Chapter 34.
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Natsu aveva sentito il proprio mondo rivoltarsi nel momento esatto in cui Lucy aveva fatto il nome di suo fratello. Era da troppi anni che non lo sentiva nominare, che Zeref non si faceva vivo a testimoniare la sua presenza sul suolo giapponese. Suo fratello maggiore era sempre stato un ragazzo particolare: prima con la testa fin troppo al posto, poi con il desiderio improvviso di primeggiare sugli altri. Ma non erano quelli gli unici fatti che in parte lo avevano allarmato: sin da piccoli, Zeref si era sempre divertito a recare danni o dolore agli altri, e ciò comprendeva anche Natsu.
Quando Igneel, il loro padre, si complimentava con il più giovane dei due fratelli per qualche motivo, Zeref si assicurava che nelle ore successive Natsu avesse un giorno orribile. Era quello il motivo per cui a scuola, nonostante al rosato piacesse particolarmente un argomento, si fingeva disinteressato, e durante le verifiche prendeva voti bassi di proposito. Natsu aveva imparato sin da piccolo cosa gli costasse portare ottimi risultati a casa, e non voleva assolutamente rischiare di passare attraverso tutto quel dolore. Poteva sembrare assurdo, ma se c'era qualcosa o qualcuno di cui Natsu aveva paura, era proprio suo fratello.
Non avrebbe mai osato definirlo pazzo, ma quando Zeref aveva iniziato a frequentare giri loschi e lui era corso da Igneel a dirlo, non ne era uscito un discorso piacevole. E quando il padre era scomparso misteriosamente qualche mese dopo l'accaduto, Natsu aveva immediatamente sospettato di Zeref. All'inizio non voleva ammetterlo, o forse non voleva credere che suo fratello fosse davvero capace di far del male persino a un genitore, ma quando Zeref non si era sentito minimamente toccato dalla sparizione, Natsu aveva capito che c'era qualcosa che non andava. Il rosato era scappato di casa qualche tempo dopo, il terrore di vivere da solo con il più grande, era divenuto più forte della volontà di restare e far capire che lui era forte, che poteva farcela, che non aveva paura.
Aveva cercato Igneel in lungo e in largo, infilandosi in luoghi che sapeva Zeref aveva frequentato, ma non era riuscito a trovare suo padre. Era stato tentato di andare alla polizia – aveva solo diciannove anni, dopotutto – ma la voglia di trovare le prove e vendicarsi personalmente di suo fratello, erano state sin troppo forti. Lungo la strada aveva incontrato Erza e gli altri – all'epoca facevano parte di Fairy Tail solo lei, Gray, Gerard e Laxus – e quando si erano offerti di aiutarlo e accoglierlo nella propria casa, Natsu si era sentito come se finalmente avesse potuto ricominciare a respirare.
Gli incubi riguardanti suo fratello e suo padre lo avevano tormentato per tutto l'anno successivo, ma non duravano mai allungo. Erza e gli altri avevano deciso di addestrarlo nell'autodifesa sin da subito, e quando Natsu si era finalmente sentito soddisfatto dei progressi e delle abilità acquisite, aveva deciso che, se avesse incontrato Zeref, lo avrebbe sicuramente battuto. Lo aveva cercato in lungo e largo, la voglia di vendicarsi che gli scorreva lungo le vene come delle fiamme splendenti, e ora eccolo lì quel nome che aveva inseguito, le prove nelle mani della ragazza che più amava al mondo.
