Chapter 25.


|Warning!Violence|




<< Lucy! >> La ragazza si sentì chiamare con un certo fervore, lasciando immediatamente ciò che stava facendo.

La postazione davanti al computer le era mancata. Negli ultimi giorni, dopo aver rintracciato la base di Tartaros, Lucy aveva passato il tempo mandando email a Levy riguardo la riuscita di un obiettivo e chiedendo se la ragazza avrebbe potuto darle qualche suggerimento. Le risposte di Levy erano arrivate sempre in ritardo e stranamente concise, come se non avesse tempo per parlare e volesse chiudere l'argomento in fretta. Ma non era da lei, non quando sapeva che era una questione tanto delicata.

Lucy non le aveva chiesto nulla, sperando che l'altra le parlasse di propria volontà, ma tutt'ora non era successo. Lucy si chiese se per caso non fosse accaduto qualcosa in centrale che aveva destabilizzato l'amica.

Erza le si parò davanti, chiudendole di scatto il portatile e facendo prendere un colpo a Lucy. Impegnata com'era a ragionare, non aveva neppure sentito il capo arrivare. La ragazza aveva la mani piantate nei fianchi e sembrava piuttosto adirata per qualcosa. Lucy le rivolse un'occhiata confusa. << Ti stavo chiamando >> precisò la rossa, osservando Lucy con cipiglio infuriato. In realtà, la scena ricordava più quella di un genitore che rimprovera la figlia.

Il volto di Erza sembrò addolcirsi un po', emettendo un sospiro quasi frustrato. << Potresti andare tu a buttare la spazzatura? Oggi è il giorno della plastica >> la informò il capo.

La prima volta che Lucy aveva visto uno dei membri di Fairy Tail buttare la spazzatura, si era meravigliata del fatto che stessero cercando comunque di essere dei buoni cittadini giapponesi, facendo la raccolta differenziata e rispettando i giorni stabiliti*. Era decisamente qualcosa che non si vedeva tutti i giorni, se si parlava di gang.

Lucy si ritrovò ad annuire, andando fuori, nel piccolo portico dove tenevano i secchi della spazzatura già divisi. Prese quello dedicato alla plastica e dopo averlo chiuso per bene, lo trascinò fuori. Non era particolarmente pesante, ma il sacco non era neppure piccolo. Lucy lo trascinò lungo il vicinato fino ad arrivare al punto di raccolta. Lo lasciò lì, scaricandolo in fretta per via del freddo. Era uscita con indosso una felpa di Natsu e nient'altro.

Lucy si ritrovò ad arrossire al pensiero. Visto che Natsu continuava a stabilire di doversi intrufolare nel suo letto di notte, Lucy gli aveva proposto che allora lei aveva diritto a prendere qualcuno dei suoi vestiti. Il ragazzo non aveva rifiutato, anzi, ne era sembrato piuttosto contento. Era come se avessero raggiunto un nuovo punto nella loro relazione.

Scuotendo la testa ai suoi stessi pensieri, Lucy fece per tornare indietro. Non fu facile, e nemmeno si aspettava di trovare complicanze. Un furgone bianco si fermò in sgommata davanti a lei e Lucy indietreggiò per istinto. Si mise in posizione da combattimento per qualsiasi evenienza: braccia alte e mani strette a pugno, gambe divaricate e peso distribuito equamente sulle ginocchia. Non si aspettava di certo di vincere nel caso chiunque uscisse avesse delle armi, ma non si era neanche aspettata che un semplice buttare la spazzatura si sarebbe trasformato in qualcosa di più.

Quando nessuno uscì dal furgone, Lucy si diede mentalmente dell'idiota. Si rilassò, prendendo un respiro profondo cercando di far calmare il suo cuore impazzito. Le era saltato in gola nel momento esatto in cui il veicolo si era fermato davanti a lei.

Fece per andarsene, ma appena compì il primo passo, sentì un dolore lancinante alla testa. Cadde in ginocchio, sentendo qualcosa scorrerle a rivoli sulla nuca. La vista si fece appannata e in un attimo Lucy capì che doveva essere successo qualcosa. Si sentì debole e il dolore alla testa si fece più forte.

