nella cabina doccia, chiudendosi la porta di cristallo alle spalle.

Kaoru spalanca gli occhi davanti al suo sorriso maligno, lo spintona inutilmente con le mani sul petto ma Kojiro raggiunge la maniglia dell'acqua che inizia a scrociare gelata sulla testa di Kaoru strappandogli un gridolino, mentre il suo naso torna pulito in un istante.

In un attimo i suoi capelli bagnati si fanno di un rosa scuro e lucido, dello stesso colore delle sue gote mentre le braccia crollano lungo i fianchi, rassegnate a quella doccia fuori programma.

La camicia bianca fradicia aderisce ai pettorali definiti, e la sua espressione è così intensa e penetrante che Kojiro deve deglutire un paio di volte davanti a quell'immagine così conturbante. Si sente totalmente perso in quegli occhi ambrati, le palpebre che vibrano per scrollarsi le goccioline d'acqua e una luce maliziosa che trasforma l'espressione indignata sul suo viso bellissimo in una smorfia assassina.

Con un movimento rapido e letale, Kaoru allunga la mano al polso di Kojiro e lo strattona tirandolo sotto al getto d'acqua mentre fa un passo indietro. Kojiro viene investito dall'acqua che lentamente si sta scaldando e, come previsto, il grande sole nero lentamente inizia a sciogliersi e scorre via portando con sé lo sguardo rapito di Kaoru. È come ipnotizzato dal movimento dell'inchiostro che scivola sulla pelle dorata, e non riesce a trattenersi dal seguire con le dita i rivoli scuri che dalla spalla scendono sul petto e poi sugli addominali scolpiti di Kojiro.

Kojiro rabbrividisce, il volto di Kaoru spruzzato dall'acqua che gli rimbalza sul petto è così vicino al suo, le dita lunghe e affusolate seguono percorsi immaginari sulla sua pelle disegnando complicati arabeschi che si fanno sempre più chiari e invisibili man mano che l'acqua lava via tutto l'inchiostro.

"Kaoru..." è un sussurro e Kaoru si riscuote, solleva gli occhi in quelli ardenti di Kojiro che lo stanno fissando ormai senza alcun velo a nascondere il sentimento che si agita nel suo cuore.

Kaoru non parla, non dice nulla, lo sguardo che scorre tra gli occhi adoranti e la bocca socchiusa dell'unica persona con cui si sia mai sentito veramente al sicuro. E si sente al sicuro anche adesso, le mani posate su quel fisico meraviglioso che le ha sempre calamitate con la stessa potente attrazione che Kaoru sente verso tutto ciò che è bello. Ed è bello, Kojiro, con il suo corpo statuario e lo sguardo dolce, il suo naso delicato e la pelle dorata, e Kaoru ha sempre cercato di ignorare la scossa che percepisce per ogni contatto fugace tra di loro.

Ma non può più ignorare questo, il suo cuore che batte come quando scende per la collina senza frenare, il calore che sente diffondersi dappertutto nonostante l'acqua sia ancora tiepida, e il bisogno di spingersi contro a quel corpo massiccio e rassicurante. E così lo fa, posa la guancia sulla sua spalla e chiude gli occhi, ignorando tutti gli allarmi che hanno preso a suonare nella sua testa a ricordagli che Kojiro è il suo migliore amico.

Ha un istante di smarrimento, Kojiro, un solo minuscolo tentennamento che dura una frazione di secondo, e poi avvolge stretto il corpo di Kaoru tra le sue braccia e accarezza lentamente i suoi capelli grondanti.

"Ti amo, Kaoru. Ti amo da sempre." bisbiglia accanto al suo orecchio, senza averlo premeditato, senza averci nemmeno riflettuto un istante. Ha agito d'istinto, come fa sempre prima dei suoi salti migliori, l'adrenalina a sostenerlo e la vampata di calore che segue il salto, a dirgli che ha fatto la scelta giusta.

Kaoru solleva di nuovo la testa, il suo sguardo sembra confuso e la sua bocca tremante, ma non si ritrae; non si scosta nemmeno quando il viso di Kojiro si abbassa per incontrare finalmente le sue labbra.

La sensazione è elettrizzante e Kojiro non saprebbe dire se è per il contatto con il metallo freddo del piercing, o perché i suoi sogni segreti stanno diventando realtà. Allunga una mano a chiudere il getto d'acqua, e poi la infila tra i capelli di Kaoru, dita gentili dietro la nuca, a sostenere il suo stesso impeto su quella bocca morbida e vellutata che ha sognato per una vita intera.