Natsu non era riuscito a sentire il momento in cui le ginocchia gli erano cedute, quando aveva colpito il pavimento con così tanta forza che gli altri attorno a lui avevano temuto che si fosse rotto almeno una rotula. Le voci si erano fatte lontane, quasi frutto di un eco distorto. Davanti a lui, riusciva a vedere solo la figura di Lucy, il viso di lei stretto dalla preoccupazione mentre il corpo andava a collidere con le sbarre della cella che li tenevano separati. E nonostante fosse arrabbiato con lei, nonostante sentisse ancora quella sensazione di tradimento, in quel momento non importava nulla di tutto ciò. Se Natsu avesse detto che non aveva voglia di alzarsi e raggiungerla, cercare conforto nella presenza di Lucy, avrebbe sicuramente mentito. Voleva andare da lei, mettere da parte tutti i dubbi, tutte le cattive notizie, le loro posizioni, e sperare che le loro esistenze spogliate da qualsiasi titolo bastassero a darsi conforto vicendevolmente.
Lui e Lucy si sarebbero incontrati lo stesso se le circostanze fossero state diverse per entrambi? Si sarebbero amati comunque? Natsu avrebbe tanto voluto trovare la risposta a quelle domande, sapere se da qualche parte, in un universo parallelo, lui e Lucy erano felici e insieme come avrebbero dovuto essere.
<< Natsu! >> una voce lo ridestò dalla sua catena di pensieri e ricordi. Voltando il capo di lato, Natsu vide che Erza era inginocchiata accanto a lui, il volto una maschera di preoccupazione. Alzando lo sguardo, Natsu notò che la ragazza non era l'unica: attorno aveva tutta Fairy Tail, gli occhi degli altri che sembravano cercare segni che indicassero che stava bene.
Natsu scosse la testa, le mani che procedevano ad allontanare tutti quegli sguardi curiosi. Si districò velocemente dalla rete di pensieri e paure, cercando di rimettersi in piedi. Lo trovò faticoso all'inizio, perché sentiva le ginocchia come se fossero fatte di gelatina, ma alla fine riuscì ad alzarsi. Il ragazzo incontrò immediatamente lo sguardo di Lucy: gli occhi di lei erano carichi di ansia e paura, ma quando lui le fece un sorriso, i muscoli della ragazza si rilassarono un attimo. Natsu stava bene, sia fisicamente che mentalmente: stato solo lo shock iniziale a farlo reagire a quel modo. << Se credi che Zeref sia il responsabile delle vicende di Tartaros, allora ti do ragione >> stabilì, cercando con gli occhi qualcosa che gli dicesse che Lucy lo stava ascoltando attentamente, che stava capendo che era realmente dalla sua parte.
<< Nonostante sia tuo fratello? >> Levy si fece avanti, il corpo esile che si stendeva e arrivava vicinissima alle sbarre della cella. Natsu le vide le chiavi appese alla cintola e si chiese come mai l'agente non le stesse usando. Con la coda dell'occhio però, notò una figura muoversi sul fondo del corridoio, segno che ci fossero le guardie di vedetta.
<< Proprio perché è mio fratello sono sicurissimo che sia realmente lui >> stabilì perentorio. Conosceva Zeref meglio di chiunque altro ed era certo che, nonostante fossero passati degli anni, suo fratello non fosse cambiato. << Anni fa è stato il responsabile della scomparsa di nostro padre. Non mi meraviglierei affatto se ora fosse il capo di una gang che va in giro ad ammazzare la gente. >>
Natsu sentì dei sospiri e qualcuno che tratteneva il fiato bruscamente. Non poteva dar loro torto: non aveva mai detto in giro che aveva un fratello, e perché avrebbe dovuto? Zeref era stato solo crudele, praticamente un criminale nato sin dalla nascita, perché avrebbe dovuto affermare che tra loro ci fosse un legame di sangue? Natsu non si vergognava di quella connessione, temeva solo che le persone pensassero che lui avesse lo stesso temperamento di suo fratello. Lui non era a quel modo, non faceva del male di proposito. << Non ci avevi mai detto nulla >> gli disse Erza, il volto attraversato da un'espressione triste, quasi ferita. Forse Natsu aveva sbagliato, ma l'aveva fatto per il loro bene: meno connessioni avrebbero avuto con Zeref, meglio sarebbe stato per tutti.