Lucy cadde in avanti proprio mentre il mondo attorno a lei si tingeva di nero.

**

Lucy sentì un dolore lancinante alla testa. Gnugnì e cercò di rialzarsi, ma sentì le braccia costrette fermamente da qualcosa. Aprendo gli occhi a fatica e sbattendo le palpebre numerose volte per mettere a fuoco la vista, Lucy notò che c'erano delle fascette a tenerle i polsi aggrappati saldamente a una sedia. In quel momento notò di essere seduta, la testa che le pendeva leggermente di lato. Sentì i capelli appiccicati al collo dal sudore. Non aveva idea di dove si trovasse, ma faceva caldo. Lucy notò le sbarre di una cella e poi un ambiente buio e sporco, pieno di muffa e una puzza da voltastomaco.

Improvvisamente, un enorme baccano le fece stringere gli occhi dal dolore. Ora ricordava, l'avevano colpita alla testa. Che fossero i membri di Tartaros? Lucy sentì il panico montarle nel petto e cercò invano di districarsi da ciò che la teneva ferma, ma sapeva che era inutile: non sarebbe mai riuscita a sfuggire alla presa delle fascette di plastica.

La cella dove si trovava venne aperta con un brusco movimento, quasi come se chiunque fosse, volesse divergerla dai cardini. Entrarono due tizi, entrambi vestiti di nero e il viso coperto. Lucy non aveva idea di cosa stesse succedendo. Adocchiando meglio le mani dei rapitori, Lucy riuscì a notare che erano due donne. No, non potevano essere quelli di Tartaros. Da quello che Lucy ricordava, non c'erano donne in quella gang.

Ma forse si sbagliava. Eppure quelle erano mani sottili, curate, da donna. Una di loro si fece avanti, prendendole i capelli nelle mani e tirando con violenza. Lucy emise un grido di protesta, sentendo il cuoio capelluto dolere e avvertendo qualche capello spezzarsi.

Presto fu il turno di calci e pugni e Lucy sentì il mondo attorno a lei tornare ad essere sfocato, le lacrime a riempirle gli occhi e le urla che le graffiavano la gola. Il corpo le faceva male e chiedeva pietà, ma non la ottenne. Qualunque cosa volessero, stavano cercando di farle del male.

Lucy si ritrovò a sputare sangue, tossendo insistentemente al sapore metallico in bocca. Stava iniziando a trovare difficoltoso respirare e tutto il corpo era un grosso livido. Sentì i capelli venir tirati indietro, un dolore lancinante nel punto in cui il cuoio capelluto era stato messo sotto sforzo e Lucy si sentì soffocare. Stava soffocando nel suo stesso sangue. Cercò di districarsi dalla presa, ma qualcuno la tenne ferma. Lucy non riusciva a vedere più nulla: le lacrime e la vista appannata per il dolore, le impedivano di riuscire a scorgere qualcosa. Non riusciva nemmeno a pensare.

Sentì qualcosa di pesante essere messa attorno al suo collo e sperò vivamente che non stessero cercando di strangolarla. Il peso si spostò sul suo petto e sentì qualcosa di ruvido grattarle il decoltè.

<< Questo è quanto dovete pagare >> stabilì uno dei suoi rapitori. La voce era modificata, Lucy non riusciva a riconoscere, tanto meno a capire nulla. La ragazza tossì e sentì un rivolo di sangue scorrerle agli angoli della bocca. Stava morendo? Avrebbero chiesto un riscatto, era ovvio, ma a chi?

La realizzazione la colpì come un treno in corsa: avrebbero chiesto un riscatto a Fairy Tail. Chiunque fossero quei due, stavano cercando di incastrarli. Lucy sperò vivamente che la gang non ci cascasse. Cercò di dire qualcosa, ma non ci riuscì. Si sentì soffocare, la voce le uscì in un lamento e le poche ombre che riusciva a vedere divennero vorticose.