L'irruenza dei suoi baci lo sospinge contro le piastrelle. Kaoru gli allaccia le braccia al collo e Kojiro lo stringe ancora più forte mentre la lingua scava frenetica nella sua bocca, il bacino che spinge e ondeggia seguendo il bisogno, alla ricerca di un contatto ancora più esteso, ancora più profondo, come se anche quel bacio non fosse abbastanza. Come se stringere Kaoru tra le braccia non fosse abbastanza.

La camicia bagnata finisce a terra, forse si è anche strappato un bottone ma a nessuno dei due importa, di sicuro non a Kojiro che scende con le labbra lungo il collo, le mani che volano impazienti sul torace definito, e non riesce quasi a prendere fiato tanto la sua bocca cerca di assaggiare frenetica ogni centimetro di pelle.

Kaoru solleva la testa ed emette un gemito flebile mentre i denti di Kojiro tracciano sentieri lungo la linea della mascella, le dita aggrappate ai suoi capelli fradici e il respiro che sussulta in cerca di ossigeno.

"Kojiro." pronuncia finalmente il suo nome, un sussurro roco che lo rende caldo e impaziente mentre scende ad armeggiare con i bottoni dei pantaloni della divisa scolastica.

C'è forse un lieve imbarazzo tra loro mentre entrambi sfilano a fatica i pantaloni bagnati e poi anche i boxer, ma nessun tentennamento. Il sentimento che li lega è saldo e profondo, e l'unica paura che entrambi avevano era di non essere corrisposti e il timore di rovinare la loro amicizia. Ma ora quella linea invisibile è stata superata, ed entrambi sanno che non è più possibile tornare indietro, né lo vorrebbero in ogni caso.

Gloriosamente nudo, Kojiro torna subito ad avvolgere il corpo di Kaoru tra le braccia.

"Stai tremando..." mormora, prima che le labbra di Kaoru cerchino ancora le sue in un bacio invadente.

Ma i brividi che attraversano il suo corpo non si placano, e Kojiro si stacca a malincuore dal bacio. Recupera l'accappatoio e Kaoru lo infila con gratitudine mentre Kojiro si asciuga alla svelta con un asciugamano.

Il silenzio tra loro è venato ancora di un lieve imbarazzo, il rossore sulle gote di Kaoru che si fa più evidente quando Kojiro usa il suo stesso asciugamano per tamponare i lunghi capelli rosa. Ma l'immagine che il grande specchio gli restituisce è dolce e famigliare, e Kaoru non può fare a meno di voltarsi appoggiandosi al grande lavandino di marmo e sorridergli con dolcezza.

Gli occhi di Kojiro sono grandi e languidi, il suo sguardo mostra ancora una volta l'amore profondo che prova per lui, e Kaoru gli allaccia le braccia al collo per cercare ancora le sue labbra in un bacio bisognoso.

La passione torna a bruciare in un istante, l'istinto viscerale di sentirsi e appartenersi che trova la sua realizzazione nei gesti frenetici con cui Kaoru si libera di nuovo della spugna e trascina Kojiro in camera, sul futon, senza mai staccare le labbra dalle sue.

La stanza è calda e inondata di luce dorata ma Kaoru ancora rabbrividisce, le mani grandi e ruvide di Kojiro che scorrono sulla sua pelle, e le sue labbra morbide e delicate che accarezzano gli stessi percorsi, generando un contrasto di sensazioni che porta Kaoru sull'orlo della follia. Il suo cuore sembra come impazzito, un battito selvaggio e quella sensazione di completo e totale appagamento che non era mai riuscito a provare prima di quel momento.

"Kojiro" Kaoru geme il suo nome in un soffio spezzato quando la mano scende tra i loro corpi e si chiude attorno alla sua erezione.

Il suo corpo inizia a muoversi subito, languido e flessuoso, ondeggia caldo e passionale, con le stesse movenze eleganti di quando corre con lo skate, e Kojiro ne è ugualmente affascinato, totalmente rapito da quella bellezza armoniosa e virile che lo rende così unico ai suoi occhi.

"Sì... Così." Kaoru sussurra e la sua voce roca si trasmette fino in mezzo alle gambe di Kojiro rendendolo ancora più impaziente. Affonda i denti nella carne della sua spalla, trattenendosi a fatica dal bisogno di succhiare e marchiare la sua pelle candida.

La mano prosegue inesorabile nel movimento e i gemiti che escono dalle labbra di Kaoru sono meravigliosi; Kojiro approfondisce l'affondo, totalmente concentrato sul piacere di Kaoru e il bisogno di sentire ancora quei versi uscire dalla sua bocca.

Affamato, vorace, bisognoso.