<< Non volevo pensaste che ero come lui >> affermò.
<< Cazzo, che idiota >> borbottò Gray. Il ragazzo si trovava a pochi passi da Natsu, il volto un po' più sollevato rispetto a prima. << Con quella testaccia che ti ritrovi, è impossibile anche pensare che tu sia capace di uccidere una mosca. >>
Natsu gli lanciò un'occhiataccia, ma subito dopo si aprì in un sorriso. Tutti attorno a lui sembravano dar ragione a Gray, e il rosato ne fu felice: non avrebbe sopportato di essere eguagliato a suo fratello. << Immagino non ti dispiacerà se lo arrestiamo >> commentò Gerard. Il ragazzo era ancora dall'altro lato delle sbarre, le labbra tirate su da un sorriso e il corpo che si faceva più vicino a quello di Lucy. Per quanto Natsu adorasse Gerard e si fidasse di lui, il fatto che negli ultimi giorni stesse così attaccato a Lucy, aveva fatto storcere il naso al membro di Fairy Tail. Natsu si era detto molteplici volte che non doveva sentirsi geloso, che non ne aveva motivo, che doveva smetterla di provare ciò che sentiva per Lucy, ma non c'era riuscito: era come se ci fosse un uncino incastrato sotto il suo petto che lo spingeva verso di lei.
<< Sarei persino felice se potessi partecipare all'operazione >> concordò il ragazzo. Era il momento di affrontare i suoi demoni interiori, di liberarsi di quella paura adolescenziale che quasi non gli aveva permesso di convivere con il ricordo del fratello. Forse poteva avere giustizia per suo padre, provare ad andare avanti, magari ricominciare. E per quanto al momento l'idea gli sembrasse totalmente folle, aveva una grande voglia di fare tutte quelle cose con Lucy. La ragazza lo osservò con l'apprensione sul viso, le mani strette attorno alle sbarre e il mento premuto su di esse come se potesse farsi più vicina a lui, quasi come se volesse toccarlo. Natsu avrebbe voluto stringerle la mano almeno per un'ultima volta, ma non l'avrebbe fatto lì, non davanti a tutti. Non voleva dare spiegazioni per il suo cambio repentino, non voleva – nel caso potesse succedere – che Lucy lo rifiutasse con davanti un pubblico numeroso: se doveva succedere, Natsu voleva occuparsi da solo del suo cuore spezzato.
E cosa sarebbe successo una volta che lui sarebbe diventato un fuggiasco? Lucy sarebbe rimasta in polizia a dargli la caccia, e lui avrebbe passato il resto dei suoi giorni a fuggire dalla ragazza che amava. C'era davvero un futuro per loro? Avrebbe tanto voluto parlarne con lei, ma Natsu sapeva che era il momento sbagliato.
<< Credo di poterlo fare >> disse improvvisamente Levy. Natsu vide una moltitudine di teste che si voltavano nella stessa direzione, paia di occhi che venivano sgranati per lo shock.
<< Che intendi dire? >> era stata Erza a chiederlo, lo sguardo che scrutava Levy quasi con sospetto.
<< Potreste aiutarci a far uscire Tartaros allo scoperto. >>
<< Vuoi usarli come esche >> affermò Lucy, le mani che lentamente lasciavano la presa che aveva sulle sbarre. Si voltò verso il capo dell'intelligence con un'occhiata allucinata, quasi come se non credesse alle proprie orecchie.
<< Esatto >> confermò la turchina, lo sguardo impassibile: era come se non provasse nulla, come se la faccenda non la toccasse minimamente, e forse era realmente a quel modo, ma Natsu non avrebbe potuto dirlo con certezza.