Prima di perdere conoscenza, Lucy rivolse un ultimo pensiero a Natsu, quasi pregando che un giorno, seppur lontano, si sarebbero potuti incontrare nuovamente.

**

Quando Lucy riprese conoscenza, venne a contatto con la sensazione di essere a pezzi, o che un camion le fosse passato sopra. Le faceva male tutto. Provò ad alzarsi, ma un dolore lancinante la costrinse a terra, facendola scuotere a colpi di tosse.

Sentì una mano sulla spalla e poi qualcuno le stava passando una bottiglietta d'acqua. Lucy la prese senza fare storie, troppo accecata dall'intenso bruciore della gola per preoccuparsi. Delle mani l'aiutarono a rialzarsi, ma Lucy faceva ancora fatica ad aprire gli occhi. Bevve avidamente, quasi come se avesse vagato nel deserto per qualche giorno, incurante del fatto che l'acqua le stesse inzuppando i vestiti. Adesso aveva le mani libere e da quello che sentiva, anche le gambe non avevano costrizioni.

Quando finalmente riuscì ad aprire gli occhi, venne a contatto con il volto preoccupato di Lluvia. L'agente era inginocchiata accanto a lei, una mano a sorreggerla, mentre l'altra stringeva assiduamente la bottiglia d'acqua. Lluvia si stava mordendo un labbro con nervosismo, quasi come se si stesse frenando dal dirle qualcosa.

Lucy scattò sull'attenti appena ricordò cos'era successo. Sentì qualcosa muoversi all'interno della sua cassa toracica e all'improvviso le sembrò di vedere le stelle. Il dolore era così forte che Lucy credette di poterne morire. Era stata rapita, l'avevano colpita numerose volte e ora si trovava nella stessa cella di prima. La puzza era ancora lì, così come la muffa e l'umidità che gli stava impregnando capelli e vestiti. Si sentiva a pezzi e avrebbe tanto voluto farsi una doccia, ma come poteva?

<< Che ci fai qui? >> cercò di dire. Il petto le faceva male solo a respirare, ma parlare era ancora più dura. Sembrava un inferno su terra e in quel posto faceva anche caldo. Persino Lluvia aveva qualche ciocca di capelli attaccata alla fronte dal sudore.

<< Cazzo, che ti hanno fatto? >> domandò quella, quasi più a se stessa che ad esterni. L'archivista sembrava in panico, quasi come se stesse riflettendo sulle sue scelte. Ma non c'entrava nulla, giusto?

<< Sono stata rapita, me lo ricordo. Ma tu cosa ci fai qui, Lluvia? >>

<< Non c'è mai stato un rapimento, Lucy >> la informò la ragazza. Sembrava nervosa e continuava a guardarsi attorno come se fosse in cerca di qualcosa. << E' tutto un piano per arrestare Fairy Tail. >>

Lucy si ritrovò a sgranare gli occhi. Un piano della polizia? Ma allora perché nessuno l'aveva informata? Perché farle passare quell'inferno? Emise un altro colpo di tosse, prima di riafferrare la bottiglia d'acqua. Si sentiva priva di forze, completamente prosciugata. << Ma Levy non potrebbe- >>

<< Non è stato un piano di Levy. Makarov ha pensato fosse meglio allontanarla dal caso >> le disse l'archivista.

Ma non era possibile una cosa del genere. Levy era il capo dell'intelligence, come poteva Makarov rimuoverla dal caso? Lucy ingoiò a vuoto, quasi incerta se dovesse fare la domanda, oppure tenerla per sé. Eppure sentiva un bisogno impellente di sapere. << Chi ha la giurisdizione nel caso? >>

Lluvia fece un respiro profondo, quasi come se avesse paura persino a pronunciare le parole. << Bisca e Minerva. >>

La risposta non la sorprese più di tanto. Bisca era solita fare le cose senza pensare, buttandosi a capofitto nei casi come se stesse andando al lunapark. E cosa fondamentale, non le importava nulla se qualche agente rimaneva ferito. Probabilmente il pestaggio era stato un suo piano. Lucy non conosceva bene Minerva, ma sapeva che era la psicologa del dipartimento che di tanto in tanto veniva mandata in prima fila per trattare con i criminali. Probabilmente avevano organizzato un rapimento in modo da chiedere qualcosa a Fairy Tail e successivamente trattare con loro. Ecco a cosa serviva Minerva.