"Più forte!" comanda, e Kojiro obbedisce, la sua stessa erezione che pulsa ormai dimenticata, concentrato unicamente sulle dita di Kaoru aggrappate ai suoi capelli e la sua stessa mano che insegue il ritmo dettato dai fianchi di Kaoru. I suoi gemiti si fanno più intensi e ravvicinati, il fiato che si spezza in ansiti e il calore che si espande mentre si aggrappa disperato alle ciocche di smeraldo e inarca la schiena; e poi, con un ultimo mugugno prolungato, si riversa sul suo addome in lunghe strisce bollenti.

Kojiro rallenta lentamente il movimento della mano mentre Kaoru lo strattona a cercare la sua bocca, gli ultimi gemiti soffocati tra le sue stesse labbra mentre la lingua rincorre la sua in un movimento sensuale. Il bacio si fa via via più morbido, si veste di dolcezza mentre l'ultimo bagliore residuo si trasforma in un sospiro soddisfatto nel petto di Kaoru.

"Kojiro..." mormora cavalcando ancora il suo piacere in sottili ansiti spezzati "Ti amo. Voglio fare l'amore con te." sarebbe stupito dalla sua stessa audacia se non fosse completamente ebbro di lussuria, le endorfine in circolo che gli danno il coraggio di dirlo ad alta voce, di dichiarare il bisogno che sente ormai impellente, nel suo corpo e nel suo cuore, senza più alcun riserbo.

Kojiro solleva il volto, lo sguardo adorante che accarezza quella creatura meravigliosa dai capelli di confetto e gli occhi dorati, incredulo ancora per quelle parole e l'indicibile emozione che la sua richiesta sta generando nel profondo del suo cuore. Così lo bacia, ancora, dolce e delicato, un tocco soffice di labbra e lingua mentre le mani si infilano tra le sue ciocche ancora umide.

Kaoru rotola i fianchi, di nuovo duro e bisognoso, e spinge una coscia contro l'erezione di Kojiro che mugugna il suo nome ancora una volta.

"Voglio sentirti dentro di me." Kaoru sussurra accanto al suo orecchio, qualsiasi inibizione ormai travolta dalle emozioni e sensazioni che si stanno donando.

Kojiro allunga una mano sotto al suo corpo e Kaoru si adopera per accoglierlo, mentre ancora artiglia i suoi capelli e geme alla pressione del dito grosso e ruvido.

"Male...?" mormora preoccupato.

Kaoru scuote la testa, rosso in volto ma determinato ad andare avanti.

"Non voglio che ti fermi..." lo implora in un soffio.

"Aspetta!"

Kojiro corre in bagno e Kaoru è del tutto spiazzato e confuso finché non lo vede tornare con una boccetta di olio di mandorle.

"L'ho vista prima, mentre ci asciugavamo..." spiega, arrossendo un po'.

Kaoru sorride e allarga le braccia per accogliere nuovamente il corpo meraviglioso di Kojiro su di sé.

Il nuovo tentativo è invadente e doloroso, ma l'olio fa il suo dovere e la smorfia di dolore sul viso di Kaoru si trasforma in piacere mentre Kojiro scorre lentamente il dito, facendo più piano che può, del tutto attento ad ogni minimo cambio di espressione sul suo viso.

La tensione nel suo corpo si scioglie e dopo poco il bacino di Kaoru segue il movimento della mano con i fianchi, le guance arrossate e le palpebre che tremolano al tentativo di restare aperte, mentre lievi gemiti spezzati escono dalle sue labbra.

Kojiro inserisce un secondo dito e raccoglie il gemito di Kaoru direttamente nella sua bocca, le sue unghie piantate ancora nella schiena mentre si adatta alla nuova intrusione.

Le dita scivolano lentamente, e solo quando sente i muscoli nuovamente rilassati Kojiro azzarda un movimento più complesso, piegando la punta delle dita e scorrendo fino a che Kaoru non sussulta.

"Sì! Proprio lì!" geme flebile sulle sue labbra, e Kojiro torna a spingere in quel punto, per sentire ancora quel gemito sottile che gli trapana il cervello.

Kaoru muove i fianchi, asseconda il movimento della mano di Kojiro per inseguire la sensazione, ed è solo quando le dita ormai diventate tre scorrono fluide che Kaoru geme di nuovo la sua preghiera.

"Fai l'amore con me. Adesso!"

Kojiro non ha bisogno di altro invito e, con il cuore che batte furioso e il respiro spezzato, affonda lentamente nella sua carne calda.