Gajeel si fece avanti, il braccio che sfilava attraverso le sbarre per dare un colpetto in testa a Levy. << Non credi di essere un po' troppo nana per pensieri così grandi? >>
Levy sbuffò, levandosi di tosso il braccio di Gajeel in un istante e indietreggiando abbastanza infondo in modo che il ragazzo non riuscisse a colpirla nuovamente. << Ti rendi conto che potrei farti arrestare sul serio per un affronto del genere? >>
<< Perché, questa era una finta? >> borbottò Laxus dal fondo della cella, lo sgomento sul viso e gli occhi al cielo per l'assurdità. Natsu sospirò a sua volta, perché una normale conversazione si era tramutata in un leggero delirio. Gajeel si era allungato maggiormente oltre le sbarre, arrivando alla ragazza e andando a dare leggere pacche sulla testa di Levy, quasi come se fosse un cane. La ragazza sembrava abbastanza scocciata, mentre accanto a lei, Lucy e Gerard se la stavano ridendo.
Sembrava una normale chiacchierata tra amici e fu in quel modo che terminò, mentre tutti cercavano di prenderla sullo scherzo, risollevare gli animi che erano stati buttati giù all'inizio di quell'incontro. Natsu aveva cercato di ammirare il sorriso di Lucy sino all'ultimo, fino a quando la ragazza non era sparita dietro l'angolo in compagnia di Gerard. Levy si era fermata a metà strada, tornando un attimo indietro con il volto più serio del previsto. Sembrò cercare il contatto visivo con lui e quando lo trovò, gli sorrise tristemente. Era come se provasse compassione, ma non era esattamente quello. C'era qualcosa negli occhi di Levy, nel modo in cui lo guardava, che aveva fatto credere a Natsu che fosse preoccupata per qualcosa. << Prendetevi cura di Lucy >> sussurrò il capo dell'intelligence, e se all'inizio Natsu non capì, dopo il pensiero divenne lampante: negli occhi di lei, c'era la tristezza che veniva con la consapevolezza di poter perdere una persona cara.
**
Lucy si era ritrovata nell'ufficio destinato a Lluvia, proprio con quest'ultima. L'archivista l'aveva trascinata via subito dopo l'incontro con Fairy Tail, dicendole che aveva qualcosa di molto importante da riferirle. Quando Lucy era entrata nell'ufficio, aveva visto una marea di scartoffie sulla scrivania, penne sparse ovunque – ce n'era qualcuna persino sul pavimento – e carta da buttare che usciva dal cestino.
Lucy si era subito seduta su una delle sedie poste vicino a un piccolo divanetto, ovviamente trascinandola prima verso la scrivania. Lluvia si era accomodata a sua volta, le gambe che si accavallavano in automatico e la disperazione sul viso. Lucy si allungò un po' sul tavolo, gli occhi che cercavano quelli della turchina. << Lluvia? C'è qualcosa che non va? >>
<< Lluvia non sa come far uscire di prigione Gray-sama >> cantilenò l'archivista, il mento poggiato sui palmi delle mani e un broncio evidente sul viso: non capitava tutti i giorni di vederla in quella fase depressiva.
Lucy andò a toccarle il braccio per istinto, cercando di darle più rassicurazione possibile. Voleva aiutarla, anche perché il far evadere di prigione Gray era anche un problema suo. Voleva far uscire tutti i membri di Fairy Tail: che ingiustizia sarebbe stata se uno di loro fosse stato costretto a restare? << Che intendi dire? >>
<< Gray-sama dovrebbe testimoniare di persona durante il processo, ma se lo facciamo evadere, il giudice penserà che è scappato per evitare il processo. Penseranno nuovamente che è colpevole. >> Lucy sentì i battiti del cuore fermarsi per un breve istante: non aveva mai pensato a quanto fossero realmente fastidiose le faccende burocratiche, ma ora poteva stabilire che fossero una spina nel fianco. Era davvero possibile far evadere Gray con la consapevolezza che in tribunale lo avrebbero di nuovo accusato di colpevolezza per un omicidio che non aveva commesso? Lucy si sentì terribilmente in colpa, perché avrebbe voluto scagionare tutti: non poteva lasciare Gray indietro.