Lucy sapeva che non ci sarebbe stata alcuna trattazione. Semplicemente avrebbero finto di portare a termine lo scambio, e poi dei poliziotti avrebbero fatto irruzione nel tentativo di arrestare Fairy Tail. Lucy non poteva lasciare che le indagini venissero condotte da quelle due, sarebbe stato un disastro.

Fece per alzarsi, ma quasi dimenticò il dolore fino a quando il petto non le venne sconquassato da dolori atroci. Lluvia si lanciò su di lei, portando le mani sulla maglietta di lei e sollevandogliela piano fino al petto. L'archivista inspirò bruscamente e Lucy abbassò gli occhi, cercando di guardare cosa aveva attirato l'attenzione dell'altra. C'erano lividi enormi, rossi e viola a decorarle la pelle dal bacino fino a sotto il petto. Un punto era particolarmente gonfio, violaceo, ma di un tono molto più scuro rispetto agli altri: un osso rotto.

<< Diamine, hai bisogno di un medico, Lucy >> disse di fretta l'azzurra. Si alzò, pronta a uscire fuori dalla cella, ma una figura le bloccò completamente l'uscita.

Lucy venne a contatto con i capelli verdi di Bisca. La donna era sul ciglio, la camicia infilata nella gonna e un porta armi sul petto: da esso, sbucavano due pistole. L'agente aveva un'espressione quasi guardinga, ma abbastanza divertita mentre osservava entrambe le donne nella cella.

<< Che le avete fatto? >> le urlò contro Lluvia. Bisca emise un risolino concitato, quasi come se avesse davanti la commedia del secolo.

<< E' meglio che non ti immischi nelle nostre faccende, archivista. >>

<< Lucy ha bisogno di un medico! >> esclamò ancora l'azzurra.

Bisca alzò un sopracciglio, quasi come se fosse scettica al riguardo. Lluvia sembrava sul punto di prendere qualsiasi cosa e lanciarla contro l'agente che aveva davanti. Lucy non le avrebbe dato torto, visto che stavano per saltare i nervi anche a lei. Ma cosa poteva fare? Non riusciva ad alzarsi e con molta probabilità aveva una costola rotta. << Credi veramente che la faremo visitare? Questo fa parte del piano da noi calcolato >> Bisca puntò un dito verso Lucy con violenza e alla ragazza venne istintivo ritrarsi maggiormente contro al muro sporco della cella. << Se organizziamo a dovere lo scambio e lei ha tutte le ferite magicamente guarite, pensi che Fairy Tail rimarrà lì e si farà arrestare? Intuiranno che c'è qualcosa che non va, e taglieranno la corda prima che possiamo anche solo battere ciglio. >> Bisca fece un passo avanti, mettendosi ancora più vicino al viso di Lluvia. << Se Lucy ha tutte le ferite infiammate e gravi, allora sì, capiranno che la situazione è reale. >>

<< Non potete sacrificare Lucy! >> urlò nuovamente Lluvia. Lucy vide che la ragazza stava stringendo i pugni così forti, che le nocche le erano diventate bianche. Lluvia era chiaramente arrabbiata e Lucy gliene era riconoscente, ma doveva anche ammettere che il piano di Bisca e Minerva filava. Era troppo fuori le righe, ma se non fosse stata nella posizione della vittima, probabilmente si sarebbe congratulata.

E forse, nonostante la situazione, poteva ancora fare qualcosa. Avrebbe continuato a gestire il caso, perché semplicemente nessuno l'aveva esclusa e Bisca e Minerva non avevano il potere necessario a tagliarla fuori.

<< Va bene così, Lluvia. Bisca ha ragione >> si ritrovò a dire.