Il volto di Kaoru è sfigurato dal piacere mentre entra in lui, la schiena inarcata e le mani artigliate al futon sfatto, ed è davvero meraviglioso, i soffici capelli allargati attorno al suo viso arrossato, la pelle chiara del suo addome ancora striata di bianco.

Kojiro vorrebbe baciarlo ma non riesce a staccare gli occhi da quella immagine erotica e sublime, mentre il suo corpo bellissimo lo accoglie dentro di sé.

Kaoru apre gli occhi solo quando arriva in fondo, la sensazione di pienezza e completezza che non è solo fisica ma è anche emotiva e spirituale; calde lacrime rigano le sue guance pallide ma il sorriso sulle sue labbra dice a Kojiro che può proseguire.

Si ritrae lentamente, e poi affonda di nuovo in lui con un'altra spinta, e Kaoru geme, il calore che sente allargarsi ad ogni affondo che si fa invadente e totalizzante.

"Ancora." lo incita, e Kojiro spinge e spinge ancora, e ad ogni affondo il calore che si costruisce nel suo ventre diventa più spesso e pulsante.

"Kaoru..." mormora mentre si stende su di lui a cercare la sua bocca in un bacio affamato e disordinato.

Kaoru solleva una gamba e piagnucola per il cambio di inclinazione.

"Sì. Proprio lì..."

E Kojiro spinge nella nuova inclinazione, il movimento dei suoi fianchi che si fa sempre più frenetico e insegue i mugugni che escono dalle labbra di Kaoru. Il fuoco nel suo ventre cresce e si dilata, la sensazione che diventa sempre più densa e pesante, un nucleo che si allarga e si espande infine in una esplosione di luce e calore che lo coglie di sorpresa e lo strozza in un gemito gutturale e prolungato, mentre spinge negli ultimi affondi. Può sentire il corpo di Kaoru che ancora si contrae sotto di lui, e allora non si ferma e spinge, spinge ancora fino a che Kaoru conferma il suo orgasmo in un ultimo lungo mugugno, le unghie nella sua carne e il volto inondato di lacrime.

Solo allora si concede di crollare sul suo petto, e Kaoru lo accoglie tra le braccia mentre una serie di 'ti amo' escono dalle sue labbra in lievi gemiti confusi e ansimanti.

Il respiro torna lentamente regolare e porta con sé un soffuso imbarazzo che impedisce a Kojiro di guardare l'amico negli occhi. Scivola supino accanto a lui, il cuore che ancora corre furioso nel petto, e la paura che il ritorno alla realtà possa decretare il tracollo della loro amicizia.

Ma i timori di Kojiro sono infondati perché Kaoru posa il mento sul suo petto e gli sorride, caldo e luminoso come il sole che ancora inonda la stanza di una luce quasi ultraterrena, e Kojiro è ammaliato dai suoi occhi d'ambra e si solleva per posargli un leggero bacio sulla punta del naso.

"Certo che ce ne hai messo di tempo a dichiararti..." mormora Kaoru, il sorriso che diventa beffardo e intrigante, mentre la mano accarezza distrattamente i pettorali scolpiti.

"Avresti potuto farlo anche tu..." risponde Kojiro, allungando una mano per infilargli una lunga ciocca ribelle dietro all'orecchio, in un gesto che sente ormai spontaneo e naturale.

Kaoru si punta sul gomito e raggiunge le sue labbra in un bacio piccolo e soffice prima di sorridergli ancora, i suoi occhi che brillano di una luce che Kojiro non gli ha mai visto, il riflesso evidente e accecante della sua felicità, che lo sta lasciando per la prima volta senza parole.

Ed è esattamente in quel momento che Kojiro lo capisce. È in quel sorriso che realizza la reale portata dei suoi stessi sentimenti. Il suo stomaco si contrae, il battito accelera e la testa ronza, come è successo la prima volta che è riuscito ad eseguire un hardflip senza rovinare a terra. E come la tavola durante il salto, anche il suo cuore sta ruotando attorno a tutti gli assi possibili, ribaltando ogni legge della fisica, fino a configurarsi in un nuovo assetto di equilibrio, così nuovo e meraviglioso da lasciarlo del tutto disorientato. E si ritrova senza fiato a fissare la creatura più bella sulla faccia della terra, e si fa strada nel suo cuore la certezza ormai inconfutabile che solo Kaoru può dare un senso alla sua vita. Quel ragazzo dai capelli di zucchero filato che conosce da una vita, è senza alcun dubbio l'unica persona che può davvero farlo sentire finalmente completo, in pace con sé stesso, e felice come non aveva mai nemmeno immaginato di poter essere.


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Credits for the image to @schornee_ on Twitter


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