<< Pensi di poter trovare una soluzione? >> chiese, quasi sperando che da qualche parte, forse anche dal cielo, cadesse una risposta più che sufficiente a scagionare Gray anche solo per un attimo. Lucy prese un respiro profondo: stava andando fin troppo contro la legge per essere un poliziotto. Ma del resto, non era colpa sua se anni prima era stato fatto il giudizio sbagliato: lei si sentiva in dovere di rimediare agli errori dei suoi colleghi più anziani. E parlando di ciò, sperò vivamente che nessun altro si mettesse in mezzo a quel caso: non voleva altri rallentamenti, né nessun altro che sbucasse all'improvviso a rovinarle i piani. Ne aveva avuti fin troppi di imprevisti, ora voleva metterci una pietra sopra.
Lucy non era ancora riuscita a superare la rivelazione che il fratello di Natsu fosse coinvolto nella vicenda di Tartaros, ma ripensandoci, aveva tutto sin troppo senso: l'ossessione quasi ingiustificata di Tartaros per Fairy Tail, si poteva collegare al fatto che Natsu ne fosse un membro. Il fatto che avessero preso di mira proprio lei che era una nuova arrivata, non poteva collegarsi solo a Minerva: al tempo, lei era la fidanzata di Natsu e forse era un motivo più che valido per giustificare il fatto di essere stata seguita da Rougue. C'erano così tanti pezzi del puzzle che si stavano collegando e che ora avevano un senso quasi unico e logico, che Lucy quasi non riuscì a crederci. Era tutto frutto di odio, del voler sentirsi superiore di una persona che, secondo il racconto di Natsu, con molta probabilità aveva ucciso il suo stesso padre.
<< Lluvia non ne è sicura, però crede di avere un piano >> ammise la turchina. Lucy sollevò il capo di scatto, i suoi pensieri assillanti immediatamente buttati fuori della finestra. C'era davvero una soluzione? Lluvia ci aveva appena pensato in quel lasso di tempo così minimo?
<< Che tipo di piano? >>
<< Lluvia vorrebbe chiedere la custodia di Gray-sama. In questo modo, non ci sarebbe nemmeno bisogno di farlo evadere: potrebbe andare e venire solo per partecipare ai processi. >> Le parole di Lluvia sembrarono musica alle orecchie di Lucy. Non avrebbe mai pensato che una cosa del genere fosse possibile, ma del resto lei non avrebbe potuto saperlo: era sempre stata un'agente d'ufficio, e per quanto l'addestramento le avesse concesso una conoscenza generale degli affari della polizia, la sua memoria era più dedita alle faccende informatiche.
<< Pensi che sia possibile? >> chiese, una nota di speranza nella voce. Forse non avrebbe dovuto crearsi troppe illusioni, ma il pensiero di salvare Gray, le aveva lasciato una sensazione di emozione a sbocciarle nel petto. Avrebbe salvato anche gli altri ovviamente, ma sarebbe stato più facile che assolvere Gray da un'accusa di omicidio di cinque anni prima.
<< Lluvia deve parlare con un paio di persone, ma farà quel che può. >> La turchina sembrava così eccitata, che finì per buttare a terra qualche matita e qualche foglio, le prime che rotolavano sul parquet, i secondi avevano volteggiato per un po' prima di posarsi vicino ai piedi di Lucy.
<< Cosa ne pensi del piano di Levy? Credi sia possibile incastrare Tartaros usando Fairy Tail? >> Lucy era un po' preoccupata riguardo quel piano, per lo più perché c'erano una miriade di cose che potevano andare male.