L'archivista si voltò verso di lei con gli occhi sgranati, quasi come se non credesse alle proprie orecchie. Lucy emise un sospiro frustrato, cercando di ignorare il più possibile il dolore al petto. Non si sarebbe mossa più di tanto, aveva troppa paura che la costola rotta le toccasse il polmone, e avere quello perforato sarebbe stato un problema non da poco. << Lucy, non puoi dire sul serio >> le disse l'azzurra, chiaramente scioccata. Fece per inginocchiarsi accanto a lei, ma Lucy scosse il capo, facendole intendere che stava rifiutando il suo aiuto.

<< Visto? Anche Lucy ha capito che abbiamo bisogno di questo piano >> commentò Bisca. Emise un risolino e poi uscì dalla cella, lasciando le due ragazze da sole.

Lluvia la guardò frastornata, quasi come se non capisse cosa dovesse fare in una situazione come quella. Lucy gliene dava atto. Anche lei non si sarebbe mai aspettata che un giorno avrebbe collaborato con quelle due, ma aveva bisogno di rimanere sul caso. Lei aveva condotto la maggior parte delle operazioni: nel caso sarebbero riusciti ad arrestare Fairy Tail, il merito degli arresti sarebbe andato anche a lei, e così avrebbe potuto sfruttare la situazione. Avrebbe condotto gli interrogatori, cercando di nascondere prove incriminanti e passando tempo da sola con loro, in modo da poter pensare a un piano per farli evadere.

Ma Lucy non voleva arrivare fino a quel punto. Se le condizioni glielo avessero concesso, avrebbe cercato di far scappare Fairy Tail ancora prima, durante lo scambio. Non le importava perdere il lavoro, non quando era circondata da gente corrotta.

<< Lucy >> si sentì chiamare. Alzò lo sguardo e vide le lacrime sul viso di Lluvia. Stava ancora stringendo i pugni, probabilmente conficcandosi le unghie nelle carni. << Chiamerò Wendy, le chiederò cosa posso fare per alleviarti un po' dal dolore. Ma fino a quando non avverrà lo scambio, tu devi resistere. >>

Lucy le fece un sorriso forzato e annuì. Lluvia era incerta, Lucy riusciva a vederlo, ma alla fine la ragazza uscì dalla cella, lasciando l'agente dell'intelligence con i suoi pensieri e i demoni da combattere.

**

Natsu aveva subito intuito che c'era qualcosa che non andava. Lo aveva capito nel momento esatto in cui Lucy non era tornata nei cinque minuti successivi l'essere uscita. Gajeel gli aveva detto che stava esagerando, che avrebbe finito per fare il fidanzato possessivo e geloso, ma Natsu sapeva che non era così: lui sapeva che c'era realmente qualcosa di sbagliato. Era come se riuscisse a sentirlo.

Era stato colto da una sensazione di sconforto improvviso e aveva immediatamente pensato a Lucy. Era andato subito a cercarla, ignorando le proteste degli altri. E aveva fatto bene. Quando era arrivato ai cassonetti, Natsu aveva trovato tracce di sangue. Non era certo che fosse di Lucy, così era tornato alla base, sperando che la sua ragazza fosse rientrata, ma quando aveva ottenuto risposte negative, aveva iniziato a preoccuparsi maggiormente.

Aveva informato gli altri del sangue trovato, aveva chiamato il telefono di Lucy, ma la ragazza non aveva mai risposto. E così erano usciti tutti a cercarla, ma nelle ore successive non avevano trovato nulla.

Natsu iniziava a sentire la pressione e il tormento mangiargli le interiora. Forse avrebbe dovuto andare con lei. Forse non avrebbe dovuto essere pigro e quella mattina si sarebbe dovuto alzare come da copione. Ma non era successo, e ora Lucy era scomparsa.

Avevano deciso di ritrovarsi tutti in casa a una certa ora, per vedere se qualcuno di loro avesse trovato qualche nuova informazione su dove potesse trovarsi Lucy. Natsu fu l'ultimo a rientrare. Aveva cercato più a lungo, sperando di non tralasciare nulla e sperando di trovarla, ma purtroppo non c'era niente. Era come se Lucy si fosse volatilizzata nel nulla.

Quando rientrò, Natsu venne a contatto con il caos. Gray era sul divano e si teneva la testa. Il rosato aveva visto delle gocce di sangue tra le dita dell'amico/rivale e si era immediatamente precipitato in soggiorno, quasi dimenticandosi di levare le scarpe all'ingresso. << Che cazzo è successo? >>

<< Mi hanno dato una botta in testa! Che cazzo, non si vede? >> Gray fece per togliere le mani dal capo e Natsu riuscì a intravedere la ferita, chiaramente inflitta con qualcosa di abbastanza duro. I sentimenti di tutti erano alle stelle, così come l'incazzatura. L'aria pesante era nella stanza, insieme alla preoccupazione non solo per Lucy, ma ora anche per Gray.

Erza aveva il volto oscurato e sembrava avere un diavolo per capello. Avevano tutti le guance arrossate per il freddo e per la corsa da poco conclusa, ma erano anche ovvi i pensieri tormentati. Natsu sapeva che Erza era quella che si stava dando più colpa di tutti, essendo stata lei a mandare fuori Lucy, ma Natsu non ce l'aveva con lei, visto che era più propenso a prendersela con se stesso.

Laxus si fece avanti, recuperando una chiavetta USB che era stata abbandonata sul tavolo. << I tizi che hanno aggredito Gray, hanno lasciato questa. >>

Natsu sbuffò. Non gli interessava nulla di quella roba tecnologica, aveva solo bisogno di trovare Lucy. Se le fosse successo qualcosa, non se la sarebbe mai perdonata. << Vado a cercare Lucy >> stabilì perentorio. Fece per girare sui tacchi e rimettersi le scarpe, quando una voce lo bloccò.

<< Chi ti dice che Lucy non sia stata rapita? Chi ci dice che gli uomini che hanno attaccato Gray non siano gli stessi che hanno a che fare con la sparizione? >> disse Gajeel. Era rimasto zitto fino a quel momento, ma ora quelle parole avevano penetrato il petto di Natsu con violenza, inchiodandosi dritte sotto al cuore.

Non aveva pensato a un'evenienza simile. Perlopiù, non voleva crederci. Cosa avrebbe fatto se l'avessero uccisa? No, Natsu non voleva neppure pensarci. Non aveva ancora detto a Lucy cosa provava e quali erano i suoi progetti. Natsu non la conosceva da molto e la loro relazione era iniziata da pochissimo, ma lui sapeva già cosa voleva. Aveva intenzione di uscire da quel circolo vizioso, prendersi un lavoro stabile e risparmiare fino a quando non avrebbe potuto chiedere la mano di Lucy. Sarebbero andati a vivere insieme, forse avrebbero preso un cane e poi avuto qualche figlio, o forse il contrario, Natsu non lo sapeva. Sarebbero invecchiati insieme e nei loro ultimi giorni si sarebbero raccontati di tutti gli avvenimenti importanti della loro vita, o i ricordi più belli che avevano insieme. Questa era la vita che Natsu voleva e se Lucy sarebbe morta, si sarebbe pentito per tutto il resto dei suoi giorni per non aver condiviso tutto questo con la ragazza.

Forse poteva sembrare un cliché, ma la vita non era perfetta e ovviamente, anche nelle storie più belle ci sarebbero stati degli alti e bassi, ma Natsu era sicuro di una cosa: non avrebbe permesso che la loro storia terminasse a quel modo.

Con la coda dell'occhio, Natsu vide Erza andare a prendere il computer e posarlo sul tavolino davanti al divano. Natsu si fece spazio vicino a Gray, ormai rinunciando al suo piano di fuga. Se in quella chiavetta c'era qualche indizio, allora voleva vederlo con i suoi occhi.