<< Lluvia crede che sia il miglior modo per assolverli >> ammise la turchina. Si mise meglio sulla sedia, cercando di sembrare il più rilassata possibile. << Se Fairy Tail ci aiuta a catturare Tartaros, allora dai piani alti potranno chiudere un occhio riguardo ai loro crimini precedenti e assolverli completamente, o anche solo ridurre la pena. Levy ha avuto un'idea geniale, in questo modo non ci sarà alcun bisogno di farli evadere illegalmente, e tu e Gerard non diventerete criminali. >> Lucy pensò attentamente alle parole della turchina, cercando di assimilarne al meglio il significato. Era davvero possibile che Fairy Tail venisse assolta? Aveva sentito di molti criminali che avevano ricevuto una riduzione di pena per aver dato la loro collaborazione alla polizia, ma valeva lo stesso per qualcuno che era considerato alla pari di un terrorista? Perché era quello ciò che era realmente la gang agli occhi dello stato, una massa di terroristi che avevano intentato alla felicità e salvaguardia del paese.
Era quasi assurdo pensare che fosse realmente possibile, ma Lluvia aveva assistito a molti processi nel corso della sua carriera, e sapeva certamente di cosa stava parlando. Lucy, al contrario, aveva passato il suo unico anno di servizio in ufficio, e alcuni mesi del secondo nella base di una gang: era chiaro che non ci fosse paragone tra le due, almeno non nel piano giurisdizionale. << Credi sia possibile che vengano assolti? >> chiese, quasi più per curiosità, che per speranza.
<< Lluvia non ci metterebbe la mano sul fuoco in proposito, ma se avranno un avvocato che sa il fatto suo, potrebbe essere una possibilità. >> Lluvia si risistemò sulla sedia, questa volta allungandosi sulla scrivania e prendendo al contempo il telefono. La turchina afferrò una penna e poi un taccuino, l'altra mano che andava a scorrere tra i contatti in rubrica. << Anche se è più probabile la riduzione di pena >> concluse, la mano che ora scriveva dei numeri. << Non darti troppa pena, Lucy, il problema si risolverà, soprattutto se Levy e Makarov metteranno qualche buona parola in proposito. >>
Lucy voleva davvero credere che si stesse tutto per risolvere come avrebbe dovuto, che non ci sarebbero stati altri problemi. Ciò che però non la convinceva, erano le parole di Natsu riguardo suo fratello, e se c'era qualcosa di cui lei era realmente preoccupata, era il coinvolgimento del rosato nella cattura di Tartaros. Per quanto Natsu si fosse presentato determinato e pronto alla carica, Lucy aveva potuto leggere al di sotto di quelle emozioni apparenti, scovandovi paura. Forse non era il legame di sangue, forse non era nulla di così personale a far temere a Natsu il suo incontro con il fratello. Forse, nonostante il ragazzo si fosse sempre dimostrato incurante del pericolo e pronto a rischiare senza mai dimostrarsi esitante, l'unica cosa di cui poteva aver realmente paura stava per essere presentata sotto ai suoi occhi, e quel qualcuno era Zeref.
**
Quando Lucy aveva abbandonato il suo ufficio, Lluvia si era messa al lavoro immediatamente, componendo il numero del giudice che le era stato passato dai suoi colleghi della omicidi. Non avrebbe mai pensato che un giorno si sarebbe ripresentata come la Lluvia Loxar della omicidi, eppure era ciò che era successo e il giudice era stato quasi felice di sentir parlare nuovamente di lei. Il suo caso – quello che l'aveva portata a ritirarsi al lavoro d'ufficio nell'intelligence – era stato molto discusso tra i giudici per via della sua particolarità. Lluvia aveva ricevuto favori, istruzioni per gestire al meglio l'operazione, e persino una cavigliera. L'oggetto ricevuto non era per lei, ovviamente: la cavigliera era utilizzata in polizia quando un criminale doveva collaborare a un'operazione, segnando all'agente designato la posizione del malvivente e avvisandolo quando questo superava i limiti del suo raggio d'azione.