Laxus aprì il portatile e inserì la chiavetta nella porta USB. Comparve immediatamente una finestra che mostrava la presenza di un video. Natsu inspirò bruscamente, quasi temendo il contenuto. Erza gli si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla per cercare di tranquillizzarlo, ma non ci riuscì. L'attesa lo stava divorando, così come l'ansia di sapere. Ormai non sapeva più cosa voleva: da un lato voleva conoscere il contenuto del video, dall'altro era terrorizzato all'idea che potesse essere qualcosa riguardo Lucy.

Laxus non gli diede tempo di fare chiarezza tra i suoi pensieri, perché avviò immediatamente il video. Il luogo era poco illuminato, ma Natsu riusciva chiaramente a vedere Lucy legata a una sedia e degli uomini attorno a lei che la picchiavano. Natsu strinse i pugni fino a conficcarsi le unghie nelle carni. Attorno a lui, gli altri stavano trattenendo il fiato. Sembravano star provando ciò che sentiva lui: una rabbia incontrollabile. Poi uno degli uomini posò un cartello sul petto di Lucy, quasi come se fosse un pezzo antico all'asta. Natsu odiava l'idea che la stessero trattando come un oggetto.

Trecento milioni di Yen entro due giorni. Fairy Tail non aveva tutti quei soldi e non avevano mai rapinato prima d'ora, ma Natsu sarebbe andato all'inferno per Lucy. Si alzò di scatto, la furia a prendere possesso del suo corpo, prendendo il portatile e gettandolo nell'angolo più remoto della stanza. Si udì una tremendo fracasso, ma nessuno gli disse nulla. Stavano tutti provando rabbia, Natsu lo leggeva sul loro viso, ma gli altri tendevano a non mostrarla così apertamente. Certo, Erza tendeva ad essere terrificante, ma quando la sua rabbia era così silenziosa, sapeva essere ancora più pericolosa.

<< Nella sala riunioni. Ora. >> annunciò autoritaria. Con passo pesante la donna si diresse verso la suddetta stanza, aspettando che gli altri la seguissero. Natsu aiutò Gray ad alzarsi, tenendogli un po' di ghiaccio sulla ferita.

Non gli importava come, ma Natsu era certo di una cosa: avrebbe fatto di tutto per riprendersi Lucy.





*In Giappone è obbligatorio fare la raccolta differenziata. In ogni quartiere, nel punto di raccolta, viene impostato un calendario con su scritto i giorni e gli orari prestabiliti in cui verranno a prendere la spazzatura, stabilendo persino cosa prenderanno.






*Angolinooooo

Scusatemi, oggi sono in super ritardo! Ho passato quasi tutto il giorno fuori e ho avuto tempo di pubblicare solo ora...

Veniamo a noi: capitolo piuttosto intenso, eh? Credo di dover alzare il rating della storia, prima che Watty decida di prendere provvedimenti XD

In centrale è stata presa una decisione non da poco e per rendere il tutto il più reale possibile, hanno deciso di non avvisare Lucy. Mossa da un lato furba, ma dall'altro controproducente, visto che ora si ritroveranno Fairy Tail dietro con una profonda incazzatura.

Ovviamente, per il momento FT non è al corrente del fatto che sta per mettersi contro la polizia: credono infatti che sia opera di Tartaros. Non sono riuscita a scrivere la scena violenta, per lo più perché sono contro a questo tipo di cose. Ho cercato di attribuire l'azione a Bisca e Minerva, altrimenti mi sarebbe sembrato un po' troppo "fuori le righe".

Il momento della verità è sempre più vicino! Cosa pensate farà FT? Avete idee?

A proposito, avete visto la nuova long "Golden Hours"? Ovviamente, GH non prenderà il posto di HT. Darò la precedenza a questa, essendo giunti a un punto di svolta, ma cercherò di dare il giusto spazio a entrambe ;) Di solito non tendo a farmi pubblicità, ma quando tengo particolarmente a un progetto, tendo a voler sentire molti pareri per decidere in che direzione è meglio procedere XD

Adesso vi lascio in pace. Ci sentiamo tra qualche giorno!

Un bacio,

Gaia*

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