In quel momento, Lluvia stava camminando a passo spedito lungo il corridoio che l'avrebbe portata alle celle, la cavigliera stretta in mano e l'eccitazione a crescerle nel petto come una marea. Era così emozionata, che per sbaglio passò davanti la cella di Fairy Tail senza battere ciglio e continuando a camminare, fino a quando il richiamo dell'agente di guardia non risultò serio e concitato, quasi come se Lluvia avesse commesso chissà quale reato.
La turchina tornò immediatamente lungo i propri passi, le scarpe che emettevano il solito scalpiccio sulle mattonelle, mentre le chiavi le tintinnavano sulla cintura. Era estremamente contenta di quella soluzione, di quel piano geniale che le era venuto in mente non appena aveva sentito che Levy avrebbe usato Fairy Tail come esche per trovare Tartaros. Aveva dovuto pensare attentamente a ogni parola da dire per ottenere quel favore e aveva sfruttato il momento in cui Lucy si era zittita, gli occhi che le erano andati da un lato all'altro mentre pensava anche lei. Nonostante le dispiacesse, la situazione di Natsu era andata a loro vantaggio.
Lluvia si fermò davanti la cella di Fairy Tail e immediatamente cinque paia di occhi si voltarono verso di lei, la curiosità che crepitava infondo allo sguardo. L'avevano certamente riconosciuta dalle altre volte in cui era scesa per parlare con Gray del suo caso, e probabilmente in quel momento si stavano chiedendo se non ci fossero altre novità. Beh, c'erano, ma erano speciali solo per lei e Gray. Lluvia non diede a nessuno il tempo di aprire bocca, perché puntò lo sguardo sul corvino, la mano che si sollevava per mostrare la cavigliera. Gray fece qualche passo indietro, il terrore vivo negli occhi mentre Lluvia vedeva chiaramente il pomo d'Adamo del ragazzo che spariva e riaffiorava man mano che deglutiva a vuoto.
Lluvia sorrise. << Gray-sama, sei ufficialmente in libertà vigilata e sotto lo stretto controllo di Lluvia! >> E se i membri di Fairy Tail si aprirono in una risata, Gray era l'unico che, al momento della rivelazione, sembrava aver visto un fantasma.
Angolinooooooooooooo
Mi rendo conto di essere in ritardo – dovevo aggiornare due giorni fa – e che il capitolo non sia chissà che di eccezionale, ma negli ultimi giorni non sono stata molto bene, chiedo perdono e.e Non sono molto soddisfatta di com'è uscito il capitolo, ma spero di rifarmi col prossimo u.u
Nonostante ciò, abbiamo scoperto il passato di Natsu! Zeref è esattamente il cattivo di questa storia (beh, lo era anche in FT alla fine) e ha sempre fatto di tutto per far passare un inferno a Natsu. Ma ehi, adesso toccherà a Natsu farsi valere e dimostrare che lui è forte u.u Riguardo i pensieri di Natsu, come potete vedere, sta pian piano cambiando idea riguardo Lucy, pensando a una frase che tempo prima pensò anche lei: "se le cose fossero state diverse, ci saremmo innamorati lo stesso?". Sì, il pensiero è formulato di proposito! Quei due sono anime gemelle, che nessuno mi dica il contrariooooo e.e
Nel frattempo sia Levy che Lluvia, hanno avuto delle idee geniali per scagionare – rispettivamente – FT e Gray. Beh, nessuno dei due è ancora esattamente scagionato dalle accuse, ma grazie a Lluvia, Gray è in libertà vigilata. Non potendo permettersi che torni in libertà, sarà a stretto contatto con Lluvia per tutto il tempo e questo vuol dire il suo coinvolgimento diretto nelle operazioni della polizia. E potete scommetterci che Lucy lo coinvolgerà!
Nonostante il capitolo non sia scritto chissà quanto bene (mi scuso ancora), spero comunque che ne abbiate apprezzato il contenuto u.u
E parlando della storia, vi ringrazio infinitamente per il raggiungimento delle 10k letture! Siete fantastici!
Ci risentiamo presto!
Un bacio,
Gaia*
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